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Editoriale

COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...


lunedì 21 marzo 2011
    
L'avrà detto anche il Ministro Galan, che il 16 marzo scorso aveva già dato disposizioni ai suoi del ministero di sbaraccare per trasferirsi armi e bagagli al Ministero della cultura e che oggi, invece, si ritrova ancora lì, al Mipaaf, forse a disfare le valige, non si sa se ringraziando o rimuginando pensieri e perplessità nei confronti di un establishment che usa il timone della nostra mamma centocinquantenaria come se fosse uno sbattiuova.

L'avranno detto anche all'Ispra, quando qualcuno, a buona ragione, avrà chiesto loro di eseguire delle disposizioni che spettano a un esecutivo, deprivandoli di quel potere di surroga di cui da tempo, in una vacazio grave della politica, organi, organetti, e organini dello Stato si sono appropriati, immaginandosi - anch'essi - unti del signore.

Considerazioni, queste, che hanno un senso compiuto se raccontiamo, facendo anche qualche congettura, cosa sta accadendo intorno alle nostre faccende. Si parva licet.

E allora. Abbiamo saputo che una decina di giorni fa, dopo un anno almeno di inattività, al Mipaaf si è riunito con nuovi attori (Galan, Luciano Rossi, Viviana Beccalossi) il Comitato Tecnico Faunistico-Venatorio Nazionale. E questa è già una notizia, una sorpresa, come anche Big Hunter ha segnalato. Ma la notizia che ancora di più ci ha sorpreso è stato che l'Ispra aveva presentato una memoria sullo storno, che a nostro avviso ha dello sconvolgente, perchè segna un diverso rapporto fra esecutivo ed ente di ricerca. Perchè certifica implicitamente che l'ente di ricerca quello deve fare: RICERCA.. e  che l'esecutivo, in questo caso il Ministro, che presiede il Comitato Tecnico Faunistico-Venatorio Nazionale, dispone, richiede, commissiona indagini e richiede pareri all'organo scientifico in funzione di obiettivi, politici,  che individua autonomamente.

Questo è quello che abbiamo pensato sia successo, quando abbiamo avuto modo di leggere il documento in oggetto, di cui fra poco daremo contezza, ma che troverete qui allegato affinchè anche voi, cari assidui lettori di www.bighunter.it, possiate analizzare per farvene un'idea.

Dunque, interpretando i fatti, noi pensiamo che sia andata così.

Primo: il Ministro, ex governatore di una regione in cui - a torto o a ragione - la caccia è ancora tenuta in considerazione, cerca di capire come affrontare il problema a livello nazionale. L'attività venatoria è stato oggetto di attacchi a più riprese. Noi sappiamo che nella massima parte sono ingiustificati. Anche al Ministro sorge lo stesso dubbio, soprattutto quando è costretto in Consiglio dei Ministri a denunciare insieme alla Gelmini, a Bossi e ad altri colleghi (Matteoli, La Russa, ad esempio), le intemperanze della rossa Brambilla, che si arroga il diritto aldilà delle proprie competenze istituzionali di dettare la linea anche sulla caccia (chiedendone in pratica l'abolizione).

Secondo: l'Infs (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica), da poco fagocitato dall'Ispra, continua a operare in palese autonomia; si accoda (ma si potrebbe anche pensare che ne è alla guida...) alla variegata canea anticaccia, provocando nel paese e in Parlamento "escalation" al grido di "NO alla caccia selvaggia". Esprime pareri che hanno poco di scientifico (quasi sempre hanno segno negativo, trincerato dietro il fatto -o, meglio, il "NON FATTO" - che non esistono dati statistici esaurientemente autorevoli a cui collegarsi). 
L'opinione pubblica e il palazzo ne evincono che se il patrimonio faunistico nostrano corre dei rischi, ciò dipende dalla caccia e da quegli sciagurati dei cacciatori italiani. Nello stesso tempo, però, l'ISPRA, quello vero, produce un rapporto in cui fa bella mostra di sè un elenco di rischi a cui fauna e patrimonio naturale sono soggetti in Italia. Scandalosamente, per la sopracitata canea, e per la rossa di Lecco, la caccia non ne fa parte. Se a Galan non è saltata automaticamente la mosca al naso, qualcuno probabilmente gliel'avrà fatta notare, quella mosca, gigantesca, che gli ronzava intorno alle froge. Fatto sta che....

