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Editoriale

Contarli, certo, ma come?


lunedì 18 luglio 2011
    
Danilo Liboi “I caprioli sono troppi” oppure “non ce ne sono più, sono troppo pochi”. Quante volte abbiamo sentito queste asserzioni? Ma che cosa vuole dire troppi o troppo pochi? Rispetto a cosa? Ma più che altro, quali sono stati gli strumenti utilizzati per poter fare queste affermazioni? Il più delle volte queste frasi vengono ripetute solo perché sentite nei soliti discorsi da bar, pronunciate dai soliti tuttologi, che approfittando del livello di conoscenza e di cultura, tragicamente tendente al ribasso, diventano degli opinion leader, facendo un sacco di danni.
 
La stima delle consistenza delle popolazioni è il fiore all’occhiello, il principio fondante della caccia di selezione. Malgrado una (per fortuna oggi sempre meno diffusa) tendenza molto tipica del Nord-Est italiano a non effettuare censimenti (meglio definirli stime numeriche), “adattando” il piano di prelievo al numero dei soci della riserva e basandolo sulle serie storiche e sul rapporto numero di capi prelevato/numero delle uscite effettuate (metodo pagato a caro prezzo), il conteggio del numero degli animali è un dovere sia nei confronti di noi stessi, sia della cosiddetta “società civile” che, giustamente, pretende di essere informata sull’andamento e sulla gestione di un bene comune (ricordiamo sempre che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato). Non può esistere caccia di selezione senza stime numeriche, questo è assodato, ma è altrettanto importante effettuare conteggi che offrano risultati il più possibile veritieri, che diano un quadro realistico della situazione.
 
Le stime effettuate per avvistamento diretto sempre dallo stesso numero di operatori e di stazioni, nei medesimi giorni dell’anno, è vero che possono offrire un trend demografico (non il numero reale, ma l’andamento della popolazione), ma è altrettanto vero che se sono intervenuti cambiamenti sostanziali nella destinazione del territorio (colture, rimboschimenti naturali e non ecc.), se sono aumentate altre specie in competizione territoriale e alimentare, se sono ricomparsi i predatori naturali come il lupo e, in misura molto minore, la lince, se la pressione venatoria stessa ha modificato le abitudini delle specie, è necessario adattare il modo con cui vengono effettuate le stime numeriche all’attuale situazione. Vero, più lunghe sono le serie storiche e più risultano attendibili; ma a che cosa serve una serie storica lunga se i metodi di conteggio non sono più consoni ai cambiamenti subiti dal territorio e non sono più adatti a monitorare l’andamento di specie che hanno profondamente mutato il proprio comportamento adattandolo alle nuove realtà? Dopo decenni di prelievi effettuati quasi tutti a carico della popolazione più visibile, quella abituata a frequentare assiduamente le zone aperte (perché faticare quando si possono tirare i caprioli vicino alle strade o direttamente “dalle” strade?) è piuttosto ovvio che, anche sul cosiddetto “primo verde”, non vedremo più lo stesso numero di caprioli di un tempo. Abbiamo involontariamente (ma credo avrebbe potuto essere previsto) influenzato la selezione naturale, agevolando i caprioli abituati a vivere la maggior parte del tempo in bosco e penalizzando i soggetti abituati a frequentare spazi aperti. A questa “selezione” ha contribuito fortemente il ritorno del lupo, che in pochi anni ha cambiato radicalmente le abitudini degli animali, in particolar modo dei caprioli, abbassandone drasticamente l’osservabilità oltre che, in misura molto minore, il numero. Il momento di criticità che sta vivendo in molte zone il capriolo è certamente anche dipeso dall’aumento esponenziale del cervo, che continua a essere gestito in modo scandaloso in troppi distretti di caccia, in particolar modo nell’arco alpino occidentale. Ma tornando al lupo, ormai additato come principale responsabile della diminuzione del capriolo, come possiamo non affermare che è proprio questo predatore l’unico a effettuare una selezione vera sulle popolazioni? Ci lamentavamo che i caprioli erano troppi, che “fare” dieci o venti caprioli a testa aveva trasformato la caccia in un lavoro. Ora ci lamentiamo che sono troppo pochi, che è diventato difficile trovarli.
 
