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Carducci)Calendari venatori. Le bugie degli ambientalistiUn'arte chiamata cacciaAREZZO SCONFESSA LA BRAMBILLAAnimalismi e solitudiniIn un vecchio armadioSTAGIONE VECCHIA NON FA BUON BRODOBelli, matti ed inguaribili SIAMO LIGURI!Ieri, mille anni fa, io caccioCosa mangiano gli animali degli animalisti?SCIENZA, CONOSCENZA, CULTURAC'ERA UNA VOLTA UNA SCIMMIAMOVIMENTO STATICO, ANZI NO, REGRESSIVOORSI. COMUNITARIA. PROVVEDIMENTO ZOPPO MA CON SICURO VALORE SIMBOLICOAerei e trasporto munizioni - La situazione della caccia oggi: “Io speriamo che me la cavo”ALL'ARIA APERTA!Contro ogni tentazione. PORTIAMOLI A CACCIAIPSOS FACTO! DIAMOCI DEL NOIIN FINLANDIA SI', CHE VANNO A CACCIA!RIFLESSIONI DI UN PEONEIL PAESE PIU' STRANO DEL MONDOFuoco Amico PER UNA CULTURA RURALE. MEGLIO: PER UNA CULTURA DELLA CACCIA CHE AFFONDA LE SUE RADICI NELLA TRADIZIONE RURALEE Jules Verne diventò anticaccia CULTURA RURALE E CULTURA URBANA A CONFRONTOL'Enpa insulta i cacciatoriSELVAGGINA IN AIUTO DELL’ECONOMIAAmerica: un continente di vita selvaggiaLA LIBERTA’ DI STARE INSIEME A chi giova la selezioneLA CACCIA COME LA NUTELLA?LUPO, CHI SEI?Le fonti energetiche del futuro: nucleare si o no?TOSCANA: ARRIVA LA NUOVA LEGGEA caccia con L'arco... A caccia con la storia...Interpretazioni e commenti di nuova concezione10 domande ai detrattori della cacciaIL BRIVIDO CHE CERCHIAMOLa caccia come antidoto alla catastrofe climaticaPer una educazione alla natura E' IL TEMPO. GRANDE, LA BECCACCIA IL CAPRIOLO MANNAROCONSIDERAZIONI E PROPOSTE PER IL FUTURO DELLA CACCIA IN ITALIACaccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perdutaAllarmismo e vecchi trucchettiAncora Tozzi ?REALISMO, PRIMA DI TUTTOLe invasioni barbaricheAPERTURA E DOPO. 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Editoriale

ALLARME DANNI


lunedì 18 marzo 2013
    
Ormai è una voce che corre, sempre più chiara e stentorea, da Londra a Parigi, dalla Germania alla Spagna, fino alle propaggini più meridionali d'Europa, ovvero il nostro beneamato stivale, isole comprese: stiamo per essere sopraffatti dalla fauna selvatica. Le volpi addentano  neonati nella culla e banchettano col vitellino non ancora uscito del tutto dal ventre delle vacche brade, i cinghiali scorrazzano e assalgono cittadini inermi, i lupi minacciano paesani indifesi, fanno strage di greggi, circolano indisturbati nei villaggi, affollano le discariche insieme ai cani inselvatichiti con i quali si accoppiano e prolificano a dismisura. I piccioni torraioli devastano i raccolti, diffondono malattie, gli storni imbrattano e danneggiano automobili, scagazzano nei centri urbani, insozzano strade piazze e monumenti. La nutrie provocano alluvioni, i cormorani rendono impraticabile l'allevamento del pesce, i cervi azzerano qualsiasi operazione di rimboschimento,  i caprioli  radono al suolo interi vigneti. 
 
Vi basta?
 
Se non vi basta, parlate con qualche agricoltore che conoscete,  e avrete modo di toccare con mano i singoli e diversi episodi, che contribuiscono meglio di qualsiasi statistica  a disegnarvi il quadro della situazione. Enorme, gravissimo.

Diciamolo subito. Per quanto riguarda i nostri territori, non è un fenomeno esploso all'improvviso. E' il risultato di una politica sciagurata, figlia di una cultura metropolitana, prodotta e promossa da una classe dirigente inetta, impegnata a sostenere logiche globalizzanti, ispirate da opinionisti manipolati dai soliti noti. Non è stato difficile. Il culto per il bamby disneyano e i suoi parenti è la rappresentazione simbolica di questa disfatta. Già una quarantina d'anni fa, il fenomeno era noto.

L'ineffabile Fulco Pratesi, diolosalvi, inneggiava ai “Clandestini in città", invitando anche a predisporre nidi, casette, "punti ristoro", per quelle moltitudini di coinquilini alati e non alati, che approdati in quei luoghi, le città, per difendersi dai cacciatori, non avrebbero trovato altri "nemici".
 
