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Editoriale

Animali & Co: un problema di comunicazione


lunedì 6 giugno 2016
    

Caccia volpe Gran BretagnaGiorni fa un gorilla è stato abbattuto nello zoo di Cincinnati per salvare un bambino di 4 anni, caduto accidentalmente nel suo recinto. Harambe, questo il nome della femmina di 17 anni, avrebbe fatto male al bimbo? Forse no, ma il rischio era troppo elevato. Ed il personale dello zoo non poteva rimanere a guardare. Prima ancora in un altro zoo in Cile erano stati abbattuti due leoni, questa volta per salvare un aspirante suicida che aveva deciso di finire i suoi giorni sbranato dalle fiere.
 
In entrambi i casi sono insorti gli amanti degli animali, tanti, tantissimi amanti degli animali. Qualcuno di loro si è addirittura chiesto perché considerare più importante la vita di un bambino rispetto a quella di un animale. Perchè appartenente alla nostra stessa specie, per esempio? Non c'è dubbio alcuno: avrebbe fatto la stessa cosa il gorilla nei nostri panni, se un piccolo fosse finito nelle grinfie di uno di noi. E' il dna che spinge alla conservazione della propria specie, non si sfugge. Come è il dna che spinge l'uomo a nutrirsi di altri animali, uccidendoli o facendoli uccidere negli allevamenti. La morte degli animali per mano umana ormai per molti è diventata una colpa inconfessabile, un tabù per la società moderna, che ci distanzia anni luce da quella società contadina da cui veniamo tutti, durata secoli e scomparsa pochi decenni fa. L'abbattimento, che avvenga in uno zoo, in un allevamento o in ambiente selvaggio, è sempre cosa mal digerita dall'opinione pubblica. Non si riesce ad accettare che, nella visione di insieme, può essere necessario e ineluttabile. Naturale, addirittura. Lo è per esempio quando si tratta di gestione faunistica. Come spiegarlo però ad un pubblico tanto sensibile alla sorte di qualsiasi animale?

Un interessante opuscoletto dal titolo Comunicare la fauna (redatto dall'associazione Teriologica Italiana dell'Università dell'Insubria), rende atto dei numerosi sforzi che il mondo scientifico porta avanti per “rendere comune”, ovvero comunicare democraticamente i concetti basilari della scienza faunistica, intesa come quell'insieme di azioni che occorre compiere per il bene comune e per garantire un certo equilibrio ambientale. Al pari di argomenti chiave come possono essere inquinamento atmosferico, alimenti transgenici e veleni nell'agricoltura, quello di una corretta conoscenza sul capitale biologico che popola i nostri boschi è considerato un diritto/dovere del cittadino. La cosiddetta “cittadinanza scientifica” indica infatti il principio secondo cui le decisioni sull'applicazione delle conoscenze scientifiche devono essere prese su base democratica, dato che la collettività deve essere in grado di cogliere tutte le opportunità offerte dallo sviluppo delle conoscenze e di minimizzare rischi ed effetti sociali indesiderati. Presupposti da cui partire, insomma, per confrontarsi su terreni comuni.

Da questo punto di vista in Italia forse siamo ancora ai nastri di partenza. Grazie anche ad una schiera di giornalisti impreparati (o strumentalmente preparati), riusciamo a farci pochissime domande. A credere che le volpi siano incapaci di razzie a tappeto nei pollai (la vicenda dell'Oasi di Spinea lo dimostra), a  rassegnarci alla presenza di tanti animali “nocivi”, come la nutria e i cinghiali, senza fare troppe domande. A forza di ripeterlo crediamo che sia realmente fattibile catturarli uno per uno per sterilizzarli se sono troppi. O trasferire questa o quell'altra specie in soprannumero in altri luoghi. Argomenti come questi vengono quasi sempre tirati in ballo quando c'è un problema legato alla fauna. Gli animali smettono di essere animali e diventano una sorta di proiezione fantastica. Visti come entità incapaci di fare del male ad altri animali, all'uomo o all'ambiente. Assumono addirittura nomi di persona (l'orso Francesco, l'ibrido Luce, il cucciolo di lupo Ulisse, ecc., solo per citare i più recenti). Insomma, visti i facili consensi, i mass media  sembrano incapaci di parlare di animali senza imbastirci sopra storie che devono per forza incantare ed emozionare, sacrificando ogni barlume di razionalità.

