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Editoriale

Siamo i garanti della biodiversità


lunedì 27 settembre 2021
    

 
 

E finalmente siamo  a caccia. Abbiamo sofferto molto per questa pandemia, abbiamo sofferto tutti, ma abbiamo anche riscoperto un popolo ricco di solidarietà. Il popolo dei cacciatori ha fatto la sua parte. Forse anche più e meglio di altri. Ma l'importante è che nel corso della pandemia, a dispetto delle grancasse anticaccia, e dei TAR,  è stato sancito un principio che riconosce alla caccia un servizio utile, indispensabile alla comunità.

Altre grandi sfide ci attendono. Sia in casa, sia soprattutto in Europa, dove "grazie agli inestimabili sforzi di così tanti cacciatori - come ha detto Torbjorn Larsson, presidente della Face (la Federazione Europea delle Associazioni Venatorie) - abbiamo solide prove per dimostrare nella pratica come i cacciatori stiano attuando con successo la strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 e diano un contributo cruciale al ripristino degli habitat, delle aree protette, col monitoraggio delle specie selvatiche e molto altro ancora".
 
La biodiversità, si diceva. O meglio, si dice oggi, con questo termine, quello che in passato veniva reso esplicito dalle comuni attività della campagna, con l'azione intelligente dei legislatori, il lavoro quotidiano dei contadini,  l'apporto armonizzante dei cacciatori, in sintonia totale fra loro. La caccia moderna, quella nata ed evolutasi dopo la rivoluzione francese, aveva stabilito un rapporto stretto fra tutti coloro che avevano a cuore la salvaguardia delle bellezze delle nostre campagne. Storia e arte, sudore della fronte e diletto erano stati il collante che aveva conservato fino a noi un patrimonio inestimabile di natura e cultura. Quel "paesaggio" dai mille campanili, che racchiudeva e ancora malgrado tutto racchiude l'insieme del creato modellato a dimensione di noi umani. Che comprende anche le migliaia di specie animali, di cui noi preleviamo una piccola parte degli "interessi". Minima, ragionevole, sicuramente di scarso significato per la salvaguardia di quelle popolazioni che gli indicatori internazionali definiscono "a rischio".

Noi cacciatori sappiamo più di altri che gli equilibri naturali soggiacciono a regole complesse. Ogni specie, animale o vegetale, dipende dalle altre con cui interagisce e da tutti gli elementi - aria, acqua, suolo -  che fanno parte dell'ambiente in cui vive.  Le profonde trasformazioni che i nostri territori hanno subito in quest'ultimo secolo hanno determinato l'abbondanza o la scomparsa di questa o quella specie, rompendo gli equilibri cosiddetti naturali, che nel caso del nostro paese, ma dell'Europa in genere, naturali non sono. Dipendono dalle attività umane. Ormai a livello planetario. Ma non di certo dai cacciatori. Anzi, i cacciatori, come sempre, fanno in modo che la selvaggina oggetto di caccia possa mantenere una giusta consistenza. Dandosi da fare per salvaguardare e - quando serve - ricostituire l'ambiente più adatto. Siamo noi i primi interessati a che questo avvenga. Come si dice, senza ambiente non c'è fauna, senza fauna non c'è caccia. E' l'ambiente che fa la differenza. Il rapido sviluppo sociale, la corsa "innaturale" al profitto, hanno spopolato le campagne, soprattutto nelle aree disagiate, come gran parte della montagna. Boscaglie e macchie incolte hanno favorito l'aumento di alcuni ungulati. La parcomania ha fatto il resto. Insieme alle trasformazioni fondiarie delle terre irrigue. Conseguenza? Lamentiamo l'abbondanza di ungulati, corvidi, nutrie, storni (è un controsenso che questa specie non sia nell'elenco delle cacciabili), ma facciamo finta (i nostri governanti fanno finta) di non sapere da cosa dipende la carenza di specie che nelle stagioni giuste erano la gioia degli occhi e dei cuori di chi come noi frequentava pianure e paludi.  Siamo ricchi di  monocolture al posto del variegato paesaggio rurale immortalato dai nostri grandi artisti. Chi ha imposto la parola "biodiversità" non è altro che chi fino ad oggi ha fatto in modo che questa ricchezza venisse distrutta. Oggi, a buoi scappati, si prova a chiudere la stalla.

