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Editoriale

GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI


lunedì 13 dicembre 2010
    
Stefano MasiniHa ragione Marinetti – proprio lo scorso anno abbiamo celebrato i 100 anni del futurismo, di cui fu eminente esponente – quando nel Manifesto della cucina futurista, oltre a tuonare contro la pastasciutta, afferma che “si pensa, si sogna e si agisce secondo quel che si beve e quel che si mangia”.
 
Siccome in questo Paese, i vegetariani, cioè l’Italia che non mangia carne e pesce, sono una minoranza che, per quanto agguerrita, non è granchè significativa, credo che ci sia un orizzonte di lavoro culturale. Siamo di fronte ad un fondamentalismo: se con la LAC non ci possiamo sedere a lavorare, con il sistema nel suo complesso sì. Per fare questo, però, dobbiamo investire.

Riprendendo il discorso interrotto nelle altre note pubblicate recentemente da Bighunter.it, voglio introdurre un’altra provocazione agricola. Sempre il domenicale del Sole 24 ore ha pubblicato un breve articolo dal titolo: “Di quale gallina mangereste le uova?” (corredata con la foto di tre galline), che proponeva ai lettori un esperimento, chiedendo “Qual è l’uovo della gallina che ci dà più sensazione che sia buono?”. Io credo che nessuno, eccetto chi provenga dalla campagna, preferirebbe una gallina un po’ mingherlina, sembrando, questa, un po’ più stentata. Si tratta, invece, della gallina allevata sul prato, che può beccare qualche lombrichetto e mangiare un po’ d’erba. Se il consumatore finisce per non riconoscere la gallina, così come accade, è inutile, sotto un profilo economico, che gli agricoltori investano in un’organizzazione aziendale dotata di maggiori spazi, che necessita una migliore condizione di benessere animale, tempi naturali di accrescimento e migliori mangimi.

Bisogna partire dal consumatore: per questo è partita una campagna per far conoscere gli orti, perché è giusto che i bambini, sin dalle scuole, vedano come si organizza un ciclo colturale. Anche loro devono partire dalle zolle.

Io credo che proprio il rapporto con i più giovani sia la più grande priorità della caccia. Mi spaventa davvero sapere che, fra le persone ricomprese nella fascia di età che va dai 20 ai 30 anni, meno del 6 % siano giovani cacciatori. Il ricambio generazionale è e deve essere una priorità. Si continua a parlare di modifica delle leggi, mentre vi sono urgenze molto più pressanti, come quelle dei giovani (se uno ha un minuto da spendere per la caccia deve pensare ai giovani) e delle quote rosa. Infatti, bisogna introdurre le quote rosa, non dico, come accade in politica, per legge - che poi si corre il rischio di coinvolgere persone con talenti diversi dalle qualità intellettuali - ma è importante lavorare sul territorio per attrarre le donne. Del sondaggio di Finzi mi ha impressionato il dato sulle persone ostili: le donne. E sono proprio loro le mamme e, sempre più spesso, le maestre e le professoresse.

Il tema dei giovani ci deve far riflettere per investire nella comunicazione e richiede un ragionamento sulle tendenze della green economy. Un altro titolo di Repubblica ci dice che un’impresa su tre è legata all’ambiente: “Dai faunisti agli energy manager: i nuovi mestieri della green economy”. Nella caccia c’è posto per i giovani, non solo per fare volontariato, ma anche per lavorare. Come mai non siamo in grado di valorizzare questa indicazione, che vede l’ambiente come un’opportunità di business? Risulta che il 38% delle nuove assunzioni sia riconducibile a diversi ambiti di diffusione della green economy. Ritengo che anche l’ATC abbia bisogno di pianificatori, di studi naturalistici.

Ma non dobbiamo dimenticare nemmeno gli anziani e la nostra tradizione, la cultura, perché, come dice un vecchio proverbio africano, “quando un vecchio muore una biblioteca brucia”. Dobbiamo valorizzare la presenza degli anziani nel racconto che dovremmo svolgere, perché il raccontare ed il tramandare ai più giovani - lo abbiamo detto prima – ha una funzione fondamentale.