L'eradicazione delle specie invasive, l'allevamento in cattività di esemplari di specie selvatiche, gli effetti degli erbivori sulle coltivazioni sono pochi illuminanti esempi su cui il dialogo tra scienza e popolazione è fondamentale, per permettere all'approccio scientifico stesso di sopravvivere. La scienza ha bisogno di comunicare per legittimarsi, dice l'opuscolo Comunicare la fauna, per reperire fondi, per conseguire consenso, per sopravvivere dagli attacchi della società. Combattere l'”effetto Bambi”, ovvero una forma di amore per ciò che ci fa tornare bambini (come lo definisce la ricercatrice e divulgatrice scientifica Lisa Signorile) e rifuggire alla schizofrenia che contraddistingue il rapporto della nostra società con la natura, che tendiamo ad antropizzare, significa impedire che aspetti sociali e politici confliggano con le scelte di conservazione e gestione.

Il problema in Italia è particolarmente radicato anche a causa dell'antiscienza che ha attecchito in gran parte dell'ambientalismo nostrano.  Secondo la sopracitata Lisa Signorile (che ha un master in Forest Protection and Conservation e si occupa di genetica studiando in particolare le popolazioni di scoiattoli alieni e invasori), “quasi tutte mostrano una deriva poco scientifica e molto animalista, almeno in alcuni elementi tollerati dalle associazioni, che alla fine va a detrimento di tutti. E’ un po’ come la storia dei musulmani e jihadisti, non tutti gli ambientalisti sono irresponsabili liberatori di visoni, ma sarebbe bello se questi elementi venissero allontanati e condannati apertamente dagli altri, per evitare confusioni”. Evidentemente ciò non accade. Altra mela marcia è la classe politica italiana, che, sempre citando la ricercatrice di National Geographic, “ha un’incredibile carenza di persone di scienza al suo interno che possano agire da mediatori per prendere decisioni sulla base di dati e non di impressioni, e le consulenze scientifiche sono spesso molto burocratizzate. Oltretutto i politici decidono spesso in base all’umore dell’elettorato, che si basa a sua volta su scelte emotive, anche per la difficolta’ di accedere a dati scientifici, che sono in inglese, a pagamento, scritti in un linguaggio strano e visti con diffidenza. Questo almeno per quanto riguarda questioni viste come “non essenziali”, come la protezione di certe specie, con risultati spesso discutibili”.

Se addirittura il massimo ente scientifico italiano in fatto di ambiente e animali (Ispra), è accusato di un certo andazzo filoanimalista, qualche domanda occorrerà porsela. Oltretutto abbiamo un Ministro che pur di sottrarre una decina di giorni di caccia, lecitamente e scientificamente argomentati dalle Regioni, compie delle leggerezze inammissibili, esercitando incautamente il potere sostitutivo previsto dalla Costituzione solo in caso di situazioni di emergenza. Ma questa è tutta un'altra storia.


Cinzia Funcis

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34 commenti finora...

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Non ha prezzo :-P

da Bruno 11/06/2016 15.17

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Penoso.

