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Editoriale

A UN PASSO DAL PARADISO - Dopo l' ISPRA ecco l'ONCFS francese


lunedì 27 marzo 2017
    

Francia aree protette L’ONCFS-Office National de la Chasse et de la Faune Sauvage, un’efficiente ente pubblico francese al servizio della Biodiversità.


Le origini

L’attuale Office National de la Chasse et de la Faune Sauvage-ONCFS trae le sue origini da un’ordinanza statale dell’anno 1941 che istituì il Consiglio Superiore della Caccia e, contemporaneamente, le Federazioni Compartimentali dei Cacciatori. Compito del Consiglio lo studio e l’elaborazione della politica cinegetica nazionale.

Passano gli anni e nel 1972 ne viene enucleata una parte che prende il nome di Office National de la Chasse i cui rappresentanti provengono per la maggior parte dal mondo venatorio. Si arriva all’anno 2000 quando la legge n. 968 del 26 luglio modifica lo statuto dell’ONC che integra i consiglieri portando i cacciatori in minoranza, lo pone sotto il controllo dei Ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura e ne cambia il nome in Office National de la Chasse et de la Faune Sauvage-ONCFS. Con le successive leggi del 2003 e del 2005 sono meglio definiti i compiti dell’Ente. Da allora ha subito molti cambiamenti migliorativi e potenziali sino ad arrivare all’ordinanza del 2012 che affida agli agenti la qualifica di polizia giudiziaria.

Nel 2014 prende avvio il dibattito per l’istituzione dell’Agenzia Francese della Biodiversità con lo scopo di promuovere azioni verso uno sviluppo che concili la protezione degli spazi naturali e della loro flora e fauna, a cui dovrebbero essere ricondotte le esistenti strutture pubbliche interessate all’ambiente.
e nel 2016 l’Assemblea nazionale approva la legge istitutiva dell’Agenzia Francese della Biodiversità che assorbe quattro enti esistenti:

-l’Office ntional de l’eau et des milieux aquatiques-ONEMA;
-L’Atelier technique des espaces naturelle-Aten;
-L’Agence des aires marines protégées;
-L’Etablissement des Parcs Nationaux de France;
ma non l’ONCFS ne l’ONF-Office Nationals des Forest contro la cui integrazione si erano levate molte opposizioni. La decisione è stata sospesa e rinviata di due anni quando una relazione del Governo rimetterà la tematica all’Assemblea nazionale.
Ricordo per l’Italia la nascita dell’ISPRA che ha accorpato tre strutture esistenti l’APAT, l’INFS e
l’ICRAM.

Ma quali sono i compiti dell’ente?


Monitoraggio della fauna selvatica e dei loro habitat.
Polizia ambientale volta a controllare il territorio, le aree protette e la caccia.
Studi, ricerca e sperimentazione per la conservazione, la reintroduzione e la gestione della fauna selvatica e dei suoi habitat.
Supporto tecnico alle autorità pubbliche nel valutare lo stato della fauna selvatica e il monitoraggio della sua gestione.
L’evoluzione della pratica della caccia secondo i principi dello sviluppo conservativo e la messa a punto di sistemi di gestione dell’agricoltura rispettosi dell’ambiente naturale.
L'analisi della gestione della fauna selvatica nelle regioni e il miglioramento della qualità dei loro habitat.
L'organizzazione dell'esame e il rilascio della licenza di caccia.

Da chi è governato?

Da un Consiglio d’amministrazione composto da 22 persone:
4 rappresentanti dello Stato
7 rappresentanti delle Federazioni dipartimentali dei cacciatori
2 presidenti di Associazioni di caccia specialistica
2 personalità esperte in materia provenienti dagli Enti locali
2 rappresentanti delle Organizzazioni professionali degli agricoltori e dei forestali
1 rappresentante delle Organizzazioni della proprietà rurale
2 rappresentanti delle Associazioni di protezione della natura
2 rappresentanti del personale;
supportato da un Consiglio scientifico di 12 esperti:
10 personalità del mondo della ricerca e dell’insegnamento universitario qualificati in protezione della natura e della conservazione della fauna selvatica, di nomina ministeriale.
2 dipendenti dell’Istituto specialisti nella materia.

Come è organizzato?

Una struttura centrale, con sedi a Parigi e a Le Parray-en-Yvelines, costituita:

-dalla Direzione generale che si avvale direttamente di cinque uffici compreso quello dei permessi di caccia,
-da due direzioni operative: Polizia con tre servizi, Studi e Ricerche con cinque servizi e sei unità faunistiche specializzate CNERA,
-da tra direzioni funzionali, Risorse umane con tre uffici, Risorse finanziarie con cinque uffici e Sistemi d’informazione con tre uffici.

