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Editoriale

La natura che rimane


martedì 2 maggio 2023
    
 
Ispra ha presentato in questi giorni a Roma il rapporto Ipbes “Assessment Report on the Different Value and Valuation of Nature” sulla biodiversità. Ve ne esce un dato sconfortante: estinzione probabile entro la fine del secolo per il 50% del milione di specie prese in esame (un quarto di quelle conosciute). 

Ipbes è una Piattaforma intergovernativa di politica scientifica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici, ovvero la massima autorità scientifica in tema di biodiversità (la parte italiana è rappresentata appunto da Ispra). Nel confronto di tutti i dati disponibili a livello globale emerge che  la natura sta diminuendo a tassi senza precedenti nella storia, e che in particolare il tasso di estinzione delle specie sta accelerando.

Gli autori del rapporto hanno coniato l’espressione "dead species walking" per le circa 500 mila specie non ancora estinte, ma che a causa della distruzione e degradazione degli habitat a loro disposizione e ad altri fattori legati alle attività umane (sovra-sfruttamento, inquinamento, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive) vedono ridurre le loro probabilità di sopravvivenza nel lungo periodo.

Il 25% delle specie animali e vegetali è minacciato di estinzione. Oltre il 40% delle specie di anfibi, quasi il 33% dei coralli che formano la barriera corallina e dei mammiferi marini sono a rischio di estinzione. Sempre secondo IPBES, la biomassa dei mammiferi selvatici è diminuita dell’82% e un uno studio recente calcola che il 94% della biomassa dei mammiferi terrestri oggi viventi sia rappresentata da esseri umani (36%) e animali domestici (58%). Per gli insetti, i dati disponibili fanno ritenere che almeno il 10% delle specie sia minacciato. Negli ultimi cento anni l’abbondanza media di specie autoctone, nella maggior parte degli habitat terrestri, è diminuita di almeno il 20%.

Gli scenari sviluppati da numerosi scienziati, sulla base dei dati oggi disponibili, indicano che gli attuali tassi di estinzioni delle specie in natura sono da cento a mille volte superiori alla media delle estinzioni della storia del pianeta. Questi numeri portano a riferire il tempo che stiamo vivendo come sesta estinzione di massa, dopo quelle precedenti causate da eventi cosmici e planetari, tra le quali tutti conoscono quella che portò all’estinzione i dinosauri, 65 milioni di anni fa.

Per aiutare la politica a comprendere meglio i modi molto diversi in cui le persone concepiscono e apprezzano la natura, il Rapporto fornisce una classificazione nuova e più completa dei valori della natura. La nuova classificazione evidenzia come diverse visioni del mondo e sistemi di conoscenza influenzano il modo in cui le persone interagiscono e apprezzano la natura e presenta quattro prospettive generali: vivere dalla natura (la capacità della natura di fornire risorse per sostenere i mezzi di sussistenza, i bisogni e i desideri delle persone, come cibo e beni materiali; vivere con la natura (concentrarsi sulla vita "diversa da quella umana"); vivere nella natura (l'importanza della natura come ambiente per il senso del luogo e dell'identità delle persone);vivere come natura (vede il mondo naturale come una parte fisica, mentale e spirituale di se stessi).

E chi meglio dei cacciatori interiorizza e vive praticamente ogni giorno queste visioni del mondo? Appare quanto mai sensato chiedere un riconoscimento a livello globale sull’importanza di una figura non paragonabile ad alcuna altra. E’ proprio l’interconnessione basata anche sul consumo alimentare di risorse rinnovabili (selvaggina) a dare una marcia in più a questa categoria in grado di contribuire fattivamente al ripristino di habitat, monitoraggio di specie e ambiente e studio attivo di specie altrimenti abbandonate a se stesse.
 
C’è poi un fatto innegabile: nessun riferimento tra quelle cause di estinzione è assimilabile alla caccia, ormai da decenni basata su un prelievo sostenibile per poche specie in buono stato. Ergo, la sostenibilità della caccia in un quadro di declino generalizzato della natura dovrebbe far riflettere proprio sulla sua assoluta utilità per gli ecosistemi.

 
La redazione 

 

 

 

 

 

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36 commenti finora...