da Pietro 2 11/06/2016 13.54

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Mi fa piacere che questo sia già il quarto post che mi dedichi nonostante io per te non sia nessuno, caro pietro2 :-) Vedi caro pietro2 (noto che sei passato dal tu al lei… io ormai continuo con il tu, se non ti urta), tu sei convinto di condurre al guinzaglio; io invece non ho bisogno di condurre nessuno, perché tanto ogni sacco può dar solo la farina che ha. E infatti non posso fare a meno di notare che quando sbatti il muso sul muro delle contraddizioni che posti, il tuo copione diventa sempre il solito: “non hai capito”, “impara l’italiano”, “fatti curare”, “non te la prendere”. Il tutto per far finta di parlare senza dire niente. Come del resto era già stato ampiamente preventivato (“ (vediamo) se comincerai con i consueti giri di parole che non dicono niente”). Mi hai rivolto una domanda (“era per farmi comprendere meglio da chi,come te,sembra non voglia assolutamente rispondere alla semplice domanda:maggiore severità procedurale per tutti o solo per chi ci fa comodo?”… nonostante i tuoi soliti carpiati negazionisti successivi) alla quale hai ricevuto pronta risposta da parte mia, perché non avevo nessun problema a farlo. Prendiamo atto che alla speculare domanda rivolta a te, non rispondi e parti con la consueta pantomima pur di non esporti :-) La domanda,caro pietro2, è : sei favorevole ad una maggiore severità per allontanare e condannare quei cacciatori che non rispettano le leggi venatorie, in modo da evitare confusioni con chi invece le rispetta? Vedere quanto tergiversi e quanto bofonchi pur di non esporti , è persino più eloquente di una risposta. Stammi sereno, Pietro2... sereno.

da Bruno 11/06/2016 12.06

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Io Bruno non evito risposte con lei per una ragione molto semplice:perchè per me lei non è nessuno.Lei rappresenta solo 4 righe dietro ad uno schermo;i "carpiati" potrei(ma non li faccio mai)farli con entità che sanno(e dimostrano)di sapere o conoscere ciò di cui scrivono,non con i saltimbanchi del pc(magari portaborse a pagamento)che istrionicamente dietro ad una tastiera,pigiano i tasti per il solo fatto che nella vita(breve per la giovane età di ometti o femminucce o perchè più di tanto non sono in grado di "accumulare" come insieme di "esperienze",non saprei)hanno imparato una serie di "poesiole" a comando senza il supporto di concetti.Oltretutto,se fosse in grado di comprendere appieno il significato di quest'ultimo termine,cioè "concetto"(sembra per lei solo con un significato da dizionario)unito alla lingua che li accomuna(quella italiana)avrebbe interpretato il mio commento delle 18,33 nel modo giusto e non si sarebbe fatto condurre al guinzaglio in questo giochino di commenti divertente per il solo fatto che lei è come un interruttore psicologicamente problematico:non può fare a meno di avere l'ultima parola,anche quando la conducono "a passeggio" come un nobile setter(sempre al guinzaglio)per il pc.Ma veramente aveva creduto che qualche cacciatore la prendesse sul serio per le sue amenità giuridico legislative e a quelle di P?Se è cosi si trova in un momento importante della sua vita,mi creda.Non se la prenda su:i blog esistono sopratutto per concedere pause(magari non tanto lunghe come la sua).

da Pietro 2 11/06/2016 9.26

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Eh sì, eccola arrivata, la solita immancabile pantomima: quella del "non hai capito", "fatti curare", "lo dico per te" :-) Tutto pur di non dar isposta (alla semplice domanda "sei d'accordo con l'inasprimento delle pene per i cacciatori che sgarrano'"), vero Pietro2? Con la consueta "onestà intelletuale" o "malafede". Sereno, Pietro2: io lo sono già quando vedo quelli come te far carpiati per evitar risposte. :-P

da Bruno 10/06/2016 23.17

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

ma x favore smettiamola di fare i moralisti,qui ci stiamo chiedento in maniera semplice e obbiettiva come mai in questo paese viene da pensare alle pene dei cacciatori quando tra spacciatori clandestini rapinatori ecc ecc quando vengono beccati non gli viene mai fatto una mazza,anzi sei te spesso cittadino che ti devi difendere e dare spiegazioni, adesso io non vorrei essere di parte ma chiederei a molti di riflettere .

da mb 10/06/2016 22.50

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Bruno ma sei seguito seriamente o è(fortunatamente per te) semplice isteria,tipo quella premestruale?Calmati e guarda un po' di tv....oppure parole crociate...oppure lunghe passeggiate....ma scaricati!Lo dico per il tuo equilibrio,poi ti spiego conducendoti per mano ciò che ho scritto,ma adesso riposati e liberati,dai!Stai sereno via.

