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Editoriale

Effetto Flegetonte


lunedì 6 luglio 2015
    

FresoneIn pieno clima equatoriale, surriscaldati come siamo da Flegetonte, che secondo i paesani di Tsipras è il "fiume di fuoco" dell'Ade, l'inferno, può darsi anche che le considerazioni che seguono appaiano inflenzate da tanta calura.
Tuttavia, a occhio e croce, ormai nella cosiddetta direttiva uccelli, a me sembra che l'unica cosa certa o poco di più sono gli allegati. Quegli elenchi cioè che ad oggi classificano l'avifauna selvatica come particolarmente protetta, cacciabile in tutti gli stati aderenti alla UE, cacciabile paese per paese.

Esisterebbero anche le deroghe, ma con l'aria che tira, le temerarie e meritevoli amministrazioni regionali che  si danno da fare per contemplarle, hanno del gran filo da torcere.
Di questi elenchi, già da qualche mese  imperversa il toto modifiche, su cui si stanno applicando a fondo le associazioni anticaccia - scusate, ma non mi sento più di chiamarle ambientaliste, almeno quelle che operano sul territorio della nostra beneamata Italia - e lo fanno per dimostrare che l'avifauna del paleartico soffre soprattutto per la caccia (adesso hanno scoperto anche che il bracconaggio incide pesantemente, ma i numeri che loro stessi propagandano dicono che al massimo da noi il bracconaggio puo' incidere si e no per uno zero virgola), con lo spocchioso fine di aumentare i vincoli  soprattutto temporali e di ridurre gli elenchi delle già esigue specie oggetto di caccia.

Secondo me lo fanno invece perchè devono distogliere l'attenzione dai loro evidenti fallimenti, dato che gli obiettivi primari della direttiva in oggetto (ma anche quelli della parallela direttiva cosiddetta Habitat) sono  la tutela degli habitat (appunto) e la prevenzione della perdita di quella biodiversità vegetale e animale che per millenni ha consentito la presenza del  prezioso patrimonio avifaunistico sul nostro  territorio. Come si dice: è più facile colpire l'anello più debole della catena, i cacciatori,  piuttosto che le multinazionali della chimica, gli speculatori fondiarii, gli industriali dell'agricoltura senza identità. Quelli che per esempio vorrebbero fare il formaggio senza latte. Quelli che - da quanto si è anche vociferato - si sono fatti scudo di simboli "nature", anche ultranoti, probabilmente pagando laute royalties, per continuare a fare i loro comodi.

Ecco che allora escono roboanti proclami a base di "rapporti" targati sulla situazione degli uccelli comuni in Italia, sulle specie in pericolo, sull'effetto caccia prossimo venturo. Secondo lor signori nefasto.
Di fronte a tanti allarmi che ci riguardano direttamente anche come cacciatori, voi che fareste? Personalmente mi sono voluto documentare, andando alla fonte. E qui, m'ha aiutato anche Bighunter, che devo dire puntualmente pubblica di tutto e di più delle vicende che riguardano la nostra passione. Insomma, apro questi mastodontici rapporti e leggo cose che dai proclami non avevo percepito. Sarà il caldo? Fatto si è che una delle cose che saltano subito all'occhio è il giudizio negativo sulle capacità delle direttive - in questo caso la direttiva Habitat - di opporsi alla perdita di biodiversità. La causa prima? L'agricoltura, con la selvicotura come seconda. Quelle che in questi ultimi decenni hanno sconvolto gran parte dei territori fertili, distruggendo equilibri ecologici frutto di esperienze e saggezze che i nostri contadini si erano tramandate generazione dopo generazione.

A questo punto il caldo mi dà un'accelerazione pazzesca ai neuroni e metto a fuoco d'un tratto due o tre perle che mi sembrano sintomatiche. La prima, che è una domanda: che ci stanno a fare tutti questi parchi e queste aree protette? Che siano stati una scusa per consentire libertà di sconquasso nel restante territorio?  Non sarebbe stato meglio vincolare a dovere (non per la caccia, ma per tutte quelle attività umane veramente impattanti, che l'attuale realtà ci certifica) tutto il territorio? La seconda: la legge 157 vieta la caccia su quasi un terzo del territorio rurale (in alcune province lo supera ampiamente). Quindi, non è possibile che una qualsiasi specie volatile abbia a patire per il proprio futuro a causa della nostra attività. La riprova l'abbiamo per esempio con cinghiali e ungulati in genere, le cui popolazioni crescono sempre di più perchè - giustamente, dal loro punto di vista - per evitare incontri con cani e  cacciatori, si rifugiano nelle zone dove i cacciatori non possono entrare. Così fanno gli uccelli. Lo farei anch'io.