Affermazione grave, ben grave, in bocca a uno soggetto, il Pratesi, che proveniente dalle file dei cacciatori, pubblicista ed editorialista di periodici di caccia ("La riserva di caccia", dalla chiara visione privatistica dell'attività venatoria), fondatore insieme ad altri cacciatori del WWF Italia, sapeva benissimo come stavano le cose. Ovvero che non è la caccia il nemico da combattere, ma la stupidità umana. E probabilmente, facendo leva su quella, la stupidità umana, insieme ad altri indirizzò anno dopo anno, sempre di più, quella (il WWF) ed altre organizzazioni a contrastare i cacciatori italiani, additandoli, se non come gli unici, sicuramente come fra i più importanti responsabili del degrado del nostro patrimonio faunistico e ambientale.
 
Gli fecero eco molte forze politiche, i verdi per primi - ormai scomparsi pace all'anima loro - e altri, in sempre maggior misura, a mano a mano che capivano che l'anello più debole della catena poteva essere un comodo paravento alle loro inettitudini, e ai volgari interessi di coloro che dietro questo paravento si nascondevano. Ne scaturirono referendum in serie. Ne nacquero due leggi, la 157 e la 394, che oggi, stracciato il velo, mostrano tutta la loro inadeguatezza, figlia in gran parte del "peccato originale".

Dalla prima, quella erroneamente definita "legge quadro sulla caccia", scaturì il concetto - ormai chiaro - che non di attività di caccia si tratta, ma di tutela della fauna selvatica (art 1, 2, 3). Con la caccia come fenomeno incidentale, secondario. Accessorio.  Questo ci dicono giuristi, costituzionalisti (adesso anche alla luce della modifica del Titolo V della Costituzione) e sentenze.

Dalla seconda si conformò l'idea che: A) delimitati i confini dei parchi e delle aree protette, in tutto il resto del territorio si potevano commettere le più inusitate nequizie a danno dell'ambiente; B) Nei parchi e nelle aree protette tutto si poteva fare - pur se in misura organizzata - tranne che consentire ai cacciatori il benchè minimo e organizzato prelievo (anche certe timide modifiche in corso d'opera hanno dimostrato la determinazione dei principii fondanti).
 
Risultato: la funzione equilibratrice dei cacciatori sul territorio si è più che dimezzata; parchi e aree protette, paradisi malgestiti e comunque inaccessibili a una coerente gestione del patrimonio faunistico, hanno favorito l'incremento di specie opportuniste, ungulati per primi, che ormai - lungi dall'essere considerati una risorsa - provocano gravissimi problemi all'agricoltura, al patrimonio forestale, alla circolazione, alle casse delle amministrazioni locali. Senza contare i lutti e le disgrazie che ormai sono cronaca quotidiana.

A questi guai, dovrebbe essere il governo a porre rimedio. Per ora, tuttavia, anche nelle more di arrivare a un esecutivo stabile, da quelle latitudini provengono solo flebili belati. L'ente scientifico preposto dipende (anche e soprattutto economicamente) dal Ministero dell'Ambiente, dove la materia specifica è soprattutto appannaggio di un apparato cresciuto all'ombra di associazioni ambientaliste/animaliste e di partiti politici ideologicamente orientati; le competenze agricole sono subalterne a leggi, regolamenti e burocrazie, atte più a creare ostacoli che  a cercare soluzioni.

Visto il quadro, cosa ci possiamo augurare? In attesa che si ponga mano a una totale - ripeto TOTALE - riscrittura delle due leggi figlie di un'altra epoca ormai morta e sepolta, da una parte al Governo e al Parlamento si dovrà chiedere con urgenza una serie di misure straordinarie che consentano alle realtà locali di arginare un diluvio che rischia di mandare in crisi forse uno dei pochi sistemi che ancora costituiscono il motore del nostro sviluppo, l'agricoltura. Da cui dipende un'articolata serie di produzioni di qualità apprezzate in tutto il mondo, e la tutela e la conservazione del paesaggio, bene primario per l'industria principale del nostro paese: il turismo. Due eccellenze che la nostra politica si è intestardita a disconoscere.

Dall'altra, un atteggiamento più consapevole di fronte all'inadeguatezza dei soggetti e degli strumenti per tenere sotto controllo l'abnorme presenza degli ungulati. Prima di tutto un ricollocamento equidistante dell'organo tecnico (l'Ispra), sotto la responsabilità della Presidenza del Consiglio e lo spacchettamento dello stesso in tanti Ispra regionali, più adatti a capire i problemi e più celeri nell' adottare provvedimenti.

Infine, considerare, insieme alla fauna selvatica,  anche i cacciatori stessi una risorsa fruibile, patrimonio di conoscenze e di cultura dei quali è sempre più difficile fare a meno. A meno che, a meno che non si voglia mandare in campo l'esercito. E allora la partita si farebbe veramente drammatica. Anche sotto il profilo economico.
 

