Quando un noto partito di casa nostra ha proposto tempo fa la possibilità di concedere il voto anche ai sedicenni, su cui gran parte della politica ha manifestato positivo interesse (con qualche distinguo anche sorprendente), probabilmente non ci si è resi conto delle implicazioni e delle conseguenze che questo cambiamento avrebbe comportato.
Molti gli ostacoli procedurali, per esempio, visto che il limite di età per esprimere le proprie opinioni attraverso un voto democratico dovrebbe essere deciso con legge costituzionale o, in alternativa, con modifiche della normativa anche più complicate. Di sicuro le ragioni per sollecitare questo cambiamento sono apprezzabili. La prima e forse la più importante è quella di dare voce alle giovani generazioni, che oggi pur potendo lavorare e di conseguenza pagare le tasse si trovano relegati in un limbo che non consente alla società di utilizzarne a pieno le risorse. Poi ci sono anche altre ragioni. Perché, ad esempio, di conseguenza, diventando i sedicenni maggiorenni a tutti gli effetti, potrebbero acquisire la patente per guidare l'automobile, che non è poca cosa, neppure per i relativi risvolti economici.
Del resto, fuori dai nostri confini ci sono circa una ventina di paesi che prevedono questa possibilità per gli under 18. In Europa, Austria, Norvegia, Germania, Malta, Gran Bretagna lo consentono a partire dai sedici anni per diverse forme di espressione elettorale. Come in Bosnia, Croazia, Serbia, Slovenia e Ungheria. Ma anche in Svizzera e Scozia. E in Grecia dai 17 anni.
Peraltro - caratteristica non di poco conto, e questo ci dovrebbe interessare - in molti di questi paesi tale possibilità è abbinata alla opportunità di acquisire il porto d'armi e la licenza di caccia. Cosa, quella della licenza a sedici anni, che in diversi casi succede anche altrove, pur con la maggiore età stabilita sui 18 anni. Sarebbe perciò interessante che nel dibattito che con molta probabilità si svilupperà nei prossimi mesi sull'argomento, chi ha a cuore le sorti di questa nostra appassionante attività, se ne facesse carico. Potrebbe essere la chiave di volta per riaccendere un interesse per la caccia nelle giovani generazioni, oggi strumentalmente sopito da quando per legge (n. 968 del 1977) se ne vietò l'accesso.
Non mancheranno, questo è sicuro, i soliti oppositori, ma se il principio generale avesse successo, la strada per noi potrebbe essere meno ardua.
Leandro Pastore
Redazione Big Hunter. Avviso ai commentatori
Commentare le notizie, oltre che uno svago e un motivo di incontro e condivisione , può servire per meglio ampliare la notizia stessa, ma ci deve essere il rispetto altrui e la responsabilità a cui nessuno può sottrarsi. Abbiamo purtroppo notato uno svilimento del confronto tra gli utenti che frequentano il nostro portale, con commenti quotidiani al limite dell'indecenza, che ci obbligano ad una riflessione e una presa di posizione. Non siamo più disposti a tollerare mancanze di rispetto e l'utilizzo manipolatorio di questo portale, con commenti fake, al fine di destabilizzare il dialogo costruttivo e civile. Ricordiamo che concediamo questo spazio, (ancora per il momento libero ma prenderemo presto provvedimenti adeguati) al solo scopo di commentare la notizia pubblicata. Pertanto d'ora in avanti elimineremo ogni commento che non rispetta l'argomento proposto o che contenga offese o parole irrispettose o volgari.
Ecco le ulteriori regole:
1 commentare solo l'argomento proposto nella notizia.
2 evitare insulti, offese e linguaggio volgare, anche se diretti ad altri commentatori della notizia.
3 non usare il maiuscolo o ridurre al minimo il suo utilizzo (equivale ad urlare)
4 rispettare le altrui opinioni, anche se diverse dalle proprie.
5 firmarsi sempre con lo stesso nickname identificativo e non utilizzare lo spazio Autore in maniera inappropriata (ad esempio firmandosi con frasi, risate, punteggiatura, ecc., o scrivendo il nickname altrui)
Grazie a chi si atterrà alle nostre regole.