Proprio come accade all’università, dovremmo prenderci un anno sabbatico. Smettiamo per un anno di parlare di riforme della caccia e dedichiamoci a risolvere questi problemi. Un anno non è lungo. Credo che abbiamo perso già tanti anni ad andar dietro a questa o quella politica che non ha fatto altro che dirottare la caccia su binari morti. Liberare, quindi, le nostre energie per focalizzarci sulle priorità, sulle cose serie; poi riparleremo della modifica delle leggi.

Dobbiamo concentrarci sulla formazione,  pensare ad un centro di alta cultura venatoria, ad una scuola dove formare i giovani dirigenti. Parlare di cultura della caccia, dialogando ed interagendo soprattutto con altri mondi. E’ fondamentale che la caccia si doti di una scuola.

La caccia deve essere interpretata in senso multifunzionale, in un ottica di servizi. Non soltanto andare a caccia da settembre fino a gennaio, ma guardare alle altre opportunità che essa offre, come l’essere guida naturalistica, fare bird watching. Ogni qual volta leggo che la Lipu fa bird watching, penso che le opportunità che hanno i cacciatori di palude di vedere da lontano un codone o un fischione non le ha nessun altro: sono vere e proprie energie sprecate. È necessario insistere in questa direzione. Penso anche alla prevenzione incendi, come già si fa, al tiro, alla cinofilia, ed a molto altro, guardando alla società ed ai nuovi bisogni che da essa emergono.

La comunicazione deve essere permanente, un grande investimento, che va al di là degli organi associativi. Qualcuno ricorda la rivista Oikos? Se è pur vero che all'epoca (anni novanta) fu anche  criticata, non possiamo non riconoscere che fu una grande esperienza, affidata ad uno dei più grandi scienziati mondiali dell’ambiente, Enzo Tiezzi. E’ venuta meno, forse perché partita troppo in anticipo, come è talvolta accaduto a Giacomo Rosini, scomparso presidente di Federcaccia, per alcune delle grandi cose che ha fatto. L'Ekoclub, per esempio, ancora, vive, oggi, nell’opacità poiché esprime un ambientalismo corporativo, mentre dovrebbe essere una punta di diamante di un altro modo di pensare: non Ekoclub perché un posto in più nell’ATC fa comodo. Ekoclub deve battersi per un posto in più in un parco, uno su 772 parchi. Da qualche parte ci saranno pure le condizioni per farlo.

Parlando sempre di comunicazione, voglio citare un altro esempio recente che riguarda la Coldiretti, di cui io faccio parte: abbiamo deciso di mettere un televisore in tutte le 8.000 Sezioni che abbiamo sul territorio, in cui 24 ore su 24 si trasmettono filmati di agricoltura. Questo perché chi entra in una Sezione deve poter ascoltare e guardare quello che facciamo. I video funzionano. Anche i cacciatori dovrebbero fare più video e mandarli sul territorio, farne occasioni di dialogo. Si potrebbe potenziare, ad esempio,  il sistema dei notiziari on-line.

Bisogna svecchiare la comunicazione, comunicare con i più giovani, anche mediante gli sms, creare un database di numeri di cellulare.

Anarchia e intelligenza affettiva – l'ho già detto - non bastano più. Bisogna miscelare spontaneità e direzione: la spontaneità dei presidi locali (i circoli, le sezioni, anche quelle con un solo socio, perché è lì che c’è l’entusiasmo, il rapporto stretto col territorio) ed una forte guida centrale.

Parlerei senza vergogna di un neo-centralismo, perché occorre risolvere questa opacità nel governo della macchina e la soluzione risiede nel separare i ruoli di rappresentanza da quelli tecnici. Orientare l'impiego delle risorse, ricorrere a competenze di professionisti, adeguate strutture tecniche, per interpretare scientificamente gli eventi, il mondo della ricerca, l'agricoltura, fare squadra.
 
