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Editoriale

Armi, la civiltà fa la differenza


lunedì 8 agosto 2011
    
Tra le tante sconcertate reazioni all'indomani della tragedia norvegese per mano di Anders Behring Breivik, si è inserita anche l'annosa polemica sulle armi e sulla loro accessibilità da parte dei cittadini. Com'è possibile che uno che vuole passare alla storia come “il più grande mostro dopo la seconda guerra mondiale” possa sparare su una folla inerme e uccidere decine di persone con un'arma legalmente detenuta? Si perchè, nella sua folle lucidità l'attentatore filo-nazista  ha dovuto fingersi sano di mente e operare nel rispetto delle leggi per ottenere le armi utilizzate poi per uccidere a sangue freddo gli ottanta ragazzi riuniti sull'isola di Utoya . E' lui stesso a confessarlo nel memoriale pubblicato dopo la tragedia, in cui, con un certo sadismo, rivela al mondo di come fosse stato tentato di  scrivere “per giustiziare marxisti culturali e traditori multiculturali” nella domanda presentata alle autorità per il possesso del proprio fucile, anziché “per la caccia al cervo”, come poi ha fatto, ingannando tutti sulla sua  buona fede.

Certamente quello che poi è realmente accaduto va ben oltre la nostra immaginazione e non può che lasciarci annichiliti e sconcertati. Non c'è una risposta plausibile alla domanda che abbiamo posto sopra e che ognuno di noi in cuor suo si è fatto, se non ammettere che certe cose sfuggono al nostro controllo, pur meticoloso che sia.

Come rimane senza una spiegazione, tornando ad una simile folle lucidità omicida, il fatto che due attentatori di Al Qaida (o presunti tali) abbiano potuto prendere regolare brevetto in America (ben più difficile che ottenere una banale licenza di caccia) per poi schiantarsi durante un volo di linea contro le Twin tower. Chi avrebbe potuto immaginare che un aereo potesse trasformarsi in una bomba volante in periodo di pace? Lo avevamo visto solo nei documentari in bianco e nero della seconda guerra mondiale, quando l'abitudine al martirio kamikaze diventò una delle armi più micidiali a disposizione del Giappone, ma pensavamo fosse acqua passata. Quelle erano razionali, per quanto tragiche, strategie di guerra, possibili grazie ad un controllo totale dei soldati - e della loro mente - pronti a dare la propria vita per dei principi patriottici.  Questa è pura maniacale follia di un uomo che crede di aver iniziato una guerra contro il multiculturalismo.

Per quanti controlli si possano fare, il pericolo che armi non convenzionali siano utilizzate per compiere omicidi e attentati terroristici è sempre in agguato. Nessuno avrebbe potuto prevedere che  gli enormi quantitativi di fertilizzanti acquistati da Breivik (questa volta fingendosi  imprenditore agricolo) servissero alla produzione di un ordigno rudimentale che ha gettato nel panico un'intera nazione e ucciso una decina di persone in una delle capitali più evolute dell'Europa. Il concetto di “arma” in questo modo si allarga all'inverosimile e diventa così davvero difficile sottoporre ogni tipo di sostanza  a rigorosi controlli di vendita e acquisto.

Venendo a noi, ed è il motivo per cui ne parliamo, qualcuno ha provato a dare la colpa alla caccia. Come Beppe Severgnini che dopo la tragedia, dalle pagine del Corriere della Sera ha voluto far notare che nella pacifica Norvegia esistono qualcosa come 439 mila cacciatori (ovvero uno ogni dieci abitanti, in totale nemmeno 5 milioni) e che le severe norme sulle armi evidentemente non sono bastate a fermare quella follia. Vero. Ma cosa e chi avrebbe potuto impedire ad una mente tanto diabolica di procurarsi illegalmente le stesse armi o di piazzare decine di bombe al fertilizzante in diversi punti della città?

