La situazione venatoria in genere non è poi così rosea in Italia, ne siamo tutti coscienti, non abbiamo selvaggina, non abbiamo territori, mentre abbiamo leggi severe e un clima che ci viene contro. Quindi cosa rimane? Rimane il bello della caccia in tutte le sue sfaccettature, rimangono le emozione che più sono grandi e più ci tengono incollati a questa passione stupenda. Ricordo mio padre appassionato di caccia con i richiami vivi che aveva un tordo sassello bravissimo e lo chiamava “Il Professore” perché riusciva a far posare sulla ceppa sasselli, tordi, cesene, frosoni, merli ecc… ho assistito anch’io e devo confermare che era un professore, un genio. La sua soddisfazione era immensa e d’estate lo trasferiva nella gabbia grande e gli faceva il bagno con pioggia nebulizzata ogni giorno.
Ora vi domando: qual è la più grande soddisfazione per un cacciatore di beccacce? Io vi do la mia risposta e poi voi mi darete le vostre risposte: la più grande soddisfazione per un cacciatore di beccacce o di penna è quella di avere un cane bravissimo, bello, stilista ed intelligente, quel cane che ti fa alzare anche con pioggia battente e ti fa andare a caccia, quel cane che in momenti di carestia sa inventarsi qualcosa pur di farti contento, quel cane che dà l’anima per accontentarti e per avere in cambio pura soddisfazione, quel cane che non dice mai di no e che non è mai stanco, quel cane che al ritorno lo fai sedere al tuo fianco e lui ti cerca continuamente la carezza. Ragazzi la caccia è questa e non sono le sei o più beccacce affilate sul cofano della macchina con qualcuno di fianco in posa, sigaretta in bocca, a sorridere per quanto è bravo. La soddisfazione più grande per un neo cacciatore o per un mezzo cacciatore o per un grande cacciatore è quella di avere UN GRANDISSIMO CANE DA CACCIA.
Andrea Mariani