Renzo Mattioli
 

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44 commenti finora...

Re:ALLARME DANNI

per tordaiolo, le tue proposte,per chi cerca di essere obiettivo curando in ogni caso il dialogo, sono molto profonde. per cio' che mi riguarda ritengo che il senso di cambiamento che si avvisa e' arrivato al dunque. forse per gli onesti rappresenta una necessita',per altri potrebbe rappresentare un grosso problema. comunque, ribadisco quanto scritto in passato, chiudere definitivamente mi sempre un po' forte , credo che diminuire le giornate di caccia e sensibilizzare il cacciatore alla giusta regola e non tornare alla consueta zuppa dei controlli da stato di polizia,sono una buona via di partenza. aumentando le zone di caccia si creerebbero tutte le prerogative per diminuire l'accanimento ora presente in determinati territori. anche la chiusura a rotazione ,tipo mezzadria, di aree garantirebbe la rinascita intrinseca della selvaggina stanziale,nelle stesse. di idee se ne sono manifestate a iosa, il problema di mancanza di fiducia nella categoria rimane.e' inutile negarlo,per colpa di pochi ci rimettono tutti. se vi sono delle regole da seguire e non si deve premere il grilletto , cosi' deve essere. un saluto.

da giulio da san polo dei cavalieri 24/03/2013 19.25

Re:ALLARME DANNI

....(continua).. Come sono cambiate le cose eh? La mentalità è cambiata. Allora potevamo vincerlo il referendum, oggi no! Dal mio punto di vista è meglio evitare il muro contro muro, il braccio di ferro, ci vedrebbe soccombenti al primo round. Invece, secondo me una via di uscita, un temperamento a questa situazione di contrapposizione ci sarebbe non senza qualche sacrificio….qualcosa bisogna concedere almeno temporaneamente. Cioè una sospensiva della caccia per un quadriennio, l’intervallo di un mondiale di calcio. Intiepidirebbe il clima con la pubblica opinione da un lato dall’altro il cacciatore non rimarrebbe a guardare ad aspettare. Si potrebbe fare molto nel frattempo con la selvaggina stanziale. Un controllo contenitivo sui nocivi, volpi, gazze cornacchie ecc. immissioni massicce di animali in terreni e zone preparate appositamente in accordo con il mondo agricolo, creare dei consorzi, cooperative di allevamento-ci uscirebbe pure qualche posto di lavoro-, insomma dedicare il ns tempo, quello che viceversa dedicavamo alla caccia, a queste attività. Ne verrebbe un maggior radicamento del cacciatore sul suo territorio – meno nomadismo- perché dopo averci lavorato sopra ci si è attaccato di più, una maggiore responsabilizzazione per non vedere vanificati i propri sacrifici- e non saccheggi come avviene oggi-. Ma ve lo immaginate 4 anni di fermo? Immissioni + riproduzione naturale di animali rinselvatichiti + controllo dei nocivi….insomma bisognerebbe lavorarci su, organizzarci seriamente, vedere i ns soldi finalmente spesi per qualcosa di tangibile... non sarebbe un sogno irrealizzabile, sarebbe una cosa alla ns portata che non incontrerebbe le ostilità che si incontrano oggi. L’opinione pubblica prenderebbe atto di questo ns atteggiamento, non verremmo più additati come sterminatori. Ne verrebbe fuori un'immagine di un cacciatore nuovo, più maturo, attento alle problematiche della natura e la caccia potrebbe così continuare ad esis

da Tordaiolo 24/03/2013 10.38

Re:ALLARME DANNI

chiamate a sistemare il problema a gente come grillo,la brambilla,eccc loro sanno dove metterli possono diventare animali da compagnia perchè non portarsi un bel cinghiale di 150kg sulla frecci rossa basta avere il libretto sanitario,aaaaaaaaaaaa.ALtrimenti come dice grillo basta catturarli tutti e sterilizzarli che lo faccia lui e noi lo guardiamo catturare un bel solengo di 150kg a mani nude.

da lupo60 22/03/2013 20.56

Re:ALLARME DANNI

per quanto ne sappiamo noi cacciatori la situazione e' veramente insopportabile. ad esempio come piu' volte detto , la incredibile dominanza dei corvidi e' indecente. in questi giorni che si appresta a fiorire tutta la natura con la nascita delle nuove gemme ci si deve anche preoccupare acche' non si posino sulle piante da poco potate affinche' non spezzino i rami. le vigne attaccate dai cinghiali . al mattino ,quando si parte al buio per andare a lavoro non c'e' una mattina ,dico una ,che non si avvistino due o tre volpi belle grasse. allora tutti lo pensiamo speriamo che le guerre di ideale finiscano, si deve riaprire ai nocivi in diverse trance durante l'anno solare. ora che si avviciana il periodo dei lanci e degli accoppiamenti. possibile che e' cosi' dura accettare anche i buoni intenti. si preferisce subire la scomparsa di specie,divorate dalle cornacchie piuttosto che dare fiducia ai cacciatori,veri pero'. nel mese di aprile ad esempio solo cornacchie e via di seguito. ma come puo ancora tollerare tale situazione? un saluto a tutti.