Semmai il computo delle armi in possesso dei cacciatori in quel paese, ma gli illustri commentatori se ne guardano bene da farlo notare, ci restituisce un quadro di gran lunga tranquillizzante sulla sicurezza della caccia: una delle più alte percentuali di armi detenute per numero di abitanti a fronte di uno dei più bassi tassi criminali mai registrati, tanto che in quello stato le pene massime non superano i 21 anni di reclusione. In Norvegia, uno dei paesi più pacifici d'Europa, dove anche principi e governanti non hanno problemi a dichiarare il loro orgoglio di cacciatori, la stagione venatoria è molto più lunga della nostra e  i ragazzi possono avvicinarsi alla licenza già dai 14 anni. La caccia è aperta anche in agosto, quando campagne e boschi si riempiono di turisti (il 65 % dei norvegesi rimane nel proprio paese in vacanza e preferisce il turismo naturalistico), ma nessuno si sogna di creare inutili allarmismi sulla pericolosità delle doppiette, cavalcando fantasmi e paure per trarne vantaggio come fanno invece da noi anche certe associazioni sedicenti ambientaliste, talvolta anche gonfiando i numeri sulle vittime a caccia e dimenticando di far presente che quelle vittime sono quasi sempre tra soli cacciatori (Quest'anno, fra le sempre più rade vittime della caccia, solo una – causa di un tragico e deprecabile incidente – era del tutto estraneo all'attività venatoria).

Perché, allora, da noi, questa gratuita acredine nei confronti della caccia? Che sia una questione di civiltà? Che dipenda dall'italico andazzo dello scaricabarile, per cui coloro che si professano ambientalisti e amici della natura e degli animali, sentendosi corresponsabili dello scempio che quotidianamente si consuma sul nostro territorio, cercano di sviare l'attenzione su un comodo capro espiatorio? Ecco allora che il semplice, a volte semplicotto, cacciatorello nostrano, anello più debole della catena, senza santi in paradiso, diventa la causa di tutte le nequizie perpetrate ai danni della nostra bella Italia.

Ma non è così. Noi lo sappiamo bene. E il civile, pacifico, democratico popolo di Norvegia, che ha la caccia nel cuore, anche nell'esprimere il più grande sconforto per l'immane tragedia che gli è capitata fra capo e collo, è li a testimoniarlo.

Cinzia Funcis

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20 commenti finora...

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

Pallottola per Ani???Per il tuo va bene un proiettile di cannone.Segui il consiglio di FALCO NERO ma,con i cetrioli,oltre che la bocca riempiti anche qualcosaltro,capito bene DEFICIENTE?????

da Franchi 500 13/08/2011 17.27

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

X PALLOTTOLAPERANI (IL TUO) sappi che non si spara solo per sport ma anche per mangiare qualcosa di genuino e gustoso,molti di voi anticaccia non capite un cazzo di cosa è la caccia e pretendete di parlarne,riempitevi la bocca d'insalate di cetrioli e non parlate di cose che non conoscete.

da IL FALCO NERO 11/08/2011 18.09

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

non facciamo come al solito di tutta un'erba un fascio,distinguiamo attentamente le categorie...i cacciatori non fanno parte delle categorie di criminali o bracconieri,perchè sono in possesso di un'arma detenuta legalmente e con tanto di porto d'armi e licenza...la realta che le armi si vendono troppo facilmente in italia anche a persone non idonee a tenere un arma e per chiunque fosse in regola come noi cacciatori non avra problemi per nessun ulteriore controllo,che forse a questo punto sara il caso di fare prima che accadano altre stragi anche qui da noi...

da roberto 11/08/2011 13.01

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

se anche quelle povere vittime fossero state armate magari non ci sarebbero state tante vittime

da gano 11/08/2011 11.36

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

PALLOTTOLAPERANI TE CI PUOI FARE SOLO UN SANO PIPPONE, (MEGLIO SE E' TUA MADRE). REDAZIONE BIGHUNTER, E' INUTILE CHE CHIEDETE MODERAZIONE SE POI NON CANCELLATE I COMMENTI DI QUEL DECEREBRATO INFAME NASCOSTO DIETRO AD UNA TASTIERA

da ANIMALARI INFAMI 10/08/2011 8.49

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

REDAZIONE BIGHUNTER MAGAZINE. Ricordiamo a tutti che La redazione Big Hunter concede questo spazio di assoluta libertà a tutti, per un confronto che sia utile strumento di conoscenza e di interscambio, nel rispetto delle altrui idee ed usando un linguaggio consono e civile.