Quanto al sistema associativo, è chiaro che il tesseramento deve avere un valore simbolico, ma qui sta la provocazione: oltre alla tessera, forniamo servizi. Quello che conta è fare i servizi del futuro, che vanno dagli esami per la licenza (le licenze, ormai), gli aggiornamenti tecnici e culturali, l'assistenza per i servizi che l’ATC può erogare,  l’organizzazione degli eventi. È indubitabile che per far questo occorre una vera e propria progettazione politica.

Quanti dirigenti di associazione sono informati sulla riforma della PAC? Non lo chiedo, va bene, però bisogna interrogarsi. Se in una organizzazione associativa di livello provinciale non si segue questo tipo di lavori, significa non essere in grado di leggere il futuro del territorio di domani, in quanto nell’elaborazione del mercato dei beni pubblici su cui si sta discutendo c’è la rappresentazione di come sarà il territorio dal 2013 in poi.

In conclusione, voglio ribadire il mio ottimismo verso il futuro.

Ho letto poco tempo fa un interessantissimo articolo, pubblicato su Der Spiegel, di un intellettuale tedesco, Enzensberger, sulle categorie del benessere. Chi è che vive nel lusso? Uno pensa a chi ha i soldi, il denaro: ma il nostro filosofo ci dice qualcosa di diverso, ossia che il lusso riguarda quei beni che scarseggiano nella nostra società. Cos’è che scarseggia oggi? Il tempo: tutti noi sacrifichiamo il bene principale, quello di seguire le nostre passioni, la famiglia, la caccia. Ed ancora, l’autonomia, lo spazio, la sicurezza. A questi beni Enzensberger ne aggiunge, però, altri che sono ancora più rari e, perciò, più lussuosi: la convivialità, l’ambiente e la bellezza.

Credo che tutti noi che andiamo a caccia siamo d’accordo che la caccia sia convivialità, perché vogliamo passare del tempo con gli amici e con i familiari;  sia ambiente e bellezza, perché cacciamo in Italia che è un Paese straordinariamente bello ovunque, che è un mosaico di paesaggi. Se saremo capaci di vendere questi beni lussuosi potremo coinvolgere i giovani e le donne in un’attività che torna ad avere prima di tutto colore culturale.

Certo, per far questo bisogna prima e velocemente aver fatto quello che fin qui ho provato a indicare. Dobbiamo procedere, lo ripeto e concludo,  possibilmente tutti insieme, verso una radicale riorganizzazione del nostro sistema di pensare e di agire.

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52 commenti finora...

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Sig.John Lenoni Lei è il sondaggista del Ministro Brambilla? Uno si, otto no, uno indeciso, sembra proprio il risultato del sondaggio commissionato dal Ministero del Turismo. Se così fosse Le consiglio di leggere la sfida di Finzi a Pagnoncelli ma se non lo fosse e ce lo racconta per un suo vissuto diretto ho la netta sensazione di aver già e più volte dialogato con Lei. Naturalmente mi sbaglierò. Buona Giornata.

da Silvano B. 19/12/2010 10.34

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

La differenza tra un niente ben educato ed uno maleducato è, SICURAMENTE, nulla....

da Fromboliere 17/12/2010 12.49

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Massimo, Frombo, Nicola non fatemi arrabbiare il poveraccio, diventa scurrile e vi fa la bua sul culetto

da Naato cacciatore 17/12/2010 11.28

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Pergion: il niente è solo niente, farselo o non farselo non cambia le cose, solo niente rimane.

da Fromboliere 17/12/2010 11.17

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

depositario di dati certi... comunque, fammi conoscere il bambino felice e l'indeciso che sicuramente mi troverò bene. Dai, stupiscici! cerca un dialogo, fai domande serie e non insultare che devi tirar su otto bambini.. non dare cattivo esempio, non devono raccogliere fagiani ma devono andare per le strade, forti delle loro convinzioni e del branco che formano, con picconi e vanghe a spaccar vetrine. Però un fagiano no! Quello no!!!

