Solo un cuore di mamma sa capire i segreti senza che tu parli, così quando rientravo “moscio” e muto da una mattinata di caccia lei sapeva che di mezzo c’era la beccaccia. Che l’avessi fallita, il più delle volte, o che non gli avessi potuto sparare o che l’avessi perduta ferita, spostava di poco la questione. La tristezza era accentuata dal fatto che l’indomani avevo lezione all’Università, più spesso dalla sensazione inequivocabile di non aver sfruttato l’occasione unica ed irripetibile.
Dietro al cane in ferma sapevo, prima che si levasse in volo, che era lei perché le mani cominciavano a sudarmi e questo certamente non mi aiutava nel tiro. Insomma anche se con l’esperienza e l’età ho rimediato almeno in parte alle debolezze giovanili, nei miei incontri con la beccaccia una costante c’è: non sono stati mai banali, sempre molto sofferti, di quelli che qualche volta si hanno con le donne; lo psicologo direbbe un rapporto difficile.
Dei cani abbiamo scritto e scriveremo, i padroni possiamo suddividerli in due categorie, anche se la prima conta ormai sempre meno adepti. A questa appartengono tutti coloro che possiedono il cane bravo, bravo per davvero e per loro merito esclusivo, quello che le beccacce le va a cercare e se non ci sono le inventa. Raramente lo troverete in compagnia e ancor meno a chiacchierare della beccuta, verrebbe da dire uomo tutto casa e chiesa, anzi bosco. Se ne starà in silenzio, quasi in disparte, se gli chiederete come è il suo cane vi dirà la razza e che è appena buono, altro che specialista! Per proseguire la progenie, quando al suo vecchio incominceranno a mancare le forze, indagherà sotto copertura fregandosene di certificati e di correnti di sangue per trovare il sostituto di cui non si scoprirà mai l’origine.
Il cane vuole goderselo tutto per sé, come le catture, non saprai mai i numeri che avrà fatto, la penna del pittore racchiusa in una preziosa scatolina sarà l’unico ricordo per i posteri del suo valore e di quello del suo cane. Insomma il cane da beccacce come quello da tartufo, prezioso, da tenere nascosto come i luoghi della cerca, il furto e l’avvelenamento i suoi incubi più grandi.
Della seconda categoria si ingrossano invece continuamente le fila, la comunicazione, non a caso, è il connotato fondante di questo secolo. E perché non esternare tutte le nostre emozioni e scoperte agli amici, ai conoscenti, al mondo insomma perché se non basta il bar del paese ecco Facebook, Twitter ed altre diavolerie.
Ci limitiamo al bar del paese o della periferia della città, già a metà di ottobre, appena l’aria si fa frizzantina eccolo a sciorinare le eccelse virtù del suo cane partendo sempre dalla genealogia per poi descrivere già il primo incontro che per pudore (falso) dice essere andato a vuoto. I cuccioli non mancano perché il suo cane è richiestissimo da una marea di cagne, tutte beccacciaie, come lo siano diventate non si sa, vuoi per la penuria di materia prima, sia per l’incapacità cronica dei ‘padroni’ di sopportare fisicamente e mentalmente una giornata di caccia magari fredda e piovosa. L’eccitazione e la voglia di comunicare nonché l’autoesaltazione alla fine convincono e contagiano la platea fra cui qualche credulone prenota un cucciolo del ‘fenomeno’ che al massimo permetterà di sparare a qualche pollo colorato. Ma se costui, ed è in buona compagnia, si comporta così lo fa solo per vanagloria e tutto sommato di danni non ne fa molti, anche perché di beccacce ne uccide pochine, c’è invece un’altra schiera e non la classifico nemmeno come categoria, quella dei commercianti, dei professionisti delle fregature, al messaggio dei quali ancora molti rispondono.
Basta leggere gli annunci pubblicitari, quella che segue può essere considerata l’inserzione tipo: “Allevatore serio offre cuccioloni avviati, addestrati su beccacce e qualche adulto già pronto. Massima serietà ecc. ecc.”. Di serio c’è solo la fregatura, con cani sostituiti anche cinque volte, così alla fine ci si rassegna, cane scarso e un bel gruzzolo bruciato.
Allora mi chiederete, come fare per avere un buon cane da beccacce? Vi consiglio di fare un bell’esame di coscienza e se l’età non è più verde, se la passione non è così travolgente, se non avete la possibilità di andare almeno una volta l’anno a cacciare all’estero, accontentatevi del vostro Dick anche se le beccacce non le inventa, ma che quando le incontra le ferma, così come i fagiani e le quagliette, ne guadagnerete nel portafoglio e in salute. Perché il cane da beccaccia non ve lo vende nessuno, se siete in grado di farvelo da soli bene, oppure mettetevi il cuore in pace o sperate nella fortuna che nella vita capita una sola volta. Auguri.
Vladimiro Palmieri
Da: Antologia della Beccaccia - Mito e Contromito
Guardastelle Editore
CITAZIONE
"Ascoltare il suono del campanello è come sentire le melodie delle orchestre di paese che suonano la festa e mano a mano che ti avvicini distingui gli strumenti. Io dal suono intuivo cosa stava facendo il cane, se era sulla passata della beccaccia, se gli era volata via, poi il silenzio della ferma, così io non sbagliavo di un metro anche se il suono era lontano."
Ruggero Felicini
Figaro a San Venanzo