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Editoriale

Emergenze o indulgenze?


lunedì 29 luglio 2019
    

Controllo faunistico modifica 157

 


In questi ultimi tempi si susseguono ipotesi, proposte, idee, per aggiornare l'ormai vetusta e sbrindellata 157/92, croce e delizia di tutti noi, appassionati di questa meravigliosa attività che è la caccia. Addirittura, c'è chi ha lanciato una specie di inchiestina sul web, per capire  se i tempi sono maturi per l'abrogazione dell'842 del C.C. (che consente l'accesso dei cacciatori nei fondi agricoli), richiamata da sempre in tutte le proposte di legge (anticaccia e non) che si sono succedute o alternate alle richieste di referendum abrogativo della caccia tout court.
 
Fino a una recentissima proposta extraparlamentare, un po' più organica, che si è fatta carico di interpretare il malessere del mondo agricolo per - si dice - gli ingenti danni che soprattutto i cinghiali (ma anche i cervi, i caprioli, i daini, gli storni, le nutrie) provocano alle imprese che danno da mangiare e da bere a tutti noi, non solo in Italia, essendo l'agroalimentare un comparto che contribuisce non poco al ricco export nostrano.

In questa proposta, si prova timidamente a denunciare l'impianto legislativo filo-ambientalista ("è del tutto evidente che le attuali politiche, orientate  alla mera conservazione   della fauna dimostrano la loro totale inadeguatezza a governare questi processi ed a contenere i danni"), senza tuttavia fare riferimento alla legge (la 394/91 sulle aree protette)  che questi fenomeni ha favorito. Alla quale ci si dovrebbe come minimo collegare, per un coordinamento utile a superare gli equivici di cui le nostre istituzioni del diritto abbondano. Buona tuttavia l'idea di sostituire il concetto di "protezione" con quello di "gestione", che però nascerebbe monca se dovesse limitarsi alla 157/92, ovvero se non comprendesse appunto la normativa parallela che sovrintende alla tutela degli ambiti ove la stessa fauna in genere sussiste, cioè la sopracitata 394/91. Anche se, è giusto rilevarlo, si fa cauto riferimento all'azione di controllo su tutto il territorio, comprese le aree protette, usufruendo se necessario delle competenze di "operatori formati", muniti di licenza di caccia.

Più farraginosa l'idea di riesumare il defunto (almeno nei fatti) Comitato Tecnico Faunistico e Venatorio, che invece a parere di altri - che vivono la materia grazie a una visione più ampia - potrebbe essere sostituito da un organismo più "tecnico" sulla scorta dell'efficiente e funzionale esperienza dell'Uffico francese della caccia (ONCFS), entro cui inglobare quella branca dell'ISPRA (ex INFS), con finalità più specifiche di quelle odierne. Più tecniche, cioè, e più distribuite sui territori. Insomma: "a servizio" della "gestione" e non "al servizio" delle associazioni animaliste che ormai fanno il bello e il cattivo tempo al Ministero dell'Ambiente e non solo.

Necessaria, a parere di molti, invece, di provvedimenti ben più incisivi la casistica pratica, che - qui appare più chiaro ancora - punta a mettere in mano agli agricoltori la gestione degli "equilibri" faunistici, affidando il tutto, quasi in contraddizione, alla giurisdizione della Presidenza del Consiglio, invece che del Ministero dell'Agricoltura.

Quello che manca è, come al solito, quel po' di coraggio per dire le cose come stanno, e per affidare alla caccia quel ruolo insostituibile di comprimario, almeno, nella gestione moderna del rapporto fra territorio, attività agricole e salvaguardia del patrimonio faunistico nel suo insieme. Una piccola chiosa al riguardo, per come, quasi alla chetichella, si reintroduce il termine "nocivi", che la legislazione in atto ha assolutamente cancellato dal vocabolario.

Del tutto assente, anche nelle premesse, e questo è grave, un riferimento alla tutela, alla riqualificazione e al recupero di quelle  forme di caccia  della tradizione italiana, che la 157 e le sue successive modifiche hanno sempre più penalizzato e che sicuramente aiuterebbero a ricostituire quei legami fra caccia e società, a tutto vantaggio della tutela complessiva del nostro patrimonio ambientale. E per questo, sarebbe determinate un corposo contributo al dibattito da parte delle associazioni venatorie, che al momento brillano soprattutto per i bisticci fra chi si schiera a favore o contro l'abrogazione di quel famigerato articolo del codice civile (il citato 842), che potrebbe essere messo in cantina, alla chetichella, da certi provvedimenti impliciti, insiti in quelle acclamate emergenze di cui da tempo si riempiono i giornali e che sempre più ricordano il noto scisma di qualche secolo fa.