da Pietro 2 10/06/2016 22.34

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Punto primo: se tu non avessi avuto niente da bofonchiarci su, non ci sarebbe stato motivo di chiamare in causa l’ “onestà intellettuale (il virgolettato è tuo) di qualcuno che forse (ipotesi!) ha fatto qualcosa (firmarsi con altri pseudonimi) che poi salta fuori che hai fatto (certezza!) proprio tu per primo, ma guarda un po’. E adesso che è venuto fuori che il caro Pietro2 si firma con altri pseudonimi, improvvisamente la questione passa dalle bofonchiate sull’ “onestà intellettuale altrui ( con le virgolette, proprio come l’hai scritto tu, chissà perchè!), all’ammirazione… Non è certo malafede la tua caro Pietro2, che colto in castagna, vuoi rigirar frittate, vero? Punto secondo: ma se lo chiedevi solo a P e non a me, caro pietro2, com’è che hai scritto “era per farmi comprendere meglio da chi,come te,sembra non voglia assolutamente rispondere alla semplice domanda:maggiore severità procedurale per tutti o solo per chi ci fa comodo?”. Perché , caro Pietro2, avevi l’impressione che io (“come te”, scrivi) non volessi assolutamente rispondere alla domanda se la domanda a tuo dire non era rivolta a me? Se la domanda non era rivolta a me ma solo a P com’è che hai scritto “come te” , invece che correttamente “come P”, caro Pietro2? Sarà che le capacità intellettive appesantite sono quelle di chi dice a qualcuno “come te” e il post dopo “ma non ero rivolto a te”? Punto terzo: ci hai provato, dai, a cercare di parlar d’altro sperando che non si noti che ti guardi bene dal rispondere… ma t’è andata male: s’è notato ! Stai sereno, caro pietro2, sereno… tanto la domanda (rivolta a te) è sempre lì :-)

da Bruno 10/06/2016 22.06

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Altrettanto ovviamente ,Bruno,voi siete i primi a usare la maggior dote che vi contraddistingue,la malafede,per parlare;dove avrebbe "sentito" il mio "bofonchiare" sull'onestà intellettuale di P?Anzi,io ammiro il fatto,non lo "bofonchio"!Ma anche se tu,caro Bruno non hai problemi a chiedere pene più severe,la cosa non può assolutamente iteressarmi(eufemismo per non appesantire le capacità comprensive più esplicite con un:non me ne frega niente)per il semplice fatto che io lo chiedevo a P;e visto che tu non sei la stessa persona,(anche se parimenti "intellettualmente onesto/a)ciò che pensi sul punto non suscita assolutamente la mia curiosità!Cordialità Bruno,cordialità:-).

da Pietro 2 10/06/2016 20.53

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

E allora se l'hai fatto hai ben poco da bofonchiare sull' "onestà intellettuale" degli altri se lo fanno anche loro, caro Pietro2. Ma ovviamente come al solito voi cacciatori siete i primi a bofonchiare sull'onesta (intellettuale?) altrui, senza pensare prima a quella vostra e della vostra categoria. Ora, per rispondere semplicemente alla tua semplice domanda: io non ho nessun problema in merito a pene più severe per chi sgarra. Adesso vediamo se tu riesci a rispondere altrettanto semplicemente ad un'altrettanto semplice domanda, o se comincerai con i consueti giri di parole che non dicono niente: sei d'accordo con l'inasprimento delle pene per i cacciatori che sgarrano, o no? Son curioso.

da Bruno 10/06/2016 19.54

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Certo che l'ho fatto Bruno!Quindi? Forse magari l'avrò fatto per lo stesso numero di volte con le quali P avrà asserito o commentato quello stato dittatoriale in cui(per quello che gli pare)viviamo?O per le stesso numero di volte in cui avrà risposto sul tema?Scusami se lo chiedo a te,visto che non essendo la stessa persona,sei intellettualmente onesto/a ma, sai com'è,era per farmi comprendere meglio da chi,come te,sembra non voglia assolutamente rispondere alla semplice domanda:maggiore severità procedurale per tutti o solo per chi ci fa comodo?