da nicola 17/12/2010 9.33

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

John...non sempre lo raccogli morto l'animale, spesse volte lo devi finire con le tue mani (come quando vai a pesca no?). Questo potrebbe essere un problema per chi non è abituato, ed effettivamente non ci si abitua mai completamente, la vita di un animale ricorda troppo la nostra...esattamente come tirare il collo ad una gallina, cosa che faccio ma che mi provoca ogni volta un certo “dispiacere”. Chi, di questi tempi, se abituato alla città ed ai supermercati (esempio emblematico della società consumistica che ha devastato il mondo) farebbe una cosa del genere? Nessuno! Eppure c'è sempre qualcuno che gli animali li deve uccidere per farli arrivare sopra le nostre tavole, sulle nostre scarpe o cinture o per farne test da farmaci. Ignori e vorresti che tutti ignorassero come stanno in realtà le cose? Ti senti forse migliore, lenisci i tuoi sensi di colpa tappandoti occhi ed orecchi, magari protestando contro quella scuola rea di mostrare ai ragazzi come si lavora un maiale? Ti senti più sollevato o moralmente elevato sapere che il tuo paese quest’anno per il buon trattamento di cani randagi e gatti salottieri ha dedicato 10 volte gli spazi televisivi (perché ritornano soldi) rispetto alle immagini di “quel” bambino che ogni 6 secondi, in qualche parte del mondo, muore di fame (cosa questa che anche parlandone non ritornerebbe soldi)? Sei orgoglioso di questa civiltà occidentale e del rapporto che ha con la natura? O forse il rapporto con essa era migliore quando c’era mio nonno, che pure tirava il collo alle galline ed aveva uno stile di vita simile al mio...insomma, tu a me cosa vorresti insegnare affinchè anch’io possa “elevarmi” a questa moderna civiltà che appartiene sicuramente più a te che a me?

da massimo zaratin 17/12/2010 9.25

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Zaratin perfetto, è esattamente come pensavo. Per un alunno felice di raccogliere un animale morto e ancora caldo ce ne sono SICURAMENTE altri 8 che non lo farebbero, e 1 indeciso. Proprio come nelle media di ciò che pensa la popolazione della caccia. x Fromboliere: fatti i cazzi tuoi.

da John L. 16/12/2010 23.24

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Egregi signori! Pensiamo solamente che dal 1978 in poi la nostra passione è stata mandata a put.... a causa di quella classe politica. Ora, da poco tempo è arrivato Berlato, da molti schifato. Signori, ma prima di lui chi cera?!... Ora tutti i politici e varie associazioni venatorie lo stanno spudoratamente copiando! Signori personalmente trovo blasfemo che uno qualsiasi possa dire la propria senza aver messo a repentaglio la propria faccia per un mondo venatorio più rispettato. In breve personalmente non ho mai visto Berlato parlare o farsi scudo dei lavori di altri, perchè gli altri di lavori non ne hanno mai fatti a favore della caccia! Egregi cacciatori chi ha orecchio per intendere intenda!!!

da RAPINATORE "Buone Feste a Tutti" 16/12/2010 20.42

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

X gion: Un nick name che incrocia il mito con un personaggio da suburbia, la selvaggina con il corpo di Cristo... I trolls non dicono mai niente nei loro post, esprimono, in compenso, molto bene se stessi.