 

Leonardo Conti

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Re:Emergenze o indulgenze?

Contento te, antoine64. Probabilmente ho qualche anno più di te, e di codesti discorsi ne ho sentiti tanti. Via via che passava il tempo ho visto ingigantire il capitale, diventato di stato, proprio in quei paesi che promettevano la terra ai contadini, e immiserire le competenze dei singoli, dei reietti. Con la differenza che in alcune aree la fame è stata sconfitta per decisione dei pochi (quelli dell'occidente capitalista, che gestivano il denaro da casa loro) e in altre aree la fame ha distrutto intere nazioni di lavoratori. Che tuttavia più lavoravano e più precipitavano nella disperazione. Non è così come dici. E in Italia poi, non può essere la strada che potremo percorrere. Del resto, se continuiamo a dare ragione ai due fenomeni che oggi guidano il nostro paese, c'è poco da sperare. Al massimo diventeremo magrebini, o messicani, sempre più emarginati in un mondo sempre più globalizzato. C'è un'alternativa? E' sempre possibile, ma fino a che non ci si rende conto che la libertà che tu aneli è morta e rinata sotto altre forme, tutte da esperimentare, e da condividere, vedremo centinaia di migliaia di giovani, italiani, fuggire dal paesello (l'Italia) col fagotto in spalla per cercare miglior fortuna. Auguri.

da Nonno Libero 02/08/2019 8.11

Re:Emergenze o indulgenze?

CARO"QUANDO IL DENATO TRIONFA".......ALLORA COSA FACCIAMO CI TIRIAMO GIU' I PANTALONI? HAI SCRITTO TANTO E NON HAI DETTO NULLA DI CONCRETO! TI RIBADISCO CHE LA TERRA DEVE ESSERE DI CHI LA LAVORA E NON DEI PADRONI O DELLE MULTINAZIONALI OA ADDIRITTURA ANCRONISTICAMENTE ANCORA DEI NOBILI.......PERTANTO LIBERA CACCIA IN LIBERO TERRITORIO.

da ANTOINE64 01/08/2019 14.18

Re:Emergenze o indulgenze?

CARO"QUANDO IL DENATO TRIONFA".......ALLORA COSA FACCIAMO CI TIRIAMO GIU' I PANTALONI? HAI SCRITTO TANTO E NON HAI DETTO NULLA DI CONCRETO! TI RIBADISCO CHE LA TERRA DEVE ESSERE DI CHI LA LAVORA E NON DEI PADRONI O DELLE MULTINAZIONALI OA ADDIRITTURA ANCRONISTICAMENTE ANCORA DEI NOBILI.......PERTANTO LIBERA CACCIA IN LIBERO TERRITORIO.

da ANTOINE64 01/08/2019 14.18

Re:Emergenze o indulgenze?

Ad antonie64 consiglio pipetta frontline e spugnature di neguvon, a fine trattamento un collarino serestro....così ti suicidi e non respiri aria preziosa per la società e l'ambiente

da X° Mas 01/08/2019 12.33

Re:Emergenze o indulgenze?

Caro antoine 64, mi ricordi una canzone di Dalla: Caro amico ti scrivo... Secondo me son sogni. Però, contento te. Io credo invece che la rivoluzione (culturale: digitale)che ci sta travolgendo, con la stragrande maggioranza di noi inconsapevolmente a pecora, cambierà tutti i paradigmi, riconducendo il "proletariato" a una specie di servitù della gleba (tecnologica). Per la caccia, poi, figurati, la deriva è cominciata ormai una cinquantina d'anni fa, col "capitale" che ha fatto in modo di monetizzare tutto, anche le bellezze della campagna. Figurati te che peso ha potuto avere il mondo della caccia, che da quello stesso periodo si è diviso e arroccato su singoli privilegi, legati alle tessere che - complice l'obbligo dell'assicurazione e i finanziamenti pubblici: prima il Coni poi il Ministero del tesoro - hanno fatto la fortuna di pochi a scapito di molti. Per il numero di residui di cui disponiamo, non ci saranno comunque problemi: se ne perderemo ancora un po', altri ne arriveranno sollecitati dai privati nel frattempo diventati proprietari della selvaggina. Per la forma cambierà un po', per la sostanza (numeri, soldi) cambierà poco rispetto ad ora. Nel frattempo, non so se te ne sei accorto, gran parte di quelli che hanno mollato, vanno piacevolmente a caccia all'estero, dove il vil denaro conta anche nella caccia. Con buona pace dei "Liberi cacciatori" e dei fautori della "caccia popolare". Peccato che ci siano ancora così tanti ingenui.

da quando il denaro trionfa 01/08/2019 11.54

Re:Emergenze o indulgenze?

anche qui,,,non vogliono i cacciatori nei terreni poi si scoprono discariche abusivismo terreni con acqua inquinata drogati che campeggiano ho 60 anni vado a caccia lo stesso anche se la chiudono tanto fan tutto quello che vogliono per interessi propri..spero di non arrivare a questo ...ma...

da lory 59 01/08/2019 11.30

Re:Emergenze o indulgenze?