La terza, una speranza: con questi chiari di luna, default o non default, spending review o non spending review, soldi ce n'è sempre meno. E allora, finalmente, si ridurranno gli aiuti alle infinite congreghe animaliste, ai parchi, alle aree protette, stipendifici a go-gò, e chi vorrà davvero fare del bene all'ambiente, agli animali selvatici, e nello stesso tempo risolvere qualche squilibrio faunistico, dovrà ricorrere a chi a costo zero può davvero risolvere i problemi.

Perchè, ditemi voi se sono nel giusto, cosa c'entra la caccia con la riduzione dei contingenti di tortore, quando ormai la caccia apre a tortore bell'e andate, o dell'allodola che soffre dei trattamenti a cui è soggetta la produzione cerealicola? O con la scomparsa delle rondini, protette da tempo immemorabile, o dei passeri, ormai da una ventina d'anni esclusi dall'elenco delle specie cacciabili?
E perchè il colombaccio, specie assiduamente da noi insidiata, aumenta le proprie schiere anno dopo anno?
Via, siamo seri!
 

Vito Rubini

 

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16 commenti finora...

Re:Effetto Flegetonte

Sono quattro anni che non faccio più la preapertura caro "Pietro 2". La classe "52", quella che la Fornero ha condannato a "lavorare ad esaurimento", va a caccia per passione avendo - per passione - iniziato ad andare a caccia dall'età di 6 anni e avendo conseguito la prima licenza all'età di 16. Non sono mai andato a caccia all'estero nè mai vi andrei come difficilmente mi allontano per caccia oltre i 20 km. dalla mia abitazione. Non so se ti basta; posso aggiungere che sono una decina di anni che non sparo più una fucilata che non sia una fucilata a un colombaccio a fermo dall'apertura generale al 31 gennaio. Caro "iopensopositivo". In Inghilterra, Scozia, Irlanda hanno altro a cui pensare (venatoriamente intendo). Aspettano a braccia aperte te e tanti altri italiani per i tanti euro che gli portate. Mica stupidi eh.

da Mario Peruzzi, Arezzo, TosKana 13/07/2015 8.45

Re:Effetto Flegetonte

Lo abbiamo visto lungo la Rviera del Brenta l'effetto Flegetonte!

da Toni el cacciator 12/07/2015 16.28

Re:Effetto Flegetonte

Oh iopensopostivo pe mi gusti ai girato anche troppo a per sparacchiare ai colombi. Se resta vi a casa tua era meglio pe tutti. Bravo peruzzi

da Berignone 11/07/2015 13.37

Re:Effetto Flegetonte

Scusami Mario la storpiatura del cognome:Peruzzi non Prepuzi.

da pietro 2 10/07/2015 11.07

Re:Effetto Flegetonte

E' quello che le ass. anticaccia vanno ripetendo da tempo in tutti i loro ricorsi,Mario Prepuzi.Così,per curiosità:ma se le cose stanno come dici tu,perché continui a cacciare tortore e colombacci?O forse ho capito male e stai solo riportando notizie a te giunte in altri modi?Te lo chiedo perché a me,anche se sono nell'Italia centrale(Lazio,Marche,Abruzzo e Umbria;e a 1200 mt. di altitudine)raramente riesce di vedere tortore alla preapertura(diciamo,mediamente:un anno su cinque?) e mai,sottolineo mai,visti colombacci nel nido ai primi di settembre;ma,non essendo in Val di Chiana,posso benissimo supporre altre realtà di quelle personalmente verificate.Per le aavv sono con te,avendo supinamente accettato la scomparsa delle preaperture alla stanziale come il fagiano(peraltro quasi sempre selvaggina di immissione,cronologicamente lunga o brevissima che sia)con la scusante delle ancora non mature nidiate(chi ha visto ragionati fuori delle incubatrici a settembre?).