Re:La natura che rimane

Ipbes?? Tanto per cominciare si deve capire quello che scrivono in inglese perchè la meta delle cose scritte sono PALESEMENTE FALSE.. e servono solo per terrorizzare il "popolino" ignorante. Dovete mettervi in testa che la natura farà quello che vuole ed è una cosa INGESTIBILE per gli umani al momento....forse tra 1000 anni sarà diverso...e ci penseranno i nostri pro-pro-pro-pro nipoti.... ora andate caccia , mangiate bene , bevete meglio fate sport e divertitevi la vita è breve !!!

da anti-verdi 09/05/2023 8.42

Re:La natura che rimane

L'acqua che manca , il riscaldamento ah h ah a tutte cazzate mangiate e godete acchiappate dalla terra e godetene i frutti

da Tutte cazzate 08/05/2023 21.49

Re:La natura che rimane

La Terra ha 8 miliardi di persone, pensare che l' attivita' umana non abbia conseguenze sul clima e' poco credibile ma anche esagerare e' tragicomico. Come se in 100 anni fossimo riusiciti a debilitare un intero pianeta tanto che ora non c'e' piu' tempo per correggere il tiro, eventualmente. Che l' attivta' umana abbia influenza, basta guardare le foto satellitari della Cina durante il COVID a confronto con prima o adesso. Magari non crea un innalzamento di temperatura ma influneza il clima sotto altri aspetti. La temperatura e' solo uno dei parametri. Tuttavia cercare di inquinare meno e' assolutamente un principio da perseguire poiche' non riguarda solo l' immissione di CO2 in atmosfera ma tocca tutta la Natura da diversi punti di vista. La camapagna sui cambiamenti climatici e' sicuramente esagerata. I cambiamenti climatici ci sono sempre stati ed e' anche accaduto che con l' aumento di CO2 si e' andati verso il gelo! Gli estremismi non vanno mai bene. Gatta ci cova. Tutta questa corsa alle auto elettriche e' una boiata pazzasca, anche perche', allo stato attuale, l' auto piu' ecologica e' quella ibrida! Bisogna considerare tutta la catena, dalla produzione allo smaltimento e riciclo.

da Flagg 08/05/2023 5.20

Re:La natura che rimane

Va bene mi fido. Compra l’auto elettrica e ristruttura casa. Poi fammi sapere di quanto è diminuita la temperatura del pianeta!!

da Giordano 07/05/2023 19.56

Re:La natura che rimane

Non esiste alcun nesso tra la lista di fatti in cui alcune persone hanno creduto in diversi periodi tra i 600 e i 100 anni fa e il cambiamento climatico. Gli unici che le hanno sparate giuste fin adesso sono Fabe e soprattutto questo qui sotto.

da Date retta a questo sotto 07/05/2023 18.23

Re:La natura che rimane

Scusate, Ipbes, che è la massima autorità scientifica mondiale (si tratta di studi non chiacchiere da bar), segnala i rischi che i cambiamenti ambientali comportano per moltissime specie animali, ma non fa nessun riferimento, tra le cause di possibili estinzioni, all'esercizio alla caccia, ormai da decenni impostata su criteri sostenibili. Invece di essere soddisfatti c'è da incazzarsi?

da Dieci goccine... 06/05/2023 16.24

Re:La natura che rimane

Che bel ceffone il cugliun di conte ha pigliato in faccia a hha ah che goduria voleva chiudere la caccia stombecillle!

da Godot 05/05/2023 22.20

Re:La natura che rimane

Il nuovo segretario del PD fa comunella con i 5 stelle rappresenta il massimo di quel gruppo di personaggi che nonostante la totale ignoranza dei problemi che sono nati in natura e che richiedono l'intervento dell'uomo, questi nonostante l'evidenza dei fatti, continuano a denigrare caccia e cacciatori, auto eleggendosi paladini dell'ambiente. POVERI NOI con questa gente non ci rimane che ribellarsi (o piangere)

da bretone 05/05/2023 20.24

Re:La natura che rimane

La caccia non finira' mai e poi mai perche' fa parte della natura umana ,contronatura e sposarsi maschio con maschio no andare a caccia

da rosicate e rodetevi il fegato 05/05/2023 17.29

Re:La natura che rimane

fabe.sereno---tu credi pure alle favole e adeguati io vivo libero da questa marea di cazzate ( perchè cazzate sono) anche tu vorresti vivere 200 anni ma non è possibile, oppure ti chiudi in una campana di vetro e vivi??? i tuoi 1200 scienziati sono il nulla rapportato alla popolazione mondiale ..non ti offendere ma ti suggerisco un soprannome ; BOCCALONE ! che è un pesce di lago con una bocca enorme... vivi scemo ... che il tempo passa per tutti anche se non hai la green house e la city car... anche perchè quando vado a sciare con la mia city car a diesel ...Bologna.Brunico due ore e trenta!!! con l'elettrica due giorni ah ah ah W IL DIESEL--- I 200 ALL'ORA IN AUTOSTARA COME IN GERMANIA ... le case vecchie ... la caccia ai tordi ... e spero a lupi e orsi!!

