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MEGLIO: PER UNA CULTURA DELLA CACCIA CHE AFFONDA LE SUE RADICI NELLA TRADIZIONE RURALEE Jules Verne diventò anticaccia CULTURA RURALE E CULTURA URBANA A CONFRONTOL'Enpa insulta i cacciatoriSELVAGGINA IN AIUTO DELL’ECONOMIAAmerica: un continente di vita selvaggiaLA LIBERTA’ DI STARE INSIEME A chi giova la selezioneLA CACCIA COME LA NUTELLA?LUPO, CHI SEI?Le fonti energetiche del futuro: nucleare si o no?TOSCANA: ARRIVA LA NUOVA LEGGEA caccia con L'arco... A caccia con la storia...Interpretazioni e commenti di nuova concezione10 domande ai detrattori della cacciaIL BRIVIDO CHE CERCHIAMOLa caccia come antidoto alla catastrofe climaticaPer una educazione alla natura E' IL TEMPO. GRANDE, LA BECCACCIA IL CAPRIOLO MANNAROCONSIDERAZIONI E PROPOSTE PER IL FUTURO DELLA CACCIA IN ITALIACaccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perdutaAllarmismo e vecchi trucchettiAncora Tozzi ?REALISMO, PRIMA DI TUTTOLe invasioni barbaricheAPERTURA E DOPO. 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Editoriale

RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE


lunedì 17 gennaio 2011
    
Riflettere ma allo stesso tempo agireMentre il Paese si interroga sul proprio futuro, anche noi, ricchi di coscienza civile ma più ricchi di passione per la caccia, ci chiediamo: Cosa ci riserva il 2011? Passata l'abbuffata di speranze e l'insaccata di delusioni che ci hanno accompagnato per quasi tutto l'anno passato, mentre qualcuno invita alla coerenza, qualcun altro evoca un anno sabbatico per riflettere, qualcun altro infine cerca di riciclarsi paladino di missioni impossibili, molto più praticamente, c'è anche chi riterrebbe opportuno fare il punto prima di immergersi di nuovo nella lotta quotidiana. 

Cerchiamo di mettere un po' d'ordine alle cose.

La situazione politica generale. Le variabili sono infinite. Si va dalle elezioni anticipate, a un governo di salute pubblica, a un appoggio esterno di parte della opposizione, a un governo tecnico per modificare la legge elettorale e poi andare a votare, a delle intese minime sul federalismo con maggioranze a “geometria variabile”, come si dice oggi. Insomma, tutti i giorni parte un treno e per ora nemmeno il più fine analista politico  sarebbe in grado di indicare quale potrebbe essere il treno che ha una destinazione certa e un orario definito. Va da sé, che in una situazione del genere, qualsiasi opzione che riguardi la caccia e una revisione coerente estesa e approfondita delle sua normativa attraverso impegni di Governo o discussioni in Parlamento, incontra ovvie perplessità.
 
Non per questo, l'attenzione, l'impegno dei nostri rappresentanti politici e di categoria deve desistere dal sostenere una necessità che si è fatta più urgente oggi, nel momento in cui ai livelli intermedi (regioni, province) ci si trova a dover applicare quell'obbrobrio dell'art 42 della Comunitaria, che invece di risolvere la matassa l'ha maledettamente ingarbugliata. Si rende necessaria pertanto, magari attraverso un altro emendamento in una nuova legge omnibus (dove ogni anno si infila di tutto e di più, vedi la cosiddetta milleproproghe o la legge di bilancio), un suo aggiustamento o quantomeno una sua più chiara e precisa interpretazione, affinché alla beffa non si aggiunga il danno. Naturalmente sarebbe meglio evitare sotterfugi, furbizie, primogeniture, che come abbiamo visto portano a risultati deprimenti. Nella prima repubblica, e in parte della seconda, la “concertazione” ha risolto tanti problemi.

