Egregio Ministro del Turismo,
Mi sento offesa. Sono ormai parecchi mesi che ascolto le sue violenti esternazioni sulla caccia e vorrei, da cittadina Italiana e ancor più da donna cacciatrice, scriverle queste poche righe per dissentire in modo energico dalle sue posizioni in merito, in quanto ritengo che la linea e i toni negativi da Lei assunti sulla materia, siano oltremodo in forte contrasto con i doveri che il Ministero da Lei occupato deve ai cittadini Italiani, in quanto elettori e contribuenti.
Signor Ministro, in più circostanze Lei lamenta una continua diminuzione del turismo nel nostro paese, attribuendo la responsabilità di questo fenomeno alla presenza dei cacciatori e alla loro attività. Ipocrisia e accusa gratuita la sua, se si considera che questa passione è una consuetudine comune in tutte le nazioni Europee, e ancor più in alcune di queste, le arti venatorie, oggi in modo maggiore rispetto al passato, rivestono un ruolo economico rilevante nel bilancio dello Stato, grazie proprio ai proventi derivanti dal turismo dedicato a questa attività. In altri termini, ciò che Lei oggi indica come problema, in altre nazioni come Germania, Austria, Francia, Ungheria etc. tutto ciò è valorizzato ed utilizzato come risorsa.
La tradizione venatoria in queste nazioni è storicamente radicata, ne più ne meno come in Italia, ma i loro governi, contrariamente a quanto succede da noi, hanno addirittura elevato questa attività al rango di “cultura rurale”, riconoscendone così un valore socio-culturale insostituibile…..utilizzano oltremodo in modo intelligente questa occupazione come fonte di reddito integrativo, dove addirittura non primario nell’economia agricola.
Manchiamo in qualcosa signor Ministro, di certo manchiamo o non saremmo costretti a registrare un calo di presenze nel settore turistico. L’Italia, ….non dovrei essere io a rammentarlo a Lei signor Ministro,… è stata per decenni una nazione ambita sotto l’aspetto turistico, proprio per le sue bellezze paesaggistiche, per la sua storia, per i suoi monumenti e tanto altro ancora e,… ancora io mi premuro di ricordarle,… la presenza dei cacciatori che non solo erano numericamente rilevanti, ma la loro attività iniziava già dalla metà d’Agosto, nel bel mezzo del turismo estivo. Nessuno ai quei tempi lamentava la nostra presenza, la nostra attività…. Le sue accuse stridono verso questa verità….
Ora, proprio mentre sto scrivendo, il telegiornale denuncia l’ennesima difficoltà nello smaltimento dei rifiuti nella città di Napoli…. Ho interrotto per un momento il pensare e lo scrivere per vedere le montagne di rifiuti fumanti, gli scontri con la Polizia, i cassonetti, i compattatori e i mezzi di trasporto dati alle fiamme. Provo ad immaginare il vergognoso disagio della gente comune, l’asfissiante fetore respirato da innocenti bambini, l’inutilità di additare una classe politica incapace di risolvere, di educare, di programmare il futuro in una città che il mondo intero c’invidia. Sono queste le immagini che il mondo vede dell’Italia signor Ministro. Sono queste le immagini che La condannano. E’ l’intelligenza turistica che sa radiografare le offerte di un paese, non le chiacchiere di esagitati. E’ il confronto che deve turbarla signor Ministro. Quel confronto che vede le nostre infrastrutture perdenti…al riguardo provi a pensare le voragini nell’autostrada Salerno Reggio Calabria o i costi di pedaggio dell’Autosole, confrontati con i sette euro mensili per percorrere in modo illimitato le autostrade Austriache, perfette in tutte le stagioni. E’ questa l’Italia di sua concezione.… perdente,….un’Italia perdente con potenzialità di prima della classe.
Signor Ministro, all’inizio del suo mandato e in più occasioni Lei ha evidenziato la sua sensibilità verso i problemi ambientali. In quelle circostanze in molti si sono chiesti quanto beneficio avrebbe portato alla caccia ed al mondo rurale nel suo complesso questo suo imperativo ideologico…. Poi, piano piano, si è notato come questi atteggiamenti siano stati frutto di circostanza, improntati forse ad acquisire consensi politici, simpatie elettorali in ambienti non certo favorevoli al suo schieramento. Posizioni tecniche le Sue, prive però delle necessarie informazioni per essere sostenibili e credibili; infatti, l’affermare che il nostro paese necessita di un “aumento delle aree boschive” significa ignorare completamente la situazione della forestazione, non solo in Italia ma in tutta la Comunità Europea. Lei signor Ministro dovrebbe pur sapere, se vuol teorizzare su questioni ambientali, che uno studio Francese concluso una decina di anni fa, ha evidenziato una situazione della copertura boschiva in Europa, per superficie occupata, pari addirittura al quindicesimo secolo, e in Italia questo continuo incremento appare più accentuato che altrove. Ecco il successo dell’espansione degli ungulati sui nostri Appennini, ecco l’espansione degli areali del lupo, tanto atteso dalle correnti ambientaliste e parimenti tanto odiato dagli allevatori,…. che non campano d’illusorie promesse e di magri risarcimenti….
Nel nostro caso avremmo semmai la necessità di una politica ambientale diversa, che tenga conto anche delle esigenze umane in relazione all’avanzata del bosco, espansione questa non di rado dannosa per gli ambienti frequentati anche dalla piccola selvaggina.... Ma, ben si sa che il semplice taglio di una ginestra, o il modesto ripristino di un antico viottolo, se non autorizzato attraverso iter burocratici incomprensibili alla gente comune è perseguito dalla legge in modo esagerato. E’ poco romantico oggi, come Lei vorrebbe far credere, passeggiare nei boschi, è davvero poco romantico se non addirittura avventuroso. Oggi i nostri boschi, contrariamente al passato, non offrono condizioni di reddito soddisfacente che ad un numero esiguo di persone, ne consegue che il bosco, soprattutto in Italia centrale, sia diventato invivibile per tutti noi. Ma, le persone direttamente interessate al mantenimento degli habitat idonei agli animali, come ad esempio i cacciatori, sono sistematicamente emarginati; oggi la moda ambientalista ed ancor più quella animalista, si riempie la bocca di slogan contro l’attività venatoria, atteggiamento questo che riscuote maggiore attenzione da parte del mondo politico e dell’informazione….Informazione spesso ottusa ed iniqua, al punto da evidenziare in modo crudele le poche decine di tragiche morti annuali per incidenti legati all’attività venatoria (lo scorso anno 24, di cui 23 cacciatori)... nascondendo le millecinquanta vittime del lavoro nei primi nove mesi di quest’anno. Eppure, nonostante tutto, anche in futuro saranno ancora cacciatori i soli a prestare il loro impegno appassionato nella salvaguardia dell’ambiente,…i soli, come sempre del resto, i soli perché davvero motivati. Rifletta su queste mie povere righe signor Ministro,.. la Sua rimarrà comunque una moda passeggera, la caccia riuscirà a sopravvivere a tutti noi perché è nell’anima della gente semplice.
La saluto Ministro Brambilla,.. tanto Le dovevo.
Lara Leporatti, Cacciatrice