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SENNO' CHE LUPO E'I veri volontari dell'ambienteDIAMOGLI CREDITOPROMOZIONE GRATUITA PENSIERINI DEL DOPO EPIFANIAAmbientalisti italiani, poche idee ma confuseAnche National Geographic America conquistato dalle cacciatriciPiù valore alla selvaggina e alla cacciaIl cinghiale di ColomboPorto di fucile - NON C'E' MALE!PAC & CACCIALILITH - LA CACCIA E' NATURALEEffetto protezionismo Ispra: il caso beccacciaIl grande bluff dei ricorsi anticacciaCOME FARE COSA FARERomanticaTipi di comunicazione: C'E' MURO E MUROAmbientalisti sveglia!Crisi e Parchi, è l'ora di scelte coraggioseSPRAZZI DI SERENOPOINTER E NON PIU'SOGNO DI CACCIATOREUN CLICK E SEI A CACCIA FINALMENTE SI SCENDE IN CAMPORIPRENDIAMOCI LA NOSTRA DIGNITA' DI CACCIATORILA FAUNA SELVATICA: COME UN GRANDE CARTOONALLA FIERA DELL'ESTVOGLIO UNA CLASSE DIRIGENTE MODERNAIL NUOVO PARTITO DEI VECCHI TROMBATI“Caccia è cultura, amore e tradizione” L'assurda battaglia al contenimento faunisticoCACCIA PERMANENTE CACCIATORI DIVISIPartiamo dalla ToscanaITALIA: un paese senza identità. 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MEGLIO: PER UNA CULTURA DELLA CACCIA CHE AFFONDA LE SUE RADICI NELLA TRADIZIONE RURALEE Jules Verne diventò anticaccia CULTURA RURALE E CULTURA URBANA A CONFRONTOL'Enpa insulta i cacciatoriSELVAGGINA IN AIUTO DELL’ECONOMIAAmerica: un continente di vita selvaggiaLA LIBERTA’ DI STARE INSIEME A chi giova la selezioneLA CACCIA COME LA NUTELLA?LUPO, CHI SEI?Le fonti energetiche del futuro: nucleare si o no?TOSCANA: ARRIVA LA NUOVA LEGGEA caccia con L'arco... A caccia con la storia...Interpretazioni e commenti di nuova concezione10 domande ai detrattori della cacciaIL BRIVIDO CHE CERCHIAMOLa caccia come antidoto alla catastrofe climaticaPer una educazione alla natura E' IL TEMPO. GRANDE, LA BECCACCIA IL CAPRIOLO MANNAROCONSIDERAZIONI E PROPOSTE PER IL FUTURO DELLA CACCIA IN ITALIACaccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perdutaAllarmismo e vecchi trucchettiAncora Tozzi ?REALISMO, PRIMA DI TUTTOLe invasioni barbaricheAPERTURA E DOPO. 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Editoriale

Chi è diavolo, chi acquasanta?


lunedì 15 giugno 2015
    

Diavolo e acqusantaLo so che mi farò dei nemici. In senso buono, ovviamente. Lo so che molti di voi mi contesteranno. Però, scusate l'ardire, dopo aver letto su Globalist la notizia, non posso fare a meno di farvelo presente.
Cos'è Globalist?, direte voi. E' un giornale online, se non vado errato, come ce ne sono molti, oggi, purtroppo per chi lavora nella carta stampata. Ma, è la vita bellezza! Il mondo cambia e noi, poveri mortali, volere o non volere, siamo costretti a cambiare. I più accorti lo fanno prima degli altri. Qualcuno li chiama precursori, qualcuno temerari, qualcuno...avventurieri. I nomi si sprecano, ma il fatto è che c'hanno visto prima degli altri, che subiscono e, bene che vada, si accodano.

Globalist, allora. www.globalist.it. Per esteso: Globalist syndication. Una serie di allusioni (glob=blog; syndication un neologismo, coniato per indicare un'agenzia d'informazione indipendente), che incuriosisce e che obbliga, quasi, a indagare.