Per quel che riguarda più in generale la riforma della 157, il discorso si fa ancora più spinoso. Il disegno di legge Orsi è ormai arenato da mesi in commissione al Senato e così come stanno le cose, lo stato di mobilitazione permanente pre-elettorale di MV Brambilla e accoliti vari  da una parte e di Della Seta  e compagnia cantando dall'altra, ne rendono piuttosto arduo il cammino verso la Camera dei Deputati, dove come abbiamo visto il percorso è ancora più irto di ostacoli.
 
Per la verità, mesi fa c'era stato un tentativo di recupero promosso dalle associazioni venatorie toscane (tutte) e sostenuto da autorevoli esponenti parlamentari di quella regione, che semplificando aveva cercato di dare il via a un diverso approccio alla questione, che peraltro affrontava e cercava di risolvere i nodi più intricati di un'auspicabile riforma. Ma da lì ne nacque solo una timida proposta di legge dell'On. Cenni, che nella sostanza si preoccupava esclusivamente o quasi di risolvere il problema dei danni all'agricoltura. Un po' poco per la verità. E sicuramente non era questo l'intento delle diffuse e condivise  sensibilità toscane, che in loco sono riuscite a mettere insieme mondo agricolo, forze politiche, amministrazioni e cacciatori nella stesura, nella discussione e nell'approvazione  di una legge regionale che quest'anno entrerà nel vivo della sua applicazione, con l'approvazione dei regolamenti e la definizione del nuovo piano faunistico. 
 
Vista la sostanziale immobilità del contesto centrale, forse potrebbe essere un'idea quella di ritentare quella strada, magari collegando alla  intraprendenza toscana anche la buona volontà di altre regioni (e non sarebbero poche, alla fin fine: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Marche...), per offrire al Parlamento un testo agile, essenziale, di facile applicazione, che aggiorni e se possibile superi quella antiquata concezione veteroambientalista, che ormai traspare dalla legge attuale, nata e cresciuta si può dire sotto il ricatto del referendum, e affronti con più coraggio i temi della gestione (tenendo conto intelligentemente della guida interpretativa  della direttiva Uccelli) e delle  responsabilità (chi paga i danni della fauna che è cresciuta in maniera abnorme nei parchi e nelle aree protette?). Utopie? No, se da parte nostra e dei nostri paladini si farà il possibile per abbandonare la rissa e affrontare invece un dibattito articolato e responsabile. Tenendo conto che siamo nel giusto, ma anche che per ottenere attenzioni e consensi dobbiamo essere capaci di convincere  coloro che al momento non la pensano come noi. Le esibizioni muscolari, abbiamo visto, riescono solo a debilitarci senza farci avanzare di un centimetro.

Poi c'è la questione dell'Europa. Deroghe, tempi, specie. Anche qui, la nostra voce sembra si sia persa nel deserto. Volendo scendere nel dettaglio minimo, dobbiamo dire che ad esempio il reinserimento dello storno nell'elenco delle specie cacciabili non ha ancora visto la luce. Grazie anche agli ambigui comportamenti dell'INFS-ISPRA, un organismo scientifico che da sempre scade nel giudizio politico, mentre da quando è soggetto alla giurisdizione del Minambiente (più mina che ambiente) si diletta più a impiegare risorse sulla presenza del beccamoschino nell'isola di vattelappesca, piuttosto che occuparsi del degrado del territorio, della scarsità di habitat favorevoli alla presenza e alla permanenza dell'avifauna selvatica, della consistenza delle diverse specie selvatiche. Tanto che sono le organizzazioni dei cacciatori che a proprie spese sostengono gran parte delle ricerche collegate al rapporto fra fauna selvatica e territorio. Salvo poi, all'improvviso, dare in pasto all'opinione pubblica un rapporto in cui si comunica implicitamente che in Italia sono ben altre che la caccia le cause che mettono a rischio le consistenze della fauna selvatica. Prova ne sia che nessuna delle specie oggetto di attività venatoria - secondo questo rapporto -  suscita soverchie preoccupazioni. (Addirittura, a causa degli insulsi veti – a volte supportati da pareri...scientifici – sul controllo degli esuberi nei parchi e nelle aree protette, molte specie oggetto di caccia provocano ingenti danni che non è più possibile né tanto meno giusto sostenere). 

