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EditorialeLa Caccia, il futuro è nei giovani – Un regalo sotto l’albero mercoledì 2 gennaio 2013 | | Una bellissima storia di Natale quella che ci raccontano Stefano De Vita e Maria Laura Parisi (marito e moglie, entrambi allevatori ed esperti in cinofilia venatoria, vedi i rispettivi profili in Amici di BigHunter). Una storia commovente che riguarda un bambino straordinario e il suo sogno di avere un vero cane da caccia per diventare un bravo cacciatore. Ecco come ce la racconta Stefano De Vita:
Un giorno mia madre 82enne mi chiama al telefono per dirmi che l’ex Ministro Vittoria Brambilla è in televisione a presentare il suo libro “Manifesto Animalista”. Come al solito arriva la frecciata alla caccia quando la conduttrice presenta dei cani portati in studio, di cui un setter anziano, secondo l'ex Ministro abbandonato dai cacciatori in quanto non idoneo alla caccia.
Mi domando se sarebbe interessante conoscere i dati di quanti cani di razza e nella fattispecie razze da caccia sono rinchiusi nei canili pubblici comunali e privati gestiti dalle tante associazioni animaliste: forse si scoprirebbe che tra questi cani sfortunati, quelli di razza sono pochi rispetto ai tanti meticci trovatelli. Ciò non toglie che chiunque abbandona un cane non è degno di essere chiamato Uomo.
Ho voluto fare questa piccola premessa perché proprio in quel giorno abbiamo avuto una delle nostre più grandi soddisfazioni cinofile: non una prova di lavoro od una esposizione di bellezza, nulla di tutto questo. Tutto inizia da una telefonata di Stefano, un mio caro amico: mi chiede se ho un cucciolo disponibile di springer spaniel inglese, il cucciolo in questione lo chiede per un suo amico.
Io e mia moglie Laura come è di nostra consuetudine in seguito facciamo le opportune domande sull'amico di Stefano. Non alleviamo le nostre amate razze springer e bassotti tanto per vendere cuccioli, ma nel rispetto dell’attitudine venatoria e della tipicità morfologica e caratteriale. Siamo molto attenti alle aspettative e cerchiamo di conoscere ogni dettaglio per sapere con certezza a chi daremo uno dei nostri cani, come sarà trattato e dove andrebbe a vivere.
Alla fine gli spiego che ho terminato le cucciolate e che quindi se ne riparlerà a primavera. Stefano mi urla al telefono, noooooo ed ora che gli dico a Giuseppe (il suo amico), ora come fa, mi aggiunge, gli serviva un cucciolo assolutamente! Rispondendo alla sua insistenza gli spiego che effettivamente un cucciolo di tre mesi e mezzo ce l'ho ma che si tratta di Leone, cane a cui tengo molto e che avevamo deciso di tenere in quanto il frutto dell’ultima cucciolata (causa anzianità) di un mio stallone compagno di vita e di caccia. Un cucciolo con una forza incredibile, tenacia e grande passione venatoria e che si potrà vedere anche nella puntata sui cani per gli acquatici – su Caccia e Pesca TV – “Enciclopedia della Caccia in Palude 2”, dove ad appena 2 mesi mi riportava i germani.
Comunque tornando al mio amico, mi racconta tutta la storia e senza entrare nei dettagli privati famigliari mi dice che il cane in questione è un regalo che farà Giuseppe a suo figlio. Saverio di appena 12 anni e mezzo, che è letteralmente malato per la caccia. Anche il padre cacciatore che per un periodo ha dovuto smettere e da un po’ ha ripreso per amore del figlio e della sua grande passione che non nasconde e la esterna ovunque anche con i suoi amici a scuola.
La cosa ci ha incuriosito e li abbiamo invitati al nostro centro cinofilo dove tra l’altro abbiamo la fattoria didattica con tanti animali, sono venuti oggi ed ovviamente avevamo al seguito anche il cucciolo.
Il ragazzino, Saverio accompagnato dal padre Giuseppe, il mio amico Stefano ed una amichetta del ragazzino, appena arrivati al nostro centro e scesi dalla macchina, è impazzito letteralmente di gioia: correva davanti i recinti degli animali (li conosceva tutti) e poi affascinato faceva mille domande su quella specie, quell’altra, sui tipi di caccia. Ci dice che a lui piace la caccia agli acquatici, ma che ama pure tutto il resto delle cacce, e che il suo sogno sarebbe crescere a caccia con un suo cane. Il padre quindi mi racconta che lo ha portato allo skeet ed ha fatto 89 piattelli su 100, che lo ha iscritto alla FITAV ed ha già iniziato un percorso sportivo.
Ma la cosa che ci colpisce di più è la sua irrefrenabile voglia di trasmettere agli altri la sua passione: ci racconta che a scuola coinvolge tutti, compagni e amici, ma anche i professori, si porta i fischi a bocca e fa sentire come richiama le anatre, e poi, racconta le sue avventure di caccia trascorse con il padre. In sostanza fa quello che avrebbe dovuto fare il mondo venatorio e cioè trasmettere fuori dai nostri confini tutto questo grande mondo di emozioni.
In pratica amici miei parlare con quel ragazzino ci ha fatto commuovere per la fame di conoscenza che aveva nel voler apprendere tutto, per la grande passione che ha dentro e la voglia di imparare, ma anche per quel suo modo di comunicare all'esterno, senza nascondere nulla.
D'accordo con il padre quindi sciogliamo Leone, il cucciolo di springer tanto desiderato. Saverio come lo vede impazzisce letteralmente, e pochi istanti dopo si rotolano in terra il ragazzino, l’amichetta e il cucciolo, sporcandosi a più non posso… una gioia vederli insieme.
Poi vado a prendere un germano che avevamo cacciato e che avevo scongelato, davanti ai presenti chiamo Leone, al comando con la mano lo metto seduto al mio fianco, mia moglie lancia il germano morto ad una 15ina di metri dentro uno sporchetto, mentre l’anatra “vola” do un forte battito di mani (per simulare uno sparo), il cucciolo attento segna la caduta, dopo qualche secondo do il via al cucciolo che in direzione inizia la cerca e poi avventa il selvatico, lo abbocca e me lo riporta celermente. Tutti i presenti rimangono sbalorditi di tanta passione venatoria nel vedere un cucciolo anche così preciso.
Ma mentre abbraccia Leone e questo lo lecca in faccia e si sbrodolano insieme in terra, il padre fa al ragazzino: "Saverio ti piacerebbe portarlo a caccia?". Il ragazzino ovviamente risponde di si. Il padre allora gli fa: "dai chiamalo e portalo in macchina". Che dirvi, Saverio scoppia in lacrime, io e mia moglie eravamo commossi: abbiamo deciso di far felice un futuro cacciatore, e che Cacciatore.
Ora inizierà a venire da noi periodicamente (il padre, il ragazzino e il cucciolo) perché esigiamo che crescano in un binomio perfetto e quindi su autorizzazione del padre addestreremo cane e ragazzino.
Io e mia moglie Laura siamo felici, perché un bambino di 12 anni e mezzo ha voluto IL SUO CANE per intraprendere insieme la grande avventura della vita e della caccia, nonostante le continue vessazioni della Brambilla e di tutti quelli che parlano male dei cacciatori.
Auguri Saverio ci hai fatto il più bel regalo di Natale.
Stefano De Vita e Maria Laura Parisi . | Leggi altri Editoriali | |
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