Una struttura periferica costituita da 10 Delegazioni interregionali che coordinano 90 Servizi dipartimentali, 11 Brigate mobili d’intervento di cinque agenti ciascuna compreso quella specializzata della CITES e 12 Stazioni di studio che gestiscono 33 riserve naturali per una superficie di 62.150 ettari. Queste aree, dove la natura è ancora incontaminata, sono territori privilegiati per la ricerca applicata che forniscono informazioni su come gestire oltre cinquanta specie anche rare.

Il personale

1.710 persone presenti sul territorio per la protezione della Biodiversità e la gestione conservativa della fauna selvatica e dei suoi habitat. Di questi quasi l’80% riveste la qualifica di agenti di polizia che con ordinanza dell’11 gennaio 2012 sono divenuti Ispettori dell’ambiente con la qualifica di polizia giudiziaria; ragruppano anche gli agenti dell’ONEMA (Office National de l'Eau et des Milieux Aquatiques) e gli Agenti dei Parchi Nazionali. La metà dei reati ambientali registrati in Francia sono scoperti e perseguiti dagli agenti dell’ONCFS. Mediamente ciascuna Delegazione interregionale ha in carico 125 agenti e tecnici ambientali, le direzioni vedono impegnati 100 tenici dell’ambiente, i cinque C.N.E.R.A. impegnano 70 ingegneri e tecnici faunistici, la gestione delle 33 riserve naturali 30 persone, i permessi di caccia 25 ispettori, 80 quadri tecnici impegnati nelle altre attività e per finire il personale amministrativo di 156 unità.

Le reti di corrispondenti, una scelta fondamentale

L’Ente, attribuendo una particolare importanza al monitoraggio del patrimonio faunistico, decise nel 1985 di creare delle reti di corrispondenti, strutturate a livello dipartimentale, per 13 gruppi singoli o plurimi che coprono oltre 50 specie di fauna selvatica. Queste reti, costituite da oltre 3.000 persone, cacciatori e naturalisti volontari oltre a personale dell’Ente, formati attraverso appositi corsi con esame finale, hanno un puntuale obiettivo: stabilire nel modo più preciso e il più regolarmente possibile lo stato di conservazione delle popolazioni di specie cacciabili e non e dei loro habitat, attraverso indagini specifiche. Mentre ogni rete ha la sua specificità e il proprio funzionamento, l'organizzazione di base è la stessa ed è oggetto di una convenzione quadro nazionale sulle reti di osservazione di fauna selvatica tra l’Ente e la Federazione Nazionale dei Cacciatori-FNC.

Le tredici reti -Réseau- sono relative a: beccaccia, beccaccini, castoro, lepre, fagiano, pernice rossa, orso bruno, lupo e lince, galliformi di montagna, uccelli di passo, uccelli acquatici, ungulati selvatici, sorveglianza sanitaria della fauna selvatica. Ciascuna rete redige un dettagliatissimo Bollettino informativo, annuale o anche semestrale reperibile sul sito dell’Ente.

Per concludere riporto una dichiarazione di Bernard Lozé, fino al 2016 presidente  del CIC-Consiglio Internazionale della Caccia, oggi presidente onorario: "Come presidente del CIC ho delle relazioni privilegiate con l'ONCFS e i nostri quattro punti prioritai sono: -combattere i crimini contro la fauna selvatica, -promuovere la conservazione della fauna selvatica, --mantenere le ralazioni con le altre organizzazioni nazionali e internazionali , -mantenere la nostra eredità culturale. Creato per iniziativa del mondo cinegetico, l'ONCFS in quarant'anni si è imposto come il primo operatore di Polizia ambientale in Francia e dispone di una conoscenza tecnico-faunistica sul territorio, senza eguali. Ridurre questo ente alla sola missione di Polizia sarà tuttavia un grossolano errore, tanto l'Ente eccelle sul territorio per la ricerca e la conoscenza della nostra fauna, comune o rara, e dei suoi habitat. Le competenze degli "ingegneri" dell'Ente permettono di coprire un campo di investigazioni e ricerche molto largo, dalla migrazioni dei Beccaccini all'espansione del Lupo in Francia come anche la dinamica delle popolazioni di ungulati e il sottile equilibrio agro-silvo-venatorio. La loro azione contribuisce, in questo senso, ad una migliore conoscenza e infine ad una buona e sana gestione del nostro patrimonio naturale. Dobbiamo ringraziarli ed auspicare che all'Ente sia riconosciuto il suo giusto e alto valore".