Ci lamentiamo sempre. Ma a prescindere dalle contraddizioni che da sempre caratterizzano il mondo venatorio e che ci rendono sempre meno credibili e affidabili agli occhi del mondo, una realtà nuova ha assunto un’importanza vitale: le abitudini dei caprioli sono cambiate ed è necessario adattare i metodi di effettuazione delle stime numeriche per poterci basare su dati attendibili. E in questa operazione non può che assisterci il mondo scientifico, con l’apporto determinante del sapere di tecnici faunistici preparati e competenti, mirato alla gestione faunistico-venatoria: quando si ritiene di avere un problema si va da uno specialista non da un tuttologo. Una nuova sfida ci attende: mettiamo da parte gli interessi di bottega e contribuiamo attivamente alla gestione con i mezzi che individualmente possiamo mettere in campo, perché è in gioco la nostra credibilità e con essa la nostra sopravvivenza.

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25 commenti finora...

Re:Contarli, certo, ma come?

Gentile Sig. Enrico, lei ha ragione, però in rete può succedere di tutto e , in fondo, è anche bello che questo accada. Anche al sottoscritto( che ci mette la faccia) sono state mosse delle offese poco simpatiche ma , fa parte del gioco. Giustamente, l'amico Danilo , non ha cancellato nessun intervento e questo gli fa molto onore sopratutto ,perchè, è molto preparato in materia e non teme di certo i confronti con nessuno. Saluti Marco in rete tutto è possibile e poi non mi sembra che siano state dette cose cosi brutte.

da Marco Fabbri 25/07/2011 17.56

Re:Contarli, certo, ma come?

Enrico garelli non è nessuno di importante...Il punto è che dietro una tastiera anonima son sempre tutti professori e fenomeni...

da Enrico Garelli 25/07/2011 17.29

Re:Contarli, certo, ma come?

e chi è enrico garelli ??

da Claudio 25/07/2011 17.21

Re:Contarli, certo, ma come?

Grande Ettore! Tra l'altro, qui, tutti "mart" "pirt" "zizì" e zazà"... Evidentemente metterci la faccia con nome e cognome è più complicato...

da Enrico Garelli 25/07/2011 16.19

Re:Contarli, certo, ma come?

@ mart. Grazie per il ragazzetto, segno che i miei 44, quasi 45, li porto benino. Qualora scendendo dai monti mi perdessi e non funzionasse il navigatore... la contatterò. "Andare in natura" di Franco Perco è un libro impegnativo. Che sia lungimirante e saggio lo scoprirà prima o poi anche lei, temo con qualche anno di ritardo...

da Ettore Zanon 25/07/2011 12.42

Re:Contarli, certo, ma come?

Giornalisti...mezzi cacciatori... tutti !

da mart 25/07/2011 11.02

Re:Contarli, certo, ma come?

Liboi e quelli come lui rovinano la caccia. Finalmente avete spostato in archivio questo inutile per non dire ridicolo editoriale

da SONY 25/07/2011 10.37

Re:Contarli, certo, ma come?

gentile francesco...lei ha citato tre personaggi che dire faziosi è dir poco...il perco poi ha scritto un libro sulla "fruizione" della montagna che è un delirio...zannon chi è? un ragazzetto che se scende dalle montagne neppure riconosce la strada di casa... meneguz... non si è mai visto in appennino... lei parla di dieci anni fà...ma lei dove va a caccia?? ma sa quanti siamo auementati? la situazione è la stessa siamo più cacciatori...si metta a contare anche lei...per favore! saluti

da mart 25/07/2011 10.09

Re:Contarli, certo, ma come?