"Tante teste - si legge sul blog - scelgono di mettere insieme risorse e idee per costruire un progetto. Per rispondere alla necessità di voltare pagina, al vento che sta cambiando portandosi via cartacce e vecchi sistemi di potere anche nell'informazione. In questo percorso di innovazione e cambiamento, Globalist syndication opera nella costruzione di un modello informativo aperto e realmente partecipativo, al contrario del sistema chiuso dei media tradizionali. Un'agorà nella quale condividere informazioni, far crescere una news factory partecipativa che sappia realizzare un'informazione docg, controllata e garantita fin dalle fonti."
E ancora: "Globalist è una syndication indipendente - recita il Manifesto di adesione -  che riunisce giornalisti, blogger, scrittori, siti, associazioni e cittadini attivi sulla rete che vogliono fare informazione e promuovere il dibattito politico e sociale.

Globalist è impegnata a difendere e a promuovere la libertà della rete, la sua autonomia e neutralità e ha tra i suoi obiettivi quello di partecipare all'innovazione dell'informazione e del giornalismo. La nostra linea guida è l'indipendenza editoriale e la trasparenza degli obiettivi. Globalist si impegna a promuovere una informazione autorevole e di qualità. Tutti gli aderenti a Globalist syndication, sotto la supervisione dei garanti della qualità dell'informazione, si impegnano a verificare con cura la fondatezza e la fonte delle notizie, a indicarne la provenienza, fatti salvi limitati casi di tutela del segreto professionale sulle fonti confidenziali. La politica di trasparenza di Globalist ha come fine ultimo quello di fornire ai lettori tutti gli strumenti utili per esercitare un controllo critico sui materiali pubblicati. Nel pieno rispetto del pluralismo delle idee e del diritto-dovere di critica e di denuncia, Globalist si impegna a non pubblicare contenuti chiaramente diffamatori, xenofobi, razzisti, antisemiti o che incitino alla violenza e all'odio."

Come premessa, mi pare, ci si dovrebbe essere. Tanto più se, scorrendo nei click, si fa una prima verifica delle firme che vi aderiscono. Sicuramente di tutto rispetto. Di provenienza e di cultura eterogenee - e questa è una garanzia - come Nuccio Fava, Flavio Fusi, Giulietto Chiesa, Marc Innaro, Xavier Jacobelli, Paolo Longo, Gigi Moncalvo, Mario Morcellini, Ernesto Bassignano, Giovanna Botteri, Stefano Marcelli. Fior di giornalisti, fior di intellettuali.

Insomma, va tutto bene. Ma la notizia?
La notizia la dà questo giornale e non è da poco, soprattutto se si tiene conto di come la propone. "Diavolo e acqua santa insieme", la titola. E questo è già un programma. Perchè allude a un connubio che in questi ultimi mesi ha fatto versare fiumi di inchiostro (informatico, soprattutto) e commenti i più disparati, anche critici, nel mondo della caccia. Si, perchè il diavolo saremmo noi cacciatori, secondo il commentatore di Globalist, e l'acqua santa gli ambientalisti. O meglio, quegli ambientalisti, non meno temerari di quei cacciatori, che insieme hanno messo le gambe a "progetti congiunti a tutela dell'ambiente".
L'avrete capito, si parla dell'accordo fra Legambiente e la soprannominata "triade", Federcaccia, Arcicaccia, Anuu, accordo riproposto al recente Game fair di Grosseto e sostenuto dal CNCN (Comitato nazionale Caccia e Natura che fa capo ai produttori di fucili e cartucce da caccia), accordo che vede protagonista anche l'ISPRA, spesso criticata anche da cotali associazioni venatorie per certe posizioni ritenute (in buona parte a ragione) integraliste, perchè troppo astrattamente conservazioniste.