Nel 2018 sarà all'esame dell'Assemblea nazionale, il Parlamento francese, la relazione governativa che potrebbe riaprire l'ipotesi della confluenza dell'ONCFS e dell'ONF nell'Agenzia Francese della Biodiversità: se integrazione dovrà essere è auspicabile che la struttura dell'ONCFS rimanga integra ed eventualmente solo allargato il suo campo di ricerca e intervento.
 

Lucio Parodi
 

 

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8 commenti finora...

Re:A UN PASSO DAL PARADISO - Dopo l' ISPRA ecco l'ONCFS francese

Bravo Tafazzi.......cominciamo finalmente , ce l hai un camion???......la merda la procuro io...dagli elefanti ...... destinazione Roma !!!

da Annibale 02/04/2017 9.23

Re:A UN PASSO DAL PARADISO - Dopo l' ISPRA ecco l'ONCFS francese

Puntuale come la primavera arriva l'ennesima sviolanata su quanto è bella la Francia. Volete anche in Italia i calendari venatori approvati dai prefetti ?

da Paride 31/03/2017 18.45

Re:A UN PASSO DAL PARADISO - Dopo l' ISPRA ecco l'ONCFS francese

Verissimo e lo sappiamo, Annibale. Ma se non proviamo a insistere abbiamo definitivamente perso.

da Tafazzi 31/03/2017 14.25

Re:A UN PASSO DAL PARADISO - Dopo l' ISPRA ecco l'ONCFS francese

E quindi(?)........ cos e sto mettere il dito nella piaga in continuazione casomai servisse a destare.......qualche miracolo in qualche mente eccelsa italica che nn avverrà ???..una rivoluzione ??? Aime, solo vergogna!!! Del resto .....anche la sig ra Briano dice....e scrive....i Francesi di qua, i Francesi di la....beati loro aggiungo io, purtroppo son tutte parole al vento anche le sue caro Parodi, che rispetto e stimo per le informazioni che ci da ma il problema è uno solo.......siamo irrimediabilmente italiani.........tutti.......e ben ci sta!!! Poi, per essere meglio compreso immaginandola Ligure.la saluto con ......."Se mae nonna e l aveiva e roe a l ea in carretu"........tae capiu Lucio ???

da Annibale 30/03/2017 1.08

Re:A UN PASSO DAL PARADISO - Dopo l' ISPRA ecco l'ONCFS francese

Lo stato, purtroppo per noi, sono i cittadini. Con tutta la prosopopea che hanno, i francesi, sono davvero un popolo. UNA NAZIONE. Cosa che noi, malgrado i buoni propositi di Cavour, non siamo ancora riusciti ad essere. L'organizzazione del nostro vivere civile è ancora poco...civile. Prevale la furbizia, l'opportunismo, l'assalto alla diligenza. E soprattutto non sappiamo fare gruppo, sistema. La moltitudine dei campanili si rispecchia anche nelle nostre variegate e individualistiche mentalità. Nella caccia è tutto conseguente. Con un a differenziazione geografica marcata.Figlia, l'ho letto anche qui giorni fa, di una cultura della cosa pubblica molto diversa. Dalla Toscana in giù, mi spiace dirlo, è un'altra cosa, e non è razzismo. E' anche vero che al sud sono più liberi, più gaudenti, più fatalisti, ma il divario fra ricchezza e povertà è la prova che le istituzioni sono un utile carro su cui montare per affrancarsi ma anche per considerare le masse come classi subalterne da spolpare.

da Spulp fiction 28/03/2017 8.23

Re:A UN PASSO DAL PARADISO - Dopo l' ISPRA ecco l'ONCFS francese

No! La differenza sta nello stato, uno é assolutamente serio ed impegnato per la migliore gestione, nell'altro l'ignoranza è totale e il concetto di gestione venatoria non interessa a nessuno - compresi cacciatori/aa.vv. - ma interessa solo il ritorno personale.

da vecchio cedro 27/03/2017 12.29

Re:A UN PASSO DAL PARADISO - Dopo l' ISPRA ecco l'ONCFS francese

la differenza è solo una chi ha voglia di lavorare e invece chi ha voglia di cazzeggiare

da luca 65 27/03/2017 11.02

Re:A UN PASSO DAL PARADISO - Dopo l' ISPRA ecco l'ONCFS francese

Spero che legga il Ministro Galletti ed il suo entourage.

da giusva 27/03/2017 9.49