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Editoriale

L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza


lunedì 22 novembre 2010
    
C’è di che preoccuparsi! L’analisi della situazione ambientalista, in particolare quella italiana, apre scenari inquietanti per la superficialità con la quale vengono affrontati temi di importanza rilevante, se non vitale, per l’uomo. Più volte ho affermato che stiamo attraversando il periodo buio del medioevo ecologista e solo profonde riflessioni con conseguenti prese di posizione ragionevoli possono far uscire l’uomo occidentale dalla crisi ambientalista nella quale si è infilato, pena la sua estinzione. 

La profonda ignoranza che pervade in tutta la sua essenza il rapporto uomo-natura è preoccupante e prevede scenari che potrebbero rivelarsi apocalittici. L’uomo ha urgente necessità di risolvere un problema che non aveva fintantoché era tutt’uno con la natura, povero ma naturale; problema che si è presentato prepotentemente nel momento in cui si è staccato da essa, diventando “ricco e sofisticato”. Ciò che prima era naturale, dev’essere ora ricercato, studiato e risolto!

Aldo Leopold, considerato tuttora il più grande ecologista mondiale, cacciatore conservazionista e fondatore delle Wilderness, affermava che i problemi ambientali sono fondamentalmente di matrice filosofica nella quale va ricercata la soluzione di un nuovo rapporto con la natura. E’ indubbio che in questo momento ci siano, a livello mondiale, due problemi cui guardare; il primo è l’oggettivo stato di salute del pianeta, il secondo è ricercare un modello valido che regoli il rapporto uomo-natura e che permetta quindi di affrontare al meglio il primo problema. Purtroppo, in questo momento in Italia siamo lontani anche dal comprendere le basi di quanto ho appena scritto.
 
L’ignoranza che aleggia, specialmente nell’ultimo periodo in tema di conservazione, salvaguardia ambientale, mantenimento della biodiversità è quanto di più tetro l’uomo ragionevole possa assistere. I nostri figli vengono istruiti attraverso i libri di testo di noti animalisti-chic e non esiste un indirizzo scolastico di matrice puramente filosofica su queste importanti tematiche lasciando così spesse volte la scienza in balia delle opinioni preconfezionate. Io credo infatti che la scienza nulla possa per l’uomo e l’ambiente se non è supportata da un buon modello filosofico di riferimento. Prova ne abbiamo qui in Italia ove si confonde spesso l’animalismo con l’ambientalismo, termini che definiscono posizioni filosofiche contrastanti ed antitetiche. Una causa della perdita di biodiversità è imputabile alle teorie animaliste, quelle stesse teorie secondo le quali è sufficiente amare oltre ogni cosa il proprio cane, non uccidere una zanzare, una nutria, un gambero della Louisiana per ergersi quale esempio di perfetto amante degli animali, e quindi vero ambientalista.
 
Queste teorie dogmatiche ricordano molto epoche storiche in cui le soluzioni dei problemi erano affidate a precetti religiosi, privi di logico fondamento ma efficaci per l’ignaro popolo. Finchè non si abbandonerà l’”ambientalismo religioso” in favore di un’”ambientalismo laico”, le tematiche ambientali serie rimarranno nell’oblio più profondo, con false ed assurde inquisizioni e streghe da bruciare.
 
L’epoca cartesiana dell’ambientalismo deve ancora arrivare e la totale confusione del momento è l’indice della profonda ignoranza dell’uomo odierno che spesse volte viene manipolato a piacimento. Eppure, i modelli filosofici cui trattare i problemi ambientali, quelli che regolano il rapporto uomo-natura, sono ben distinti e facilmente individuabili. Attraverso questi è possibile far ragionare l’uomo, cercando il modello giusto di riferimento a seconda del problema che ci si presenta. Le macrocategorie che rispondono a precise teorie filosofiche, distinte e separate, sono essenzialmente quattro. Esistono in realtà anche sottocategorie che affrontano visioni diverse seppur rientranti nella categoria principale ma per questioni di semplicità possiamo raggrupparle in:

  • Animalismo, le cui teorie non occorre ricordarle in quanto conosciute da tutti.
  • Welfarismo, che si occupa del benessere animale pur affermando che l’uso degli stessi è moralmente lecito.
  • Ambientalismo, che tratta appunto la natura in generale, animali e piante in estinzione e solitamente non si occupa troppo di “questione animale”
  • Ecologia profonda che differisce dall’ambientalismo superficiale in quanto ha una visione estremamente biocentrica, accetta l’impiego di animali solo per scopi fondamentali e tra i punti fermi della filosofia afferma che la sopravvivenza dei non umani dipende dalla diminuzione degli umani.