 Le deroghe, poi. Già, le deroghe. Il cerchio pare che si stringa sempre di più. Ormai si resiste in qualche regione, Veneto soprattutto, e su qualche singola specie (storno, cormorano), ma se non si rinnova l'impegno e non si lavora di fantasia, i continui ricorsi al Tar al Consiglio di Stato alla Cassazione quanto meno metteranno in evidenza che sull'argomento esistono sensibilità diverse e contrastanti. Unica soluzione forse, almeno nel breve periodo,  una dimostrazione di coraggio da parte anche qui di un congruo numero di Regioni che si facciano carico di una forte volontà a sostenere l'argomento nei confronti del Governo (e della UE), anche con disposizioni concordate e coordinate.
 
Qualche settimana fa si è parlato di un nuovo tavolo di coordinamento promosso dalla Conferenza delle Regioni. Sollecitiamolo. Fra i tanti argomenti di cui si potrebbe discutere alla ricerca di una soluzione concordata, cerchiamo di mettere in prima fila la questione delle deroghe, l'aggiustamento della  comunitaria e soprattutto la riabilitazione di una categoria di cittadini onesti e rispettosi della legge e delle regole democratiche, che troppo spesso è stata ingiustamente denigrata.
 
Vieri Quirici
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21 commenti finora...

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

per greyhound - sono d' accordo che a caricare "a testa bassa" alla fine si rischia di romperci le corna senza risolvere nulla. Apprezzo il fatto che parli di "mediazione" e per quanto mi riguarda sfondi una porta aperta. Mediare va bene, dopotutto al societa' altro non e' che un insieme di minoranze, ma ... come?? e soprattutto con chi?? con quelli che si travestono da ambientalisti poi in realta' vogliono solo proibire l' attivita' venatoria e magari imporre il vegetarianismo per legge???? noi di CACCIA AMBIENTE non siamo ne di destra ne di sinistra, e se a sinistra facessero pulizia della subcultura animalista e antiumana....chissa' che non ci si possa sedere attorno ad un tavolo in difesa del mondo rurale e delle sue tradizioni..... Ma per quello che mi risulta, la sinistra ha assestato i primi colpi mortali al mondo venatorio, mentre la destra vuole darci il colpo di grazia. Chi ci dice che la sinistra faccia solo propaganda per poi comportarsi come il PDL o magari peggio?? timeo Danaos et dona ferentes.... ma sarei ben lieto di ricredermi.

da Fabrizio 23/01/2011 15.36

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

Bene, organizzatelo come movimento, questo caccia ambiente, ma evitiamo che sia un partito e soprattutto mi raccomando che non sia una nuova associazione venatoria. Non ne abbiamo proprio bisogno, nè di partiti nè di altre associazioni. Che si muova invece per favorive l'avvicinamento fra le associazioni venatorie verso un'unica associazione o una superconfederazione (bestarebbe accorpare tutto alla Face, che già c'è) e per sollecitare i partiti, tutti, affinchè con un nostro programma serio, concordino sul sostegno di una riforma della legge. E anche accettino di candidare al parlamento e nei consigli territoriali uomini e donne di sicura fede filovenatoria. Magari indichiamoglieli noi.

