Qualcuno nei commenti di questo portale si ostina a chiedere con una certa veemenza che su un sito di cacciatori non si parli di specie non cacciabili. Tipo l’orso. O il lupo. Che non sono affari nostri, in fondo. Questioni in cui non ci si deve immischiare, probabilmente per quell’idea, ormai assimilata nell’intimo di ogni cacciatore costantemente vessato e giudicato da almeno una trentina d’anni, che è meglio non dare nell’occhio, non farsi notare, non dire la propria per non destare troppi sospetti. Come se l’eventualità di avere una legge che consenta ai cacciatori di acquisire quote di prelievo anche su specie protette o particolarmente protette, come per altro avviene in molti paesi fuori da qui, fosse un disonore, qualcosa di cui vergognarsi. In Slovenia pochissimi giorni fa il Ministero dell’Ambiente ha annunciato l’assegnazione di 230 permessi ai cacciatori per abbattere gli orsi in esubero. Un servizio di pubblica utilità, dato che l’abbattimento di un simile animale non è certo una passeggiata, che farà felici altrettanti cacciatori per un’avventura davvero fuori dall’ordinario. Cacciatori che in cuor loro non avranno nulla di cui sentirsi in colpa, dato che staranno solamente aiutando il loro governo ad applicare una misura di gestione ambientale. A protezione della pubblica incolumità, per altro.
Cominciamo col dire, mettendo ora anche noi le mani avanti, che nessun italiano può concepire una simile eventualità, tanto meno lo facciamo noi da queste pagine. Parlare di specie non oggetto di caccia, come i grandi carnivori, è però irrinunciabile, semplicemente perchè anche il cacciatore, come operatore costantemente sul territorio, ha tutto il diritto di dire la propria su quegli squilibri faunistici che poi vanno ad incidere sulla selvaggina e possono minare la propria sicurezza, come nel caso dei carnivori, sempre più numerosi. Non è un caso se nei blog di settore come il nostro si riportano i frequenti casi di predazione del lupo ai danni di cani da caccia, gli episodi di accerchiamento e di incontri sempre più spaventosi. Una donna pochi giorni fa ha subito un morso ad una mano mentre stava portando il proprio cane a spasso su una via di campagna. E’ successo a Porcari, una zona densamente popolata vicino a Lucca. E con migliaia di lupi sparsi sull’appennino non è difficile che succeda anche qualche cosa di peggio.
La questione orso in Trentino è esemplificativa purtroppo dell’incapacità di agire. Qualcosa è sfuggito di mano e c’è da scommetterci che lo sia in primis a causa di quelle interferenze di cui scrivevamo sopra. Lo sbraitare animalista, i ricorsi al Tar e le altre conseguenze penali, il cavalcare dei media di certe onde emotive, hanno finito per influenzare la macchina amministrativa che non è più in grado di reagire, di prendere le opportune decisioni, nemmeno di fronte alla morte di un ragazzo di appena 26 anni, sbranato da un orso. La cattura (e non l’abbattimento) è al solito un contentino alla pancia del Paese, che, a colpi di condivisioni su facebook di tenere immagini di orsacchiotti a cui è stata sottratta la mamma assassina (orsi di due anni, ormai in grado di provvedere a sé stessi, ricordiamolo), mal sopporta l’eventualità della soppressione prevista e caldeggiata in questi casi dal PACOBACE (Piano d'Azione interregionale per la conservazione dell'Orso bruno sulle Alpi centro-orientali). In questo modo si umanizza l’animale (che non avrebbe avuto certo coscienza dell’imminente abbattimento), si sottovalutano rischi e costi, si manda in fumo ogni principio scientifico precedentemente adottato, dato che la soppressione degli animali troppo confidenti e aggressivi è fondamentale per garantire una discendenza più mansueta.
Il parallelo con l’altra specie particolarmente problematica, ovvero il cinghiale, anche se predatore non è, lo ha fatto intelligentemente Giampiero Sammuri, Presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano. “Se si parla di liberare le città dai cinghiali si alzano i difensori della specie e, chi deve decidere, non lo fa” scrive spiegando che si tratterebbe di abbattere una tantum circa ulteriori 10 mila cinghiali, oltre ai 370 mila già oggetto di prelievo venatorio e non (annata 2022). “Se non si interviene con decisione per liberare queste zone dal cinghiale le aggressioni non potranno che aumentare, con possibili conseguenze molto gravi” scrive l’ambientalista.
Tutto ciò di fronte ad un nulla di fatto sul fronte dell’educazione ambientale che non solo non permette alle persone di ragionare su principi di gestione ma che finisce per avallare comportamenti criminali (termine usato da Sammuri) dei tanti cittadini che continuano a foraggiare animali selvatici. “Mi domando quante persone siano state denunciate e sanzionate dal 2015 ad oggi, io non ne ho conoscenza. Ma mi chiedo anche quanti cittadini italiani sanno che dare da mangiare ai cinghiali è un reato”. Anche liberando le città dai cinghiali di troppo, se non si lavora sull’educazione degli italiani, scrive Sammuri, la situazione dopo qualche anno ritornerebbe la stessa.
C'è da augurarsi, visti i nuovi venti che tirano (vedi ricostituzione imminente del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio) che si sia dato inizio ad un nuovo modo di concepire il rapporto con la fauna, più pragmatico certo, ma anche più consapevole e responsabile. A partire dalle informazioni che da qui in avanti verranno fornite alla stampa e ai cittadini. Vedremo.
La redazione
Redazione Big Hunter. Avviso ai commentatori
Commentare le notizie, oltre che uno svago e un motivo di incontro e condivisione , può servire per meglio ampliare la notizia stessa, ma ci deve essere il rispetto altrui e la responsabilità a cui nessuno può sottrarsi. Abbiamo purtroppo notato uno svilimento del confronto tra gli utenti che frequentano il nostro portale, con commenti quotidiani al limite dell'indecenza, che ci obbligano ad una riflessione e una presa di posizione. Non siamo più disposti a tollerare mancanze di rispetto e l'utilizzo manipolatorio di questo portale, con commenti fake, al fine di destabilizzare il dialogo costruttivo e civile. Ricordiamo che concediamo questo spazio, (ancora per il momento libero ma prenderemo presto provvedimenti adeguati) al solo scopo di commentare la notizia pubblicata. Pertanto d'ora in avanti elimineremo ogni commento che non rispetta l'argomento proposto o che contenga offese o parole irrispettose o volgari.
Ecco le ulteriori regole:
1 commentare solo l'argomento proposto nella notizia.
2 evitare insulti, offese e linguaggio volgare, anche se diretti ad altri commentatori della notizia.
3 non usare il maiuscolo o ridurre al minimo il suo utilizzo (equivale ad urlare)
4 rispettare le altrui opinioni, anche se diverse dalle proprie.
5 firmarsi sempre con lo stesso nickname identificativo e non utilizzare lo spazio Autore in maniera inappropriata (ad esempio firmandosi con frasi, risate, punteggiatura, ecc., o scrivendo il nickname altrui)
Grazie a chi si atterrà alle nostre regole.