Che dire, realta fotografata bene se non ottimamente dall'editoriale ! come al solito escono commenti deliranti, che dicono : " non è vero non è cambiato nulla"..." questo chi è , che si permette di scrivere cosi"...ecco qui se uno non sa chi è Danilo, è una persona poco informata..preciso ; ogniuno di noi che si vuole aggiornare, oltre ai corsi nuovi da frequentare , terra d'okkio anche la stampa specializzata , visto che escono in continuazione articoli scientifici di Perco ,Meneguz ecc Zannon ecc ..oltre a quelli tecnici..Cosi facendo sei anche conscio delle battaglie che questi signori portanio avanti, anche per te che non lo conosci caro amico , magari decidi di dargli il tuo appoggio, a volte lo critichi anche perchè non sei in sintonia totale con loro...ma se il tutto è fatto in maniera civile si può fare....Però caro amico( riferito a chi non è in sintonia , liberissimo di essere e farlo, con l'editoriale )fai cosi, permettimi di darti un consiglio; LA pulce nell'orecchio ti è stata messa , si ? allora controlla dai un occhio , se è tutto come 10 anni fa o è cambiato , ricontrolla i tuoi appunti guarda gli animali che hai avvistato anni fa , e confrontali con quelli dell'anno scorso...poi tira le somme !! ecritica pure se non noti nulla di diverso, sara un tuo diritto . Pero onestamente penso che di critiche ne avrai da fare ben poche ...un cordiale saluto a tutti

da Francesco G 25/07/2011 8.50

Re:Contarli, certo, ma come?

Gentile signor Old Hunter, così come tutti i cacciatori del FVG; mi scuso per la mia mancata precisione (accolta però con un briciolo di coda di paglia da parte vostra...). Da cittadino del Nord Ovest (Piemonte), quando parlo di Nord Est non mi riferisco esclusivamente, come forse dovrei, al Triveneto, ma anche al Trentino Alto Adige. Lei scrive: "il nome Perco vi dice nulla?" certo, mi dice molto, in particolar modo quello di Franco Perco, che ho l'onore di poter definire un vero amico. E a questo proposito la invito a leggere l'articolo sulle stime numeriche (usare il termine censimenti è un po' pretenzioso, come lei ben saprà) apparso su Caccia Alpina proprio a firma di Franco Perco: alcuni spunti del mio editoriale (quelli riferiti al Nord Est) sono stati proprio ispirati dai suoi scritti. Se non riesce a trovarli me lo faccia sapere, in modo che possa trovare il modo di farglieli avere. Per tutti gli altri che hanno fatto interventi più o meno civili, più o meno maleducati (Bitossi, io non censuro nessuno, ma mi permetto e mi permetterò sempre di esprimere una mia opinione, che le piaccia oppure no) proprio non so che dire: nella gestione, in particolar modo dei caprioli, sono impegnato quasi a tempo pieno, quindi: se vogliamo aprire un dibattito su quali sono i problemi e le situazioni virtuoso ben felice e disponibile, se invece si tratta solo di dar aria alla bocca (meglio alla tastiera...) e parlare di cose che non si conoscono punto, il web è pieno di forum dove il livello è così basso che anche un incompetente può passare per un opinion leader... Buona serata a tutti.

da Danilo Liboi 24/07/2011 19.03

Re:Contarli, certo, ma come?

mah! Da come scrive questo Liboi mi par di capire che non ne sappia molto di cose di caccia. Forse ha scritto così per provocare il dialogo, boh!

da elio52 24/07/2011 17.36

Re:Contarli, certo, ma come?

Appunto sui piani censiti!! quali sono quelli reali? Lei fa confusione...

da mario 22/07/2011 17.14

Re:Contarli, certo, ma come?

Mi sembra che sia stata fatta una gran confusione Se taro il piano di abbattimento sui capi censiti non c'è nessun problema. Abbattere il 30% dei capi censiti non intacca mai il capitale Se ne censirò pochi ne avrò pochi da abbattere. Ma è chiaro che ,in condizioni normali, in pochi anni aumenteranno, e di conseguenza aumenteranno i capi censiti e i piani di abbattimento

da bosco64 22/07/2011 16.00

Re:Contarli, certo, ma come?