da Fromboliere 16/12/2010 12.19

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

John...è con l'avanzare dell'età, forse la paura della morte che si fa più pressante, che l’uomo si r@ncoglionisce. Hai mai notato come un bimbo di soli 3 anni rincorra un qualsiasi animale da cortile per prenderlo oppure quanto sia da evitare di dare un pulcino in mano ad un ragazzino perché tenderebbe a strozzarlo? Chi gliele ha insegnate quelle cose? Nessuno! È puro impulso naturale appartenente all’uomo. Quando cresce, impara che una vita va tolta solo se di questa si ci deve cibare…ed anche questa cosa non serve che nessuno gliela insegni perché l’uomo ha sufficiente ragione per comprendere che le cose stanno così! Una persone che toglie una vita per il solo gusto di farlo è uno psicopatico ovverosia è un atteggiamento che non appartiene all’uomo , e nemmeno agli altri animali. I ragazzi un po’ più grandicelli invece, se non ancora inquinati dall’”ipocrisia delle città” (concedimi il termine) vengono a caccia senza alcuna preclusione mentale, cosa questa che appartiene solo all’”homo rinco” il cui habitat naturale è solitamente il cemento. L’ultimo ragazzo che ho portato a caccia (12 anni) è rimasto estremamente affascinato dall’alba (non l’aveva mai vista). Si è goduto meglio che in un cinema o davanti ad una play station la scena del cane in ferma ed è corso a recuperare il fagiano abbattuto, pulendosi successivamente le mani sporche di sangue sulla giacca come niente fosse. Ho donato quel fagiano al ragazzo chiedendo se il papà era in grado di spiumarlo…mi ha risposto che se non lo faceva suo padre l’avrebbe fatto lui. Qualche giorno più tardi ha detto a mio figlio che la carne di quel fagiano era talmente gustosa da non esserci paragoni con quella dei soliti polli da supermercati.

da massimo zaratin 16/12/2010 9.39

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

la stessa che hanno difronte ad una bistecca cruda caro j.lenoni!...ps:cambia nikname!!

da Luca p. 16/12/2010 0.47

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

x Zaratin: mi piacerebbe sapere che reazione hanno i ragazzi davanti al corpo insanguinato di un animale da te trucidato.

da John Lenoni 15/12/2010 23.43

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Carissimo, rispondendo alla tua e.mail, io sono della prov. di Ferrara e ti devo informare che almeno nella mia prov. la caccia sta andando a farsi benedire ossia ci sono un sacco di gruppi di cacciatori chiusi a porte chiuse ossia che non vogliono nel gruppo nessuno e pensano solamente per loro. Habitat non ti dico vi è solamente colture intensive e basta i frutteti, gli incolti le siepi e strenne che vi erano un tempo non esistono più vi sono le terre livellate come i bigliardi. ciao e grazie

da Simone Marzola ATC FE8 15/12/2010 13.06

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

ottimo, ma il cacciatore - per questioni di rapporti istituzionali - può essere autorizzato a entrare nelle scuole se è in grado di fornire informazioni di valore culturale. Quindi: biologia, ecologia, zoologia, etologia, gestione del territorio, prevenzione calamità, tutela protezione sorveglianza, interventi nel sociale etc. Altra cosa è se fuori della scuola c'è modo di dimostrare ai bambini, ai giovani, la vera essenza della caccia. Non bisogna dimenticare che oggi il mondo è complesso, le opinioni sono tante, anche quelle di presidi direttori e corpo insegnate, come pure le sensibilità degli stessi genitori. Basta vedere cosa succede sull'ostentazione dei simboli (il crocifisso, la rosa camuna, tanto per fare un esempio), e sull'insegnamento della religione, per avere un'idea di come stanno le cose.

da Gelmino S. 15/12/2010 11.43

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Anzi...ti dirò di più: Ogni domenica mattina, di mia spontanea volontà, porto a caccia un ragazzo diverso della scuola di mio figlio (le medie)...sapessi quanto è costruttivo per loro e quanto si divertono...è andata a finire che ho prenotazioni fino al 31 gennaio!

da massimo zaratin 15/12/2010 9.50

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Scusami, che ci vedi di strano per la caccia nelle scuole? Qui da noi organizzano già le uscite di pesca "didattica" per i bimbi delle elementari e delle medie...non ci vedo nessuna differenza!

da massimo zaratin 15/12/2010 9.41

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

la caccia nelle scuole forse no, almeno direttamente. ma i cacciatori avrebbero molto da insegnare anche nelle scuole. c'è già chi lo fa e i risultati sono ottimi sotto tutti i profili. anche qui, ci vorrebbe più impegno da parte delle associazioni,

da M. tessori 15/12/2010 8.06

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

john lenoni, ci deve pur essere un motivo, se senti la necessità di chiarire chi è il poveretto................poveraccio!!!!!