Terzo: avrà preso in mano la situazione, neutralizzato la mosca, ma nello stesso tempo avrà preso una decisione. Questa: poichè fra quanto dicono e quanto invece succede c'è una bella differenza, cominciamo a rimettere nel giusto ordine i rapporti fra le varie competenze. Partendo dalle emergenze. Non c'è dubbio, che una di queste sia l'incredibile vicenda dello storno: fonte di danni in Italia, cacciato in gran parte dei paesi dell'Unione Europea, escluso dal nostro calendario, e addirittura oggetto di contestazioni anticaccia in molti casi anche quando  se n'è consentito il prelievo in deroga.

E qui, il Ministro - sempre a nostro avviso - avrà fatto una cosa semplicissima. Avrà preso carta e penna e avrà indirizzato una lettera all'Ispra, di questo tenore. Cara Ispra, poiché mi risulta che lo storno gode di buona, ottima salute, poiché mi risulta che in Italia fa danni all'agricoltura, di cui io rappresento l'organismo responsabile a livello nazionale, poiché in molti altri paesi dell'Unione Eropea è oggetto di caccia, senza che questo ne intacchi i contingenti, poiché nelle more di un reinserimento nell'allegato II/2 della Direttiva fra le specie cacciabili anche in Italia, è possibile che venga reinserito nell'elenco delle specie cacciabili (art. 18 della 157/92) attraverso lo strumento del DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio), premesso tutto questo, cara Ispra, e volendo prendere delle decisioni, gradirei che mi facessi il punto della situazione.

Questo, a nostro avviso si badi bene, quello che potrebbe essere successo. A cui, inopinatamente, è seguita, questo è certo, la seguente comunicazione dell'Ispra, a firma di Alessandro Andreotti, Lorenzo Serra, Fernando Spina.

Riportiamo, sintetizzando, fra virgolette ampi stralci del documento Ispra:

CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA POSSIBILITÀ DI INSERIMENTO DELLO STORNO TRA LE SPECIE CACCIABILI IN ITALIA


L'art. 7 della Direttiva n. 2009/147/CE prevede espressamente la possibilità per gli Stati membri di consentire l'attività venatoria nei confronti delle specie elencate nell'allegato II[...].

Tra le specie dell'allegato Il è incluso lo Storno. Tale specie non era considerata cacciabile nel testo della Direttiva al momento dell'approvazione avvenuta nel 1979; è stata inserita nella parte 2 dell'allegato II a seguito di una modifica introdotta nel 1994 con l'approvazione della Direttiva n. 94/24/CE. L'inserimento dello Storno è stato previsto per il Portogallo e per la totalità degli Stati membri affacciati sulle rive del Mediterraneo che all'epoca facevano parte della Comunità Europea (Spagna, Francia, Grecia), con la sola eccezione dell'Italia. Successivamente lo Storno è stato reso cacciabile in altri Stati, nel frattempo entrati a far parte dell'Unione Europea, ed in particolare in Ungheria, Malta e Cipro (Treaty of Accession 2003), nonché in Bulgaria e Romania (Direttiva2006/105/CE).


Attualmente l'Italia è l'unico Stato membro ricadente nella porzione meridionale dell'areale europeo della specie dove lo Storno non è cacciabile. Sulla base delle modifiche apportate negli anni all'allegato II/2 si evince come l'Unione Europea ritenga sussistano le condizioni affinché lo Storno possa essere cacciato nel rispetto dei principi della Direttiva n. 2009/147/CE, quantomeno nei Paesi che ricadono all'interno della porzione meridionale dell'areale europeo di nidificazione e svernamento.

Poiché l'Italia si trova al centro dei quartieri invernali del Paleartico occidentale ed è interessata da importanti flussi di migrazione, si deve presupporre che anche in questo Paese lo Storno possa essere cacciato con modalità analoghe a quelle previste all'interno degli altri Stati membri dell'Unione Europea [...].

A) Sussistenza delle condizioni che permettono di consentire la caccia dello Storno in Italia - Assenza di criticità. A tale riguardo occorre valutare se si possa consentire la caccia rispettando i principi indicati dalla Direttiva n. 2009/147/CE e richiamati in premessa; pertanto, di seguito vengono analizzati alcuni aspetti relativi all’abbondanza della specie in Italia, allo stato di conservazione delle popolazioni e all'entità del prelievo venatorio.