da REDAZIONE BIGHUNTER MAGAZINE 10/08/2011 0.03

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

Grande esempio di intelligenza e democrazia di pallottolaecc...!1)Se non va bene la legge(quorum),questa si cambia,cosicché' io posso imporre la mia idea piu'facilmente!2)La regola del quorum piu' basso potrebbe tornare utile anche per altri referendum abrogativi che al pallottola e ai suoi amici di piedi non farebbero tanto piacere.

da Pietro 2 09/08/2011 16.43

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

per PALLOTOLAPERANI, dirti che sei CRETINO è solo farti un complimento; la prossima volta scriviti sul c**o STUPIDO, IGNORANTE e INCIVILE

da Lupus 09/08/2011 13.43

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

Il vero problema è FAR CULTURA. Le armi di per se sono dei semplici pezzi di ferro, è chi le ha in mano che fa la differenza. Trovo semplicemente DRAMMATICA questa folle corsa al "disarmo" delle persone oneste, siano esse cacciatori o meno. Ma non l'abbiamo ancora capito che se, ipoteticamente, TUTTTI fossero armati, a NESSUNO verrebbe in mente di far quello che è stato fatto in Norvegia, perché chiunque sarebbe stato in grado di difendersi ? E' un concetto tanto difficile ? Beh, certo, demagocicamente è molto facile prendersela con chi detiene armi additandolo come un potenziale criminale ... Ma vogliamo guardarci un po' in giro ? Prendiamo due estremi : USA e Giappone. In Giappone praticamente nessun cittadino può detenere armi da fuoco, i controlli sono serrati ed anche la stessa criminalità organizzata trova grosse difficoltà ad acquisire armi da fuoco : per questo si sbudellano serenamente a colpi di katana ... Gli USA ? Ah, ma li ci sono stragi di innocenti ad ogni piè sospinto !! Si, bravi, ma dove ? Toh, guarda, nei Campus universitari dove è assolutamente vietato essere armati ! Signori, guardiamo in faccia la realtà : NON è possibile mettersi al riparo da episodi come quello di cui stiamo parlando, è solo possibile cercare di limitarne le conseguenze facendo CULTURA SULL'USO CORRETTO E RESPONSABILE DELLE ARMI, non certo demonizzandole e disarmando gli onesti, che tanto i disonesti (o i pazzi come Breivik) in un modo o nell'altro "strumenti per offendere" li troveranno SEMPRE. Con buona pace del povero illuso PALLOTTOLAPERANI

da OLD_Hunter 09/08/2011 11.39

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

x Pallottolaperani Ti auguro di tutto cuore che a prima mattina nell'alzarti quando vai in bagno,accendi la luce e la tua casa ESPLODA,dissolvendosi dalle fondamenta al tetto,mentre la tua lurida carcassa,o di quello che ne resta,sia pasto per le cornacchie,infatti a costoro sono gradite le CAROGNE.

da Spartacus60 09/08/2011 9.25

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

X pallottolaspuntata: per fortuna che il titolo dell'articolo parla di civiltà. Proprio il tuo commento dimostra che le persone come te si comportano in modo civile? E voi animalari vorreste imporci la vostra cultura spacciandola per civiltà.Comportamento troppo stupido per meritarsi un commento

da Bekea 08/08/2011 23.44

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

Purtroppo è vero, abbasseranno il quorum e voci di corridoio parlano dello 0,0001% degli aventi diritto, solo così forse passerà il referendum.....poveri noi.