da pietro 2 10/07/2015 11.05

Re:Effetto Flegetonte

Parole sante!! che condivido pienamente

da Moro 10/07/2015 10.55

Re:Effetto Flegetonte

O Peruzzi. Anch'io ho tante licenze. La prima apertura alle tortore di ferragosto la feci proprio in quel di Siena.1962. Proseguii con successo, in seguito, sempre sull'altipiano fra Colle e Volterra. Nel frattempo, ci davo sotto anche coi passeri. Non in Toscana, ma in Emilia. Ma non abbandonai i colombacci d'ottobre e le anatre di novembre. E le allodole in Maremma. Migratorista incallito come vedi. Ho assistito pertanto ai profondi cambiamenti del territorio, che prima di essere aggredito dalla speculazione fondiaria (cemento) è stato soggetto a radicali cambiamenti di pratiche agricole, là dove non è stato abbandonato. Se ti vai a leggere i rapporti delle varie centrali di ricerca (a volte anche criminali perchè in questo mezzo secolo hanno sottaciuto la verità e obbedito alle lobby affaristiche) vedrai che le cause reali proprio lì sono da ricercare, nel passaggio da agricoltura a dimensione di braccia (la famiglia contadina), ad agricoltura formato industria. Fenomeno che si sta ancor più consolidando PAC dopo PAC, che da una parte appiattiscono per far allargare il potere delle multinazionali e dall'altrà varano fallimentari piani di tutela ambientale. Ah, dimenticavo: al colombaccio ho fatta anche qualche puntatina in UK (Scozia, Irlanda, Inghilterra). Da quelle parti non si va tanto per il sottile. Quando una specie (vedi anche storno, per esempio, che perdipiù da noi è praticamente scriteriatamente protetto)trova l'ambiente adatto, hai voglia che insistere col fucile, anche di notte e tutto l'anno, vincono loro. Da noi il colombaccio grazie anche all'ambiente favorevole, prolifica nidificando e, con un terzo del territorio escluso alla caccia, non ce la farà nessuno a eradicarlo come tu invece paventi. Una piccola concessione: il consumismo esasperato ha fatto danni anche nella caccia. Ma oggi, il problema è semmai recuperare qualche giovane alla causa, non mortificarlo prima che cominci.

da iopensopositivo 10/07/2015 9.22

Re:Effetto Flegetonte

Caro Vito, dall’esperienza maturata in oltre 47 anni di licenze, provo a darti una risposta.Le tortore e la preapertura. Con 47 licenze “sul groppone” posso dirti che sono uno dei pochi a ricordare di aver fatto la “preapertura agli estatini” sia a ferragosto che successivamente diverse volte il 18 di agosto. Poi arrivarono alcuni anni di chiusura. Anni in cui la specie tortora ebbe modo di aumentare in modo consistente grazie anche alla massiccia coltivazione di girasole in Val di Chiana. La prima preapertura, se non ricordo male intorno alla metà degli anni novanta, fu caratterizzata da un notevole numero di catture poi negli anni seguenti, sempre meno sempre meno sempre meno. Il motivo? Non bisogna aver “studiato più di tanto” per capire il motivo. È sufficiente osservare con attenzione il carniere di tortore fatto il primo di settembre per scoprire che il 90% è composto da soggetti senza collarino e/o da soggetti appena involati dal nido. Non bisogna aver “studiato più di tanto” per capire che quelli sono tutti futuri riproduttori e che i vecchi dal collare, forse perché sono vecchi, probabilmente non torneranno a riprodursi da noi. Più semplice di così si muore. I passeri. Vero è che non li cacciamo più da un ventennio. Nel frattempo ci hanno pensato gli storni “a cacciarli” per noi. Sia nel nido che dal nido. I colombacci per finire. Che senso ha la preapertura al colombaccio, che non è un estatino, che è una risorsa, che ti permette di “portare a spasso lo schioppo” fino al 31 gennaio. CHE NON E’ UN SALDO INSOMMA. Cosa c’entrano i saldi? C’entrano, eccome se c’entrano. Con i saldi “paghi uno e prendi tre”. Con la preapertura al colombaccio “paghi uno e prendi tre ma ne porti a casa solo uno perché gli altri due rimangono nel nido” . Artefici e complici le associazioni venatorie TUTTE che per un pugno di tessere in più……………..

