Come tutti gli anni, ho celebrato il sacro rito dell'apertura. Non ero il solo, ovviamente, perché l'apertura bisogna consumarla insieme. Anche se sempre più “consapevoli”, anche se con i primi acciacchi che soprattutto per certi pigroni come qualche mio compagno fanno pensare che qualcuno abbia aumentato alla grande le dosi di pallini nelle cartucce - una trentina - che in parte sono rimaste nella cartuccera fino a fine giornata.
E allora? Com'è andata?, ti chiedono appena ti vedono. Bene, rispondi, come al solito. L'importante è partecipare. Si, partecipare, ma insomma qualcosa devi mettere in carniere, sennò, magari la moglie, quando torni, te lo fa capire che non sei più quello di una volta.
Ma, insomma, è andata bene, dai! Il carniere, per discrezione, per eleganza, per bon ton, non si dice. Poi, visto che eravamo in più di uno, dovresti dire anche delle tue bollette, e dei meriti dei compagni, che - magnanimi anche loro - per diritto d'anzianità, anche quando si capisce al volo che le tue schioppettate l'hanno fatta di fuori, “bel colpo, ti dicono, non ne sbagli una”. Eh già. Pensi te. L'ho mancato per un pelo, ma è stata una leggera distrazione. Una buona scusa è sempre pronta. Ero messo male, il cane ha sfrullato, mi si è impigliato il calcio nel gilè, con la prima era troppo vicino, ma la seconda non capisco come mai...
Boh. Forse, come mi capita sempre, da quando vado a caccia, il giorno prima dell'apertura sono troppo agitato, la notte non ho chiuso occhio. Ci si alza troppo presto, fai colazione al bar quando il tuo stomaco si rifiuta ancora di lavorare, il caffè ti resta indigesto; insomma, per qualcosa l'avrò fatta quella padella, insomma! Non ne faccio mai, che vuoi che sia se una volta mi capita! Solo che è sempre all'apertura, quando dopo mesi di inazione vorresti dimostrare a te stesso e agli altri della combriccola che sei in gran forma. Ma, lo dico, io sono in forma. Perché essere in forma, significa essere soddisfatti di noi stessi, prendere il mondo come va, col sorriso negli occhi. Qualsiasi cosa succeda. E quando vado a caccia, quando sono a caccia, io lo considero come un grande regalo che la vita mi ha fatto e continua a farmi. Nel passare degli anni, convinto che oggi è bello come ieri e che domani sarà bello come oggi.
Ma, è cambiato qualcosa in questi anni? Eh si. Qualcosa è cambiato. Tutto cambia. Sempre. Anche quando ti sembra che per te che vivi con passione il presente, il presente sia sempre lo stesso. Ma, scorrendo le tante ormai aperture segnate sul tuo calendario, qualche riflessione la fai. La devi fare. Se poi - come succede - in armeria, al bar, negli incontri fra cacciatori, a tavola, nelle animose serate dove si discute, prendi nota dei ricordi di genitori, genitori dei genitori, amici dei genitori e dei genitori dei genitori, capisci che il mondo è davvero cambiato e la caccia pure.
L'eden di una volta, anche se ammantato dal velo della nostalgia, era molto diverso dalla inquietante abbondanza di oggi. Cacciavi col cane, all'apertura, e nella giornata ti poteva capitare di tutto. Era appena passato ferragosto, allora, d'accordo, c'erano ancora le tortore, i rigogoli (cacciabili), trovavi le starne, tante quanto i fagiani, rustici, non c'è dubbio, la lepre, qualche merlaccio. Una goduria.
Oggi, dopo un brenciolo di preapertura, tarda anche quella, quando magari hai già fatto un capriolo (non ti lamentare), devi scegliere. O vai col cane, e per trovare roba vera ti devi ingegnare davvero, o vai ai migratori, colombi che nel corso degli anni sono aumentati davvero, merli e ghiandaie (ci sai fare col chioccolo?), anatre in padule, soprattutto germani, (cornacchie e gazze lasciamole stare, per favore), o vai in deroga (storni [piccioni?]), se puoi, inventandoti soluzioni che al massimo possono apparire divertenti, ma ti fanno capire che, sì, la caccia è cambiata. C'è anche il cinghiale, anche in questo periodo, da quelle parti dove si prevede una consistente riduzione dei contingenti e se hai fatto corsi, esami, patentini, tiri di prova, come se fino ad ora ti fossi occupato di farfalle.
Ma allora?, ce lo vuoi dire com'è andata?
E' andata bene, dai! E' andata bene, dobbiamo essere soddisfatti. Per l'apertura, sì, ma anche perché adesso, malgrado tutto, si va avanti fino a gennaio, forse anche un po' più in là. E se ti sei sottoposto a tutti gli esami, se hai tutte le autorizzazioni, se t'impegni per la caccia e per una caccia migliore, puoi andare a caccia anche tutto l'anno. Di che ti lamenti?
E i problemi? Si, i problemi! Chi non ce li ha, i problemi, al giorno d'oggi. In bocca al lupo a tutti.
Carlo Brazzi
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