da anti-verdi 05/05/2023 9.19

Re:La natura che rimane

Errori della scienza ai quali per decine di anni si è dato credito: IL FLOGISTO-LE RAZZE DEGLI ESSERI UMANI-SANGUE CHE CIRCOLA GRAZIE AL FEGATO-ULCERA CAUSATA DA STRESS-ENERGIA ORGONICA-TEORIA DEI MIASMI-TEORIA FLUIDO CALORICO-GEOCENTRISMO ED EPICICLI. Per ora mi fermo qua.

da X questo qua sotto 05/05/2023 8.39

Re:La natura che rimane

Ci sono migliaia di studi e papers review che confermano l’antropogenesi del cambiamento climatico odierno, non ne esiste uno che invece smonti tale tesi, c’è solo la parola di 1200 scienziati, che per quanto autorevole, senza prove o studi a supporto vale piuttosto poco. La scienza sbaglia ma si corregge nel tempo, se in 130 anni non lo ha fatto significa che non ce n’è bisogno, è già corretta. P.s. il buco dell’ozono non si è chiuso, subisce variazioni cicliche, ha ridotto le sue dimensioni grazie al fatto che non si usano più cfc da decenni. Anche in questo caso la scienza era corretta.

da Fabe 05/05/2023 8.07

Re:La natura che rimane

A leggere certi commenti hai una delle risposte sul perché il mondo della caccia non abbia speranze. Poi ci si lamenta che la gente non ti segue.

da And 04/05/2023 17.50

Re:La natura che rimane

Giacomo sei grande nei commenti dato che conosci le materie e non ti curare di loro.

da Ambientalista 04/05/2023 12.24

Re:La natura che rimane

un pò d'occhio sull'ambiente non fa mai male ma l'esagerazione fa ridere e in Europa stiamo “sfiorando” il ridicolo ! Gli “incapaci” burocrati europei non hanno idea dell'Italia perchè è una nazione unica al Mondo, diversa sa tutte , con problemi e pregi UNICI . Non potremo MAI DICO MAI adattarci ad un contesto VERDE Europeo “sballato” in partenza! Macchine elettriche ( a prezzi da capogiro) … ristrutturazioni green da perfetti imbecilli perché in Italia abbiamo case UNICHE al Mondo , non di legno , o cartongesso come nel resto d’Europa ma in mattoni, ferro, coppi , UNICHE AL MONDO PER BELEZZA E GUSTO… QUESTO perché siamo una popolazione di gente intelligente che sanno quello che devono fare e lo sanno far bene. Peccato che i migliori se ne vadano per la burocrazia , la pressione fiscale, le leggi pericolose , la non tutela del cittadino. Gli italiani che fanno impresa all’estero sono nel 90% dei casi super ricchi , soprattutto meridionali che al contrario di quello che si pensa in Italia sono FORTISSIMI e lo dico da nordista ! Sono rispettati e producono ricchezza cosa che AVREBBERO potuto fare in Italia ma con le leggi italiane e le mafie non facile. I pochi imprenditori italiani SONO DEGLI EROI ma fino a quando ci saranno i kompagni e sindacati l'Italia è destinata a fallire ...scappate da sto paese del caz!!

da roberto bollè 04/05/2023 10.41

Re:La natura che rimane

La guerra è fatta da criminali, sempre. Solo gli sconfitti però vengono dichiarati tali.

da Giacomo 04/05/2023 10.35

Re:La natura che rimane

Non dormivo più a causa del buco nell'ozono. Oggi il buco pare si sia chiuso. Godiamoci delle belle giornate di caccia e non andiamo tanto oltre. Sig Giacomo, non occorrono i cambiamenti climatici per avere un altro Hitler: ce lo abbiamo già il Criminale di Guerra eppure non scandalizza nessuno, neppure lei mi pare

da 1 toscano 03/05/2023 22.31

Re:La natura che rimane

Tu stai parlando di qui in Italia (e noi cacciatori sappiamo bene come funziona l’informazione in Italia), nel resto del mondo il dibattito va avanti da anni e finora i complottisti sono stati continuamente smentiti. Interessante poi notare che il comunicato è del 13 agosto e la risposta doveva arrivare prima della fine del mese… perché tutta questa fretta? Sembra una comoda strategia per non ricevere volontariamente una risposta e fare solo un po’ di casino, ma io non sono complottista quindi non penso male. E poi perché non è stata più riproposta?