da Pietro 2 10/06/2016 18.33

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Se dovessimo togliere la patente ad ogni automobilsta per ogni illecito stradale/amministrativo da domani mattina saremmo tutti appiedati.E' risaputo che l'arma che uccide più di tutti è il mezzo di locomozione,poi lo possiamo chiamare come vogliamo: treno,automobile,scooter,bicicletta etc.... però non mi viene in mente nessuno che abbia mai detto "rivisitiamo"l'arma della locomozione perchè muoioni migliaia di persone l'anno!!! un saluto

da ettore1158 10/06/2016 16.47

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

X P. Reato o illecito,ad ognuno la sua pena scritta nel codice civile o penale._

da Q 10/06/2016 15.46

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Bruno se, per esempio, un automobilista ogni volta che esce in macchina dovesse sottostare a tutti gli adempimenti di un cacciatore... avremmo le strade deserte. Poi scusa ma non ho capito il sottinteso, spero tu non voglia dire che i cacciatori sono, più di altri, particolarmente predisposti a commettere illeciti.

da MarioP 10/06/2016 14.07

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

@ pietro 2. Dicci un po', tu che ti appelli all'onestà intellettuale' se uno si firma con pseudonimi diversi su altri siti: non ti sei mai firmato con altri pseudonimi su altri siti? @ Q: superare i limiti di velocità non è reato, è un illecito amministrativo. Se dovessero togliere la licenza ai cacciatori ogni volta che commettono un illecito amministrativo a caccia, nel giro di qualche anno restereste in 10 e forse anche meno.

da Bruno 10/06/2016 10.59

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

sinceramente, penso che ci meritiamo tutto quello che ci tocca, e non solo per la caccia.

da aristide m. 09/06/2016 9.44

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

X P. Se ti avessero revocato definitivamente la patente quella volta che hai superato i limiti e ti definissero pericolo pubblico? Chi è senza peccato....!

da Q 09/06/2016 8.13

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

cives romanus sum ,.Cani in luogo pubblico argomento che mi piace .Diverse regioni hanno stabilito ampie regole per la convivenza con i cani. Molte hanno sancito in luoghi pubblici guinzaglio ,sacchetto per le deiezioni e museruola..Ma la normativa nazionale non impone sia indossata ,ma al seguito, ed usata in caso di "necessita'" .Quelle amministrazioni comunali che l'anno imposta stanno facendo marcia indietro..

da anonimo 08/06/2016 22.39

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

cives romanus sum ,.Cani in luogo pubblico argomento che mi piace .Diverse regioni hanno stabilito ampie regole per la convivenza con i cani. Molte hanno sancito in luoghi pubblici guinzaglio ,sacchetto per le deiezioni e museruola..Ma la normativa nazionale non impone sia indossata ,ma al seguito, ed usata in caso di "necessita'" .Quelle amministrazioni comunali che l'anno imposta stanno facendo marcia indietro..

da anonimo 08/06/2016 22.39

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Il problema di P che invoca maggior fermezza(sembrerebbe pero' solo contro i cacciatori,visto che non ho letto la sua firma su altri siti, a meno che per "onesta' intellettuale usi altri pseudonimi)e' quello che ha caratterizzato la nostra societa' da sempre,poiche' se si attuasse cio' che lui chiede in tutti i campi delle umane attivita',sarebbe tra i primi a protestare perche' vivremmo in una dittatura!Molto piu' comodo prendersela " a comodo",appunto!

da Pietro 2 08/06/2016 7.59

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Il problema di P che invoca maggior fermezza(sembrerebbe pero' solo contro i cacciatori,visto che non ho letto la sua firma su altri siti, a meno che per "onesta' intellettuale usi altri pseudonimi)e' quello che ha caratterizzato la nostra societa' da sempre,poiche' se si attuasse cio' che lui chiede in tutti i campi delle umane attivita',sarebbe tra i primi a protestare perche' vivremmo in una dittatura!Molto piu' comodo prendersela " a comodo",appunto!

da Pietro 2 08/06/2016 7.59

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

X P.sono d'accordo con il sig.Annibale,che se sparo a uno storno,non mi puoi dare il "PENALE"come a un "BRACCONIERE" che fà il DELIQUENTE,di notte dentro alle riserve e parchi.Sono d'accordo che se vieni preso il tuo P.A.non lo vedi più,ma stiamo in Italia e l'amico,dell'amico,dell'altro amico...un saluto.

