Eh lo so, siamo curiosi. Siamo ancora più curiosi quando siamo incavolati. E ora, da tempo, ormai, incavolati lo siamo all'ennesima potenza. Ormai incapaci di capire perchè le cose vanno male, il paese va male, l'ambiente è uno schifo, mentre da decenni, sotto gli occhi di tutti, si accumulano ecoballe su ecoballe, nel senso di bugie che a raccontarle si vergognerebbe anche un bugiardo di professione. E per coprire queste enormi malefatte, si continua a sparare sulla crocerossa, cioè su noi cacciatori.
Ultima di una lunga serie, questa storia sui richiami vivi e derivati, che ci ha fatto patire tutti per un paio di mesi almeno. Logico che quando ti incavoli, poi, vai a vedere quali sono le ragioni dell'incavolatura. Come al solito, dietro tutte queste cavolate (scusate, ormai vado a verdura), ci trovi i soliti sedicenti ambientalisti, ecologisti, animalisti. Ti domandi, quindi, perchè ce l'hanno con te, quando avrebbero - se solo lo volessero - migliaia di argomenti e di problemi, ben più gravi, ben più consistenti su cui applicarsi. Cosa che non fanno.
Ti cresce dentro pertanto la protesta, verso questo mondo che da ormai un paio di generazioni (le menti acute sono sessantottine o postsessantottine) fa il bello e cattivo tempo in fatto di politica ambientale, che guarda caso è affetta da strabismo cronico. Non riesce a mettere a fuoco l'Ilva, ad esempio, e si concentra invece sulla parcomania (in positivo) e sulla caccia (in negativo). (Domanda: ma perchè sulla pesca, tutto tace? Considerazione minima: adesso che c'è la nuova Presidente del WWF, la televisiva Donatella Bianchi, che passa con nonchalance da una pescheria a un peschereccio in attività, maneggiando e assaggiando spigole e ombrine, voglio vedere come farà a sparare ancora sulla caccia!).
Insomma, in questi giorni d'agosto, anche spinto dalla tumultuosa protesta, dopo tanto tempo sono tornato a curiosare sul sito del Ministero dell'Ambiente. In tanti ripetiamo: è l'ora che questi signori delle associazioni ambientaliste la smettano di denigrare gratuitamente la caccia e i cacciatori! E' l'ora che qualcuno vada a vedere le vere magagne! Fare politica costa, come ci hanno dimostrato in molti, partiti e battitori liberi,anche ultimamente, e da qualche parte i soldi ci devono essere.
Di conseguenza: perchè, continuiamo a chiedere alla politica e all'opinione pubblica, se volete davvero moralizzare non andate a vedere quanto il contribuente spende per tenere in piedi il carrozzone del nostro ambientalismo da strapaese?
Perchè - altra inquietante domanda - qualcuno, le nostre associazioni, per esempio, che si fanno vive al momento del rinnovo della tessera (c'è una sedicente associazione venatoria - non riconosciuta - che fa un comunicato l'anno e stampa un giornaletto pieno di ... cavolate, fra luglio e agosto, poi si rimette in letargo fino all'anno dopo) o i parlamentari, che sono sempre solerti quando c'è da chiedere il nostro voto, perchè non ci fanno sapere quanto ci costa questo beneamato sistema dell'ambientalismo italiano?
A più riprese, nel passato mi ero dato da fare via internet per cercare qualche risposta, partendo dalle fonti ufficiali. Bilancio dello Stato, Corte dei Conti, enti delegati. Nulla, il comune cittadino cozzava più o meno contro un muro di dettagli, difficili da interpretare e soprattutto da quagliare. In questi giorni, però, miracolo della rottamazione o della spending review, chi lo sa, alle paroline chiave "amministrazione trasparente" si scoprono cose interessanti. Chissà come ha fatto, per esempio, il sen. Carrara a non accorgersene, lui che ha riempito il parlamento di interrogazioni per sapere quanto spendeva tizio o quanto mangiava caio. Boh.
Insomma, sono andato sul sito del Ministero dell'Ambiente e cliccando su "Enti e organismi vigilati", ho scoperto l'elenco completo dei Parchi Nazionali e - sorpresa delle sorprese - entrando nei rispettivi siti ufficiali mi si è aperto un mondo.