da Nato cacciatore 14/12/2010 19.24

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

uahahahuah avete sentito, bella questa... Zatathustrin vuole portare la caccia nelle scuole... e perché non anche il paracadutismo, o la filatelia, o la dama, o il cinema, o il pattinaggio su ghiaccio, o... ... .... uahuahuahahahahahaah poverettoooooooo!!!! (TU, non certo io!!)

da John Lenoni 14/12/2010 18.15

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

:-)))))))))))))))))))))))

da Ezio 14/12/2010 17.51

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Se il "volemose bene" fosse più spesso sentito realmente e non fosse invece una sorta di maschera al "così te posso usà meio", probabilmente ed effettivamente magari forse chissà, le cose andrebbero realmente meglio. E non solo per la questione caccia.

da Ezio 14/12/2010 16.18

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

la soluzione sta nell'abbraccio ecumenico (volemmose bene, tutti insieme appassionatamente...). Per praticarlo, c'è chi s'impegna con la buona tavola (davanti alle pappardelle alla lepre, o al cinghiale in salmì, ci si fanno tanti amici), altri con il volontariato. Io, tutte le volte che posso, regalo una canzone. La musica è una bella medicina e una grande amica. Per esempio, per chi ama il pop-mistico, vedi www.youtube.com/watch?v=vve6TalWi7Q Branduardi con la morte del cervo per il popo-pop vedi Lucio Battisti, la Luce dell'est, www.youtube.com/watch?v=L49q7F7oS0g per il country, non c'è canzone migliore per interpretare lo spirito della caccia se non LIBEA' di Nicola Di Bari, vedi youtube.com/watch?v=vrt_ChOuplo, versione italiana di Country roads di John Denver (vedi puire you tube). L'ironia la trovi nel mitico Il cacciatore di Luiselle (è la cartuccia che non va, è il tordo che tarda) e nella Cinquetti de Il cacciator del Bosco. Il massimo lo trovi in Cocciante: Cervo a primavera. Youtube.com/watch?v=7ar2VJsSczM fatele conoscere, date retta, avrete meno nemici e più amici

da Ringo Stari 14/12/2010 16.00

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Lo so...lo so....grazie.

da Ezio 14/12/2010 15.06

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

X Ezio: non era mia intenzione di mettere in dubbio la tua buonafede, che ovviamente, non era in discussione. Totalmente condivisibile l'ingresso dei giovani sulla scena della caccia italiana: chi ha avuto buoni maestri deve avere la strada libera.

da Fromboliere 14/12/2010 13.56

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

"Nemmeno è giusto generalizzare: sebbene solo a macchia di leopardo, ci sono processi sani che portano eccellenze." ...PIU' CHE D'ACCORDO!!! Anche perchè è un fatto e non solo parole....."Alla fine, lo ripeto, piangersi addosso è il peggior dei mali, tra tutti. O si comincia a fare qualcosa o è più onesto tacere.".... Per questo, nel mio "piccolo" ovvio, penso di avere la coscienza a posto, o almeno abbastanza a posto. Temo però di essere arrivato quasi al capolinea della pazienza. I motivi saranno molti, non so, forse anche perchè ho dovuto combattere e combatto su più fronti. Perciò, alla soglia dei 50, apprezzo quasi solo più la compagnia della famiglia, di amici cari e la ferma e la guidata di un codafrangiata su una bekka. Spero vivamente in quel: "GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI"

da Ezio 14/12/2010 13.21

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

X Ezio: come stanno le cose è ormai evidente, più o meno. Come farle cambiare? Alle associazioni i soldi si possono levare senza rinnovare la tessera. Agli ATC i soldi glieli puoi levare soltanto rinunciando alla caccia. Allora non si risolve un problema suicidandosi. Inoltre l'interlocutore diretto degli atc sono le associazioni e qui il cerchio si chiude. Nemmeno è giusto generalizzare: sebbene solo a macchia di leopardo, ci sono processi sani che portano eccellenze. Alla fine, lo ripeto, piangersi addosso è il peggior dei mali, tra tutti. O si comincia a fare qualcosa o è più onesto tacere.