Queste filosofie, tutte lecite e rispettabilissime in quanto consolidate e frutto di ragionamenti umani, regolano i differenti approcci dell’uomo alla natura. Non necessariamente se ne deve scegliere una in esclusiva, anzi, l’equilibrio e la giusta dose tra le quattro visioni è la miglior soluzione e l’”agire etico” nella scelta cui collocare un determinato problema dev’essere ragionevole, responsabile, coerente. Uscire da questa logica denota non conoscenza della materia, incoerenza, incapacità, superficialità caratteriale, grave irresponsabilità.

La maturità dell’uomo d’oggi dovrebbe avere raggiunto un grado d’evoluzione tale da suggerirgli di equilibrare quelle quattro categorie in funzione dell’aspetto trattato e dell’importanza dello stesso. Ecco quindi che potrei tranquillamente riservare cure estremamente amorevoli per il mio cane e quindi definirmi in tal senso un animalista, pensare però anche in senso welfarista per gli animali in generale e quindi accertarne un loro impiego alleviando il più possibile le sofferenze in quanto tutti gli essere viventi hanno un valore intrinseco, visione questa propria dell’ecologia profonda ma, nello stesso tempo, la capacità e l’onestà intellettuale di affrontare un problema ecologico serio con ragione come impone l’ambientalismo, dimenticandomi in quel momento di avere, per il mio cane, una visione animalista che non può applicarsi ad esempio nel problema del mantenimento della biodiversità in quanto va in senso completamente opposto.

Il serio e preoccupante problema italiano è che queste cose si ignorano completamente! Aleggia una confusione pazzesca perfino sui termini da usare. Si confonde l’animalismo con l’ambientalismo o il welfarismo con l’ecologia profonda e si finisce per affrontare un serio problema con la prima filosofia che capita, solitamente quella che grida di più! L’istruzione e l’informazione, soprattutto quelle scolastiche, non possono trattare questi temi in maniera superficiale, o non trattarli, o peggio ancora riservarli solo agli animalisti, perché l’ignoranza crea le assurdità cui abbiamo assistito ultimamente e, come diceva Voltaire, credendo nelle assurdità si commettono delle atrocità.

Il caos totale che regna sulla materia qui in Italia arriva perfino a sostenere un “manifesto animalista”, promosso dall’incoerenza di chi sembra dare la vita per gli animali ma ignora ad esempio quella dei pesci, confondendolo clamorosamente con l’ambientalismo. Nascono nuovi movimenti politici, fondazioni che si definiscono “culturali” e trattano invece la delicata questione ambientale attraverso scritti animalisti promuovendoli non da uomini di scienza e del settore ma da cantanti, ballerine e veline…secondo voi, per il nostro territorio, per gli animali, per l’ambiente in generale c’è o non c’è di che preoccuparsi?
 
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32 commenti finora...

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Profonda ignoranza ed Ecologismo di circostanza!

da Francesko 28/11/2010 9.44

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Dovrebbero preoccuparsi dei costi dei farmaci veterinari. Così farebbero un vero servizio utile sia agli animali che a chi li possiede. Forse che però non convenga scontrarsi con le case farmaceutiche?? Lasciatemi pensare male so di non fare peccato.

da andrea ge 26/11/2010 14.20

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Visiona "contatti", a destra i fondo sulla homepage: 'contenuti sito'

da Fromboliere 26/11/2010 11.40

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Scusate redazione ho necessità urgente di pubblicare un comunicato delle AA.VV genovesi a rigurado del problema aree contigue e parchi. Sono Presidente di atc ge e vicep.federcaccia genova.Potete aiutarmi? grazie

da adriano zanni 26/11/2010 11.19

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

tutti parlano...ma la Provincia di Vicenza qualcosa sta facendo di concreto...ho visto su web che stanno sostenendo il progetto BOSSOLARA, bellissima iniziativa finalizzata a raccogliere i bossoli sparati e poi recuperano mps !!!complimenti !!