1. Importanza dell'Italia quale area dl transito e svernamento dello Storno in riferimento al contesto europeo - La posizione dell'Italia è centrale rispetto all'areale di svernamento della specie nel Paleartico occidentale. Per questa ragione il Paese ogni anno viene raggiunto da un ingente quantitativo di soggetti provenienti da una vasta area che si estende nell'Europa orientale e settentrionale. Valutazioni effettuate sulla base dei dati di inanellamento e ricattura e sulle stime delle popolazioni nidificanti hanno fatto ipotizzare che l'Italia ogni anno sia interessata dall'arrivo di alcune decine di milioni di individui, corrispondenti a circa un terzo dell'intera popolazione paleartica. Le caratteristiche ambientali presenti, inoltre, fanno si che la gran parte del territorio del Paese offra condizioni idonee per la sosta dei migratori e per lo svernamento. Nel contesto italiano, pertanto il prelievo venatorio nei confronti dello Storno sarebbe a carico di:

a. popolazioni numerose e meno vulnerabili rispetto ad altre meno abbondanti e/o situate in posizioni marginali dell'areale
b. popolazioni che si trovano in condizioni ambientali ottimali e dunque meglio capaci di sopportare l'impatto della caccia.

2. Stato di conservazione delle popolazioni presenti in Italia - La popolazione nidificante nella Penisola italiana gode di uno stato di conservazione favorevole, essendo andata incontro negli ultimi decenni ad un incremento demografico e ad una significativa espansione di areale. Lo stato di conservazione delle popolazioni estere che raggiungono l'Italia è generalmente migliore di quello delle popolazioni che si dirigono verso la Penisola Iberica [...].


3. Modalità di esercizio del prelievo venatorio - in base alla legge n. 157/92, l'attività venatoria è  controllata. II prelievo può essere effettuato da cacciatori che hanno superato un apposito esame e con l’impiego di mezzi di uccisione consentiti ai sensi della Direttiva n. 2009/147/CE. La stagione venatoria è ristretta e permette di garantire il pieno rispetto dei periodi sensibili di cui all'art. 7, comma 4 della citata Direttiva n. 2009/147/CE. La pressione venatoria che si prevede potrà interessare lo Storno risulta analoga a quella che attualmente si esercita nei confronti di altri Passeriformi migratori regolarmente inseriti l'allegato II/2 per l'Italia e che non mostrano particolari problemi di conservazione (Tordo bottaccio, Tordo sassello, Merlo e Cesena). Inoltre in Italia una frazione rilevante del territorio agro-silvo-pastorale (stimabile attorno al 20%) è interdetta alla caccia; questo fa si che anche le specie cacciabili possano trovare condizioni di tranquillità anche nel pieno della stagione venatoria.

B) Analogia del contesto italiano rispetto agli Stati membri dove la specie è cacciabile - Attraverso un raffronto con la situazione esistente negli altri Paesi dove lo Storno è cacciabile, è possibile constatare se in Italia vi siano elementi ostativi all’inserimento della specie nell'allegato II/2.

1. La situazione ambientale italiana non appare meno idonea per lo Storno rispetto ad altri Paesi dove la specie é cacciabile. Gran parte del territorio nazionale ricade nelle regioni mediterranea e continentale, che in Europa rappresentano le ecoregioni più importanti per lo svernamento dello Storno, insieme all'ecoregione atlantica […].

Gli ambienti favorevoli alla sosta e allo svernamento dello Storno nel corso della stagione venatoria sono ampiamente distribuiti in tutto il territorio della penisola e nelle due isole maggiori; questo rende la specie meno vulnerabile in quanto non legata a pochi siti chiave.
In linea generale, il contesto italiano appare simile a quello esistente negli Stati membri che si affacciano sulle rive del Mediterraneo [...].

2. Le stesse popolazioni che raggiungono l'Italia vengono già cacciate in altri Stati membri. Particolarmente significativo il caso dell’Ungheria: i dati di ricattura dei soggetti che transitano o nidificano in Ungheria indicano come la totalità degli storni si muova in direzione della Penisola italiana nel corso dell'autunno, per poi fermarsi a svernare o proseguire la migrazione verso il nord Africa. Sino a che gli storni si trovano in territorio ungherese possono essere cacciati; diversamente essi sono protetti dalla Direttiva non appena giungono in Italia.