da MARCELLO64 07/06/2016 20.25

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

IERI ERO IN PASSEGGIATA A VIAREGGIO. HO INCROCIATO ALMENO DUE TRE VOLTE UNA COPPIA DI VIGILI URBANI. HO AVUTO MODO DI LEGGERE UNA LAPIDE AFFISSA IN BELLA VISTA SU UN BEL BLOCCO DI PIETRA IN UN AIUOLA, DOVE SI RICHIAMAVA UN'ORDINANZA COMUNALE CHE OBBLIGAVA DI TENERE I CANI AL GUINZAGLIO E, BADATE BENE, CON LA MUSERUEOLA. OVVIAMENTE, IN UNA GIORNATA DI PRIMAVERA, CON UN TIEPIDO SOLE, LA PASSEGGIATA ERA MOLTO AFFOLATA E C'ERA UN TRIPUDIO DI CANI DI TUTTE LE RAZZE (MA NON DA CACCIA). LA STRAGRANDE MAGGIORANZA ERANO AL GUINZAGLIO, È VERO. MA QUALCUNO CHE C'ERA HA VISTO CHE QUALCUNO DI QUESTI CANI AVESSE LA MUSERUOLA? SICURAMENTE I VIGILI NO, PERCHÈ AD OGNI LORO INCROCIO CON CANE E PADRONE, DOPO UN'OCCHIATA FUGACE, SI GIRAVANO DALL'ALTRA PARTE. NON VI DICO LE CAGATE E LE PISCIATE, NO, QUELLE VE LE RISPARMIO. E QUESTA E' LA NOSTRA "CIVILTA'"

da CIVES ROMANUS SUM 07/06/2016 9.05

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Caro P, secondo te vietare artificiosamente le specie e accorciare i tempi di caccia con blitz e leggi fantasma e assurde ed artificiose in quale merceologia legale lo rilegheresti???? Forse a te sfugge perche,puo darsi, sarai ligio al 100%,ma ricordati che le ingiustizie ci sono e bollare uno da bracconiere perche spara ad uno storno ritengo sia un esercizio brutto e miserevole , le sanzioni ci sono e parlano chiaro che siano amministrative o penali, tanto ti basti e augurati di nn sbagliare mai.

da Annibale 06/06/2016 19.49

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

caro P .HAI PERFETTAMENTE RAGIONE SU CERTI CRITERI,MA SE VERAMENTE COME DICI TE DOVESSERO ESSERE ESERCITATE CERTE LEGGI IN MANIERA DEFINITIVA ,SUI CACCIATORI X TE SAREBBE FACILE,MA SE DOVESSI TOGLIERE IL CAGNOLINO A CHI LO FA CAGARE SENZA CHE VENGA RACCOLTA X FARTI UN ESEMPIO CI SAREBBERO I CANILI PIENI ,OPPURE QUEGLI AMANTI DELLA NATURA CHE LASCIANO SPORCO NEI BOSCHI DOPO L'ADORATO PIK NIK,IL PROBLEMA E' CHE SIAMO TUTTI BUONISTI CHE CI PIACE SEMPRE PREOCCUPARSI DELLE PENE X GLI ALTRI.

da mb 06/06/2016 15.39

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Questanno ttaccateve a lo cazzo me faccio certi spiedi de uccelli un guardo nfaccia niscuno.

da Don peppe 06/06/2016 14.58

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Quando certi scienziati derogano al ruolo di loro competenza adducendo giustificazioni improponibili, come "non possiamo dare il parere richiesto in quanto non abbiamo dati aggiornati", oppure quando come sembra - ma qualcuino può anche smentire ufficialmente - qualcuno si rimpalla corrispondenze da qua a là fra Roma e Bruxelles (ispirate - vox populi - dalla/e stessa/e fonte/i) per costituire dei precedenti formali; quando si emettono pareri poi trasformati in decreti, per creare allarmi ingiustificati, come testimoniano le sentenze dei TAR, voi come lo chiamereste questo comportamento? A molti appare come strumentalmente filoanimalista. Poi, c'è la mastodontica campagna contro il bracconaggio, che richiamano l'attenzione su specie animali che fanno presa sull'ingenuo spettatore televisivo, ma che in Italia sono stati reperiti solo fra i fossili, e si fa finta di niente davanti a un dato enormemente vergognoso (70mila umani morti all'anno in Italia per inquinamento) e la scienza di stato non fa in modo che se ne parli almeno in proporzione, ......