da Fromboliere 14/12/2010 12.22

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

X Rigino. Tutta la vita è una contraddizione e comunque il male che si fa ritorna sempre indietro. Non nella forma in cui ci aspetteremmo ma ritorna. Così come il bene. In quanto alle chiacchiere, Massimo è ovvio che se facciano tante e la speranza rimane che da quelle "qualcuno", un "predestinato", un "puro", raccolga ciò che vien fuori di buono e lo utilizzi per il bene comune. Personalmente credo che il padre di tutti i problemi siano i soldi. Invece di essere considerati un mezzo sono considerati dai più un fine. A volte immagino che accadrebbe se un parlamentare guadagnasse "solo" 3mila euro al mese, se le associazioni di qualsiasi genere dovessero vivere solo con le risorse offerte dai soci, e così via.... X Frombo, per ciò che riguarda la caccia è palese che è l'habitat che determina il successo o meno di una determinata specie. Quella è l'unica verità a cui tutti tentano di sfuggire. Perchè con i soldi gli atc, i parchi e le varie associazioni che si dovrebbero occupare di habitat, mantengono la loro struttura burocratica e stop. E' un po' come se ad un malato gravissimo o ad un affamato ci si occupasse di comprargli un bel paio di scarpe ed un vestito da boutique.

da Ezio 14/12/2010 11.47

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

.....chi è sincero scagli la prima pietra.....

da Fromboliere 14/12/2010 11.32

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Il problema Ezio, e Fromboliere, è che non solo la massa ti appiccica le etichette e ragiona in base a quelle...lo fanno purtroppo anche, e soprattutto, i capi supremi della caccia! Per questo trovare sinergie condivisibili, oneste e sincere diventa un'impresa sempre più difficile, e ci si ferma alle chiacchiere...eppure basterebbe solo pensare se in questi "3 giorni" di esistenza terrena si desidera veramente lasciare qualcosa di buono per i nostri figli!

da massimo zaratin 14/12/2010 11.13

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

lo sanno tutti che confavi è Berlato. E fino a prova contraria un leader trasmette per li rami il suo verbo. Anche se ultimamente appare un verbo piuttosto afono, vito che l'uomo è impegnato a sostenere il bello addormentato (leggi Silvio nostro; gazebi della Brambilla compresi?). Non ti pare che quanto meno ci sia qualche contraddizione? Oppure basta lanciare messaggi (associazione ambientalista [versione fare ambiente], cultura rurale, associazione ambientalista [versione wilderness]), per non perdere l'onda buona?

da Rigino 14/12/2010 11.05

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Vedo ancora una volta Massimo che la pensiamo pressochè allo stesso modo sulla questione "caccia", che non è un settore a parte ma solo un tassello di un settore, cioè quello della ruralità. E pensare che per ora sono di Arcicaccia, ho votato a lungo per la Lega Nord, porto il 42 di scarpe, sono uno statale fannullone, caccio pressochè solo bekke coi setter, eeee..... Così scombiniamo un po' le carte a qualcuno, visto che ogni persona è un universo a parte, il mondo è vario e variabile, solo chi è stupido non cambia mai idea, e ciò che conta veramente sono LE IDEE!!! ... Ma se vogliamo essere veramente onesti con noi stessi, sappiamo entrambi che la massa vede che Arcicaccia è di sinistra, CONFAVI è di Berlato e tutto si ferma a quello. Che poi chiunque faccia o dica le cose più giuste del mondo non interessa ad alcuno che non indossi la sua stessa casacca. Politica docet. L'opposizione è sempre contro, a prescindere. Ecco perchè siamo dove siamo.