Analogamente, gli storni che transitano nel settore sud occidentale dell'arco alpino sono protetti fintantoché rimangono in Italia; non appena passano in Francia possono essere cacciati.

3. Il prelievo venatorio che verrebbe esercitato in Italia non è superiore a quello registrato in altri Stati membri. Attualmente a livello europeo non si dispone di statistiche sui carnieri complessivi di alcuna specie migratrice, per cui risulta impossibile valutare l'entità del prelievo effettuato in ciascuno Stato membro e stimare gli effetti sulle popolazioni. É tuttavia possibile confrontare alcuni dati relativi alla pressione venatoria nei diversi Paesi. In Italia ci sono 750.000 cacciatori; essi eserciterebbero un prelievo nei confronti di popolazioni di storni che possono essere cacciate solo in Stati membri caratterizzati da una bassa pressione venatoria: Ungheria (55.000 cacciatori), Romania (60.000) Bulgaria (110.000). Complessivamente, pertanto, lungo la direttrice migratoria che interessa l'Italia gli storni verrebbero cacciati da poco meno di un milione di cacciatori. Ben diversa appare la situazione per i migratori che raggiungono la Penisola iberica: nel periodo autunno-invernale essi possono infatti essere cacciati da oltre due milioni e mezzo di cacciatori (1.344.000 in Francia, 980.000 in Spagna e 230.000 in Portogallo). A questo proposito va considerato che la caccia in Italia verrebbe autorizzata con modalità analoghe a quelle previste dagli altri Stati membri, con mezzi di caccia non distruttivi e per un arco temporale limitato.

[…] Si può desumere pertanto che in Italia la caccia non avrebbe un impatto superiore a quello che si determina in realtà territoriali dove lo Storno è cacciabile in base all'allegato II/2 della Direttiva n. 2009/147/CE.

4. La cacciabilità dello Storno non comporta problemi per la conservazione di specie protette. Non vi sono elementi che facciano supporre che la caccia allo Storno possa pregiudicare le azioni di conservazione intraprese in Italia. La specie è facilmente distinguibile dalle altre specie cacciabili e dalle specie protette, per cui non sussiste un rischio concreto che vengano abbattuti, per errore, uccelli appartenenti ad altre specie.


[…] Conclusioni 
A livello mediterraneo esiste una sostanziale omogeneità di situazioni per quanto riguarda i contesti ambientali dove lo Storno sverna, la consistenza e lo stato di conservazione delle popolazioni, le modalità di caccia adottate e le problematiche gestionali esistenti. Le informazioni attualmente disponibili mostrano come in Italia vi siano le condizioni affinché lo Storno possa essere cacciato con modalità analoghe a quelle previste negli altri Stati membri dove la specie è già oggetto di caccia”.


Da cui si evince, concludiamo noi, che l'Ispra in poco più di dodici mesi ha mutato radicalmente orientamento (allora l'Unione Europea rispose picche alle richieste del Ministero di inserire lo storno fra le specie cacciabili, facendosi forte dei dubbi dell'Ispra). E si evince anche che la richiesta delle associazioni venatorie (Arcicaccia esclusa), ribadita da analaga richiesta unanime da parte delle Regioni, rivolta al Governo, per inserire questa specie nell'elenco delle cacciabili (art 18, 157/92) tramite un DPCM, potrebbe avere esito positivo già nella prossima stagione venatoria. Sulla questione, le rappresentanze più sensibili del nostro mondo stanno organizzando un convegno internazionale, con l'intervento di esponenti dell'Unione Europea, del Governo, del Parlamento, delle Regioni.

C'è chi dice che dietro l'angolo c'è anche il fr..........

Magari! Anche se: del doman non v'è certezza...

V. Robini
 
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41 commenti finora...