da X giacomo 03/05/2023 17.27

Re:La natura che rimane

ISPRA ha presentato in questi giorni a Roma il rapporto io es sulla biodiversità . E chissenefrega !! Quello che dice ISPRA non è attendibile !! Per quanto riguarda l' estinzione di tutte le specie animali citate da ISPRA ( sic ) era già tutto previsto . NOSTRADAMUS ha predetto che gli umani colonizzeranno altri mondi , e la terra diventerà solo un ' immensa discarica .

da LE SO TUTTE 03/05/2023 17.09

Re:La natura che rimane

Greta nel 2018 aveva predetto, in un tweet, la fine del mondo nel 2023….

da X Plinio 03/05/2023 16.09

Re:La natura che rimane

il pianeta è mezzo disabitato. Foreste immense senza un essere vivente , sul mare si possono costruire città, tra cento anni la luna sarà abitata sicuramente e Marte tra 300 anni sarà una colonia della terra. Stai sereno Plinio e' tutto sotto controllo l'umano non è scemo . Riguardo il lupo . è una bestia praticamente inutile. L'orso , invece, una bella attrazione turistica e venatoria. Servirebbe una bel virus mortale per verdi, ambientalisti, vegani, fruttariani, animalisti e comunisti!!!

da ANTI-VERDI 03/05/2023 15.28

Re:La natura che rimane

Ci sono dati ormai certi su questa velocizzazione dei cambiamenti: polo nord, ghiacciai, clima ecc. Sicuramente non sono eventi dovuti a cambiamenti naturali. Siamo noi, col nostro impatto consumistico e il nostro numero di consumatori che determiniamo questi fenomeni. Riuscieremo a levarci le gambe? Credo proprio di no. Nove miliardi di voraci umani, con sempre più voglia di diventare tutti Agnelli o Rockfeller, o Bill Gates o Besoz, o....Briatore o Trump, lo impediranno. I nostri figli e nipoti, malgrado la scienza che ci sovrasta, si dovranno adattare a un mondo molto diverso. Guerre e miseria sono in agguato soprattutto per quei popoli, come il nostro, che non se ne vogliono rendere conto. La selvaggina, quale e quanta che sia, non riuscirà mai a sfamare il pianeta. Già questo modello era in crisi settemila anni fa. Nell'immediato presente, cinghiale, cervo, capriolo, daino, muflone, tordi, merli possono esserci di aiuto, almeno a noi che siamo cacciatori. Il lupo? E' un danno. Probabilmente ci troveremo a piangere qualche fanciullo, oltre al cagnolino di casa. L'orso, sicuramente in Trentino rovinerà il turismo.

da Plinio 03/05/2023 14.55

Re:La natura che rimane

il buco nello zono ( ahahah) lo scioglimento dei ghiacciai ( ahahah) la desertificazione del pianeta ( ahahaha) quattro imbecilli che fanno cassa con ste cazzate. Il Mondo va per i cazzi suoi e questi eco-terroristi sparano bugie galattiche e il popolino IGNORANTE ci crede...poveri illusi...godete di quello che il Mondo offre senza pensare a queste CAZZATE!!

da ANTI-VERDI 03/05/2023 8.37

Re:La natura che rimane

Scienziati anti catastrofisti sfidano i promotori dell'Appello sul Clima: "Pubblico confronto" 13 AGOSTO 2022 | 15.34 REDAZIONE ADNKRONOS LETTURA: 3 MINUTI Basta andare sul sito ADNKRONOS e leggere. Il confronto è stato rifiutato! Il SEMPLICE confronto pubblico! Se erano così solide le ragioni perché temere un confronto?

da Giacomo 03/05/2023 8.17

Re:La natura che rimane

Sicurissimo che sarebbe saltato fuori il solito esempio di Galileo (anche se ce ne sono tantissimi altri), la cui situazione per ovvie ragioni, che mi sembra stupido spiegare, c’entra proprio nulla con l’argomento (tra l’altro non era affatto da solo). Non mi sembra che qualcuno si sia mai tirato indietro dal dibattito (che al giorno d’oggi, al contrario del 1500, si conduce democraticamente) però come ho già detto, è più facile credere che abbiano ragione i 1500 e i restanti milioni di scienziati siano tutti corrotti. Se un’idea è giusta, per quanto controversa, nel tempo si fa strada nella comunità scientifica; è quello che è successo con l’ipotesi del cambiamento climatico originato dall’uomo. In 130 anni la tesi ha trovato prove sempre più solide, al contrario della controparte. Comunque io non devo convincere nessuno, certo è che si vive più serenamente se si crede di non avere responsabilità.