da Mario Peruzzi - Arezzo 09/07/2015 9.44

Re:Effetto Flegetonte

Vedo con piacere che sono calate le contumelie. Però vorrei anche dire la mia su come va il mondo. Forse non l'avete capito, ma i soldi a pioggia, come un tempo, sono finiti. Non credo che abbiano smesso di rubare, solo che col cambio renziano, quasi esclusivamente generazionale, i vecchi apparati stanno per essere smantellati. Dopo anni di crisi, col pil che cala, anche i soldi pubblici sono diminuiti. I trasferimenti a regioni province e comuni si sono ridotti, le clientele pertanto soffrono. Per l'ambiente, aree protette e parchi soprattutto, anche le erogazioni statali segnano il passo, per cui anche fra le categorie, si cominciano a delineare forti priorità. Ho sentito l'altro giorno, per esempio, che anche certi fondi stanziati a bilancio non sono materialmente disponibili per cui, chi fino a oggi percepiva prebende o aspetta o lavora gratis o si cerca un'altra attività. Le erogazioni private, contributi, lasciti eccetera,con l'aria che tira, anche il più incallito filantropo le ha ridotte e semmai le dà al vicino di casa che ha bisogno, al mendicante, alla famiglia che non ha più reddito ma ha bambini piccoli da sfamare. Con questa batosta della Grecia, poi, c'è il rischio che si ridiffonda la paura per il domani. Quindi, amici animalisti ambientalisti, fatevene una ragione. E...STATE SERENI

da iostosereno 07/07/2015 8.48

Re:Effetto Flegetonte

chi è lallo manca?

da rino p. 06/07/2015 17.45

Re:Effetto Flegetonte

Lallo Manca , un signore a cui dovrebbero dare un premio di educazione civica.Perchè il rispetto della legge è il dovere primario di ogni cittadino serio . O perlomeno dovrebbe esserlo.

da giuseppe da perugia 06/07/2015 17.14

Re:Effetto Flegetonte

Non credo ci siano meno soldi in giro,sono semplicemente concentrati in mani di pochi,quelli che detengono il dominio economico e sonoper vocazione- interessata sponsor delle sigle ambiental- animaliste.Si parla di caccia e si finisce a parlar di deroghe,Deroghe appunto strumento "cacciare in deroga " specie per cui non si capisce per quali motivi scientifici non siano cacciabili dal momento che godono di ottima salute.Deroghe argomento che qualcuno ha usato per costruire una carriera politica ,siamo sicuri fosse interessato a risolverla questa situazione?? Biodiversita' e monocultura,con la meccanizzazione .la chimica ,e una smodata ricerca del profitto non si ritorna indietro a quel paesaggio " artigianale" necessario per far sopravvivere specie oramai dimenticate come la starna. Deroghe servono per abbattere tutto l'anno -esulando dai calendari venatori- specie invasive come gabbiani corvidi,cormorani ,nutrie,ah ma a questo i cacciatori non si prestano .....

da Toni el cacciator 06/07/2015 15.54

Re:Effetto Flegetonte

Speriamo che la Briano legga queste righe...una delle poche figure politiche che mi ispirano fiducia

da Little John 06/07/2015 13.09

Re:EFFETTO FLEGETONTE

Io credo che il problema di base sia sempre lo stesso: deroghe, leggi e quant'altro in materia di caccia vengono fatte da persone incompetenti e, come se non bastasse, anticaccia. Le teorie dei nostri indegni avversari sono quotidianamente smentite dai fatti, eppure loro sono sempre lì; una volta in TV( vedi campagne anti abbandono dei cani, o quelle per la prevenzione degli incendi), o nei consigli comunali a decidere le sorti del nostro futuro, magari con in tecnici faunistici della LAC o LAV etc. Per strada con le bancarelle alla ricerca di firme. E noi? Noi siamo chiusi nelle nostre sezioni a litigarci (tra di noi), tra stanzialisti e migratoristi, tra ferma e seguita... la solita storia. E intanto un altro anno è passato.

da Enzo972 06/07/2015 11.10

Re:EFFETTO FLEGETONTE

dipende solo da noi. dobbiamo intercettare il comune sentire della gente. se serve, non trovo scandaloso fare accordi (parziali) con sigle ambientaliste (non palesemente proibizioniste), perchè come minimo rommpono l'armonia fra le sigle ambientaliste medesime. ma secondo me, ottengono anche di più. come minimo impariamo anche noi qualcosa, dal punto di vista etico almeno.

da Piero I. 06/07/2015 10.58

Re:EFFETTO FLEGETONTE

Tra di noi possiamo ragionare quanto ci pare. Purtroppo il fine non è ragionare od argomentare, è limitare o addirittura "eradicare" la caccia. Quindi vedo quasi inutile cercare punti di accordo con i "proibizionisti" (non ambientalisti i quali a mio avviso non esistono più).

da ugus 06/07/2015 9.19