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

probabilmente non cambierà niente ma le promesse saranno di nouvo tante......

da Zuga 28/03/2011 19.12

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

e cosa cambia con le consultazioni elettorali?...niente....la sinistra ha i verdi e la destra Brambilla e Prestigiacomo che messe insieme sono anche peggio

da Davide78 28/03/2011 18.33

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

ATTENZIONE: SI AVVICINANO IMPORTANTI CONSULTAZIONI ELETTORALI.

da Zuga 27/03/2011 19.29

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Se per un anno tutti noi cacciatori decidessimo di non rinnovare la licenza, ci verrebbero a pregare e baciarci il c......come del resto se smettessimo di andar a far la selezione inizierebbero a cag...i addosso dai cinghiali ci aprirebbero anche il dodo se ancora esistesse, altro che storno...purtroppo non abbiamo le palle per reagire e fare questo

da Davide78 26/03/2011 9.43

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Comunque le chiacchiere stanno a zero qui si ricomincia gia con promesse e stronzate varie , la mia paura anzi la mia certezza è quella che passeremo da qui a settembre a sentirne delle belle, la cosa importante e che tutti noi restiamo uniti e state lontani dai faciloni dai creduloni e soprattutto da chi vi promette il mondo, la caccia è nostra e guai a chi la tocca!

da Alvanto Ass. Cacciatori Genzano di Roma 25/03/2011 21.38

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

X andrea ge (volutamente minuscolo poichè una legge fatta solo ad esclusivo merito politico e non scientifico non merita considerazione rispettosa). ________________________________________ Grande,concordo al 100%!!!

da valentino88 25/03/2011 19.55

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Grande Andrea ! appunto ti dicevo che chi parla di ripasso a gennaio forse è un pochino giovane,è come chi oggi vede due tordi e parla di megapasso la stessa cosa, comunque io nel 67 avevo tre anni, prima licenza 85 e cresciuto sin da bambino con vecchi cacciatori compreso il mio papà, quindi a te tutta la mia stima , "vecchio cacciatore , si fà per dire " un saluto.

da Alvanto Ass. Cacciatore Genzano di Roma 25/03/2011 19.36

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

prima licenza (porto d'armi allora si chiamava così) 15 luglio 1967 appena compiuti 16 anni!!!!!!!!!! E non gliela darò mai vinta acosto di andare contro la legge (volutamente minuscolo poichè una legge fatta solo ad esclusivo merito politico e non scientifico non merita considerazione rispettosa). Ciao a tutti.

da andrea ge 25/03/2011 16.25

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Andrea ti stavo semplicemente dando ragione, anche perchè non so la tua età venatoria, leggendo quello che hai scritto capisco che lo hai vissuto quindi non ti devo dire nulla in merito al discorso dei periodi di ripasso , ciao !

da Alvanto Ass. Cacciatori Genzano di Roma 25/03/2011 14.09

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Fino a che non lo vedo scritto sul calendario non ci credo!

da Patrizio Abboni 24/03/2011 13.19

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Nappa, ho appena avuto conferma che l'abbondanza è continuata anche ieri e oggi qui in Liguria di ponente: Alcuni di noi sono andati sui passi a filmare, spero che mettano i video on line.

da andrea ge 23/03/2011 20.57

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

confermo Sabato 20 Marzo passo del Muraglione Toscana Migliaia di colombacci di ripasso come mai visti in anni e anni.

da nappa 23/03/2011 19.27

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Scusate tanto ma se si parla di STorno si parla allora di caccia, se si parla di caccia cosa centra con la caccia l'ARCICACCIA, scusate, scusate

da nappa 23/03/2011 18.52

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

L'Ispra non si è ravveduto lo Storno è solo merce di scambio per vietare pavoncella,codone,frullino allodola,combattente moretta ,pernice bianca,forcello etc etc

da Alep 23/03/2011 18.26

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

ma hai capito quello che ho scritto Alvanto? Esattamente che...........chi dice che il ripasso è a gennaio non capisce un cazzo oppure sicuramente è in malafede!!!!!!!!!!! Io ho cacciato dalla fine di agosto a metà maggio nella mia vita venatoria, compreso le marzaiole a mare e le tortore in aprile/maggio in calabria !!!!!!!!!

da andrea ge 23/03/2011 17.27

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

X Andrea ge, credo che tu non abbia esercitato mai la caccia fino al mese di marzo, perchè se lo avessi fatto a quelli che dicono che il ripasso cè a gennaio gli avresti fatto una bella pernacchia! Saluti

da Alvanto Ass. Cacciatori Genzano di Roma 23/03/2011 15.08

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

PER M.M. Detto e fatto, lo hanno lasciato talmente lavorare che lo hanno spostato in altro ministero. Peccato!