Del progetto sapete tutto, e Globalist lo riassume, in quanto teso a "valorizzare la fauna selvatica come risorsa". Commentando - e qui sta il bello, la novità, giacchè proposta da cotanta tribuna - che "Il ruolo dei cacciatori può essere di grande aiuto nella tutela della biodiversità, poiché sono gli unici in grado di monitorare costantemente le specie selvatiche presenti sul nostro territorio, requisito indispensabile per una governance efficace dell'ecosistema." E chiosando che lo stesso responsabile Fauna e Biodiversità di Legambiente, Antonino Morabito, "ha detto che bisogna affrontare i problemi in uno spirito di gruppo territoriale nel quale le diversità si uniscono. La comunità rappresenta l'insieme delle esperienze utile a costruire e non ad alzare muri". Rafforzando poi il concetto con le parole di Piero Genovesi, responsabile del servizio di consulenza ISPRA,  il quale ha confermato che per esempio "sugli ungulati, grazie al concorso dei cacciatori che fanno la maggior parte dei censimenti, abbiamo una fotografia più accurata di altri Paesi europei".
In Italia - recita ancora l'articolo di Globalist - "negli ultimi decenni molte specie selvatiche sono aumentate grazie ad aree protette, alla regolamentazione della caccia, all'abbandono di un'agricoltura estesa alle aree collinari e montane. Ma, oggi, c'è il rischio opposto, perché la sovrappopolazione mette a rischio l'economia. Tra il 2005 e il 2009 si sono registrati danni all'agricoltura per oltre 35 milioni di euro, senza parlare degli incidenti stradali."
 
Per cui: "L'agricoltura fa bene alla caccia" perché - è la conclusione di Stefano Masini di Coldiretti, uno dei più autorevoli Maître à penser  sulla scena della tutela dinamica del territorio - "le diversità fanno la forza di questo sistema. La caccia è fatta di territori e tradizioni e - ha aggiunto - se ambientalisti e cacciatori non lavorano insieme difficilmente nei palazzi di Roma verrà risolto il problema". Parole sostanzialmente confermate proprio da chi è nei "palazzi di Roma". Luca Sani, presidente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, che non ha esitato a sottolineare che "se si trovano sintesi unitarie su questi argomenti all'interno della società civile poi per la politica è più facile prendere decisioni".
Tutto questo lo si legge su Globalist, che chiude con un postulato tutt'altro che scontato in certi ambienti dell'intellighenzia nostrana: "Per quanto la legge sulla caccia sia ormai datata - scrive - il comune sentire, la sensibilità verso l'ecosistema e l'equilibrio ambientale fanno parte delle più moderne basi culturali condivise della vita di ciascuno di noi. La stessa Commissione europea, certamente scevra da animalismi esasperati, riconosce alla caccia un'attività funzionale al mantenimento dell'equilibrio faunistico. Insomma, cacciatori e ambientalisti, più che diavolo e acqua santa, potrebbero rimettere la chiesa al centro del villaggio. O la natura al centro della storia."

Se a voi sembra poco, a me - scusate - da semplice lettore appassionato di caccia, appare quasi come una rivoluzione copernicana. Perchè, finalmente anche chi, senza un minimo di riflessione si schierava dall'altra parte, comincia a riconoscere che la caccia è un fenomeno importante, i cacciatori possono essere determinanti anche nella società dell'hipad/hiphone, la nostra cultura è portatrice di valori che hanno forti radici nelle nostre tradizioni rurali, nella storia, nella scienza (siamo dententori di dati e ricerche sulla fauna più noi che tutte le accademie e gli istituti scientifici messi insieme!), nella società. Conta più, per esempio, la forza aggregante e solidale delle nostre squadre di cinghialai, delle nostre sezioni cacciatori, che qualsiasi altra organizzazione del volontariato. E, ciliegina sulla torta, tutto quello che facciamo lo facciamo gratuitamente, anzi, molto spesso, oltre ad alimentare, con le tasse che paghiamo, fondi per finanziare iniziative ambientaliste (che finiscono spesso a proporsi con la targa di qualche sedicente associazione ambientalista), ci mettiamo altri soldi di tasca nostra.