ARRIVERA' IL MONTE IN CUI I LAVORATORI UNITI SOTTO LA BANDIERA DELL'INTERNAZIONALISMO, SPAZZERANNO VIA PADRONI E BORGHESI, LA TERRA SARA' FINALMENTE DI CHI LA LAVORA ED ANDREMO A CACCIA IN PIENA LIBERTA'. HO DIMENTICATO DI ANNUNCIARE CHE SPAZZEREMO VIA ANCHE GLI HITLERIANO/ANIMALISTI/AMBIENTALISTI, O MEGLIO LI TRASFERIREMO NEI CAMPI DI RIEDUCAZIONE. LIBERA CACCIA IN LIBERO TERRITORIO

da ANTOINE64 01/08/2019 11.15

Re:Emergenze o indulgenze?

Johnny quale fatturato deve aumentare con l'abrogazione eventuale dell'art.842 del codice civile? Siamo già in costante calo numerico e nella malaugurata ipotesi di abrogazione dell'art.842 i cacciatori italiani scompariranno (compreso chi scrive) lasciando il posto a pochi signorotti sparatori della domenica...se questi sono gli obiettivi di qualcuno credo proprio che sbaglino strategia...

da Cecco 31/07/2019 12.11

Re:Emergenze o indulgenze?

Negli altri paesi nn vi è 842 e la selvaggina nn è patrimonio dello stato come qui.........nessuno abrogherà l’842 perché nel ns paese noi paghiamo un sacco di soldi agli agricoltori ,soldi che fanno comodo a tutti.......restringeranno ancora tempi e specie ma ,842 reggerà finché ci sarà un numero interessante di cacciatori a cui ciucciare denari e sigle ambientaliste che campano con i ns 5.16 euri.........parere personale ,nn vi è dubbio.

da Lisandru 31/07/2019 12.00

Re:Emergenze o indulgenze?

Le riserve di caccia (AFV e ATV, al massimo un 15% a livello provinciale) sono in mano ai privati che se le gestiscono a modello di impresa agricola. L'abrogazione dell'842 la sollecitano gli altri, che vorrebbero privatizzare la caccia sul resto del territorio. L'EPS (Ente Produttori Selvaggina) è una emissaria della Confagricoltura, la principale organizzazione che promosse e sostenne la stagione dei referendum e che ancora oggi fa pressione, anche attraverso i falsi animalisti, questa riforma. Che di principio non è sbagliata, tanto che in alcuni paesi (Spagna e Francia ad esempio, dove ci sono ancora ingenti masse di cacciatori: intorno al milione ciascuno) riesce ad amalgamare interessi degli agricoltori e quelli dei cacciatori. Anche in Inghilterra c'è ancora intorno al milione di cacciatori e lì i proprietari terrieri sono sovrani indiscussi. Quindi, se si vuole, si può. Il rischio sta tutto nella nostra incapacità tutta italiana a fare sistema. Il proliferare dell'animalismo nostrano nasce proprio da questo binomio: l'insofferenza per i cacciatori da parte dei proprietari della terra e il conseguente sostegno da parte loro delle associazioni ambientaliste oggi animaliste, che sono loro servite come foglia di fico per i tanti peccati che hanno commesso e commettono a danno dell'ambiente. Questo è. La divisione fra cacciatori c'è da pensare che sia frutto della stessa strategia.

da Così è se vi pare 31/07/2019 9.43

Re:Emergenze o indulgenze?

ogniuno la pensi come vuole,la caccia come la intendo io senza la 842 e' finita...chi vuole e può pagare non si pone il problema,per me la caccia è sinonimo di libertà,senza la possibilità di andare nei terreni liberi ha poco senso.

da roby pt 31/07/2019 5.10

Re:Emergenze o indulgenze?

A pensar male si fa peccato...mi domando ma se le associazioni venatorie si uniscono questa proposta contro l'abolizione della 842 non sarà perchè le riserve di caccia sono già in mano loro e con l'abolizione della 842 aumenterebbe il fatturato? Spero tanto di sbagliare

da Johnny 30/07/2019 20.15

Re:Emergenze o indulgenze?

