Dove le nuvole sono quelle briose dei cieli d'ottobre, ricchi di branchi di colombacci, che quando passano sopra il capanno assomigliano allo stormire di fronde procurato da un venticello malandrino. Cieli punteggiati da zirli di tordi e spincionate di fringuelli.
La musica è quella della natura, meravigliosa e tragica, sempre, che tuttavia, grazie all'amore per la caccia, nel talento di un “malato di colombacci” si trasforma in ballate musicali ricche di poesia e di ironia che rammentano il meglio dei nostri cantautori folk, pur essendo, nel panorama musicale, un’autentica novità..
Parliamo di Graziano Giovanetti romagnolo doc, molto legato anche al vicino territorio marchigiano. Graziano ha vissuto intensamente la natura e si è avvicinato alla caccia fin da giovanissimo. Da bambino con suo padre allevava di tutto: verdoni, cardellini, tordele, upupe, gazze e altro..
Da grande si è dedicato agli uccelli da richiamo e da quando caccia colombacci il suo “gene” di allevatore, con lo stesso trasporto, si è concentrato sui piccioni che utilizza come richiami e che, nella selezione, cerca di assomigliare sempre di più al selvatico. Da alcuni anni alleva anche colombacci e si rammarica di avere poco tempo per stare con loro.
Tanta è la sua passione, tanto è il coinvolgimento in questo mondo di sognatori, giovani e meno giovani (“Come bambini” è il titolo di una sua canzone), che tutti gli autunni indagano il cielo in attesa dell'arrivo di questi meravigliosi volatori, tanta è la passione che ha voluto racchiudere in versi e note la magia che sprigiona. Poiché si sente parte di una antica tradizione ha reso omaggio con il primo brano del suo CD, a un giovanissimo ottuagenario di Amelia, Renzo Lorenzoni, depositario di tanti ricordi e di grande scienza colombacciara.
Autore e compositore di oltre settanta canzoni, chitarrista cantante, Graziano quando non è sul capanno ai colombi (ne ha due, di capanni, che accudisce insieme ad un amico), si dedica alla musica un po’ per lavoro, insieme alla sorella Anna violinista, e un po’ per il piacere di condividere questa splendida passione con gli amici.
Attualmente con il suo gruppo “La chiave del 10””, una band di otto elementi, presenta nei teatri della Provincia di Rimini un concerto con brani di Fabrizio De Andrè e Francesco Guccini.
E’ interessante constatare che questi due artisti, De Andrè e Guccini, pur non cacciatori, con la caccia hanno avuto grande familiarità. Memorabile un brano di Faber (“Quello che non ho”: Fabrizio De Andrè-L'Indiano. 1981), introdotto da urla spari e scagni registrati durante una braccata al cinghiale in Sardegna, terra d'elezione del grande cantautore. E ben rappresentati i cacciatori protagonisti dei “gialli” di Guccini – Francesco, a quando “La Ballata di Cacino”?, tu sai di chi parliamo – eroi positivi di un mondo silvestre, che chi passa da Pavana (San Buca Pistoiese) può assaporare ancora a pieno, proprio nelle frequenti e partecipate battute al cinghiale.
Torniamo però a parlare di Graziano Giovanetti, musicista e cacciatore di colombacci. Come anticipato, ha scritto canzoni che celebrano la caccia. E che canzoni. E’ ormai pronto il CD. Un bellissimo regalo natalizio a tutti i cacciatori e a coloro che amano la campagna, la sua gente, le belle figure di un popolo, umile, laborioso, depositario e custode di una cultura millenaria e di pratiche di vita sedimentate nel tempo che qualcuno vorrebbe ignorare, ma che torna prepotentemente alla ribalta tutte le volte che in questo disgraziato mondo di irresponsabili sapientoni, si deve ricorrere alla grande saggezza dimenticata.
E allora musica!
C.F.
P.S. Per darvi un assaggio del talento del nostro cantautore colombacciaio, cliccate su questi demo tratti dal disco, di prossima uscita, “I cieli di ottobre”
DEMO CD GRAZIANO GIOVANETTI "I cieli di ottobre" Su SoundCloud
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