Cosa possono fare i cacciatori? Qual è, oggi,  la missione della caccia? Niente può prescindere dallo stare insieme consapevolmente. Il mondo - l'abbiamo visto con questa pandemia - vive di un'esistenza planetaria. Con i grandi blocchi continentali che puntano in concorrenza all'egemonia economica. Difficile, direi impossibile, tornare indietro a un'età preindustriale. Perdipiù, per la caccia, questa evoluzione sociale planetaria porta alle superconcentrazioni metropolitane, dove la cultura dominante non ci è amica. L'idea di vita all'aria aperta viene codificata nei salotti delle capitali. Se vogliamo salvaguardare il nostro modo di vivere da cacciatori, le nostre tradizioni nazionali, dobbiamo favorire una coscienza europeista, perchè è là che si prendono le decisioni. Già, chi ha dimostrato più sensibilità, ha incrementato la propria presenza nei nostri consessi internazionali:  CIC, Safari Club, e soprattutto FACE. Più ci sentiremo europei, più ci faremo sentire a Bruxelles, e più  potremo sostenere le nostre ragioni.


Fra cacciatori europei, diverse possono essere le cose che ci dividono, ma tante anche le cose che ci uniscono. La più importante è la comune passione: aldilà delle tante tradizioni, è quasi naturale anche per noi mediterranei entrare in sintonia con i cacciatori del centro o dell'est e del nord Europa. In tutti c'è la stessa volontà, lo stesso impegno a  tutelare le popolazioni selvatiche. E' un patrimonio comune, soprattutto quando si parla di uccelli migratori.

Qualche esempio? Quanto a salvaguardia della biodiversità la Face ne ha messi insieme una cifra che fa invidia alle più grandi sigle internazionali dell'ambientalismo. Ben 470 progetti. Per il ripristino degli habitat, la difesa di uccelli e mammiferi, il razionale controllo dei grandi carnivori, delle specie aliene e invasive, delle aree protette, per la salute degli animali, l'educazione alla salvaguardia del patrimonio naturale.

E in Italia? Non siamo certamente da meno. Basterebbe elencare tutte le aree che i nostri cacciatori gestiscono per favorire la presenza di fauna selvatica. Per le zone umide, in particolare, se non ci fossero i cacciatori, avremmo perso anche gli ultimi rifugi che annualmente annoverano centinaia di migliaia di uccelli acquatici. Ma è così anche per la presenza nutrita di molta altra selvaggina. Non solo oggetto di caccia. Ovviamente. 

E questo è il bello. La caccia è la chiave di volta della biodiversità. Lo dobbiamo far sapere a tutti.

In bocca al lupo.

Giuliano Incerpi
 

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19 commenti finora...

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Abbiamo assistito!!! guidati da una grettina anticappata semianalfabeta e comunista. Se l'ambiente va in mano a questi siamo a posto.

da Cacciatore a vita 02/10/2021 8.17

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Alighiero Noschese... ah ah ah

da ah ah ah 01/10/2021 15.49

Re:Siamo i garanti della biodiversità

alighiero mettiti in fila anche te.............. portatore di parola DI-VINO

da ZERO ASSOLUTO + breton INOX ( per sempre) 01/10/2021 12.57

Re:Siamo i garanti della biodiversità

A volte mi chiedo: ma chi ve lo fa fare di perder tempo, a tutti voi qui sotto, a leggere quello che non capite e che spesso, per questo, vi fa anche inquietare? Ma andate a caccia e contentatevi di quello che vi piove dal cielo. Tanto, il vostro contributo alla causa, quando va bene, è irrilevante. Molto spesso è dannoso.