Se aboliscono l’842 in Italia la caccia chiude. I paragoni con altre nazioni europee non reggono per vari motivi dei quali il principale è la frammentazione del territorio. La proprietà terriera italiana è estremamente frastagliata e di piccole dimensioni e chiunque potrà mettere cartelli di divieto di caccia sui propri 3.000 metri di orto. Esiste infatti una sentenza della Corte di Giustizia europea contro la Germania che aveva normato che chi aveva meno di 70 ettari non poteva chiudere la caccia. La Corte Europea ha condannato la Germania: anche chi possiede un solo metro di terra può chiudere. Poi il miraggio di guadagnare con la caccia è appunto un miraggio: gente di 70 anni che è sempre andata gratis non pagherà un centesimo! Resteranno gli appostamenti fisso fino al prossimo referendum quando saranno spazzati via

da Dino 30/07/2019 11.52

Re:Emergenze o indulgenze?

Provo a dare qualche risposta. Gratuitamente, è ovvio. Ognuno è libero di pensarla come vuole. In tutta Europa la caccia ha uno stato giuridico che non prevede norme simili all'842. Cioè, da quelle parti, direi ovunque, il proprietario terriero gestisce la caccia. E, per esempio, in almeno tre o quattro grandi nazioni dell'EU (es. Francia, Spagna, UK) l'indice venatorio è più alto (oggi, sicuramente) di quello nostrano. Soprattutto da quando il cinghiale e altri ungulati hanno occupato i nostri territori (a causa della sciagurata politica sulle aree protette), la carne fa gola a chi in qualche modo di malavoglia gli dà da mangiare (uva, grano granturco ecc,), mentre potrebbe goderne come fonte aggiuntiva del proprio reddito agricolo. Esperienze oltre confine dicono, appunto, che i cacciatori, singoli o associati, comunque pagano per accedere all'utilizzo di tale patrimonio carneo e venatorio. In pratica, questa è una risposta anche ad Oremus, che non ha capito che chi perse il tram, allora, quasi trent'anni fa, furono coloro che preferirono di non salirci. L'alternativa, appunto, e riappunto, era l'abrogazione dell'842, cosa che prima o poi, ma abbastanza prima, succederà se non troviamo una sintesi fra le rappresentanze venatorie. La caccia alla tessera può gratificare qualche singolo ras, ma fa danni inenarrabili alla caccia. In questi trent'anni abbiamo capito che i rapporti di forze fra associazioni restano più o meno gli stessi. La Federcaccia è ancora largamente egemone, le altre rappresentano posizioni contrapposte e non riusciranno mai comunque a coalizzarsi su un programma alternativo a quello della associazione maggioritaria.

da Hai voglia che pregare... 30/07/2019 10.52

Re:Emergenze o indulgenze?

Io cmq non capisco!!ma se aboliscono la 842 chi andrà a caccia??quale è l interesse?

da Bg 29/07/2019 15.20

Re:Emergenze o indulgenze?

E' talmente trascurabile il peso politico del numero dei cacciatori che abbiamo avuto con i nostri voti senatori e deputati, anche europei. La lista presentata sui siti di caccia dei politici che all'occorrenza chiedono di essere ricordati dai cacciatori era abbastanza numerosa. Pace e bene.

da jamesin 29/07/2019 13.58

Re:Emergenze o indulgenze?

Amici cacciatori;Giustamente come sostenete voi,il nostro treno,si fermava per la migratoria come capolinea a Ventimiglia??? mentre questi proseguiva su di un'altro binario in Francia Spagna e Portogallo!!!!! un saluto

da Fucino Cane 29/07/2019 11.46

Re:Emergenze o indulgenze?

Il peso politico dei cacciatori è ormai trascurabile. Chi diede l’ok alla 157 e cioè ROSINI FIDC e FERMARIELLO ARCICACCIA firmò la condanna a morte. Tutte queste richieste del mondo agricolo e venatorio pur de giuste non passeranno MAI: troppo incistita nel corpo è la cultura animalista. Non saranno cinghiali e lupi e loro danni a poter ribaltare la situazione. Il treno è stato perso nel 1992.

da Oremus 29/07/2019 10.54

Re:Emergenze o indulgenze?

Se non ho capito male, il Conti fa cenno in chiusura a quel mercato delle indulgenze, di matrice luterana, che provocò lo scisma e la nascita della chiesa protestante. E al mercato (anche delle vacche oltre che delle indulgenze) si assiste sempre di più anche nella caccia, visto quel popò di carne che c'è a disposizione. E, visto che si deve ormai giocare questa partita se si vuol restare a galla, qualsiasi trattativa sulle emergenze ungulati sarebbe proprio bene passasse da una concessione (indulgenza?) nei confronti di noi diseredati migratoristi, ormai circondati da nazioni che consentono quello che qua è proibito o quasi.

da Pietro l'Eremita 29/07/2019 10.27