Registriamo con piacere le prime reazioni alla sensibilizzazione lanciata recentemente da un nostro editoriale, affinchè si cominciassero a valutare quelle "briciole di freschezza" che il mondo della caccia anche se a fatica sta cominciando a esprimere.
Stiamo ricevendo una serie di risposte che denotano una forte responsabilità da parte di giovani e di rappresentanti del gentil sesso che si impegnano nella caccia. Ne pubblicheremo idee, aspettative, impegni. Una concreta speranza per la caccia di domani, da parte di chi è pronto a ricevere il testimone dai tanti appassionati (anta e anta e più) che con dedizione continuano a tenere alta la nostra bandiera, ai quali deve andare il ringraziamento di tutti i cacciatori, nella convinzione che non mancheranno di spronare queste nuove leve, trasmettendo loro esperienze, competenze, sensibililità.
OMAR CIANI: IO CI SONO
Omar Ciani, 29 anni di Fano. Ragioniere programmatore informatico, attualmente lavoratore e studente presso l'Università di Urbino Carlo Bo all’indirizzo: Amministrazione e professione d’impresa. Vice sindaco del comune di San Costanzo, volontario per la locale Pro loco, responsabile del Servizio Civile, presidente comunale EnalCaccia comunale e della stessa vice presidente provinciale di Pesaro-Urbino. Ama la "musica italiana", ha un debole per Jovanotti, Renato Zero, Negramaro, Lucio Dalla. Un po' sognatore, gli piacciono i film romantici, drammatici, storici, le commedie, ma non i cinepanettoni. S'impegna in tutte le attività locali per promuovere il turismo, la cultura, l’ecologia, la socialità in genere.
Con questo biglietto da visita di tutto rispetto, che denota volontà e concretezza, si presenta questo giovane cacciatore marchigiano, interessato a tutte le espressioni del territorio, dall'agricoltura all'ornitologia (gli piace ascoltare il canto degli uccelli che trova sulle sue colline), dall'allevamento alla cinofilia venatoria, al buon mangiare, puntando soprattutto sulla qualità delle materie prime. Organizza feste per i cacciatori che sono vere e proprie sagre, tornei per il tiro a volo facendo chiaramente riferimento al percorso caccia, gare cinofile, puntando anche sulla sensibilizzazione della passione attraverso incontri a carattere provinciale.
Tra lavoro, studio, politica, caccia, pro loco e servizio civile, riesce a rittagliarsi il tempo da dedicare alle cose che realmente gli piacciono. Che in realtà sono tutte quelle che già sta facendo, dandosi anima e corpo alla comunità in cui vive, al miglioramento del clima sociale, valorizzando l'importanza della caccia. Disinteressatamente. E questo la dice lunga su quanta carica possa dare una semplice emozione," il carburante di tutta la nostra vita", come dice lui. "Se non hai passione - ci ha dichiarato - se non credi davvero in ciò che fai, allora alla fine ti ritroverai a chiederti chi te l’ha fatto fare. Ma se invece accantoni l’esibizionismo, riscopri la bellezza di un “grazie” e non di cento like su un social, riscopri un sorriso scambiato al bar e non uno smile che faccia finta di rappresentare un’emozione, non ti chiederai chi te lo abbia fatto fare, ma anzi, ti soffermerai per un istante e capirai la bellezza dei tuoi impegni, e proseguirai sempre a testa alta, consapevole che quello che fai lo fai bene".
Ma sentiamo cosa pensa di sè. "Sono una persona riservata ma capace di nascondere la riservatezza dietro la voglia di scherzare. Di animo buono, sempre pronto a tendere una mano, affidabile e concreto. Anche se devo confessare che sotto questa mia apparente tranquillità e serenità c’è un’anima rivoluzionaria, sì forse è proprio il termine giusto. Un’anima che scalpita, che ha voglia di fare ma non di apparire, che preferisce scuotere le coscienze delle persone attraverso la riflessione ed il buon esempio piuttosto che criticare. Ambizioso ma non vanitoso, determinato ma non scontroso. Propenso alla mediazione, cerco sempre di mettermi nei panni dell'interlocutore. Difficilmente scelgo d’istinto. Di sicuro ho amici ma soprattutto familiari molto pazienti".
Vive ancora con i genitori e tutti e due i fratelli. Babbo Onofrio, mamma Anna, Andrea e Mirco. Con i quali si confronta su tutto. Dai quali ha sempre ricevuto appoggio: "Sbagli ne ho fatti - dice - e sicuramente ne farò ancora, ma è proprio sbagliando che s'impara. Un po' come quando padelli una lepre, no? Magari da lì capisci se hai l'hai fatta dietro, alta o davanti; e nella vita vale lo stesso. A volte bisogna un pochino correggere il tiro, a volte si sbaglia per distrazione o avventatezza; come con la lepre, quando per esempio ti schizza via da sotto i piedi e la padelli rapito dalla fretta di sparare, mentre basterebbe solamente tirare un sospiro, contare fino a tre e poi prendere bene la mira".
Ma, appunto, a cosa mira Omar, nella vita? Ad oggi lavora come operaio con turni notturni (fin da giovanissimo non si è risparmiato: qualsiasi lavoro andava bene, pur di procedere nei suoi obiettivi), mentre di giorno fa il vice sindaco, studia, e si dedica a tutte le altre passioni che ha. Ma ovviamente cerca un'occupazione migliore, che gli consenta di svolgere meglio le sue attività sociali. Adora scrivere, ma vorrebbe acquisire maggiore dimestichezza nel comunicare.
E nella caccia? Un ottimo curriculum, non c'è che dire! Ha iniziato da giovanissimo a cacciare, dando la precedenza assolutamente alla stanziale, lepre in particolar modo. Ma non disdegna la beccaccia e si dedica anche all'osservazione dei comportamenti degli animali selvatici, presto, al mattino, in compagnia del suo springer. Col passare del tempo, poi, ha capito che a volte c’è altrettanta soddisfazione nell'impegnarsi a spiegare a tutti quanto la caccia e la figura del cacciatore siano importanti per la società, facendo opera di sensibilizzazione fra la gente,col passaparola, con incontri e manifestazioni.
In bocca al lupo, ovviamente, a Omar e a tutti coloro, giovani, meno giovani, donne, che per la caccia mettono a disposizione energia, impegno, competenza, passione. Ne riparleremo.
Chiediamo il vostro aiuto e la vostra disponibilità. Se volete partecipare a questa iniziativa, che intende portare a galla l'impegno dei giovani dirigenti e delle dirigenti donne, non esitate a farvi avanti. Se avete incarichi di responsabilità nel mondo venatorio, siete donne o avete meno di quarant'anni, o se conoscete cacciatori con queste caratteristiche, inviateci una mail a [email protected] o scriveteci su whatsapp al numero 3496271731.
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