da Giovanni59 08/08/2011 17.42

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

Il dramma non è che un "PALLOTTOLAPERANI" possa esprimere un concetto così privo di fondamento. Il vero dramma è che ci sono ministri della nostra Res Publica ed onorevoli e personaggi pubblici con accesso quotidiano ai mezzi di disinformazione di massa che esprimo tali concetti. :-((

da Ezio 08/08/2011 17.40

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

pollottolaperani,che cervellino piccolo che ai,del resto da un animalaro cosa c'è da aspettarsi.io penso che quando sei uscito di casa hai scordato di accendere il cervello,ho per caso ai visto cacciatori andare a caccia con mitra,pistole cal 38,e bombe a mano....ma che sto a fa....a risponde a un deficente che non sa nemmeno dove sono i piedi,ho dov'è la testa.....

da max 60 08/08/2011 16.51

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

se le armi fossero vietate per tutti (anche per la caccia) sicuramente risulterebbe molto difficile reperirle anche illegalmente. Uccidere poi degli esseri viventi per sport, a me risulta una pratica da deficienti. L'unica soddisfazione è quando un cacciatore spara per errore ad un suo simile (cacciatore). Spero presto che si abbassino i quorum per i referendum e la caccia verrà abolita. Per salutare " in bocca al lupo........crepi il cacciatore!"

da PALLOTTOLAPERANI 08/08/2011 16.40

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

Severgnini Lei stavolta ha toppato e di brutto. Non avrei mai pensato che si accodasse a coloro che di caccia parlano male senza conoscerla e solo per avere più ascolto o lettori.

da Silvano B. 08/08/2011 16.04

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

Se solo, da cacciatori, quando parliamo con altri che cacciatori non sono, poco ne sanno, e nonostante questo ci criticano, proviamo a ricordare loro che la Norvegia è il più pacifico paese d'Europa, come ovunque esprime casi anche gravi, gravissimi, di violenza, ma nella sostanza è PACIFICO. E questo lo deve alla sua cultura di tolleranza, di quieto vivere, di welfare. Un segreto? I cacciatori sono sei sette volte che in Italia. Probabilmente, con un passaparola diffuso, riusciremmo a convincerne più che di Severgnini.

da Serafino Del Cor 08/08/2011 15.21

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

Signori! Pensiamo agli anni di piombo della nostra bella Italia, ai vari attentati di ogni matrice ecc.ecc. Ma quelle persone, ree responsabili andavano tutte a caccia?!... Cari miei, anche a stò giro siamo arrivati alla frutta, ma perchè?...

da RAPINATORE 08/08/2011 13.43

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

Cose talmente ovvie che non ci sarebbe bisogno neppure di parlarne un minuto. Invece in Italia bisogna fare dei "libri". E pure inutili, non me ne voglia la bravissima Cinzia Funcis, se poi le leggiamo solo tra di "noi"che, almeno in teoria, non ne avremmo bisogno..... Mentre quello che ha scritto Severgnini chi ed in quanti lo han letto???

da Ezio 08/08/2011 12.28

Re: Armi, la civiltà fa la differenza

Come volevasi dimostrare, dove c'è caccia e dove ci sono cacciatori c'è civiltà, c'è democrazia partecipata, c'è un modo di vivere semplice e collegato ai ritmi della natura. Le mele marce sono dovunque, ma in questo caso, è ormai chiaro a tutti, questo sciagurato aveva dichiarato di essere cacciatore solo per poter acquistare uno strumento che gli sarebbe servito a tutt'altro. Chi ha provato a strumentalizzare per buttarla come al solito nella ignobile gazzarra anticaccia, questa volta ha toppato clamorosamente. Come vediamo proprio in questi giorni, le guerre si fanno con altri strumenti, e i popoli e la gente comune si azzoppano, si umiliano, si uccidono con ben altre armi, che sono quelle dell'alta finanza, degli interessi supernazionali, dei trappoloni da tre soldi che ti buttano in prima pagina il povero untorello, magari cacciatore, per nascondere i loro misfatti, le loro stragi silenziose.

da Kit CARSON 08/08/2011 10.56