Com'è bella la primavera! La natura che si risveglia mette tanta di quella gioia nel cuore che ci vien voglia di abbracciare tutti. Riposti gli abiti invernali, ci sentiamo più liberi. Ci par d'essere come i nostri amici della selva, della palude, della collina. Che dispiegano il loro canto d'amore, s'inseguono, si corteggiano, si uniscono per rinnovare il miracolo della vita. Si trasmettono effluvi ammiccanti, ostentano segnali visivi, livree colorate, orgogliosi, impettiti, si attraggono reciprocamente e appaiono ai nostri occhi belli come non mai.
Andiamo in campagna, usciamo come se andassimo per la caccia, presto, al mattino. Assistiamo al risveglio della natura, col sorgere del sole. Fra i mille fruscii, gli innumerevoli fremiti, gli infiniti misteriosi aneliti di vita che a mano a mano si dispiegano in una meravigliosa sinfonia. Immergiamoci nel nostro più primordiale elemento, come se fosse il primo giorno del mondo.
Torniamoci anche più tardi, sciamando per boschi campi e valli con le persone a noi più care, alla ricerca di una felicità fatta di cose semplici, genuine, stupiti per la prorompente forza dei funghi che sbucano dal terreno, la bellezza dei fiori, l'armonia del paesaggio, conquistato dai nostri avi che lo ricondussero col sudore della fronte lo trasformarono per trarne soddisfazione estetica e sostentamento.
Godiamoci un pic-nic sull'erba, all'ombra di un gigante frondoso, gustando le mille bontà dei prodotti a chilometro zero.
Seguiamo e partecipiamo alle gare di cani, dove - come a caccia - non esiste differenza di classe sociale, censo, tutti uniti in un caldo abbraccio di simpatia, condivisione, complicità.
Dove è possibile, portiamo il nostro cane a fare delle lunghe sgambate, per tenersi in forma, per non perdere il contatto con la nostra ragione di vita. In silenzio, senza disturbare.
Partecipiamo numerosi alle fiere e alle sagre. Incontriamo gente che la pensa come noi. Cerchiamo condivisione anche da chi non conosce ancora le ragioni della nostra felicità. Facciamolo innamorare del nostro mondo, delle nostre atmosfere, della nostra convivialità. Portiamolo con noi, senza forzare, aspettando con pazienza che anche attraverso i nostri occhi si disveli la bellezza delle cose semplici e meravigliose che il nostro mondo tiene in serbo per chi ancora dispone di un animo fanciullo.
Sollecitiamo i giovani, diamo un segnale ai bambini, educhiamoli alla natura attraverso le tante esperienze della caccia. Spontanei come sono, non mancheranno di accorgersi che il nostro modo di vivere e di pensare è la risposta più concreta, più nobile, più chiara a un'esistenza aliena, incolore, livorosa, di tutti quelli che “ce vonno male”.
Usciamo, usciamo insieme nella natura, con l'animo del cacciatore. Facciamo in modo che a tutti coloro che ci conoscono, che provano con noi queste nostre esperienze, queste nostre sensazioni,
venga alla mente l'essenza di un vivere semplice, gioioso, umano.
Viviamo, che diamine! E' primavera!