da Bertoldo 23/01/2011 11.22

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

per Fabrizio: a parte che, se tutti avessero ragionato come me, 70 anni fa avremmo fatto fuori sia i buffoni che ci governavano prima, sia quelli che ci hanno governato dopo, e magari avremmo avuto una qualche forma di democrazia migliore della mafia attuale; inoltre continui ad attribuirmi un'antipatia per CACCIAAMBIENTE che non ho mai detto di provare. è ovvio che se un elefante mi carica e sono disarmato, piuttosto che fare niente gli sputo, ma è altrettanto ovvio che poi mi fa secco. quello che dico io è, sicuramente RESISTERE, e magari anche aderire alla vs.iniziativa, a patto però che questa sia fatta di MEDIAZIONE, e non solo di un testa a testa che rischia di essere ridicolo e controproducente come quello dei sedicenti "amici" della caccia in quota PDL. tutto qui. ben venga CACCIAAMBIENTE, anche se "di nicchia", se riuscirà a portare avanti le istanze dei CACCIATORI e non quelle di pochi sparatori assatanati. cmq. in bocca al lupo a voi, ma soprattutto A NOI.

da greyhound 21/01/2011 18.58

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

per greyhound - e' vero.......siamo pochi, male "armati", isolati dalle associazioni venatorie che con noi rifiutano qualsiasi dialogo, giornalisti "amici" non ne abbiamo, ed eccetto pochi giornalisti competenti e obiettivi, non possiamo contare ne sull' obiettivita' ne sull' onesta' intellettuale di nessun operatore dell' informazione. io so solo che se qualcuno vuole la mia pelle ad ogni costo, LA DEVE PAGARE A CARO PREZZO!!! se non combatti una battaglia inevitabile tu accetti in partenza di essere sconfitto. Se anche riusciremo ad arrivare a 200.000 iscritti in tutta Italia sarebbe gia' una vittoria non da poco, considerando le circostanze. RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE !!! se tutti ragionavano come te, 70 anni fa, ora dovremmo circolare col certificato razziale in tasca, per non essere tirati nei forni crematori.... contiamoci e facciamo il possibile, e' gia' un importante primo passo.

da Fabrizio 21/01/2011 17.19

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

x Fabrizio: e chi te l'ha detto che ci aspettano altri 5 anni? Se questo governo non si sbriga a cadere ci fanno fuori entro due! il problema non è tanto politico quanto mediatico. senza i giornali e le televisioni che in un modo o nell'altro sono state comprate dagli animalisti, voti non se ne raccolgono. noi dovremmo andare avanti col tam-tam, in segreto, peggio dei carbonari, e loro vanno in prima o seconda serata su canale 5 un giorno sì e tre pure. giornalisti amici ne abbiamo? non direi. soldi per comprarne qualcuno? nemmeno. e allora 'sta benedetta campagna elettorale come dovremmo (dovreste) farla?

da greyhound 21/01/2011 16.48

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

per Massimo Zaratin - la situazione politica degli anni 80 non e' paragonabile a quella attuale, lo scenario era ben diverso. Comunque sia CACCIA AMBIENTE non e' nemmeno lontano parente del CPA, e se e' andata male una volta non vedo perche' rinunciare ad un nostro punto di riferimento politico. Se lasciamo fare alle AA.VV. e ai politici "amici" ...... tra 5 anni a caccia ci andremo col fucile a gommini..... il decisore e' la politica e i politici capiscono solo il linguaggio dei voti, quindi o ci si organizza usando l' arma del voto o si scompare, perche' i principali partiti sono sostanzialmente d' accordo epr eliminarci come categoria sociale.

da Fabrizio 21/01/2011 9.16

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

CONTINUA PURE COSì. SE GODI, HO PIACERE

da felicino 20/01/2011 18.53

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

vorrei solo comprendere a detta di felix quali sono le frange estremiste nel ns mondo. Se come penso si rivolge a chi chiede ciò che scientificamente è LECITO e politicamente NO, beh allora, io "estremista" ho già PAGATO troppo sulla mia pelle.

da andrea ge 20/01/2011 13.48

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

Fabrizio...guarda che quella cartuccia (una magnum...visto che i cacciatori erano il doppio) è stata sparata tanto tempo fa con il CPA politico! Per me, che ero il segretario della regione Veneto, pare di ritornare indietro di 20 anni!