da giulio da san polo dei cavalieri 22/03/2013 19.54

Re:ALLARME DANNI

Mi spiace dirlo, ma ancora non ne succedono abbastanza...quando veramente si configurerà lo scenario apocalittico tratteggiato dall'articolo (non è che manchi molto, per la verità), forse l'uomo della strada comincerà a farsi due domande sulla novantina di associazioni protezioniste, foraggiate da lauti contributi pubblici (repetita iuvant), che avanzano ricorsi su ricorsi per qualunque aspetto della gestione ambientale, col solo e deliberato intento di mettere il bastone tra le ruote a categorie, come la nostra, a loro avversa. Per ora paiono essersi finalmente svegliate le organizzazioni agricole, è già qualcosa ma la strada è ancora lunga...

da Marco F. 21/03/2013 23.05

Re:ALLARME DANNI

questa l'ho sentita l'altro giorno.... tutti i venti non sono buoni per un marinaio che non sà dove andare!

da fiore 21/03/2013 20.56

Re:ALLARME DANNI

CARO EDITORIALE, esulo dal contesto dei danni, ma sullo scandalo WWF DI GROSSETO , ANCORA nulla?........

da Lorenzo Boris Di Furia coordinatore prov. AV 1 SVI 21/03/2013 17.53

Re:ALLARME DANNI

Rispondo a SIPE: nel 1966 le nutrie non erano ancora presenti, infatti il primo caso di cattura "certa" di una nutria si è verificato nel valdarno nei primi anni settanta ad opera di un caciatore che ha dovuto sparare ad una nutri di oltre 15 Kg. per difendere il suo setter attaccato dal selvatico. Una cosa posso dirti: l'alluvione di Poggio a Caiano (Prato) del 1992 che ha causato miliardi di Lire di danni è stata provocata dalle nutrie che avevano scavato le tane nel punto in cui l'argine del fiume Ombrone ha ceduto. Ad oggi non risulta alcun intervento di abbattimento di nutrie nelle aree in questione. Come la mettiamo?

da springers 21/03/2013 17.27

Re:ALLARME DANNI

Un giorno qualcuno riuscirà a fare i conti reali non dei rimborsi pagati dagli ATC, che sono bazzecole, ma dei danni reali causati da questa insensata legislazione. Qualcun altro farà anche i conti di quanti soldi abbiamo perso, come cittadini, a non gestire la fauna come una ulteriore risorsa economica come fanno ovunmque nel mondo. E non è cosa solo per ricchi. In Francia, con un unica associazione che gestisce in affitto gli ATC locali, a detta di tutti i privilegi sono marginali, ma i cacciatori sono ancora tanti e soddisfatti. Nessuno s'è accorto che la 157 non è una legge sulla caccia, ma sul divieto di caccia? Sono i principi fondanti della legge a dovere essere cambiati (in particolare gli art.1,2,3,4), come l'art 117 della Costituzione. Come per la 394 quelle norme che vietano tassativamente l'attività venatoria in tutti parchi e le aree protette italiane. Cosa unica al mondo anche questa. Basta leggere quello che dice il ministro dell'ambiente della Tanzania a proposito dei leoni e del "bisogno" della loro caccia nei parchi.

da Enrico Tuori 20/03/2013 17.13

Re:ALLARME DANNI

I lupi non divorano le persone e i cinghiali non sbranano i pastorelli.Le nutrie fanno parecchi buchi e vanno rese cacciabilissime, anche se non gli darei la colpa dell'alluvione di Firenze. Poi ognuno la pensi come vuole sul pagamento dei danni, ma a costo di non sparare troppe c....ate.

da SIPE 20/03/2013 16.49

Re:ALLARME DANNI

..personalmente ritengo il pensiero di Mino serio e coscienzioso. Da rivedere e modernizzare certi aspetti della'157...ma sicuramente da farne sacro tesoro. Altresì,andremmo sicuramente incontro al "res nullius"...equivalente al concetto di fauna proprietà del conduttore del fondo (come è in tutta Europa del resto).In termine di gestione certamente sarebbe proficuo e funzionanante (?) sopratutto per il portafoglio dei vari Gioacchino etc etc..(extremadura espana)e forse anche per la quantità/qualità dell'ambiente ospitante la fauna.Di certo la caccia diverrebbe molto,ma molto più onerosa per tutti noi. A voi la scelta! Massimiliano

da colombaio senese 20/03/2013 16.48

Re:ALLARME DANNI

Pierluigi. Forse per un lapsus, hai scritto Ettore per ERCOLE. Può succedere.