In Appennino i cacciatori a palla sono aumentati in modo molto esponienzale, forse - il Sig. Mario - non ha proprio tutti i torti. In ogni caso, per censire "abbastanza" correttamente una popolazione lo sappiamo tutti come dobbiamo procedere . Occorre molto più tempo, personale ,mezzi e tecnici. Il selecontrollore fa quello che può e , per me,lo fa bene. Poi ci sono province più organizzate dove il volontariato fa miracoli altre meno. In fondo per un paio di capi all'anno non è che si può chiedere la luna. Certo, forti della passione, dovremmo mettere tutto in seconda fila. Ma non tutti hanno la possibilità di bruciare pieni di benzina , tempo al lavoro, alla famiglia, ecc. Sulla bilancia mettiamo anche i problemi reali , della gente comune che dopo aver messo passione e lavoro , si vede decimare una popolazione di animali dagli assurdi e ridicoli piani di controllo in nome di due radicini e tre pomodori ! Chi legge i miei articoli , sa bene che sono contro questo tipo di intervento! se c'è un problema sono i selecontrollori che lo DEVONO risolvere , non le guardie o un mainipolo di "affecionados" ! Vabbè, lasciamo perdere. La situazione a cavallo delle marche - romagna , toscana e la situazione non mi sembra cosi drammatica, anzi. Il lupo, a mio avviso, non è un problema e mai lo sarà . Ciao Old!

da Marco Fabbri Caccia + 20/07/2011 14.13

Re:Contarli, certo, ma come?

In fatto di tuttologi, Liboi ne è il maggiore rappresentante. Ma mandatelo a lavorare una buona volta altro che sparare m@n@te!

da CACCIA FVG 20/07/2011 2.32

Re:Contarli, certo, ma come?

No, il numero dei cacciatori è notoriamente in discesa, solo che molti di quelli che in passato cacciavano in tradizionale (ungulati compresi ...) si sono "convertiti" alla selezione. Il che non è certo un male. Ma che sia questo il problema, non credo proprio.

da OLD_Hunter 19/07/2011 17.51

Re:Contarli, certo, ma come?

oltre al cervo , il lupo , le linci , i bracconieri , i politici , gli amministratori... non è che i selecontrollori siano notevolente aumentati negli ultimi anni?? o no??

da mario 19/07/2011 16.00

Re:Contarli, certo, ma come?

Luca....chi è sto liboi dici, come non sai chi è liboi. è uno dei massimi esperti di caccia agli ungulati,in italai e all'estero, nonchè censore di foto che ritraggono personaggi a lui non simpatici.

da alessio bitossi 19/07/2011 15.01

Re:Contarli, certo, ma come?

Non è il lupo non cambia le abitudini dei caprioli ne il loro numero in modo significativo. Io penso che il vero problema sia il Cervo. Senza fare congetture, posso solo raccontare la mia esperienza diretta in una "famiglia" della vicina Slovenia (dove i censimenti li fanno ... nel continuo !). Premetto che in quelle zone (assolutamente NON urbanizzate) "sparare dalla strada" è sempre stata quasi prassi comune e comunque ampiamente tollerata. Questa la situazione una decina d'anni fa, quando ci arrivai. I caprioli abbondavano, in una mattina a zonzo con l'auto ne vedevi facilmente anche 30 o 40. Lupi e linci : il loro avvistamento era considerato un avvenimento. Cervi, zero. Situazione lo scorso anno. Urbanizzazione, come 10 anni prima. Situazione ambientale, intesa come rapporti bosco/prato/coltivo, praticamente immutata. Lupi e linci continuano ad essere un avvenimento. Cervi ? Quanti ne vuoi ! Ed i caprioli ? Si sono dimezzati ! Caprioli che, nonostante tutti gli "abbattimenti sul prato", continuano a frequentare sempre gli stessi prati, a farsi sparare sempre negli stessi posti e non hanno minimamente cambiato le loro abitudini. Intendiamoci, i piani di abbattimento (da sempre non proprio generosi) si fanno sempre, ma senza dubbio le difficoltà per il capriolo sono molto cresciute rispetto a 10 anni fa. In compenso, nel periodo del bramito, chi ha la casa vicino al bosco non dorme più, femmine e piccoli che ti attraversano la strada al mattino e di notte e trovare il "coronato" non è certo più un impresa. Peccato che i piani di abbattimento del cervo siano rimasti a livelli da ... specie in estinzione ! Questo lo trovo scioccamente scandaloso, ma è una realtà che ho riscontrato un po' dappertutto. Capisco che il Cervo sia un'animale ritenuto molto "nobile", ma rendiamoci conto che la sua presenza porta in breve tempo alla quasi scomparsa del capriolo. Con buona pace di lupi, linci, bracconieri ecc. ecc.

da OLD_Hunter 19/07/2011 12.18

Re:Contarli, certo, ma come?