Non che tutti i Parchi Nazionali consentano un accesso facilitato ai documenti contabili, però devo dire che per la maggior parte si sono orientati a fornire informazioni che molti cacciatori incavolati - e non solo - avrebbero voluto da tempo conoscere.
Non sono in grado di dire che i dati e le cifre che ho letto siano testimonianza di uno spreco o di una gestione oculata, non lo so, non voglio trarre conclusioni, non ne sarei comunque capace. Però, invito chi è del mestiere a metterci un occhio, compreso il Sen. Carrara (oggi sindaco di Oltre il Colle) o i suoi emuli. Anche semplicemente per far sapere a lor signori che li stiamo "attenzionando", come direbbe un sottufficiale della Guardia di Finanza.
Intanto, proprio dopo un rapidissimo passaggio a volo d'uccello, vi posso dire che i bilanci di alcuni parchi (es.: Asinara, Circeo, Appennino Lucano, Maiella) non sono riuscito a individuarli, colpa mia lo so, ma se per esempio il ministero li obbligasse a ricondurre ad un unico schema almeno i report amministrativi, e i percorsi web, si eviterebbero malintesi e si potrebbero fare migliori raffronti.
Alla ricerca dei bilanci di previsione 2014 (siamo ormai alla seconda parte dell'anno) ho scoperto che solo la metà li propongono. Le uscite (fra competenza e cassa, salvo miei errori o omissioni, ovviamente) oscillano dai 3 ai 4milioni di Euro dell'Aspromonte, a quasi 8 milioni del Parco d'Abruzzo, ai 3-6milioni dell'Appennino Tosco-Emiliano, agli 8-10 milioni della Maddalena, ai 3,5-5,7 dell'Arcipelago Toscano, ai 16,3 del Cilento (ma nel 2013 erano 20,6), ai 3,8-5,6 delle Dolomiti Bellunesi, ai 7,3-15,5 del Gran Sasso, ai 2,6-4,7 dei Sibillini, ai 3,2 della Sila, agli 1,8-2,6 della Val Grande.
Fra i ritardatari (bilancio di previsione 2013), le Foreste Casentinesi conteggiano 2,7-5,7milioni di Euro, il Pollino 9,15-13,95, il Vesuvio 9,4-18,06; Fra chi è rimasto al consuntivo 2012, le Cinque Terre si attestano a 2,8-4,5milioni di Euro, il Gargano a quasi 4 milioni di pagamenti. Dello Stelvio ho recuperato solo il bilancio di previsione del 2009 - colpa mia, lo so - che registra una variabile competenza/cassa fra 8,1 e 17,2milioni di Euro. Nel sito ufficiale del Parco dell'Alta Murgia, cerca e ricerca, lo segnalo come curiosità, non sono riuscito a trovare il bandolo della matassa. Ho solo recuperato una spesa collegata alla disposizione 22/2013 datata 20/12/2013, mi pare, che corrisponde all'organizzazione di un Evento: UP. Immagino sia stata la Festa del Parco, affidata, da quanto riesco a leggere per 129mila Euro, alla Microbati Artisti Associati. Sempre - lo ripeto, chiedendo venia per la mia inadeguatezza in analisi contabile - salvo errori o omissioni. Di cui mi dispiaccio grandemente.
Chi, meglio di me, vorrà applicarsi in questo interessante percorso di ricerca, penso che troverà informazioni molto più aderenti alle politiche di spesa, che ognuno degli enti vigilati ha adottato. Se poi, qualcuno, in base alla propria conoscenza del territorio e in relazione agli enti e alle locali organizzazioni di riferimento, avrà modo di "allocare" le singole voci, potrà raccontarci anche qualche storia spero edificante.
Per esempio, mi pare di aver intravisto empatie nominali fra dirigenti di associazioni ambientaliste e consiglieri, dirigenti, commissari o presidenti di parco (ex, compresi).
Naturalmente, si tratterà di personalità di altissima qualificazione in materia. Non ho dubbi.
Vito Rubini
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