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Editoriale

L'animalista antiscientifico


lunedì 12 agosto 2019
    

 

Non è una gran scoperta, in effetti. Ma, visti i tempi che corrono e i presupposti su cui si basano le posizioni dell'attuale (ancora per poco?) Ministro dell'Ambiente, forse ribadire l'ovvio non è una cattiva idea. Ovvero: niente è più lontano dalla protezione ambientale dall'idea che sta alla base dell'animalismo secondo cui uccidere un animale è riprovevole, sempre e comunque. Se la ratio che guida la gestione della natura è quella della protezione e della tutela della biodiversità, intesa nel suo complesso, allora non si può pensare che ogni vita abbia lo stesso peso.

L’approccio compassionevole alla conservazione degli animali è stato oggetto di uno studio dell’Indian Institute of Science, che ha avuto visibilità in Europa grazie alla BBC. Gli scienziati evidenziano come questo approccio faccia parte di una visione molto occidentale, appartenente a certi privilegiati e a un’opinione pubblica urbana che ha ormai perso il contatto con la natura selvaggia. “L’idea che non si possa uccidere nessun animale è “fatalmente viziata” come concetto di conservazione. Le misure di conservazione dovrebbero concentrarsi su specie o habitat piuttosto che su singoli animali, le specie invasive spesso richiedono l’abbattimento di massa di una specie per proteggere una specie in via di estinzione” si legge nelle conclusioni dello studio.

La cosiddetta “conservazione compassionevole” non è solo un atteggiamento astratto, ma argomento di discussione in voga tra biologi, a quanto pare. Nel 2018 è infatti uscito un documento di alcuni studiosi con questo titolo che delineava il quadro della conservazione compassionevole da applicare attraverso quattro principi chiave: “Non fare del male; Gli individui contano; Inclusività; Coesistenza pacifica”.

Tutto molto bello per carità, ma senza dubbio viziato da una concezione più etica che scientifica, e per questo molto distante dalla realtà. Una realtà che deve fare i conti con le specie invasive anzitutto, responsabili di danni incalcolabili, non tanto alle attività umane, quanto a quel poco di natura che è rimasta sul nostro continente e sul nostro pianeta. La scomparsa di specie autoctone, con tutte le ovvie ripercussioni a catena su tutta la fauna e flora di un certo habitat, non sono cose di poco conto, o rimediabili in poco tempo.

Questa visione compassionevole è anche un tantino razzista. Se solitamente sulla necessità di uccidere ratti troppo numerosi non si discute (anche se anche qui l'Italia ha fatto eccezione, vi ricordate le proteste animaliste in occasione del progetto di tutela dell'albatro sull'Isola di Montecristo?), la cosa cambia quando oggetto del disequilibrio sono specie più carine come scoiattoli, tassi, volpi o perfino gatti (tra i primi responsabili delle predazioni di uccelli e piccoli mammiferi, pare).

Senza addentrarci nei dettagli delle opportune gestioni faunistiche e per l'eradicazione delle specie invasive, ci basta questa premessa per portare a galla le enormi contraddizioni di chi, con la scusa dell'ambiente, cerca di imporre quello che è poco più di un credo etico–filosofico, elevandolo ad approccio scientifico-gestionale. Essere ambientalisti, al giorno d'oggi più che mai, vuol dire assumersi responsabilità lungimiranti. E se i nostri politicanti e amministratori smettessero di parlare alla pancia delle persone, sulle quali purtroppo fanno presa slogan e hastag d'effetto, e si facessero carico delle vere urgenze ambientali, forse finalmente avremmo anche un cittadino più informato e consapevole.

Anche se ce ne vorrebbe di strada per far capire ai nostri concittadini metropolitani che centinaia di migliaia di cacciatori, con la loro attività ludica e al contempo gestionale, mitigano gli effetti disastrosi di quel lassismo compassionevole che ormai la fa da padrone. Cinghiali, volpi, cornacchie, già ora fuori controllo, senza un minimo di gestione finirebbero col distruggere quel poco di biodiversità che i veleni di automobili, condizionatori, industria e agricoltura non hanno ancora spazzato via. E' molto più facile, di fronte a un problema faunistico (come è per esempio l'eccessiva confidenza di un orso), fare spallucce e schierarsi con gli animali, azzerando ogni discussione possibile.


Cinzia Funcis

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19 commenti finora...