da costanza 31 26/11/2010 10.32

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Caro poeta sarò anche ignorante,ma ho il coraggio di firmarli i miei veniali errori di ortografia.Mi auguro tu non faccia parte della profonda ignoranza di cui sopra.

da francesco47 26/11/2010 0.53

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

C'è ancora chi crede che i riferimenti a ciò che sta sotto la cintura siano così esilaranti da scomodare la sublimità. Grazie per la testimonianza, ha un valore archeologico.

da Fromboliere 25/11/2010 21.43

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

x francesco47: c'è chi puote e chi non puote, e chi non puote se lo sQuote

da poeta_sublime 25/11/2010 20.14

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Caro Marco ancora una volta sono a riconoscre come il modo di vedere su certi argomenti collima perfettamente.Partendo dalla sua ultima frase,purtroppo,debbo dire che uno dei mali che ci affligge è proprio quello e scaturisce dall'approccio da tifo da stadio che i cacciatori hanno quando si tratta di delegare ad altri il proprio destino.A Massimo Zaratin non debbo dire altro che non già detto se non complimentarmi per i suoi pensieri e per l'impegno.Un ultima considerazione,perchè persone come VOI e qualche altro,che tutti conosciamo,non cercate di squotere questo vituperato mondo venatorio con una strategia nuova e determinata? Francesco Cattani.

da francesco47 25/11/2010 20.01

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

100% Marco, non ho altro da aggiungere.

da andrea ge 25/11/2010 12.57

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Il nostro è divenuto ormai un Paese che odia! Questo è il problema fondamentale. Ad odiare in modo feroce sono soprattutto coloro che vivono nelle città, divenute ormai invivibili perché gli esseri umani sono cermamente degli animali sociali, ma fino a un certo punto. Si odiano tra seguaci di partiti politici, si odiano tra tifosi di squadre di calcio. La tolleranza è riservata solo a coloro ai quali una certa stampa, fatta di ignoranti, attribuisce lo status di "indifesi". Anche se indifesi non lo sono per niente. Tra questi, oltre a ladri, assassini, stupratori che sono così non per colpa loro, bensì di una non meglio identificata "società", vi sono anche gli animali. I quali vengono mangiati tranquillamente dai cittadini, purché qualcun altro si occupi di ucciderli e ridurli sotto forma di bistecche o di bocconcini surgelati. Insomma in qualcosa che all'occhio dell'osservatore non denunci la sua origine di animale vivo e vitale. Inoltre costoro che vivono in quegli orrendi agglomerati di cemento e acciaio vedono con grande sospetto chi, come noi cacciatori, riesce ad uscire dalla propria condizione di uomo moderno, per rientrare temporaneamente in seno ala vera natura. Infine ci sono coloro che da queste contrapposizioni traggono vantaggi personali e ne approfittano per fare campagne di stampa tese a cambiare leggi o a predisporre situazioni favorevoli. Noi siamo antichi, cari amici cacciatori, e non abbiamo capito che occorre agire con gli stessi mezzi. Le nostre associazioni venatorie hanno perso ormai il contatto con la realtà....

da Marco Buzziolo 25/11/2010 12.22

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Lorenz: ho scritto questo commento sul link da te indicato, deve essere sottoposto a 'moderazione' in quanto a tutt'ora non è stato ancora pubblicato: Se con una pallonata spacco il vetro di una finestra, pago i danni, ma il pallone rimane il mio, se non me lo rendi ti denuncio per furto, a meno che il gioco del pallone fosse proibito. Il buon senso deve sempre essere condiviso: il contadino consegna il fagiano perché non gli appartiene, il cacciatore resta fuori dalla proprietà, paga l'eventuale danno arrecato alle piante dalla caduta del fagiano, e se ne va per la sua strada.