da massimo zaratin 20/01/2011 13.30

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

bravo felix.....allora e' meglio fare "lingua in bocca" coi nemici, nella speranza che ci risparmino??? fino ad ora la strategia e' stata questa ed e' proprio per la mancanza di polso di qualcuno, che la caccia di molti e' stata quasi smantellata. Arriva il momento in cui o mostri di avere attributi o scompari. Se tu sei rassegnato a scomparire, accomodati pure, ma non fare disfattismo. io e molti altri non ci arrendiamo !! e le idee non ci mancano di sicuro!! C'E' RIMASTA UNA SOLA CARTUCCIA: CACCIA AMBIENTE ......noi non la sprecheremo.

da Fabrizio 20/01/2011 13.22

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

la caccia soffre di idee, in giro ce ne sono poche, e soprattutto di giovani che sono i depositari del nuovo, delle idee, della voglia di fare e non di solo di parassitare. L'unità degli intenti, la condivisione degli obiettivi è quanto ogni cacciatore saggio deve auspicare. Un partito della caccia è pura follia. serve a mettersi in contrasto anche sul fronte della politica. Meglio favorive infiltrazioni e coinvolgimenti fra i ranghi di quelli esistenti, che sono già troppi. Per un partito del 2-3% se va bene ci vorrebbero risorse economiche che il nostro mondo (ormai con i bilanci se va bene in misero pareggio, e mi riferisco soprattutto al comparto produttivo) purtroppo non ha. Ammesso che mai le abbia avute. Bisogna perciò convincere (o isolare) le frange estremiste e promuovere linee di pensiero e comportamenti più ragionevoli. La rivoluzione in Italia non la farà più nessunpo, figurati se la possono fare quattro gatti male organizzati e senza idee forti come ormai siamo

da Felix 20/01/2011 11.56

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

.........dimenticavo.....che i cacciatori siano invisi agli italiani e' una bufala, semmai sono i nostri nemici a essere sprezzantemente ignorati dagli italiani......guarda le loro manifestazioni "nazionali" .....fanno sorridere e molto ironicamente !! e poi e' proprio grazie a quelli che vengono a patti con chi ci vuole solo eliminare (a prescindere dai motivi) che la caccia italiana e' stata ridotta in questo modo!! SE PECORA TI FAI LUPO TI MANGIA, diceva un vecchio contadino con fior di calli nelle mani (mio padre buonanima). Quindi: CACCIA AMBIENTE........MEDITATE GENTE!!

da Fabrizio 18/01/2011 13.48

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

per greyhound. non ricordo di averti in alcun modo replicato. Comunque, io non sono benestante, come forse tu pensi, sono figlio di un coltivatore diretto e vivo tutt' ora in campagna anche se faccio altro lavoro. Ho la passione della caccia e I FATTI MI HANNO CONVINTO che se continuiamo a lasciare SOLO alle AA.VV. e ai politici "amici" la difesa della nostra sacrosanta tradizione e del mondo rurale ....tra meno di 5 anni le doppiette le useremo per mescolare la polenta !! i partiti politici ci vogliono chiudere in un angolo e il loro fine e' semplicemente tornare alla caccia riservata solo ai ricchi (chi puo' pagare 2000 o 3000 euro l' anno di quota e puo' permettersi 5000 euro l' anno per andare a caccia all' estero)....e gli altri...tutti a casa !! quindi CACCIA AMBIENTE !!

da Fabrizio 18/01/2011 13.39

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

Ci sono persone che mascherano, nel loro fatalismo, i molteplici errori commessi nel passato. Nessuno se la sente di ammettere d'aver fatto scelte catastrofiche, nemmeno solo per la caccia, ma addirittura e sopratutto, anche per il paese. Mi ricordano tre soldi, pinocchio, il gatto e la volpe. Come se ciò non bastasse sono ancora ad aspettare il colpo di bacchetta magica, mentre la bacchetta sarebbe meglio usarla sul loro fondoschiena: nulla può risolvere, ma qualcosa può aiutare. Essere quindi moderatamente possibilisti aiuterà coloro che si spelano ancora le mani per farlo, quel qualcosa.