E allora, ben vengano, dico io, progetti del genere, ben vengano sposalizi fra il diavolo e l'acquasanta, basta che finalmente si riconosca che il diavolo non è poi un diavolo, e l'acquasanta è nella migliore delle ipotesi...acquafresca. Quando è davvero fresca. Ma questa è un'altra storia. Tutta da scrivere.  E, lasciatemi sperare, se tanto mi da tanto, ci potrebbe essere già qualcuno, più autorevole di me, ovviamente, e più ascoltato (magari Globalist in prima persona), che la sta per scrivere.
 

Alberto Morini
 
P.S.: E chi ha più filo da tessere*, lo faccia. Questa è la strada.
*Dove "tessere" è un verbo,  non un "asicurazione" della poltrona.
 
 

 

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29 commenti finora...

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Quest'anno ho gia pronte le cartucce voglio dei meravigliosi schidioni di uccelli e pezzi di cinghiale sul mio camino siete tutti invitati e nel rispetto delle leggi voglio impegnarmi dalla mattina alla sera per acchiapparne il piu' possibile ewiwa la caccia ewiwa il camino e lo spiedo!!!!!!!!!!!!!!!!!!! alllllleeeeeeeeeeeeeeeeee''''''''''''

da Lello 21/06/2015 13.34

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Miracolo, pensavo fosse sordo....

da silvano 19/06/2015 23.11

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

E si anche i Big Jon ( compagno della Barby, la bambola ) può far sentire la sua voce e udire l'Eco delle sue parole.

da Bekea 19/06/2015 15.52

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Ecco. Adesso la rete ti consente di stare alla pari con Eco. Pensa un po'. Un piastrellista, dico un mestiere a caso, e una colonna del sapere. Vedi te.

da Bombaliberotutti 18/06/2015 23.34

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

X scirea difatti il mio commento lo avevo pensato e scritto pensando ai filosofi del nulla, dopo aver letto quello che pontifica Eco su l'uso e l'abuso della rete.

da Bekea 18/06/2015 18.53

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Ribadisco che rimanere aperti al colloquio e' sempre una buona cosa, come e cosa buona uscirne quando l'altro fa il prepotente, confrontandoci avremo modo di dire la nostra ed evitare commenti su chi rinuncia al confronto.

da arturo 18/06/2015 13.53

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Bekea fai bene a stare in campagna. Restaci. Acchiappa cornacchie che lo sai fare, ma lascia perdere il resto; filosofia, sociologia, politica, dai retta, non fanno per te. Il problema, caro mio, è che oggi anche un bravo metalmeccanico, mentre non va a votare e quando vota, spesso sbaglia, un bravo bravissimo metalmeccanico crede di essere un premio nobel. Non nella branca della meccanica (avvitare o svitare un bullone) di sua competenza, ma dello scibile dell'universo mondo. Prima - ha ragione Umberto Eco - le sue idiozie si limitavano a inondare di effluvi vocali le fumose stanzette di una mescita, oggi grazie alla tastiera diventano (almeno così lui - il metalmeccanico, o il piastrellista - s'immagina), hanno valenza universale. poerannoi!!! E il politicante di turno gli dà ragione. Indovinate perchè?

da Scirea 18/06/2015 11.38

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

per il mondo va da un altra parte: allora secondo te chi si masturba è un play boy??? Leggi bene ciò che ho scritto ed altro non è che quanto si fa nei paesi mediterranei a noi confinanti!!!!!!!!!!!!

da andrea ge 17/06/2015 19.40

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Quando leggo articoli di caccia scritti da giornalisti che stando seduti ad una tastiera pontificano o teorizzano o fanno finta di sapere di caccia a me viene l'orticaria. Chi accredita questi sapietini laureati a parlare di cose che non conoscono non le vivono non le praticano. Queste sono solo masturbazioni mentali di scribacchini senza conoscenza.Lasciate scrivere di caccia i cacciatori che praticano l'arte venatoria 365 giorni l'anno, e fanno le albe da settembre a fine gennaio. Stò scrivendo con le finestre aperte e sono circondato dai canti di uccelli che conosco e distinguo. Ho trascorso tre ore a sistemare le penne e le zampe dei miei richiami. Prima avevo piazzato la gabbia per la cattura delle gazze, per il controllo dei nocivi.Tutto questo lo fà anche un giornalista che scrive di caccia ??? Finiamola con questi santoni inconcludenti e lasciamo scrivere ai cacciatori se vogliamo che la caccia sia amata dalla gente.

