Un aperitivo. Per alcuni un gustoso aperitivo. Così è stata per buona parte dei cacciatori italiani la preapertura che si è celebrata nei tre quarti delle regioni italiane. Non ha comunque alleggerito la tensione per l'appuntamento del 21 settembre prossimo, quando all'alba scatterà l'ora ics. Anzi, quest'anno forse più che nel passato, l'atmosfera rischia di far alzare a mille la temperatura della passione. Si, perchè insieme alle preannunciate pentolate dei soliti quattro gatti ingarufati di Lac, Lav, Enpa e Nocaccia vari, che si sono dati appuntamento per sabato 20, guardacaso a Vicenza, a riscaldare la temperatura può contribuire questo mezzo tornado della raccolta delle firme promossa per sostenere la modifica della 157. E' a Vicenza, infatti, che gli originali promotori dell'iniziativa (Confavi e Sergio Berlato, parlamentare europeo) hanno più o meno convocato tutti (popolo e regnanti) per il giorno prima, il venerdì 19.
Non c'è dubbio che l'iniziativa, quella del venerdì, avrà successo. Sicuramente farà registrare dieci, venti, (cinquanta?) volte le presenze del sabato pentolaio. E, ancora senza alcun dubbio, ci dobbiamo augurare che sia così. Fosse solo perchè c'è bisogno di farsi sentire, c'è bisogno di dimostrare a questo governo, come a quelli (sic) precedenti, che la caccia ha diritto a maggiore ascolto, a una più attenta considerazione.C'è bisogno che l'opinione pubblica si renda conto – nel momento di massima attenzione, all'apertura – che i cacciatori sono ancora una forza viva e vitale del paese e che, se ascoltati, se ben guidati, se capiti per ciò che i loro valori e il loro potenziale culturale e sociale ancora rappresentano, devono avere voce in capitolo nelle scelte e negli orientamenti di politica ambientale e del territorio.
Ma sarà sicuramente l'occasione per i cacciatori e le loro rappresentanze per dimostrare la loro maturità, per far capire urbi et orbi se le loro richieste sono velleitarie, (inutili o addirittura dannose), se questa benedetta rappresentatività collegiale esiste o è soltanto fittizia, strumentale, se il grande successo annunciato (mezzo milione di firme o giù di lì) è stato raccolto a sostegno di un'ipotesi di proposta di legge chiara e condivisa da tutti (quantomeno da tutti i promotori e da tutti i firmatari), oppure no.
Intendiamoci, per ora, in Parlamento, sono state presentate alcune proposte di legge, d'iniziativa dei singoli, che riguardano aspetti marginali o comunque non articolati, relativi alla 157/92 o alla 394/91. Salvo aggiornamenti, fra Camera e Senato troviamo: una proposta di modifica relativa alla norma sugli ATC del sen. Benedetti Valentini, una dell'on. Cimadoro che richiede una riduzione delle sanzioni, una rispettivamente dell'on. Zamparutti e della sen.ce Poretti per abrogare l'art. 842 del C.C. (che consente ai cacciatori l'accesso nei terreni agricoli), altre del sen. Massidda, dell'on. Stucchi, dell'on. Bellotti, dell'on. Cirielli. Nessuna tuttavia è frutto di un'elaborazione corale a cui abbiano partecipato le organizzazioni (strutturate o spontanee) dei cacciatori. Dopo il 19 settembre si preannunciano fuochi d'artificio. Speriamo. E poi ci sarà la dovuta presa di posizione del ministro e del governo (Ministro dell'Ambiente incluso), dopo che avranno sentito anche le altre componenti interessate (agricoltori, ambientalisti, opinione pubblica).
Ma intanto il dibattito imperversa. L'importante è che non degeneri, proprio in occasione dell'apertura, afinchè una giornata di gioia possa essere vissuta non con animi esacerbati, ma serenamente, come si conviane. Magari preparandoci già dal giorno prima, sognando a occhi aperti, non dormendo la notte, stando fra amici, insieme al cane, ai richiami, alle attrezzature.
L'importante, ripetiamo, è che porti dei chiarimenti su cosa il mondo della caccia, tutto il mondo della caccia vuole. Non facciamo il solito errore di andare avanti alla spicciolata, fra dissidi, incomprensioni, inutili concorrenze. Facciamo sì che su questa benedetta unità d'intenti alle parole si sostituiscano i fatti. Ricordiamolo, è meglio essere d'accordo su una serie di questioni, piuttosto che divisi per una malcelata idea di primogenitura. Francamente, analizzando le varie posizioni, e i vari - a volte contraddittori – accordi o protocolli d'intesa o semplici intese informali, magari poi smentite, ci siamo resi conto che fra proposta Berlato, progetto di studio quadrilaterale, eptalogo Face-Italia, deleghe al presidente di Federcaccia e altre ipotesi che possano circolare, grandi differenze alla fine non ce ne sono. Si tratta davvero di metterci un po' di buona volontà e l'eptalogo può diventare un decalogo (o un ventalogo...). Nel rispetto dei ruoli, delle competenze, dei rapporti dialettici, politici e venatori. Pensiamoci.
Che il grande spirito dei cacciatori ci sia compagno.
In bocca al lupo a tutti.
Redazione Big Hunter