da M. Glossa 20/03/2013 15.03

Re:ALLARME DANNI

Mino, rinfrescati le idee. Il concetto di selvaggina proprietà dello stato è ormai un obbrobrio giuridico. Ovunque in Europa e in Occidente la fauna oggetto di caccia è collegata al territorio, molto spesso alla proprietà del terreno. Sulla bontà della 157 per la caccia, l'agricoltura e la salvaguardia del patrimonio faunistico,prova a consultare illustri giuristi, quali Gorlani, Chiola, Cecchetti. Adesso, molto sommessamente lo va dicendo anche Arcicaccia e, se aspetti qualche settimana, troverai sponda anche in Lega Ambiente. E già che ci sono, voglio aggiungere qualcosa a quello che scrive Gio' Bianchi. Non è la prima volta che si legge di volpi che azzannano neonati nella culla. Mah, ragassi, siam mica qui a dar una mano a Ettore in culla per strangolare i serpenti!!!

da Pierluigi B. 20/03/2013 8.40

Re:ALLARME DANNI

Nella Stagione venatoria ormai trascorsa, sono rimasto sorpreso dalla richiesta di alcuni abitanti della campagna ( NON contadini!! ), che mi Hanno chiesto di abbattere quanti più colombacci potevo, in quanto sporcavano i loro balconi. E NON è stata la prima volta che me lo chiedevano!!! Che dobbiamo pensare???

da Orome Il Cacciatore. 20/03/2013 0.15

Re:ALLARME DANNI

ma che editoriale pieno di sciocchezze. La 157 va difesa o migliorata come legge che difenda ancoora di più l'ambiente. Non è fuori dalla storia. Qui chi è fuori dalla storia è il cacciatore che non ha più un'identità

da Mino 19/03/2013 21.27

Re:ALLARME DANNI

...hai espresso evidenti convinzioni personali, sei libero di averle... "allargare il campo d' azione delle argomentazioni" rimane quindi solo una tua convinzione. Troppo spesso parlare di tutto, si trasforma in una chiacchierata sul nulla... che a nulla porta, appunto. Scivolare dal disseto idrogeologico, idealmente generalizzato, che nulla ha a che fare con il dilagare di certe specie, nocive invece alla crescita economica di certe colture, per finire sul rimprovero dell' occupazione del suolo da parte delle energie pulite, che d'altra parte giovano all' economia rurale, rimane un disquisire privo di direzione, inteso solo all' esibizione di una certa erudizione, che per altro si limita solo all' enunciazione di concetti che si allontanano dal senso critico dell' argomento proposto. Quando sarebbe semplice concludere su questo tenore: La piaga dei danni causati dagli ungulati non deve essere risolta solo in termini monetari, causando un moto perpetuo tra danno e risarcimento. Gli ungulati costituiscono una maggiore risorsa economica che va sfruttata, un valore aggiunto per chi investe conoscenze, capacità e danaro in attività rurali d' eccellenza e non. Agire contrariamente suggerisce invece un probabile deterrente nella continuazione della tendenza positiva, in atto ora nell' agricoltura. Non è necessario essere contadini per promuovere leggi che facilitino queste iniziative, per altro già in atto in alcune regioni italiane, basterebbe più modificare il concetto di proprietà e difesa dei relativi frutti, per indurre un cambiamento ovvio nell' ottica del problema. Se la selvaggina nociva rimane da una parte patrimonio di tutti e di nessuno, ognuno continuerà ad avere il diritto di difenderla come meglio crede, e di catturarla come meglio crede. Ed è proprio il cacciatore che non vuole rinunciare ad un prelievo libero da obblighi di confine. Così è, o si cambia o si accetta la situazione, democraticamente.

da Fromboliere 19/03/2013 19.32

Re:ALLARME DANNI

gli agricoltori(allevatori) sono i primi ad essere danneggiati:dai lupi, dalle nutrie,dai corvidi, dagli ungulati, allora scendano in campo con i loro trattori,invece di continuare a chiedere soldi ai cacciatori

