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EditorialeCrisi e Parchi, è l'ora di scelte coraggiose lunedì 23 settembre 2013 | | Se è vero che la crisi nazionale da preoccupante è ormai diventata drammatica, perché non consentire la caccia a pagamento all’interno delle aree protette?
“Gestire al meglio ogni forma di risorsa” è ormai diventato il mantra del nuovo Governo italiano, ma a volte, per farlo bene, occorre procedere con interventi coraggiosi, che forse né i politici né gli amministratori locali hanno la voglia di affrontare.
Come ad esempio consentire degli abbattimenti mirati sia di Selezione sia di contenimento dei branchi all’interno dei Parchi Naturali e delle Oasi Protette. Infatti, non sono MAI riuscito a spiegarmi perché su tutto l’Arco Alpino, dalla Francia alla Slovenia si praticala caccia allo stambecco dietro il pagamento di una generosa tassa di abbattimento, mentre da noi in Italia, dove indubbiamente esiste la popolazione più consistente, no.
Stessa cosa per quanto riguarda tutti gli altri Parchi Nazionali italiani. Recentemente mi è stato confidato che in un’Oasi di Protezione e Cattura sono dovuti “intervenire” per contenere i branchi di cinghiali che praticamente avevano invaso e devastato un intero tratto di litorale toscano, dai giardini delle case private addirittura agli stabilimenti balneari.
In un solo giorno, un Guardiacaccia “volontario”, si è vantato di averne abbattuti ventiquattro! Ora mi chiedo, pagando cento euro di tassa d’abbattimento per ogni capo, l’Amministrazione locale quanto avrebbe guadagnato?
Stesso discorso per quanto riguarda il Parco della Maremma, dei Monti Sibillini, dello Stelvio, del Gran Paradiso e, perché no, anche del Parco Nazionale d’Abruzzo, dove i vecchi camosci vengono lasciati morire di stenti piuttosto che concedere il permesso “a pagamento” di poter eseguire un abbattimento mirato.
Se è vero che la fauna selvatica è un patrimonio di tutti, in particolare dello Stato, allora perché non gestirla anche per fini economici?
Non vedo cosa ci sia di vergognoso, di indecoroso, di incivile nel consentire alcuni prelievi in zone ad altissima intensità di selvatici dietro pagamento di una giusta tassa. Non capisco perché devono essere la Guardie Forestali, i Guardia Parco o peggio ancora le Guardie Giurate Volontarie e/o Zoologiche ad eseguire numerosi abbattimenti senza che ci sia nessun introito.
Anzi, forse tali abbattimenti potrebbero risultare addirittura dispendiosi se effettuati in orari al di fuori dei normali turni di lavoro.
Se qualcuno fosse in grado di spiegarmi perché non ci ha pensato nessuno ad una simile eventualità, me lo faccia sapere.
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