da Bekea 17/06/2015 15.33

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

si certo.Puntiamo ad andare a caccia tutto l'anno,a tutte le ore e mettiamoci pure con tutti i mezzi possibili immaginabili.Di certo saremo più credibili.VIAVIAVIAVIAVIA

da il mondo và da altra parte 17/06/2015 14.38

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Partendo dal presupposto che le ultime 2 leggi sulla caccia (968 e 157) fossero e siano leggi riduttive, molto politiche e poco scientifiche, che hanno fatto dell'Italia il paese più venatoriamente impedito, cosa posso aspettarmi da sedicenti accordi? Mi restituiscono febbraio? mi restituiscono i martedì e i venerdì? rivedono in senso migliorativo le specie cacciabili? o ancora, mi restituiscono i terreni sottratti artatamente all'attività venatoria ben oltre il 30% di legge? Non ci credo e non mi fido!!!

da andrea ge 17/06/2015 13.58

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Vero, caro milite, ma la definizione è un po' troppo congiunturata. Oggi, rispetto all'epoca di Butler, l'opinione pubblica ha altri strumenti per valutare. Viviamo in un villaggio globale e anche un sospiro arriva in un attimo dall'altra parte del globo. Calunnia, pettegolezzo, diceria, chiacchiera, chiamala come vuoi, ma racchiude sempre un pizzico - almeno - di verità. Tutti ascoltano, tutti sanno. Molti, moltissimi hanno capito. Anche gli americani, popolo di creduloni ignoranti. Personalmente mi rifarei invece ai classici. Sui principi, ovviamente, non sulle ragioni profonde, che volere o volare, rispondono alle stesse regole della natura. Tant'è vero che la storia e le massime a cui far ricondurre un popolo sono confezionate dal vincitore del momento. Il più forte, come appunto in natura. Tant'è vero che i classici in assoluto, Sun Zu per i cinesi, Von Klausewitz per gli occidentali, ci raccontano che in sostanza la guerra "è la prosecuzione della politica con altri mezzi". Ovvero, il bene e il male (a seconda dei punti di vista) che si fronteggiano eternamente nella società degli umani, come in tutte le società naturali, secondo leggi immutabili. Noi cacciatori, che forse ormai fra i pochi che con le regole della natura, quella vera, meravigliosa e tragica, siamo a contatto quotidianamente possiamo capire come stanno le cose. Poi, se vogliamo disquisire sul rapporto fra il diavolo e l'acqua santa, posso essere d'accordo che dietro certi conflitti si nasconde ben altro che una competizione fra favorevoli e contrari alla caccia. In discussione sono invece i modelli sociali e culturali che sovrintendono all'andamento dell'economia. Il denaro è il motore del mondo, e il mondo spinge verso un cambio radicale del modello millenario, quello rurale. Andiamo verso un concetto di società cellophanata. Compreso il pollo che non è più immaginato con le penne.

da Bip-Bip 16/06/2015 14.26

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

La guerra è solo un trucco, in quanto non è affatto quello che sembra alla maggior parte della gente. E solo un ristretto numero di persone sa in realtà di che si tratta. Si conduce per il vantaggio di pochissimi. Le masse ne fanno le spese. Maggiore Generale Smedley Butler, USMC - Il generale della Marina Americana più decorato della storia degli Stati Uniti d'America.

da milite ignoto 16/06/2015 12.42

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

una sana discussione aiuta a capire. dico la mia. un vecchio proverbio beduino diceva: se ci sta, il nemico è meglio averlo sotto la tenda a pisciare fuori, che fuori della tenda a pisciare dentro.poi, bisogna capire cosa significa "nemico". anche in questa categoria, ce ne sono di svariate categorie. non è certo legambiente a godere quando un cacciatore muore. poi, mi chiedo e vi chiedo: chi di noi o di voi si considera bracconiere? cosa significa bracconiere? secondo me è quello che non rispetta le leggi. buone o cattive che siano. secondo voi, uno che fa la posta alla beccaccia è da condannare o da assolvere? e quanti di noi protestano - a proposito di etica - per le tante beccacce messe in carniere all'estero? ultimo (ma non ultimo, ovviamente)dubbio: cosa abbiamo ottenuto finora in quelle occasioni in cui abbiamo adottato la politica del muro contro muro? siamo sicuri che i nostri dirigenti siano qualcosa di marziano? o - nel caso li consideriamo incompetenti o inetti - sono invece lo specchio della nostra incapacità a capire cosa e come si deve fare per recuperare la bella stagione perduta?