da Mauro 19/03/2013 18.57

Re:ALLARME DANNI

Mah, io leggo i giornali, poi smanetto sul web. Non più tardi di qualche mese fa una donna che rientrava al paese è stata aggredita da un lupo. Per le nutrie, vi consiglio di sentire lo sceriffo di Treviso, Gentilini,oppure parlare con qualcuno che l'anno scorso è stato una settimana con casa e campi allagati a bocca di Serchio. Se leggete le cronache dei convegni scientifici, leggerete anche di testimonianze di pastori con il gregge dilaniato da...lupi? Mi rifordo anche di una protesta di mammone caprio in commissione alla camera (presieduta dall'on. Faenzi), dove fu certificata la non più tollerabile situazione degli ungulati (e del lupo). A Londra o a Parigi le volpi e altri animali "servaggi" li ho visti anch'io in televisione, al telegiornale della sera, quello più seguito. Per la sopraffazione, basta parlare con i vignaioli del Chianti. Cervi predoni? Parlatene con i boscaioli dell'Appennino toscoemiliano. I cinghiali in città riempiono le cronache dei giornali liguri. Nel 2010, poi, ci fu un importante convegno ad Arezzo - l'ho letto a suo tempo su Bighunter - dove gli scienziati del Cirsemaf (biologi e zoologi di importanti università italiane) certificarono scientificamente che queste presenze ormai non più sopportabili dipendevano dai serbatoi/santuari costituiti dai parchi e dalle aree protette. Se non vi basta, ditelo, che cercherò di darvi qualche altro dato. PS. Nanni Moretti mi fa venire il latte alle ginocchia solo a guardarlo.

da gio' bianchi 19/03/2013 17.59

Re:ALLARME DANNI

Gentile sig. Mattioli, mi creda, come cacciatore non mi sento per nulla in procinto di essere "sopraffatto dalla fauna selvatica". Diceva Nanni Moretti in una famosa scena cinematografica : "Ma come parla ? La parole sono importanti !"

da Mino Franco 19/03/2013 17.29

Re:ALLARME DANNI

Io non intravedo questo concetto nell'articolo. Solo forzate esagerazioni, non attinenti alla fauna in ambienti urbani.

da homer 19/03/2013 15.46

Re:ALLARME DANNI

Credo che l'editorialista volesse far passare il concetto che la fauna(soprattutto quella euriecia) stia allargando il proprio areale verso i centri abitati. Ci sarebbe da discutere a fiumi ma non convengo più con te Frombo,in quanto traspare un tuo rigetto innato a ciò che ti si argomenta. Con cordialità ti aggiungo che il filo del discorso non lo ho mai perso,tuttavia ho allargato il campo d'azione delle argomentazioni.Sono infine convinto che non serve a nulla preservare la biodiversità animale in senso stretto.Bisogna lavorare sulla biodiversità ambientale.La fauna popolerà con un processo naturale la nicchia ecologica ad essa convenevole,evitando di urbanizzarsi come vuole esplicitare l'editorialista. A presto

da el divino 19/03/2013 14.39

Re:ALLARME DANNI

"La nutrie provocano alluvioni, ..., i cervi azzerano qualsiasi operazione di rimboschimento, i caprioli radono al suolo interi vigneti. " SEI SICURO DI NON CHIAMARTI NOSTRADAMUS ?

da pragmatico 19/03/2013 11.20

Re:ALLARME DANNI

precisazione:kmquadrati non ettari.

da Giannirm 19/03/2013 10.51

Re:ALLARME DANNI

Nel 1960 la superficie boscata italiana era di 9 milioni di ettari nel 2012 risulta aumentata di 3 milioni, quindi boschi e macchie sugli appennini dove 50 anni fà c'erano pascoli e coltivi, aggiungiamoci i parchi per la maggiorparte non gestiti ed ecco pronto il coctail "allarme danni", è questo mix di cause e concause che permette questa grossa proliferazione di animali e piante spesso aliene ostili al territorio, questi "fenomeni" dei nostri amministratori ancora non hanno capito che cè bisogno di gestione del territorio, del bosco e della fauna, continuano a farlo fare a gente inetta, ai rifugiati in metropoli, mentre il vaso di pandora stà per scoperchiarsi vedrete a breve che la ruralità si riprenderà il suo posto, scalzando questo dannoso ambientalismo di facciata.

da giannirm 19/03/2013 10.46

Re:ALLARME DANNI

Editorialista, ma sei sicuro di essere un cacciatore e di essere mai stato almeno una volta nella vita in campagna ? Ma ti rendi conto delle esagerazioni che hai scritto nelle prime 10 righe ? Tipo: "..i cinghiali scorrazzano e assalgono cittadini inermi, i lupi minacciano paesani indifesi". Ma scherzavi o le pensi davvero queste scempiaggini ???

da 30_06 19/03/2013 9.49

Re:ALLARME DANNI

Devo convenire che dalla tua bocca esce ciò di cui si nutre il tuo cervello.

