Ormai sembra che si sappia tutto sui pallini e le munizioni di piombo e sui loro effetti sui terreni e nei confronti della fauna selvatica. Se però andate a tastare l'universo del web per "saperne di più", vi accorgerete che aldilà della vicenda "caccia", poco si sa del resto. E non solo per la faccenda piombo. Vi risulta a voi, per esempio, a proposito dell'utilizzo di questo metallo, che qualcuno abbia mai citato il pericolo derivante (e derivato) da batterie, prodotti rotolati e estrusi, leghe, pigmenti e composti, guainatura di cavi? Eppure sono ampiamente utilizzati e sicuramente molto di più dannosi che per le munizioni da caccia!
I media, poi, mentre tutti i giorni ci tartassano....occhi e orecchie sulla vicenda avvoltoi, quando si parla dei terreni che quotidianamente calpestiamo e degli inquinanti che nascondono, tacciono, svegliandosi dal torpore una volta all'anno, in occasione della giornata della difesa dei suoli.
Allora, pur armati di pazienza, non c'è che da constatare che le informazioni che un comune mortale è in grado di rilevare dall'infinita parcellizzazione dei dati sono poche, spesso vecchie e criptiche. Ma qualcosa c'è. Allargando la visuale sui metalli pericolosi per la salute, non solo di quella degli animali selvatici, si scopre un mondo. Dice: ma tu, cacciatore, occupati dei tuoi problemi. Lascia stare il resto. Lì ci pensiamo noi! Cioè loro. Lorsignori, padroni dei salotti, delle filiere produttive, della comunicazione.
Eh no! Non sarei d'accordo. Abbiamo o non abbiamo gli stessi diritti dei nostri concittadini? E allora, seppur con dati vecchi, seppur frammentari, vediamo come stanno davvero le cose. Una mappa delle terre contaminate da metalli pesanti in Europa (Joint Research Center della Commissione Ue) dà un'idea del fenomeno e ci fa sapere che anche nel nostro paese la situazione non è rosea.
Non si tratta solo, com'è ovvio, di piombo. La faccenda riguarda ben altri metalli: arsenico, cadmio, rame, nichel, mercurio, cromo, zinco, antimonio, cobalto. E interessa sia le aree urbane sia quelle rurali. Di sicuro, nelle aree urbane la caccia non c'entra! La cause principali? Eccole: l’attività umana, sia industriale che civile, ovvero estrazione dal sottosuolo, ma anche scarichi fognari e fumi industriali, fertilizzanti, pesticidi, vernici, combustibili.
Eppure nessuno ne parla, o comunque se ne parla poco, se ne rapportiamo il clamore a quello del piombo nelle munizioni.
E' la solita storia, si attacca l'anello più debole della catena, per far passare in secondo piano il problema reale. Oggi poi, con i raffinatissimi strumenti di marketing di cui i grandi sistemi di produzione dispongono, non sai mai per quale ragione ti propongono un argomento. Danno voce per esempio a un affabulatore televisivo che mette sotto schiaffo l'olio d'oliva (perché fa ingrassare) e poi ti accorgi che dietro c'è un concorrente che produce bevande zuccherine il cui esagerato consumo, statisticamente documentato, provoca effetti dieci volte peggiori.
Meditate gente. E fate meditare. Paolo Longo
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