da marco col-mor 23/03/2011 15.02

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

VOGLIAMO LO STORNO CACCIABILE IN PUGLIA SOPREATTUTTO QUI SI MANGIANO TUTTE LE OLIVE,L'UNICA FONTE DI REDDITO INVERNALE IN AGRICOLTURA...è INUTILE FARE LA DEROGA A GENNAIO QUANDO ORMAI SI SONO0 MANGIATI ANCHE GLI ALBERI STI BASTARDI...!!!!

da BERETTA 390 23/03/2011 13.21

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

L'Italia fa parte a pieno tirolo delle nazioni nordafricane. E' incredibile come perfino pareri di organismi scintifici risentano delle pressioni politiche. Non saremo MAI occidentali. Questo modo di agire spiega tutto del perchè siamo sempre in fondo a tutte le classifiche dei paesi civili. Siamo un popolo di MERDA. Perchè ogni popolo ha il governo (e le associazioni venatorie) che si merita.

da GIANNI 23/03/2011 9.01

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

TUTTE LE ASSOCIAZIONI SI SONO ESPRESSE A FAVORE DEL REINSERIMENTO DELLO STORNO TRANNE ARCICACCIA? E TE PAREVA STI VENDUTI!

da mario 23/03/2011 8.58

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

beh andrea quelli non sanno di cosa parlano, io il ripasso l'ìho fatto sino a fine marzo,ehhhhhhhhh che tempiiiiiiiii.saluti

da francuzzo59 la spezia 22/03/2011 20.55

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

sabato 19 domenica 20 lunedì 21, fra savona e genova è ripassato il mondo dei colombacci, allodole e storni, cosa mai vista negli ultimi 40 anni. Giusto per informare chi dice che il ripasso è a gennaio. Ciao a tutti.

da andrea ge 22/03/2011 20.16

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

io non lo leggo,perchè già le faccio quattro risate,quando guardo Zelig.

da max 60 22/03/2011 17.50

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Ho il tetto di casa pieno di storni stronzi!che mi spostano tutte le tegole! e non posso chiedere i danni perche' non sono un agricoltore! che vengano quelli dell' ispra a sistemarmi il tetto invece di prendere lo stipendio per niente!!!!!!!!!!!!!!!!

da VAN 75 22/03/2011 17.43

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

allora...ricapitolando: bastano due righe del Presidente del Consiglio, non serve più il parere dell'Europa, l'Ispra ha dato l'ok..... ho l'impressione che mi sfugga qualcosa!!!!! Perchè non lo cacciamo?

da nicola 22/03/2011 16.32

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Quello che si legge nel resoconto dell'ispra sullo storno è davvero stupefacente(l'ho dovuto leggere due volte perche non credevo ai miei occhi) Avranno cambiato spacciatore...... mah staremo a vedere.....

da nino65 22/03/2011 15.18

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Per favore non chiamate associazione venatoria l'ARCI CACCIA! Quando parliamo di Caccia con la maiuscola vediamo di interpellare persone competenti e che vivono la passione della caccia consapevoli che la preda ha diritto anche di sopravvivere e di riprodursi!Per quello che riguarda lo storno per favore ... non occorre l'ISPRA per sapere che è in spaventoso aumento! Ripeto da una vita caccia per specie e per periodi! La Marzaiola di Marzo! CRIBBIO! Altrimenti da ottobre a gennaio che specie cacciabile è? Ma la mia rimarrà una utopia! Saluto ai Veri Cacciatori che amano la Natura perchè fonte di vita!

da poiana68 22/03/2011 15.06

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

...l'arci si sposta a Siena? Certamente è l'unico posto dove chi ha la tessera dell'arci da anni, non vuole ne cambiarla, ne ascoltare chi gli dice cose vere. Sono ottusi dicendo che le altre aa.vv. sono tutte uguali, non le conoscono le cose nuove, non leggono ne big-hunter, ne il cacciatore, a Siena si vede solo un colore, purtroppo.

da claudio 22/03/2011 12.59

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Le vie del signore sono infinite. Intanto prendiamoci questa "conversione a U", poi vedremo. Se Galan resta all'agricoltura se ne vedranno delle belle. Con la Prestigiacomo in tutt'altre faccende nuk affaccendata, la Brambi a organizzarew le passionarie antiprocura, l'Arcicaccia alle prese con il rinnovo della dirigenza che sembra si sposti a Siena, Berlato a buttae puzzette su Tosi e Stival. Beh, se lo lasciano lavorare, Galan questa volta ce la potrebbe fare.