da sololasipe 19/03/2013 8.35

Re:ALLARME DANNI

...pregiudizio, appunto: deturpazione ambientale, le energie alternative. Non ci siamo, perdiamo il filo del discorso, scivolando lungo la china dei propri pregiudizi. Dove si è cominciato a citare pregiudizi? Lo si fa, sempre e solo, attraverso la stessa dinamica, comune, sia agli animalisti quanto ai cacciatori. La politica di sostegno all' agricoltura non solo non c' è stata, ha fatto peggio, è stata scoraggiante, ma è anche vero che dove incoraggiante la sia stata, non ha riscosso grande successo. D' altra parte sono innumerevoli gli esempi che, dalla città, hanno portato alla campagna nuove idee imprenditoriali, coronate da ottimi risultati, dovuti esclusivamente alla capacità personale acquisita attraverso studi, ricerche e sperimentazioni. La nuova strada è questa, dove non può esistere più l' improvvisazione, sebbene guidata anche da una forte passione. Non esiste più. Oggi, umilmente, anche nella gestione faunistica, la sfida è essere preparati. Più professionalità, in ogni settore rurale, porterà prima ancora che a raggiungere alcuna intesa, a convenire che certi problemi sono problemi di tutti. Solo dopo questo passo si potrà sperare di raggiungere certi livelli europei.

da Fromboliere 18/03/2013 21.43

Re:ALLARME DANNI

Complimenti! Sarà la verità a far male ai cretini che non sanno distinguere l'amore dall'odio! "Apriamo la porta al sapere ed alla veridicità della storia", laddove l'uomo e le sue esigenze hanno consolidato la migliore biodiversità d'Europa! Mattiamo all'angolo i frustrati e le associazioni animaliste che lucrano sui canili!

da Mario Bartoccini 18/03/2013 20.28

Re:ALLARME DANNI

Frombo non mi sembra che siamo noi quelli animati da pregiudizi..di solito un cittadino lontano dalla ruralità che non può concepire perchè non la vive,viene infornato di preconcetti che matura nel suo intelletto come corretti..esiste da anni un massacro distorsivo della realtà,in questo caso,che a noi interessa.. Un emendamento parlamentare proposto da un cittadino può precludere aspetti che un parlamentare dai connotati rurali può esporre..dico quindi che sarebbe(lo uso io il condizionale ora) necessario discutere argomentazioni da più visioni d'insieme..vorrei essere smentito,ma non mi sembra che nelle ultime legislature ci sia stato un forte impegno verso la ruralità..si parla di green economy..poi vai in Salento e vedi distese di fotovoltaico..per me è deturpazione ambientale..

da el divino 18/03/2013 20.25

Re:ALLARME DANNI

...ne vengo proprio da ieri: "Brugnato, SS per La Spezia interrotta!!" senza contare la tragedia di Borghetto Vara. Il terreno frana dove non esiste possibilità umana per intraprendere alcunché. Ma non ci serve e per questo uso il condizionale, avere solo certezze. Mi riferisco semplicemente al fatto che in Parlamento vale il merito, non tanto dove risiedi e se lavori in campagna o città. Se imperniamo il problema solo sul fatto che i cittadini debbano per forza essere contrari all' abbattimento degli animali e i campagnoli siano favorevoli, incorriamo in un inutile pregiudizio. Gli uomini si possono anche valutare 'a peso', ma per quanto ne possano comunque avere, varare leggi in Parlamento non è una cosa che dipenda dall' autonomia di una sola persona.

da Fromboliere 18/03/2013 19.27

Re:ALLARME DANNI

D'accordo Frombo quando usi il condizionale:la campagna ha potenzialità eccezionali non più sfruttate(chiaramente in modo ecosostenibile)..gli anni del boom economico ne hanno decretato lo spopolamento di massa con le conseguenze che stiamo trattando in questo confronto. Sostanzialmente bisogna diversificare dalla tipologia orografica: io cito i dissesti idrogeologici del mio Appennino Ligure dovuti ad incuria ed assenza di buona gestione antropica.Cmq credo che la politica debba aiutare con incentivi allettanti un ritorno alla ruralità.Nessun cittadino(se non mosso da qualche interesse) si schioda dal benessere che un ambiente urbano gli fornisce. Per quanto riguarda la fauna protagonista di questo editoriale, bisogna ricordare che la capacità portante di un ecosistema sovente deve essere aiutata da una seria gestione ambientale/faunistica..

da el divino 18/03/2013 18.00

Re:ALLARME DANNI

Icnodio, la TV emette radiazioni pericolose..stanne lontano!

da sololasipe 18/03/2013 17.28

Re:ALLARME DANNI

...dissesto idrogeologico non è sempre e solo campagna che potrebbe essere produttiva, spesso è boschi abbandonati, corrosi da insetti vari più o meno d' importazione, è gestione idrica errata, è anarchia costruttiva, spesso aiutata da corruzione se non peggio. L' imprenditore agricolo è sempre più spesso laureato, sempre e comunque scolarizzato, è uno che nelle città o ci è nato o spesso ci ha abitato a lungo. Il cittadino del fuoriporta domenicale è una questione che riguarda la campagna in modo diretto vista la sua necessaria presenza a sostegno dei consumi. Agriturismo ad esempio, ristorazione, vendite dirette e via dicendo. Se oggi la campagna andasse a catafascio sarebbe ovvio che, essendo stata abbandonata, avrebbe bisogno di gente che, necessariamente, non potrebbe venire altro se non dalla città...