Io ho visto gente esterna al mio ATC che senza aver visto un capriolo sulla scheda ne ha segnati 10, perforza che poi anche se non ci sono capi ne risulta un aumento a loro basta venire qui a caccia e pergiunta sparano non solo ai caprioli tanto durante la stagione cacciano a casa loro.

da Cacciatore Indignato 19/07/2011 11.47

Re:Contarli, certo, ma come?

i soliti fanatici giornalisti di serie C ..

da mart 19/07/2011 8.45

Re:Contarli, certo, ma come?

Scusate si mi intrometto nella dotta disquisizione,ma se i censimenti sono fatti in questa maniera cialtronesca, come mai ci sono sempre capi da abbattere ? forse tanto sbagliati non sono,o no ?

da vico 18/07/2011 20.43

Re:Contarli, certo, ma come?

Da noi nell'ATC SV3 i cacciatori non residenti nell'ATC e arrivano da canicatti hanno distrutto un patrimonio che noi del posto avevamo sempre rispettato, ma visto che i censimenti oramai li fanno solo loro, perchè noi del posto ci siamo stufati di farci prendere in giro, ne vedono uno e ne segnano 10 e così stanno sterminando i caprioli.

da Cacciatore Indignato 18/07/2011 15.07

Re:Contarli, certo, ma come?

Eh, no ... Stavolta non ci stò ! Per cominciare vorrei ricordare a tutti quelli che se fossero scordato che la caccia di selezione è nata nel nord-est, nel Trentino Alto-Adige e nella provincia di Trieste, mutuando forma di caccia da sempre fatte nella limitrofa Austria e Slovenia, da sempre prese ad esempio di oculata gestione faunistica degli ungulati e che è stato proprio in questa realtà che si sono formati fior fiore di veri esperti ( il nome Perco vi dice nulla ?). E cosa devo leggere in un editoriale di un sito che stimo moltissimo dove, parlando di censimenti del capriolo, dice "Malgrado una (per fortuna oggi sempre meno diffusa) tendenza molto tipica del Nord-Est italiano a non effettuare censimenti (meglio definirli stime numeriche), 'adattando' il piano di prelievo al numero dei soci della riserva e basandolo sulle serie storiche e sul rapporto numero di capi prelevato/numero delle uscite effettuate (metodo pagato a caro prezzo)" ... Ma quando mai !!! ??? I censimenti nelle nostre riserve di diritto (che è cosa ben diversa dalle "riserve di caccia" a pagamento ...) si fanno da SEMPRE secondo i criteri che meglio si adattano alle singole realtà territoriali delle riserve stesse. Il che ci ha portato ad avere, in parecchie realtà come, p. es. il Carso triestino/sloveno, una sovrabbondanza di caprioli, altro che "metodo pagato a caro prezzo" ! Certo, come in tutte le realtà ci sono i casi virtuosi e quelli meno, ci sono riserve gestite meglio ed altre peggio, quelle dove il bracconaggio è praticamente inesistente e quelle dove invece è la norma, ma questo è nella naturalità delle cose. Vogliamo parlare di serie storiche ? Beh, io penso che siamo noi nel Nord-Est ad avere le serie storiche più lunghe di tutti ... Scusate lo sfogo, ma mi sono sentito davvero punto sul vivo !

da OLD_Hunter 18/07/2011 11.09

Re:Contarli, certo, ma come?

RAGAZZI AVETE VISTO TG2 DOSSIER SABATO SERA TARDI,PARLAVA DEL DISTRETTO ARMIERO DI BRESCIA,HANNO INTERVISTATO E FATTO VEDERE,BERETTA,PERAZZI,PEDERSOLI,E FIN LI TUTTO BENE,POI HANNO COMINCIATO A "SPARARE SULLA CACCIA",ROBA DA PAZZI,DAL SINDACATO DI POLIZIA,A TUTTE LE PSEUDO ONLUS,IL NUOVO PRESIDENTE DELLA LIPU HA PROPOSTO DI PAGARE 2 ANNI DI POLIGONI A CHI NON RINNOVA LA LICENZA,IMMANCABILI POI LE VITTIME DELLA CACCIA.....LI ABBIAMO TUTTI CONTRO,INCREDIBILE........

da max1964 18/07/2011 9.26