Re:L'animalista antiscientifico

L'EQUILIBRIO NATURALE ESISTEVA FORSE PRIMA DELLA COMPARSA DELL'HOMO SAPIENS, SOLO GLI ANIMALARDI DECEREBRATI CREDONO CHE NEL MONDO DI OGGI SI RIESCANO A RISTABILIRE GLI EQUILIBRI NATURALI, INTESI COME rapporto quantitativo costante tra le varie specie animali(UOMO COMPRESO) e vegetali in una data regione ; GLI ANIMALARDI CREDONO CHE MINACCIARE DI MORTE UN CACCIATORE POSSA RISTABILIRE L'EQUILIBRIO NATURALE, UN'IDEA CHE SOLO IMBECILLI CRONICI POSSONO CONCEPIRE.CI SONO SPECIE ANIMALI MAI CACCIATE MA CHE STANNO SCOMPARENDO, VEDI RONDINI (ANCHE SE CREDO CHE SIA UN'EMERITA BALLA) , VEDI PASSERO , AVVELENATO DAI DISERBANTI , POI BASTA INFORMARSI SU QUANTE VOLTE VOLTE VENGONO IRRORATI I MELETI (30 VOLTE IN UN ANNO) PER FARSI UN'IDEA….TRA L'ALTRO MAI VISTO ANIMALARDI IMBECILLI MINACCIARE DI MORTE COLTIVATORI DI MELE…..

da EQUILIBRIO NATURALE , MAH.... 14/08/2019 16.01

Re:L'animalista antiscientifico

Molti concetti sono condivisibili, pero' gli animalisti convinti, sono meno di quanto vogliono far credere. Basta constatare quanti sono in ogni manifestazione e il risultato alle europee.

da Da Federcacciatore 13/08/2019 15.50

Re:L'animalista antiscientifico

E' una lotta, forse impari, forse senza storia, fra due mondi contrapposti, quello nostro, della tradizione, della campagna, che si contrappone a quello metropolitano, di coloro che di natura e di ambiente sanno poco, ma parlano tanto. Come è sempre successo, avrà ragione chi ha più peso. Per questo ci dobbiamo schierare convintamente con la nostra parte, più uniti possibile, e convincere sempre più gente di quell'altra. E battersi per preservare questa nostra sensibilità, questo nostro patrimoni, non per noi, ma per i nostri figli e in nostri nipoti e pronipoti. Ne trarranno vantaggio tutti.

da Ettore 13/08/2019 15.46

Re:L'animalista antiscientifico

Gli animalisti sono gente guidata da capipolo che traggono vantaggi da questa massa di persone fomentate da essi, di ambientalista hanno ben poco seguono i social o i loro forum e non sentono assolutamente cosa hanno da dire le genti rurali, hanno le verità in tasca. Sono comunque imbeccati bene da queste organizzazioni che non lasciano niente al caso, se uno guarda bene una loro dimostrazione vedrà che sono pochi, ma quei pochi sono molto vistosi e rumorosi forniti di cartelloni ad effetto, ma soprattutto hanno al seguito dei reporter che con delle inquadrature perfette fanno sembrare una cagnara di 4 gatti in una manifestazione di migliaia e poche ore dopo è su molti media nazionali, questo spaventa a morte il politico preso di mira e tutta la categoria, cercano di evitare o farseli buoni accontentandoli così le cose giuste da fare non si fanno, pochi ci si mettono contro, basta vedere la cagnara su Daniza e M49 ed i lupi che assalgono gli allevamenti. Così è!

da giusva 13/08/2019 11.29

Re:L'animalista antiscientifico

Simonetta, se qui c'è qualcuno che ha bisogno di rinfrescarsi i fondamentali, quello sei proprio te. In Italia e in Europa, gli "equilibri" sul territorio sono da almeno tremila anni dettati dall'intervento dell'uomo. E oggi, purtoppo, sul pianeta le aree soggette a "equilibri naturali" stanno diventando sempre più esigue. Quelli come te non si sono ancora accorti che sono stati da tempo strumentalizzati da chi per profitto illimitato e micidiale ha sconvolto proprio quegli equilibri eco-antropologici che ci hanno dato le bellezze del nostro paesaggio. Oikos è un termine greco che significa dimora, economia ed ecologia: questa è la sintesi - l'equilibrio - della nostra cultura. T'invito a riflettere su quel bell'affresco del Lorenzetti nel palazzo comunale di Siena, e - se hai tempo - a leggerti la lunga nota di ieri su Repubblica a firma di Carlo Petrini, che quell'Allegoria del buon Governo richiama implicitamente, quando sostiene i valori del "vivere lento" dei nostri borghi, delle nostre campagne, dove tuttora si vive una vita slow, ricca di cultura e di umanità. Provaci! Se t'impegni, vedrai che ci riesci. E intanto, se puoi, fai un salto al Gabbro (Livorno) - sentiti con Toscanello, qui sotto - e spera che ci sia rimasto ancora qualcosa di quelle meraviglie di cui lui ci racconta. Ti sentiresti sicuramente più viva. E "naturalisticamente" più vera.