da Fromboliere 25/11/2010 10.59

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Vai a scrivere porcate sul tuo diario

da Fromboliere 25/11/2010 10.54

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

REDAZIONE BIGHUNTER MAGAZINE. Commento rimosso.

da boscaiolo 25/11/2010 0.09

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Le parole sono pietre, certo. Ma ridurre i problemi dell'Italia e, più in generale, del pianeta, a una questione di corretta definizione mi sembra troppo. Zaratin vuole essere una specie di "dottor Sottile" (Sottilìn) della caccia e magari potrà anche farlo. Il fatto è che si può anche conoscere il significato di welfarismo, animalismo, ambientalismo ecc. ed essere totalmente sprovvisti di buon senso. D'altra parte, tutti questi "ismi" mi fanno drizzare le antenne e suonare i campanelli d'allarme. Una volta il cubismo era roba di Picasso - oggi di ragazze svestite che faranno gli assessori - Il futurismo riguardava Marinetti: oggi Gianfranco Fini. tutte queste passioni per gli ismi dell'ultima ora, le lascio a chi ci si diverte...personalmente ho altro da fare

da felice modica 24/11/2010 15.56

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Per Mauro De Biagi, eccone uno il crasso, (intestino) certo un giudizio non lo ha espresso, più che altro ha biascicato qualcosa, come quei rumori intestinali e fastidiosi in casi di problemi di meteorisma che causano aerofagia e flatulenza, fortuna che ci sia un PC che ci separi dal crasso. Gent.mo De Biagi mi perdoni per l'argomentazione alquanto maleodorante

da Nato cacciatore 24/11/2010 11.01

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

certo certo zaratino bello, noi siamo tutti ignoranti... il sommo sapere è racchiuso in te. Abbi pazienza, devi sopportarci.

da crasso 23/11/2010 22.16

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Facebook ha chiuso il gruppo "contro il DDL Orsi e tutti i DDL prò caccia. Da mesi uno sparuto gruppo di cacciatori lo bersagliava giornalmente con commenti e segnalando tutti i commenti denigratori nei confronti dei cacciatori e della caccia,vittoria,viva la caccia.Rik.

da Rik. 23/11/2010 21.03

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

quando risponderà al sig.Paolo la prego di indicarci dove poterla leggere. faccio il tifo per lei e grazie

da nicola 23/11/2010 17.15

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Grazie per il link

da Mauro De Biagi 23/11/2010 16.31

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

dopo aver assistito ad agorà poco fa, mi rendo conto che non esiste possibilità di dialogo con chichessia, tanto meno con stampa televisiva e non. Arroganza preconcetti falsità ed ignoranza la fanno da padrone con la complicità di teleconduttori conniventi, non preparati in materie e con signore starnazzanti. Non ha senso partecipare a trasmissioni di questo tipo, laddove l'unico che puo parlare per noi viene messo a tacere dalle oche del campidoglio, e l'altro sedicente cacciatore accusa i cacciatori di estremismo. Basta con questa farsa, forse, come diceva solasipe in altra pagina ieri, è giunto il momento di cominciare a parlare in modo diverso, a dire quelle cose che pensiamo e per convenienza civica non pronunciamo.

da andrea ge 23/11/2010 11.33

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Francamente l’edotto signore scarica, neppur elegantemente sul cacciatore, la colpa dell’intromissione invasiva in quello che lui definisce concetto ‘Terra’, da cui dimentica di includere, tra gli animali, proprio l’uomo. La cultura è assolutamente necessaria ma non si può sacrificare ad essa il senso critico ed il senso critico scaturisce dalla valutazione d’insieme della realtà. Inutile ricordare che l’arco è stato il mezzo tecnologico che ha permesso ad alcuni popoli di sopraffare altri popoli, oggi la bomba atomica. Ma nella contemplazione ‘inerme’ della natura, la tecnologia è quel mezzo che ogni giorno ci permette di capire ‘meglio’ intorno a noi, senza peraltro farci rendere conto quanto sia proprio la tecnologia del progresso a nuocere alla natura. Molto più di qualsiasi cacciatore di fringuelli.