da Alighiero A. 01/10/2021 11.18

Re:Siamo i garanti della biodiversità

complimenti, complimenti, hai vinto una bamboccia di pezza ad immagine e somiglianza di greta

da ZERO ASSOLUTO + breton INOX ( per sempre) 30/09/2021 22.00

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Continuate nella vostra ignoranza e nella vostra sufficienza riguardo ai problemi dell'ambiente e siamo a posto!

da complimenti! 30/09/2021 16.57

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Hunter74 hai ragione da vendere . Si riempiono la bocca sta cazzata della biodiversità ( che non vuol dire un cazzzz) e ci fregano. Un pò con le parole in Inglese che non vogliono dire un caz ma vengono usate per non farti capire un caz. ah ah ah

da ah ah ah 29/09/2021 16.51

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Io sono sempre del parere che il troppo storpia. Prima o poi, tutte queste restrizioni, porteranno a conseguenze catastrofiche. Da tutti i punti di vista. Ormai la misura è colma. Biodiversità? Non gliene frega un caxxo a nessuno. Solo Business. Solo denaro. Solo tornaconto economico. Poi le vedrete le conseguenze di questa transizione ecologica.

da Hunter74 28/09/2021 14.54

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Bravo Gino. Quando saranno morti tutti i comunisti forse avremo qualche opportunità!

da Benny 27/09/2021 20.10

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Belin faunista??????Permetti che insistere sullo " SPARO" ( che poi chi è che " insiste???? ) un poveraccio che si crede ancora di andare a caccia per cacciare o un deficiente di verde vestito che spara con gentilezza a niente? Siamo cacciatori del nulla, ed appena si presenta qualche opportunità di portare a casa un bestemmiatissimo capo fanno di tutto per impedircerlo ( storni,tortore,,,,,, ) senza contare che siamo tacciati come pazzi, assassini, impotenti, appena uno di noi muore per un incidente di caccia il commento più soft è //// MENO UNO////!!!!!!! e BASTA!!!!Al momento in casa mia vige il C.V. personalizzato! Ciao belli!

da ZERO ASSOLUTO + breton INOX ( per sempre) 27/09/2021 16.39

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Uno/Due anni massimo e chiude. Finisce sta tiritera. Così poi andrò una settimana l’anno all’estero: come chi ama andare a sciare mi accontenterò di una settimana

da Gino 27/09/2021 16.32

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Nei fatti ci diamo da fare, ma nei principi diamo troppo retta a chi vorrebbe ancora favorire chi spara e basta. Scusa Faunista sono duro di comprendonio ma che significa questa frase. Forse ti sfugge che la biodiversità è la coesistenza in uno stesso ecosistema di diverse specie animali e vegetali che crea un equilibrio grazie alle loro reciproche relazioni. Ma anche tutt’una con l'agricoltura, l’industria, consumo del suolo comunque di proprietà private dove non certo non possiamo metterci le mani e si e no protestare nelle piazze. Non basta ripulire l’argine di un fiume dalle cartacce quando poi questo è talmente intasato di tronchi morti che una piccola pioggia lo fa esondare. Guai a provare di rimuoverli se non si vuole passare guai con il comune e questo vale per ogni proprietà privata di ogni genere. Passando alla caccia --spara e basta-- che altro si può fare se non sparare già molto limitata in tempi e specie? Questo passa il convento politico- Se dice che lo storno non è cacciabile ribaltiamo la Regione? Se dice che la caccia al cinghiale viene aperta da mese x fino a x mese in alcune forme e non altre cosa facciamo occupiamo le strade. Corvidi Nutrie ecc..ecc. se lo stesso convento paradossalmente dice che bisogna tutelarle cosa facciano occupiamo le stanze istituzionali nazionali? Sai tanto per capire e colmare le mie lagune nel merito.