da Fromboliere 18/03/2013 17.27

Re:ALLARME DANNI

Icneudio:torna a parlarne quando anche i lupi saranno 750000(o,se preferisci quando saranno due milioni e ,in vent'anni,diventeranno il numero sopra citato,con una età media ,del branco,di 10 anni ad esemplare).Almeno stando ai VOSTRI dati e ragionando(par conditio)con quelli!

da pietro 2 18/03/2013 17.03

Re:ALLARME DANNI

Icneudio,ma per quale motivo gli " escursionisti " dovrebbero avere o primeggiare diritti nei confronti della caccia e dei cacciatori. Sorvoliamo poi sulla tua disamina nei confronti del " pericolo " che noi rappresentiamo ,ma quali sono le tue passioni che cosi provo anch'io ad avversarti come fai tu e vediamo se ti piace?..

da Toni el cacciator 18/03/2013 16.01

Re:ALLARME DANNI

Se parli di extracomunitari d'accordo,ma per il cittadino italico la campagna non conta nulla se non per la "scampagnata domenicale"..intendo dire che la gente sta bene in città..la campagna soffre terribilmente e lo si capisce dai dissesti idrogeologici o dalla mancanza di gestione forestale..se non è degrado questo Frombo..

da el divino 18/03/2013 15.57

Re:ALLARME DANNI

...la campagna versa nel degrado? In realtà è la campagna l' unico settore nel quale è aumentata l' occupazione in Italia. Si potrebbe fare molto di più se ci fosse gente che ci volesse andare a lavorare. Gli extra comunitari sono quelli che ci vanno più spesso degli italiani. Sono quelli che acquistano maggiormente terreni e casolari in disuso. Sono quelli che maggiormente hanno capito che con la terra non soffrirai mai la fame... ma più facilmente sono quelli che domani daranno un lavoro a molti dei nostri figli, nipoti e pronipoti.

da Fromboliere 18/03/2013 15.47

Re:ALLARME DANNI

In parlamento devono sedere,a voce in capitolo,menti ad elasticità scientifica e rurale. Non può un cittadino decidere in modo autarchico per la campagna..che infatti versa nel degrado..il cittadino decida per la città dove risiede per migliorarne la qualità di vita..il contadino per il territorio dove lavora in un contesto di ottimizzazione e gestione faunistica.

da el divino 18/03/2013 15.10

Re:ALLARME DANNI

negli stessi boschi (intendo a parità di sito in esame prendendo un bosco a caso tra quelli prealpini o appenninici) , la probabilità di essere feriti da un lupo è miliardi di volte più bassa di quella di essere feriti da un cacciatore! Che facciamo allora?riduciamo il numero di cacciatori? Vista la differenza di pericolosità se poche decine di lupi son considerate un fattore di rischio allora bisogna autorizzare un solo cacciatore all’anno in tutta Italia a sparare.. e ancora sarà più pericoloso dei lupi per l’incolumità degli escursionisti!!

da Icneudio 18/03/2013 14.26

Re:ALLARME DANNI

Vorrei aggiungere che è stato dimenticato il pericolo dei volatili, storni, cornacchie, corvi,gazze ecc. che hanno invaso tutti gli aereoporti di questo paese. In caso di disastro aereo, come il solito,non ci sarà alcun colpevole..

da sololasipe 18/03/2013 12.46

Re:ALLARME DANNI

questo portale è diventato vomitevole. Se ne sta facendo il puntaspilli dei frustrati. lucio docet.

da Fromboliere 18/03/2013 11.57

Re:ALLARME DANNI

seguitate a far entare gente da tutta l'africa che dopo dove la mettiamo sotto i ponti? certo meglio una volpe libera che non una famiglia di extracomunitari in una minuscolo appartamento senza luce , gas e acqua. dai meglio la volpe liber in grandi spazi e i bambini SOTTO I PONTI ...

da lucio 18/03/2013 11.27

Re:ALLARME DANNI

SEGUITATE A COSTRUIRE.......... ANCHE GLI ANIMALI VOGLIONO IL LORO SPAZIO..... E POI SIAMO NOI CACCIATORI I MOSTRI...... VOLPI LUPI CINGHIALI, FANNO SOLO QUELLO CHE è IL LORO ISTINTO.....

da CECCO 18/03/2013 11.16

Re:ALLARME DANNI

Quello che posso dire io è che domani nella prov. di Roma le volpi si apprestano al pasto annuale offerto dai lanci di fagiani eh si perchè domani ci sono i lanci e come sempre il problema sarà dove metterli causa case, parchi ,ecc... e quindi se ne andranno per ville recinti strade e in bocca alle volpi che stanno fitte come le formiche.

da Alvanto Ass. Cacciatori Genzano di Roma 18/03/2013 10.21