da Fromboliere 23/11/2010 11.09

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Gent.mo Mauro De Biagi, credo che qualcuno avrà la faccia tosta di farlo, lei non crade? Salutoni

da Nato cacciatore 23/11/2010 9.40

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Caro Massimo, "siamo già preoccupati!!, e questa preoccupazione viene da lontano,da quando si incominciò ad indietreggiare senza combattere, da quando ciechi e sordi, non sentivamo le campane animaliste avanzare a grandi passi.Il problema è: si può tornare indietro?, ci si può riappropiare del rapporto uomo natura? mah.... ai posteri queste risposte. La mia di risposta, è purtroppo negativa, l'ambientalismo o animalismo che tu così bene descrivi, ha già la strada segnata, ed è una strada in discesa. (spero di sbagliarmi). Auguri Massimo x questo coraggioso impegno, auguri di cuore.

da Giovanni59 22/11/2010 20.15

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

"L’uomo ha urgente necessità di risolvere un problema che non aveva fintantoché era tutt’uno con la natura, povero ma naturale; problema che si è presentato prepotentemente nel momento in cui si è staccato da essa, diventando “ricco e sofisticato”. Ciò che prima era naturale, dev’essere ora ricercato, studiato e risolto!" <><><> Tempo fa ebbi modo di sostenere che l'uomo è il cancro della terra, e ti confeso che ancora lo penso, bene adesso mi corre l'obbligo di chiarire il motivo di una simile affermazione, anche in relazione a quanto da te affermato all'inizio dell'articolo e di cui ho fatto copia/incolla di un suo passo. Non ho bisogno di spiegarti cos'è un cancro, anzi!! sapresti tu spiegarlo a me con termini scentifici più consoni. Bene!! forse è meglio dire male, tutte quelle persone che pur di arrichirsi, non si peoccupano di arrecare gravi danni al nostro pianeta, disboscamento, trivellazioni, cementificazione incontrollata, traforazione di intere montagne e chi più ne ha più ne metta. Animal/ambientalisti, sempre in nome del dio denaro cavalcano l'ignoranza dilagante della gente sui veri pericoli a cui andiamo incontro, percui con la falsa informazione la rendono ancora più asservita ai loro sporchi affari, si potrebbe continuare nella lista di persone da pargonare con le cellule impazzite di un cancro, le quali non rispondento più a nessun tipo di controllo, si moltiplicano a dismusura soffocando le cellule sane restanti, fino a portare alla morte il corpo cui fanno parte. Sono perfettamente consapevole che l'equazione uomo-cancro potrebbe essere forte ed eccesiva, ma non è tanto lontana da una possibile futura realtà. Al pari dei ricercatori scientifici, sarò ben felice se tu e altri uomini come te possano trovare una cura in grado di non far trasformare cellule malate in metastasi distruttive e mortali.

da Nato cacciatore 22/11/2010 15.17

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

x Mino noi dell'AIW cerchiamo di coinvolgere sui temi della conservazione del territorio proprio quelli che la pensano come te! fatti sentire [email protected] o segnalaci eventuali abusi sul tuo territorio. insieme possiamo fare qualcosa!

da luigi apicella 22/11/2010 14.41

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Te lo voglio dire in altre parole: del problema meglio esposto da Zaratin, alla politica non glie ne frega di meno. Peggio, tra ogni partito, ma ancor peggio, in ogni partito ci sono correnti avverse, indistintamente dal colore politico. Quindi il problema, per come realmente è, non verrà riconosciuto e l'ambiente avrà solo da perderne. Ma parliamo di noi che i governi li facciamo col voto. Non siamo forse le stesse persone che pur votando lo stesso partito si litigano ancora sul problema 'caccia si o caccia no?' E noi cacciatori non siamo forse come loro, che perdiamo tempo a litigarci su tutto meno che a metterci insieme? Altro da dire non servirebbe se non a ripetere sempre le stesse cose.

