Ormai sembra assodato: la colpa per l’ingresso della Peste suina africana nella capitale pare sia da attribuirsi ai lauti banchetti di monnezza reperiti dai cinghiali accanto a cassonetti stracolmi, costante maleodorante da anni in molte, troppe zone della città. Lo hanno confermato i rilievi delle autorità: il contagio è probabilmente avvenuto a partire da resti di alimenti abbandonati (evidentemente prodotti derivati da carne suina infetta). La task force capitanata dal commissario per l’emergenza Psa Angelo Ferrari insieme al sottosegretario alla Salute Andrea Costa, incalzata dall’Ue che gestisce l'emergenza su tutto il suolo europeo, sta definendo le strategie per circoscrivere la cosiddetta zona rossa (quella del contagio finora conosciuta), con l'obiettivo di chiudere tutti i passaggi per i cinghiali e scongiurare che la PSA arrivi altrove. Si corre ai ripari (troppo tardi?) anche per togliere i rifiuti da terra, dove banchettano tra l’altro anche topi, ratti, gabbiani e scarafaggi, anch’essi sempre più numerosi per la gioia dei romani.
Ma come siamo arrivati fino a qui? Se la situazione non fosse catastrofica, ci sarebbe proprio da ridere. Come giustamente ha fatto notare un lettore su Repubblica nelle lettere di denuncia a Francesco Merlo, incredibilmente questa di non giungere ad una soluzione sul fronte dei rifiuti a Roma, è stata proprio una scelta per cui potrebbe essere avanzata la richiesta di un danno erariale. Analogamente alla questione cinghiali in città, per tutti da allontanare perchè pericolosi per le persone ma di fatto in continuo aumento dato che abbatterli è impopolare, durante la scorsa amministrazione ci sono stati continui proclami, susseguiti da rimpalli di responsabilità nel momento in cui i primi non si traducevano in migliorie. Raggi dava la colpa alla Regione, la Regione sollecitava la Raggi ad organizzare la raccolta in tempi accettabili. Di fatto si è fatto spallucce di fronte ad un problema che sommato nel tempo (la situazione era già sfuggita di mano da un decennio) ha notevolmente alzato i rischi sanitari nella città. Scartata la prospettiva di dotarsi di un termovalorizzatore, a questo punto scelta obbligata per smaltire la monnezza che ogni giorno viene prodotta, non rimaneva che pagare per i termovalorizzatori altrui. Ovvero spedire in Austria tonnellate di rifiuti ogni giorno a carissimo prezzo, arricchendo così chi del problema ha fatto una risorsa. Risorsa che tra l’altro produce energia elettrica che anche noi poi acquistiamo.
Ora Roma si trova ad affrontare tre stati di emergenza ( rifiuti, cinghiali, PSA) in un botto solo. La scoperta del virus della Peste Suina sembra aver destato gli amministratori pubblici da un torpore che durava da anni. In pochi giorni l’Ama ha organizzato la messa in sicurezza dei cassonetti più a rischio, installando anche reti anti cinghiali e finalmente dalla Regione e dal Ministero è arrivato il giusto input per pensare ad una radicale soluzione verso l’eradicazione del cinghiale in città. Per lo meno nelle aree più a rischio. Anche per il resto della nazione sul fronte fauna selvatica, cinghiali soprattutto, si sta prendendo coscienza di una situazione fuori controllo. Sulla scia dell’emergenza romana (chissà perchè quella piemontese e ligure non hanno avuto la stessa eco) i ministeri competenti hanno annunciato un prossimo necessario sfoltimento dei cinghiali, anche pensando ad un allungamento della stagione venatoria di altri due mesi (ottobre/febbraio - novembre/marzo). Questa, checchè se ne dica, è l’unica carta da giocare se si vuole combattere la proliferazione incontrollata degli ungulati e le nefaste conseguenze sul fronte sanitario. Ed è anche la dimostrazione provata di quanto i cacciatori possano essere importanti se si vogliono ristabilire equilibri faunistici perduti. Perduti, è ormai obbligo aggiungere, a causa di errate scelte di matrice ambientalista. La prima e la più grave, quella di impedire praticamente che nelle aree protette si possa fare una gestione come dio comanda.
Cinzia Funcis
Redazione Big Hunter. Avviso ai commentatori
Commentare le notizie, oltre che uno svago e un motivo di incontro e condivisione , può servire per meglio ampliare la notizia stessa, ma ci deve essere il rispetto altrui e la responsabilità a cui nessuno può sottrarsi. Abbiamo purtroppo notato uno svilimento del confronto tra gli utenti che frequentano il nostro portale, con commenti quotidiani al limite dell'indecenza, che ci obbligano ad una riflessione e una presa di posizione. Non siamo più disposti a tollerare mancanze di rispetto e l'utilizzo manipolatorio di questo portale, con commenti fake, al fine di destabilizzare il dialogo costruttivo e civile. Ricordiamo che concediamo questo spazio, (ancora per il momento libero ma prenderemo presto provvedimenti adeguati) al solo scopo di commentare la notizia pubblicata. Pertanto d'ora in avanti elimineremo ogni commento che non rispetta l'argomento proposto o che contenga offese o parole irrispettose o volgari.
Ecco le ulteriori regole:
1 commentare solo l'argomento proposto nella notizia.
2 evitare insulti, offese e linguaggio volgare, anche se diretti ad altri commentatori della notizia.
3 non usare il maiuscolo o ridurre al minimo il suo utilizzo (equivale ad urlare)
4 rispettare le altrui opinioni, anche se diverse dalle proprie.
5 firmarsi sempre con lo stesso nickname identificativo e non utilizzare lo spazio Autore in maniera inappropriata (ad esempio firmandosi con frasi, risate, punteggiatura, ecc., o scrivendo il nickname altrui)
Grazie a chi si atterrà alle nostre regole.