da spencer 16/06/2015 9.35

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

SCUSATE MA QUALE ACCORDO STORICO...CI HANNO SEMPRE TRATTATO DA DELINQUENTI,ASSASSINI,CONSIDERATI LA PEGGIOR SPECIE SUL PIANETA...MA CON CHI VOLETE RAGIONARE ? ANCHE CON TUTTA LA BUONA VOLONTA' E' IMPOSSIBILE,IN PASSATO CI SONO STATI ANCHE DEI TENTATIVI MA FALLITI...MA POI CON CHI VOLETE RAGIONARE CON QUELLO CHE ERA CONTENTO DELLA MORTE DEL CONTADINO/CACCIATORE UCCISO DAL CINGHIALE ?

da enrico pistoia 16/06/2015 0.47

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

A proposito dell accordo con Legambiente a un certo punto enuncia piu o meno cosi:ci sara una rendicontazione annuale...............verbo volant scripta manent .........vuoi vedere che nn se ne sa piu niente per risparmiare n1 albero? Fenomeniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!

da Annibale 15/06/2015 21.29

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Ci usano come controllori dell'ambiente ci fanno pagare un botto di tasse ,ci fanno pagare i danni ,ci trattano da criminali ci sottraggono territorio ,altro che compromesso storico ! Quando gli ricapita della gente come noi cacciatori?

da passatore 15/06/2015 20.43

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Scusate l'intromissione essendo un tesserato federcaccia dal mio punto di vista non credo che un accordo con fazioni anti caccia sia una cosa salutare x noi cacciatori cosa che forse x le associazioni risulta esserlo io dal Lazio vedo anno dopo anno scomparire territorio grazie ad ampliamenti indiscriminati senza rispetto della percentuale destinata alla caccia un opposizione ferrata sul calendario venatorio di anno in anno con riduzioni continue delle giornate discriminazioni su tutti i canali TV per non parlare della gente x strada che ci guarda come criminali in questo dove sono coloro che tutti gli anni gonfiano il portafoglio con le nostre tessere...... Forse a cena con il nemico a chiacchierare di come incasinarci la stagione di caccia questo è quello che io ho constatato nella mia regione se poi questo matrimonio deve esserci ben venga ma voglio vederne i profitti altrimenti è meglio un immediato divorzio buona serata a tutti

da Daniele 15/06/2015 20.01

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Bene...e come mai a noi in Piemonte ci riducono i tempi le specie,unica regione in Italia che se ne sbatte delle direttive europee ?Come mai come dici tu appassionato di caccia come me non possiamo adeguarci alle direttive,visto come la caccia fa parte della nostra cultura?Gradirei un commento da te.Ci risentiamo,un saluto da un appassionato di caccia in montagna

da setter'63 15/06/2015 19.12

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Non sono contrario per adesso a questa unione io sono come S. Tommaso buonanima che non credo se non vedo. Non ho visto ne sentito dire, ne letto fino ad ora una notizia che sia favorevole alla caccia scaturita da questo accordo. Nelle aree natura 2000 le restrizioni in Campania erano e sono rimaste quelle. La legge sui parchi che stava in via di ultimazione ad essere modificata ancora latita e per finire calendari venatori che non hanno cambiato una virgola per le restrizioni impresse nel passato. quanto dobbiamo ancora aspettare prima di vedere che l'acqua santa si mette al passo con i tempi. Intendiamoci non per i nostri sovvenzionamenti è chiaro no ? Un cordiale saluto a legambiente.