da Non c'è rosa senza....... 06/06/2016 14.42

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

in un paese normale uno che preferisce far morire un bimbo di 4 anni invece di un gorilla dovrebbe essere rinchiuso BENE e buttare via la chiave.UNO CHE RAGION IN QUESTO MODO E' UN PERICOLO PER LA Società tutta !

da Buresta 06/06/2016 14.41

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

rComplimenti bel articolo,ma quanti oltre a noi lo leggera' ? Fintanto che simili articoli non verranno pubblicati su quotidiani tipo 'Repubblica ,noi staremo freschi...Intanto ieri alla giornata " in favore del bracconaggio " lradio rai ha intervistato mammone capria amico di pecoraro che ha affermato che in italia i cacciatori cacciano di frodo merli tordi e pettirossi ,ore 7'00 gr 1 senza nessun contraddittorio

da toni el,cacciator 06/06/2016 14.04

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Complimenti Cinzia, questo è un argomento molto importante su cui il mondo della caccia, a mio avviso, dovrà investire tempo e risorse con la passione e la competenza che gli sono proprie. Un caro saluto

da Graziano Giovanetti 06/06/2016 13.12

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Brava Cinzia! Bellissimo articolo!

da Massimiliano Filippi 06/06/2016 12.17

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

"Non tutti gli ambientalisti sono irresponsabili liberatori di visoni, ma sarebbe bello se questi elementi venissero allontanati e condannati apertamente dagli altri, per evitare confusioni". Perché non cominciano i cacciatori a dare il buon esempio in tal senso? Perché non chiedono alle istituzioni che chi viene beccato a compiere reati venatori sia allontanato definitivamente dal mondo della caccia, invece di chiedere depenalizzazioni e sconti per chi delinque a caccia? Perché non condannano apertamente chi viene trovato, ad esempio, con richiami vietati (è reato!) e non ne chiedono con forza l’allontanamento definitivo dal mondo ufficiale della caccia, magari con un bel editoriale? Com’è che ci sono cacciatori che anziché condannare e allontare i bracconieri ci vanno beatamente a caccia insieme? Prima di pretendere dagli altri, la più basilare coerenza imporrebbe che fossero i cacciatori i primi a chiedere che siano allontanati per sempre quelli tra di loro che non rispettano le leggi, e a chiedere pene certe e severe invece di chiedere che siano mandati a casa i NOA, altrimenti tutto si riduce ad una mera condanna di facciata, con i soliti patetici discorsetti sul “cacciatore con la C maiuscola, che non ha niente a che fare con il bracconiere”, quando poi la verità è che quelli che non rispettano le leggi non solo non vengono allontanati, ma anzi spesso sono pure giustificati e scusati da tutti gli altri, come ho letto spesso proprio qui su bighunter. O forse qualcuno teme che allontanando definitivamente chi non rispetta le leggi a caccia, i cacciatori poi resterebbero in pochissimi?

da P. 06/06/2016 12.07

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

Sarebbe interessante conoscere su quale base oggettiva ISPRA può essere accusato di un atteggiamento filoanimalista, ovviamente nel senso proprio del termine.

da Abacus 06/06/2016 12.01

Re:Animali & Co: un problema di comunicazione

A proposito di comunicazionè, ieri in occasione della giornata mondiale dell'ambiente, incentrata sulla lotta al bracconaggio, nei riguardi di specie a rischio scomparsa, Rai 1 o 2 intervistata il presidente di legambiente che bontà sua, intale contesto, lamentava il fatto che la legislazione italiana punisce chi abbatte un orso Marsciano o un aquila reale solo con una contravvenzione (penale) che vuoi aggiungere......

da Giovanni 59 06/06/2016 9.39