da Fromboliere 18/01/2011 11.04

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

speriamo che cade questo governo epoi si vedra'

da lupolucio molisano 17/01/2011 20.42

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

x Aurora e Fabrizio: intanto gente come me è gente che va a caccia solo in italia, da sempre, senza viaggetti all'estero come buona parte degli scriventi sicuramente fanno.E uno.Poi, gente come me è gente che ha scambiato da un pezzo la clava col fucile, e capisce, cosa che forse gente come voi non sa fare, che chiedere il più a chi ti nega anche il meno è FOLLIA. E due. Che poi ognuno sia libero di credere in ciò che vuole, questo è un altro fatto. Ma se l'iter di CA deve seguire la solita via crucis di deroghe, giornate in più, parchi aperti e cotillons, come abbiamo visto anche quest'anno con la proposta Orsi, allora CA è invariabilmente destinata al fallimento. Gente come me, cari amici, è gente che fa l'agricoltore, e che sicuramente guadagna molto ma molto meno di voi che chiacchierate, e nel caso di una deriva riservista della caccia, sarebbe costretta al bracconaggio, dal momento che gente come me alla caccia non rinuncia. Se poi, cara Aurora, un partito qualsiasi fosse in grado di farmi ricredere, ben venga, io porte non ne chiudo...ma 'sta storia la sento da decenni. Forse se in italia ci fossero più disfattisti, come me, gente in grado di patteggiare la pena in un contesto politico che vuole l'impiccagione, non staremmo qui a scrivere il nostro necrologio. E comunque, alla fine della fiera, il risultato di tanto incrollabile entusiasmo da parte vostra lo vedremo presto...saluti

da greyhound 17/01/2011 18.59

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

Mah...leggendo mi viene da dire "...se tutto va bene siamo rovinati...."

da Carlo 17/01/2011 17.48

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

Cari editorialisti delle deroghe, ogni tanto usate qualche parola anche per le regole e per la tutela degli ambienti dove la selvaggina dovrebbe sostare e riprodursi. Vedrete che le delusioni saranno minori.

da Valerius 17/01/2011 15.34

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

E' vero, prima di andare a un tavolo dove si decide davvero, è indispensabile lavorare ai livelli precedenti. Primo: per ottenere una piattaforma comune fra associazioni venatorie. Altrimenti si continua col gioco al massacro. Lo capiremo presto, probabilmente a Vicenza (Hunting Show). Se si continuerà con le BB (Balle Ber...) c'è poco da sperare. Se invece si lavorerà con giudizio, allora qualcosa potremo ottenere. Secondo: se si concerta solo con chi la pensa come noi, caro Zara, si concerta poco e si va incontro a cocenti delusioni. Terzo: è vero, la politica guarda i numeri. E in parlamento,nel solo PDL si è riusciti a isolare la Brambilla (quasi duecento parlamentari hanno sottoscritto un documento di condanna). Perchè su quel problema eravamo tutti d'accordo, Arcicaccia compresa. Ci vorrebbe un buon mediatore, allora, ma nessuno di quelli che finora se ne sono occupati era all'altezza. Troppi interessi di parte.

da Luigi Ceroni 17/01/2011 15.02

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

I tavoli saranno anche utili x confrontarsi su idee diverse, ma alla fine bisogna fare sempre i conti con l'oste o se volete con la politica, e qui casca l'asino, è proprio quest'ultima ai suoi più alti livelli che ci mette il bastone fra le ruote, ed è x forza li che bisogna avere appoggi e numeri. Occorre ripartire da zero, bisogna che le aavv lo capiscano e si fondano in un'unica ass. venatoria, solo allora si potrà contare qualcosa. Naturalmente sono solo parole al vento.

da Giovanni59 17/01/2011 13.35

Re:RIFLETTERE MA ALLO STESSO TEMPO AGIRE

I tavoli di "concertazione" sono sempre utili...facendo però attenzione a chi li promuove ed a chi vi partecipa.

da massimo zaratin 17/01/2011 12.18