da jamesin 15/06/2015 18.20

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Bella pubblicità su Globalist. Retorica già trita e ritrita. Incitamento all'occupazione di poltrone da parte dei soliti... Soliti problemi per i semplici migratoristi. Il tutto a discapito dei cacciatori che si vedranno aumentare le tasse per il rinnovo! o sbaglio?

da cacciatore diffidente 15/06/2015 15.16

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

No grazie, non siamo sullo stesso piano, prima ci restituiscono un modo di andare a caccia dignitoso poi ci incontriamo a pian terreno, noi arriviamo dai sottofondi, nn fatevi fregare sono loro che hanno bisogno di noi per perpetrare i loro progetti e nn il contrario, il lupo perde il pelo ma nn il vizio e il padrone e il Diavolo.Open mind in open sky Ciao.

da Annibale 15/06/2015 14.21

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Il dialogo e sempre bene accetto ma dobbiamo stare sullo stesso livello, poi possiamo iniziare a confrontarci sempre che tutto cio' sia possibile...mai dire mai!

da arturo 15/06/2015 13.34

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Il Diavolo ti liscia perche vuole l anima, la mia nn l avranno mai, e il territorio nemmeno. Tutti giornalisti indipiendenti??????Ma laciamo perdere che e meglio, pensiamo prima come riformare le Aavv e gli Atc, a fare pulizia in casa, per presentarci sereni e preparati alle sfide che verranno. Ciao

da Annibale 15/06/2015 12.26

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

X A.Conte,condivido quasi tutto,federcaccia e arcicaccia,noooooooooooo....fai il bravo,sono loro 2 che stanno con animalari-ambientalisti e non hanno tirato fuori un ragno dal buco,io ti dico TUTTE le ASS.VEN.SI SONO GIRATE DALL'ALTRA PARTE e noi cretini,a litigare tra noi è meglio quella,no è meglio quell'altra.Spero che adesso qualcosa cambi...voglio essere ottimista,un saluto

da MARCELLO64 15/06/2015 11.03

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Compromesso storico?

da Little John 15/06/2015 10.20

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Se insistiamo su questi tasti, il primo passo è fatto. Avremmo conquistato il diritto di esistere a dispetto degli scemi. Poi ci dovremmo aggiungere ancora un po' di sollecitazione dei sensi (profumi, sapori di selvaggina a tavola, a livello diffuso, ovvero non solo nei ristoranti titolati che sono importantissimi, ma anche in tutte le trattorie, in tutti gli esercizi di alimentari d'Italia. Non solo: quando cucinate la selvaggina, aprite le finestre, così il profumo arriva anche alle narici dei vicini di casa). Infine, nel sociale. Facciamo notare la nostra presenza, che c'è ma non la sappiamo comunicare. E qui, la rivoluzione "culturale" s'impone davvero. E' un compito gravoso, che si devono accollare le AAVV, finora molto sonnacchiose. Con due eccezioni (Federcaccia che si propone però più sul fronte tecnico che su quello culturale, con qualche volo pindarico di cui si percepisce la vacuità; Arcicaccia che fa più politica e propaganda che informazione. Il resto è solo propaganda assicurativa, spesso dannosa soprattutto per i toni sbracati, da bar).

da A. Conte 15/06/2015 10.13

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Bell'articolo, concordo con Ugus: necessario trovare un giusto equilibrio cui non fa bene l'estremismo di ambo le parti (cacciatori talebani ed animalisti). E gli agricoltori dove satnno?

da vecchio cedro 15/06/2015 10.04

Re:Chi è diavolo, chi acquasanta?

Parole sante. Ma.....a tutto c'è un ma! Gli accordi vanno tutti bene finchè si tratta di ungulati, specie alloctone, opportuniste, ecc. Poi quando si parla di avifauna tutto si chiude. Anche per le specie più invasive (Storni, corvidi, cormorani, piccioni ecc.) non c'è storia o confronto con nessuno. Non si riesce a far passare l'idea di una gestione-prelievo scientifica anche dell'avifauna.

da ugus 15/06/2015 9.17