
I fucili da caccia italiani sono senz’altro invidiati - e copiati - in tutto il mondo. Esistono fondamentalmente due livelli di produzione: quella più artigianale o di piccola serie, dal valore altissimo; quella industriale o di grande serie. Nella produzione di piccola serie, dei cosiddetti fucili “fini” cioè, l’eccellenza raggiunta dai nostri armaioli (una decina al massimo) è ormai in grado di competere a livello assoluto con i più celebrati inglesi. In questo caso contano la perfezione della lavorazione, la personalizzazione, l’impiego dei migliori materiali, la raffinatezza delle finiture.
La produzione industriale di sovrapposti e semiautomatici è quella maggiormente sottoposta alle sfide, ma anche ai rischi, della globalità. Occorre che le aziende italiane continuino a puntare sugli aspetti che hanno fatto la differenza per raggiungere il livello attuale: qualità, innovazione, performance, affidabilità. E che, semmai, siano capaci di industrializzare sempre più il prodotto, senza pregiudicarne la qualità, senza contare la necessità di fare sistema tra i tanti piccoli produttori e l’indotto della Val Trompia, centro di produzione senza paragoni al mondo.
L’acquisto di un fucile da caccia, oggi più che mai, deve essere ragionato: il mercato offre marche e modelli a profusione, di tutti i prezzi. L’acquirente deve necessariamente saper scegliere partendo dal tipo di utilizzo che ne vuole fare. È importante che verifichi nel dettaglio le caratteristiche tecniche, produttive e dei materiali, di solito messe in sufficiente evidenza dalle principali aziende del settore. Proprio la marca del fucile è, spesso, garanzia di qualità e di valore nel tempo. Un fucile di marca, e le marche dei fucili italiani sono ben conosciute, tenderà a conservare valore e prestazioni nel tempo, garantendo così l’investimento dell’acquirente. Dal punto di vista tecnico egli deve valutare gli spessori delle pareti di canne e bascule, le tecniche costruttive, la solidità e la precisione delle chiusure, la qualità dei legni e delle finiture. Non per ultime le doti balistiche che possono essere verificate sperimentalmente, alla placca. Nella scelta può essergli di grande aiuto, naturalmente, la lettura di una rivista specializzata e molto attenta all’aspetto tecnico e alle prove delle armi e delle munizioni. In Italia ce ne sono di ottime.
Massimo Vallini
Direttore di "Armi e Tiro"
Massimo Vallini Amico di Big Hunter