da Simone 13/08/2019 8.47

Re:L'animalista antiscientifico

Vero toscanello...in tutti i posti dove sono stato di animalari neanche l'ombra,tanta gente che faceva festa...gli uniche presenze mi sa che sono quando concordano con le emittenti televisive la loro presenza ,raramente numerose.

da roby pt 13/08/2019 0.25

Re:L'animalista antiscientifico

Qui si parla tanto di questi animalisti ma a me mi sembrano sempre meno! Sabato ero a una sagra del cinghiale al gabbro provincia di Livorno e non ti dico quanta gente c era a gustarsi polenta al capriolo e cinghiale in salmi. Una fiumana di persone moltissimi anche giovani tanto che gli organizzatori sono rimasti stupiti da così tanta gente. Altro che animalisti tante buone forchette! W la caccia sempre!

da Toscanello 12/08/2019 23.56

Re:L'animalista antiscientifico

Forse antiscientifico è chi parla o scrive senza capire assolutamente cosa significhi equlibrio naturale. E purtroppo è un concetto lontano da molte persone e per ignoranza nel senso etimologico del termine e per appartenenza ad ideologie arcaiche lontane dalla realtà oggettiva della vera scienza.

da Simonetta 12/08/2019 23.48

Re:L'animalista antiscientifico

Ottimo articolo CINZIA ,ora ancora più di prima è indispensabile che le associazioni venatorie si adoperino per informare la cittadinanza metropolitana di come stanno realmente le cose in campagna e nei boschi facendogli capire dati alla mano che quello di cui discutono nei loro salotti ovattati pieni di fumo e di alcol non è quello che si riscontra nella realtà. SAREBBE PROPRIO ORA!!!

da bretone 12/08/2019 18.45

Re:L'animalista antiscientifico

costa lo spendaccione

da wwf 12/08/2019 18.06

Re:L'animalista antiscientifico

Serve l'uno e l'altro. Il passaparola social e i soldi per sostenere campagne nei confronti della pubblica amministrazione. Deli stati generali della caccia se ne sta parlando. Chissà chi li promuoverà? La Libera Caccia? E secondo come va, ci potrebbe toccare davvero la Brambilla. Ma non credo all'ambiente. E non credo comunque. Prima di arrivare a lei, in classifica Forza Italia ci sono ben altri calibri, che sgomitano. E che hanno consensi. Di Dudù si sente parlare sempre meno. La Pascale è scomparsa. Con tutte quelle caprette, anche lei...

da Forza Francesco 12/08/2019 16.57

Re:L'animalista antiscientifico

Caro Umberto a costo zero c’e’ solo il formaggio nella trappola da topi.

da Per vincere (e informare) bisogna spendere... 12/08/2019 16.31

Re:L'animalista antiscientifico

ESISTONO ANCHE I SOCIAL. FACCIAMO GIRARE QUESTO LINK, INTELLIGENTE E CIRCOSTANZIATO, A TUTTI I NOSTRI AMICI NON CACCIATORI, INVITANDOLI A FARLO GIRARE A LORO VOLTA

da Umberto 12/08/2019 15.07

Re:L'animalista antiscientifico

Cara Cinzia i suoi scritti sono sempre circostanziati e corretti ,però verbo volant carta manente, ,..vogliamo lavorare a convocare tutti gli Stati Generali della Caccia ?????,.anche perché in ordine sparso come tutt'oggi facciamo ......ci autoinfliggiamo più danni che da parte dei nostri avversari......magari il prossimo editoriale. .......un caro saluto .

da Annibale 12/08/2019 13.49

Re:L'animalista antiscientifico

Occorre parlare ai concittadini NON cacciatori. Per far questo occorrono 3 cose: 1-SOLDI 2-SOLDI 3-SOLDI

da Basta stipendi ai dirigenti AAVV 12/08/2019 13.48

Re:L'animalista antiscientifico

Non cantiamo vittoria troppo presto perché puo anche darsi che facciano come ministro dell'ambiente la rossa brambi

da Antonio 66 12/08/2019 13.33

Re:L'animalista antiscientifico

Cinzia ......al posto di greta!!!!!

da Mauro 12/08/2019 12.15

Re:L'animalista antiscientifico

Gli animalisti esistono perché esistono i voti....le poltrone... i rimborsi elettorali da parte dello stato... ed i privilegi politici. Togliete tutte queste cose....e spariranno come neve al sole !

da A.le 12/08/2019 12.03

Re:L'animalista antiscientifico

COSTA : hai finitooooooo!!!!!!!!!

da Sacripante 12/08/2019 11.15