da Giuseppe D. 27/09/2021 16.29

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Aree protette: così come genericamente proposto, sarebbero l'ennesima bufala, che serve a rinviare il problema inquinamento e a creare altri danni, visto che la legge sui parchi e le aree protette, anche questa del dicembre 91 (poco prima della 157), danni ne ha fatti parecchi, a partire dall'aumento degli squilibri faunistici (cinghiali). Per la riqualificazione del settore (caccia) occorre acquisire una coscienza più ambientalista. Nei fatti ci diamo da fare, ma nei principi diamo troppo retta a chi vorrebbe ancora favorire chi spara e basta. I nostri territori stanno soffrendo molto, non per colpa nostra, ma noi continuiamo a insistere sullo sparo, invece che denunciare quotidianamente questi scempi. A quando qualcuno che se ne renda conto?

da Faunista 27/09/2021 15.29

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Parole parole e parole. Allo stato dei fatti siamo in balia dei Tar ed a sproposito di politici anticaccia che il giorno dopo esultano per le sospensioni cautelari aizzandoci addossi migliaia di commenti che sono al vetriolo contro la nostra categoria. Sono gli stessi che vedi in TV e propagano messaggi " contro le campagne d'odio" Siamo esposti dalla raccolta firme per il referendum contro la caccia ed alle campagne promozionali anche della Rai che va' ad intervistare bizzarri personaggi ...Sono esposto in municipio dove per effetto covid ,la nostra associazione di volontariato presidia gli ingressi e vedo " meschini " paesani " che vengono a firmare . e magari sono gli stessi che mi chiamano e mi autorizzano per i contenimenti di colombi o nutrie sui loro appezzamenti. Saremo anche i garanti della biodiversita' ma sinceramente non stiamo vivendo un bel momento e le nostre associazioni che cacchio stanno facendo?

da Vito Canevese 27/09/2021 15.23

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Purtroppo lo sappiamo solo noi. I fatti ci dicono che il MITE nella proposta di dettaglio del PNRR (scritta ovviamente da Ispra, penserei)ha inserito la prescrizione sulla tutela della Biodiversità 2030, di aumentare le Aree Protette (NON Natura 2000) dall'attuale 10,5% (3.000.000 di ha) al 30% (9.000.000 di ha) Fatemi capire cosa resterà comunque di qui a pochi anni della caccia in Italia..

da Alessandro 27/09/2021 15.16

Re:Siamo i garanti della biodiversità

" la risposta la porta il vento" come dice Bob Dylan siamo garanti che fra poco spariamo, nel senso di sparire dalla faccia della terra basta cantori del passato o belle albe e bei tramonti MA NON ESISTE UN PERSONAGGIO CHE CI RENDA UNO STACCIAZZO DI DIGNITA?

da ZERO ASSOLUTO + breton INOX ( per sempre) 27/09/2021 12.42

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Bellissimo articolo scritto da un Grande. Ma non basta più dirci fra di noi che siamo bravi: sono 40 anni che ce lo diciamo e abbiamo le prove che NON BASTA. Le associazioni venatorie sono solo organi dei vari partiti politici e a loro rispondono non ai cacciatori. Purtroppo dobbiamo prepararci ad appendere il fucile al chiodo, prima lo faranno i migratoristi (uno/due anni massimo) poi toccherà a tutti gli altri, cinghialai compresi. Gli abbattimenti, quando necessari, saranno fatti da personale appositamente incaricato è stipendiato.

da IL FUTURO ECCOLO QUA 27/09/2021 12.29

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Parole Sante Giuseppe !! Il problema è però che della caccia - a partire dai ns "valorosi difensori"... le AAVV.... non gliene frega una beata min@hia a nessuno !!

da A.le 27/09/2021 12.19

Re:Siamo i garanti della biodiversità

Chiacchiere e basta intanto i tar ci fanno il cul@ a strisce. Invece di sprecare tempo con queste romanze sui portali di caccia, fate intervenire la stampa perché publichino questi editoriali.

da Giuseppe Derosa 27/09/2021 12.10