da M.M. 22/03/2011 8.18

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Cannas,...su questo mi consenta, sei un mito.

da henri (radere igor) 22/03/2011 6.08

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

attenzione,questi son capaci di ridarci lo storno in cambio di metà delle altre specie cacciabili!!

da presidente 21/03/2011 19.17

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Concordo pienamente con Claudio e Mauro, comunque quando ci facciamo sentire con fatti e non chiacchiere, qualcosa si ottiene!!!!!!!Mi chiedo, ma perchè non ci siamo mossi prima, perkè non si ribattono le decisioni dell'ispra controattaccando il loro parere quando è evidente che sono molto ma molto dubbie ????????????????

da da Pasquale 21/03/2011 19.07

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Veramente lo dico anche io che del doman non v'è certezza visto come vanno le cose , altro che lo storno!

da Alvanto Ass. Cacciatori Genzano di Roma 21/03/2011 16.46

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Staremo a vedere. Certo è che con la "resurrezione" del Comitato tecnico-faunistico-venatorio qualcosa sta cambiando. L'organo tecnico, come l'Ispra, produce rapporti (e anche di recente l'ha fatto, confermando che i pericoli per fauna e ambiente provengono da ben altre direzioni e NON comunque dalla caccia) e dà PARERI TECNICI, su richiesta da parte degli organi preposti a decidere. Finora, l'INFS, poi Ispra/exINFS, ha dato spesso (quasi sempre) pareri "politici", non richiesti e soprattutto inopportuni. La ragione era - ed è - che spesso ci sono "tecnici" (dipendenti pubblici) che si sostituiscono ai politici.

da C. Cattanei 21/03/2011 15.02

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

poiché nelle more di un reinserimento nell'allegato II/2 della Direttiva fra le specie cacciabili anche in Italia, è possibile che venga reinserito nell'elenco delle specie cacciabili (art. 18 della 157/92) attraverso lo strumento del DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio) Su questo mi consenta, non son d'accordo.... Oggi in attesa della modifica del'allegato II lo storno in Italia puo' esser solo cacciato ai sensi dell'art 9 della direttiva, in deroga...

da Alessandro Cannas. 21/03/2011 14.33

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

....o magari si inducono i cacciatori a pensar male dell'ISPRA sempre e comunque, quando un organo scientifico dovrebbe essere libero da condizizonamenti associativi e politici. Il testo esposto fa giustizia di tante critiche da BAR SPORT.

da Vadso 21/03/2011 14.07

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Questo è un paese di matti. L'ISPRA ci ha sempre complicato la vita ed ora......si ravvede? Qui gatta ci cova. Concordo in pieno con quanto dice Mauro.

da claudio di anzio 21/03/2011 13.35

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Ma se viene equiparato a tordo bottaccio,tordo sassello,cesena,merlo, perchè per lo storno i cacciatori devono aver superato un apposito esame?? Mooolto strano!

da estevan 21/03/2011 13.06

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Ma è mai possibile, NON si tratta di scienza ma di POLITICA... e su!!!

da Giovanni59 21/03/2011 12.38

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

....Caro Carlo onestamente lo"storno" è un selvatico come tanti altri,ma qui il discorso è che lo storno potrebbe essere un precedente pericoloso per i "tanti altri selvatici" capisce qual'è il motivo???. Saluti Mauro Di Tosto Dirigente -CPA Roma-

da Mauro. 21/03/2011 11.12

Re:COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

Onestamente non ho letto tutto l'articolo...troppo lungo. ma dico io....stiamo ancora a dibattere sullo storno? Ma quali resistenze ci possono essere per non far cacciare questo selvatico...a chi lo vuol cacciare perchè a me proprio non interessa...ma c'è chi è interessato. Dunque..che rischi corre questa specie? La trovi dappertutto in abbondanza, è gregario e talmente furbo così da essere di difficle abbattimento, è di scarso interesse gastronomico...ma di cosa stiamo a parlare? Ma che studi fanno quelli dell'ISPRA? Sto storno stà diventando una telenovela senza fine e senza motivo.

da Carlo 21/03/2011 10.04