Mio nonno è morto durante la seconda guerra mondiale ucciso dal fuoco amico. Ventuno giorni di matrimonio, questa era la licenza per i militari che si sposavano prima di partire per la guerra, sono bastati a concepire mia mamma, poi partì con la divisa bianca da marinaio e non fece ritorno. Quando poi l’Italia divenne cobelligerante con gli Alleati, i tedeschi fecero prigionieri gli italiani, tra cui mio nonno, e durante un trasferimento su una nave tedesca gli Alleati, coloro che dovevano liberaci dall’oppressore, li affondarono. Mio nonno morì a causa del fuoco amico.
Racconto questa vicenda del tutto personale perché quando a spararti addosso sono gli amici, quelli che dovrebbero liberarti, quelli nei quali hai riposto le tue speranza, se possibile fa ancora più male.
Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, mia conterranea, nella recente trasmissione televisiva di Porta a Porta ci ha sparato addosso. Mi ha colpito l’assoluta ignoranza dimostrata nel trattare temi per i quali le è stato affidato un incarico importantissimo. L’On. Prestigiacomo non è mica un passante o un semplice deputato, stiamo parlando del Ministro dell’Ambiente con competenze anche sulla fauna selvatica, e di conseguenza anche sulla caccia.
Il ministro Prestigiacomo fa parte della coalizione che ha proposto l’emendamento votato al Senato; fa parte dello stesso partito politico che ha presentato il disegno di Legge sulla riforma della 157/92; fa parte della coalizione che ha promesso di venire incontro alle esigenze del mondo venatorio ed ha ricevuto gran parte dei consensi e della fiducia dei cacciatori. Stefania Prestigiacomo doveva essere “un’Amica” e ci ha sparato addosso!
La cosa che dispiace maggiormente non è certo che l’On. Prestigiacomo sia contro la caccia, abbiamo le spalle grosse e possiamo caricarci anche lei, ma piuttosto che nonostante sia il Ministro in carica ha, con arroganza e superficialità, delegittimato un ramo del Parlamento. Il Senato della Repubblica non è un luogo dove si fanno bliz o incursioni piratesche approfittando della confusione, queste parole sono gravi se dette da un facinoroso esponente dell’opposizione; sono del tutto inaccettabili se pronunciate da un Ministro in carica che dimostra così di avere uno scarso senso dello Stato.
Cara Onorevole Prestigiacomo, mi dispiace ma sono fortemente critico nei suoi confronti e mi scuso se le apparirò aggressivo ma mi ha veramente deluso. Di una cosa però devo darle merito, ha finalmente fatto chiarezza sulle sue posizioni: adesso noi tutti cacciatori, famiglie dei cacciatori, amici dei cacciatori, amanti della natura senza falsi pregiudizi, industrie armiere con i loro dipendenti e le relative famiglie, artigiani e commercianti e tutto l’indotto economico che il mondo venatoria muove, oltre naturalmente a tutta la gente responsabile, sappiamo esattamente come regolarci nei suoi confronti e di tutti coloro che apertamente o subdolamente e senza alcuna cognizione di causa osteggiano il nostro mondo e la nostra sopravvivenza come cacciatori, in occasione dell’esercizio delle libere e democratiche elezioni.