da Fromboliere 22/11/2010 12.10

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Occhio, però, che gli ignoranti siamo anche (e forse soprattutto) noi cacciatori. Pochissimi di noi sanno qualcosa di questioni ambientali e quasi nessuno capisce che da quelle dipende anche la sopravvivenza della nostra passione. Tre anni fa ho cercato di coivolgere le due squadre dei cinghialai del comune dove vado a caccia contro la costruzione di un nucleo di villette a schiera in mezzo a una foresta, spingendo sul fatto che si sottraeva altro territorio alla caccia. Nemmeno questo argomento ha funzionato: alcuni di loro ci hanno lavorato con le proprie imprese e nessuno di loro lo vedeva come un problema. Non capivano che per la caccia è il consumo di suolo il vero grande problema, più della Brambilla... Per farmi capire faccio solo una domanda: "Nella pinura lombarda, veneta ed emiliana dov'è che si può ancora andare a caccia senza incontrare case, strade e capannoni? Perché mai nessuna associazione venatoria ha mai detto nulla in questi ultimi dieci anni in cui intere zone agricole sono sparite sotto i capannoni e i centri commerciali?

da Mino 22/11/2010 12.04

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

Caro Fromboliere è vero che il governo siamo noi,ma siamo noi a votarlo per le promesse fatte,se poi non vengono mantenute non siamo noi il governo,ma solo noi ad aver deciso di mettere in mani sbagliate il governo stesso.Ora che colpa ne abbiamo noi tutti ? Un saluto e l'italia è messa male sotto ogni aspetto.E sappiamo oramai tutti e dico tutti che i governanti sono una massa di bugiardi e MANGIAPANE A TRADIMENTO,DELL'ITALIA ED I SUOI PROBLEMI " REALI " SE NE INFISCHIANO,L'IMPORTANTE E' ARRIVARE AL 27 DI OGNI MESE PER PRENDERE 10.000 EURO.

da Adamo 22/11/2010 11.24

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

E’ inutile farti i complimenti perché si sa che l’analisi è il tuo ambiente congeniale. Pare che eviti di trarre le debite conclusioni, volutamente, forse per lasciare aperto il dibattito, quindi direi: dibattito ricco mi ci ficco. C’è da preoccuparsi eccome, Zaratin. Oggi o si abbandona la nave o c’è da ragionare sul come affogare. Questo è il Paese che non riesce mai a trovare un fronte condivisibile sul quale schierarsi, fianco a fianco, per affrontare un qualsivoglia problema. I fatti, semi secolari, che hanno scosso questa nostra Terra hanno creato una tale diffidenza che mentre nessuno sa più bene da chi doversi guardare si è formata una razza incallita di profittatori. Finché questa diffidenza, ormai congenita, non si attenuerà, ci ridurremo solamente a proporre tavoli di concertazione per gli anni a venire. La soluzione, come sempre, starebbe nel Governo, ma il governo, alla fine, siamo noi stessi ed ecco che il cane finisce per mordersi la coda.

da Fromboliere 22/11/2010 10.49

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

QUI IN ITALIA SI CONFONDE LA VITA UMANA CON QUELLA ANIMALISTA, SE QUESTI SONO LEGGI DELLO STATO? VEDI QUELLO CHE SUCCESSO AL POVERO TAXI POVERI NOI COME SIAMO CADUTI IN BASSO.

da ANTONIO 22/11/2010 10.19

Re:L’ambientalismo tra ecologia profonda e profonda ignoranza

La prima preoccupazione dovrebbe essere quella di infondere nei cacciatori una sana coscienza ambientalista. Come del resto era - almeno nelle elites - fino a una cinquantina di anni fa. La gente comune, allora, era costituita in gran parte da agricoltori, che conoscevano benissimo il respiro delle stagioni e della natura, e quindi non avevano problemi a capire che tutto era armoniosamente da collegare. Perchè, cari miei, la wilderness in Italia non esiste da almeno duemila anni, poichè la natura fin da quelle epoche lontane era curata dall'uomo a sua dimensione. E sfido chiunque a dire che fino ad oggi l'uomo non avesse fatto un buon lavoro. Adesso la musica è un'altra. Si pensa di vendere natura e invece si rischia di asservirla - anche con la filosofia da strapazzo - a interessi di parte.

da Aper itivus 22/11/2010 10.14