da X giacomo 03/05/2023 7.56

Re:La natura che rimane

Galileo Galilei era SOLO a sostenere che era la Terra a girare intorno al sole e non il contrario. P.S. Il confronto pubblico chiesto dai 1.500 è stato rifiutato dai milioni.

da Giacomo 03/05/2023 6.40

Re:La natura che rimane

Alla fine non sono i numeri che contano ma la qualità delle prove che si portano ad avvalorare la propria tesi, e purtroppo ad oggi le prove a favore dell’origine naturale del cambiamento climatico odierno sono relativamente poche e poco convincenti rispetto alle altre. Arrhenius (anch’egli premio Nobel) ipotizzava già quasi 130 anni fa che l’attività umana avrebbe influenzato il clima, se in tutto questo tempo non si è riusciti a provare concretamente il contrario rimangono pochi dubbi. (Rimangono sempre, ma pochi)

da Fabe 03/05/2023 0.27

Re:La natura che rimane

1500 su quanti milioni di scienziati? Ma no è più facile credere che tutti gli altri siano “corrotti dai poteri forti”, persino quelli che lavoravano per le stesse aziende petrolifere che sapevano già delle ripercussioni sul clima 50 anni fa. Ancora a tirare fuori Battaglia? Con mio rammarico, purtroppo sono anni che non è più attendibile e come qualità delle pubblicazioni c’è da ammettere che non lo è mai stato.

da X giacomo 02/05/2023 23.33

Re:La natura che rimane

Franco Prodi, Franco Battaglia e altri 1498 scienziati la pensano diversamente.

da Giacomo 02/05/2023 22.44

Re:La natura che rimane

focus.it/ambiente/ecologia/exxonmobil-sapeva-riscaldamento-globale-per-combustibili-fossili Exxon non era certo influenzata dagli ambientalisti, eppure già 50 anni fa aveva previsto il riscaldamento climatico e quello che comportava.

da X giacomo 02/05/2023 22.16

Re:La natura che rimane

anti caccia pagati dai contribuenti... speriamo venga soppresso al più presto...

da ispra no grazie 02/05/2023 17.58

Re:La natura che rimane

Il cacciatore non è mai è dopo mai stato un distruttore della natura, anzi abbiamo collaborato molto alla non estinzione. Che Ispra vada a parlare con i suoi colleghi animalisti e i tanti giudici dei vari TAR che vogliono ad ogni costo chiuderci la caccia. Il problema sta a monte e nessuno ne vuole parlare di pesticidi e abbandono totale delle nostre campagne. Però guarda caso Ispra non fa un sondaggio sui nocivi che sono diventati il flagello del secolo. In Calabria gli STORNI grazie a l governo Prodi sono almeno quimtuplicati provocando danni alla olivocultura inimmaginabili e intanto sono protetti. E ora di smetterla e fare andare a caccia dal 18 di agosto e fino al 31 di marzo. W la CACCIA ed i Cacciatori

da Cacciatori calabresi 02/05/2023 15.23

Re:La natura che rimane

Queste teste di @axzo non riescono a quantificare gli storni nidificanti in Italia però al tempo stesso hanno modo e maniera di redigere un documento tale ??

da A.le 02/05/2023 13.08

Re:La natura che rimane

Queste ricerche, come quelle sul clima, sono influenzate da chi nomina gli esperti che le eseguono. Sarebbe utile sapere se anche questa entità risponde ai vari governi come l’IPCC che lancia allarmi sul clima. A proposito Greta nel 2018 aveva previsto la desertificazione e la fine del mondo entro 5 anni…

da Giacomo 02/05/2023 12.58

Re:La natura che rimane

La caccia nessun riferimento di causa, e allora perché per questi prof. il problema è la caccia, con il loro parere non vincolante...mah!!!

da Mario 02/05/2023 12.29

Re:La natura che rimane

Era un mondo migliore quando non esistevano queste teste di c xo di animalisti

da Carni allo spiedo vincenzo 02/05/2023 8.52