da Ezio 14/12/2010 11.02

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

X Zaratin: Per esaudire la richiesta di banalità che certuni paiono esprimere, permettimi prima una considerazione fantozziana: se va avanti così, per bene che ci vada, siamo rovinati. Quindi cosa raccomandare o suggerire? per me niente. Molto ho già detto e ho solo poco da dare. Probabilmente rivedrò alcune mie convinzioni, prenderò la tessera di qualche associazione perché non credo più che saremo in grado di formare qualcosa di nuovo. Quindi mi sembra sempre più inutile disperdere energie in altrettanti inutili sogni, queste energie bisogna rinnovarle a favore di chi ha già una struttura e lavorare dal di dentro, per renderla più efficiente. Condivido spesso le idee del Signor Masini, questa su esposta è una di quelle. Oggi più che unità, forse una chimera, è necessaria più sinergia, non importa per fare che cosa, ma se alla fine si decide per qualcosa, che allora si faccia, unilateralmente, con ogni mezzo e con la massima determinazione. Come ti dicevo non risolverà, ma potrebbe aiutare.

da Fromboliere 14/12/2010 10.56

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

ma il pallino - il tuio almeno - ce l'ha lui. O no? Non sei un dirigente di confavi?

da Gino 14/12/2010 9.24

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Caro Fromboliere, per risolvere un problema, innanzitutto bisogna conoscerlo e secondo me, per la caccia, non ci sono le idee sufficientemente chiare sugli obiettivi. Se dovessimo, seriamente e ragionevolmente, scrivere ognuno 5 punti che secondo noi potrebbero risollevare le sorti della caccia in Italia, alla fine ci accorgeremmo che quello che chiediamo non è raggiungibile attraverso questo tipo di “politica venatoria”, anzi ne siamo lontanissimi. Proviamo? Io ad esempio chiederei maggior territorio per esercitare la caccia, possibilmente integro, senza troppe infrastrutture urbane; rapporto di collaborazione (anche economica) con i primi attori, cioè gli agricoltori; possibilità di entrare nei programmi scolastici per insegnare ai ragazzi una passione che per certi versi rappresenta anche uno stile di vita, integrando gli insegnamenti con altre attività connesse alla ruralità (secondo me di questi tempi ne abbiamo tutti un gran bisogno); possibilità di gestire buona parte del territorio secondo i criteri della razionalizzazione delle risorse faunistiche e per una loro incrementazione e non ad esempio secondo i criteri dell’attuale “gestione parchi”; mezzi e risorse economiche (e ci sarebbero) per portare la corretta informazione agli italiani attraverso i media; alla fine, poter esercitare la mia passione secondo regole scientifiche e leggi europee. Sviluppare questi punti significa, a tutti gli effetti, fare dell’ambientalismo … e non parlare solo di caccia...o peggio, come Francois qui sopra, tenere costantemente fisso il "pallino" di Berlato ;

da massimo zaratin 14/12/2010 9.20

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

chiedi a Berlato, caro Zaratin, lui ti darà l'idea vincente.

da Francois 14/12/2010 9.00

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Il problema della caccia italiana è che tutto aiuta, ma niente pare risolvere....

da Fromboliere 13/12/2010 20.33

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Alla "cultura rurale" hanno partecipato più gli agricoltori che le associazioni venatorie...e la cosa avrà seguito, con o senza queste ultime! Sul discorso "giovani" credo di essere stato uno dei primi qui sul web a parlare della necessità di "sostituire" la vecchia dirigenza delle associazioni mentre sull'ambientalismo, caro Giscardo, temo (in realtà spero) sarà un passaggio obbligato per la caccia di domani. Ovvio che questo approccio diverso non può che essere affrontato da menti giovani, moderne ed aperte. Sono fermamente convinto che il mondo della caccia, oltre ad avere potenzialità ancora nascoste, non sfrutti tutto ciò che gli ruota attorno inteso appunto come "cultura rurale". Se non c'è una nuova idea, innovativa, travolgente, ovverosia un progetto ben definito di più ampio respiro, quand'anche i giovani andassero a ricoprire i posti che dici tu (e mi auguro accada presto) di cosa gli andrebbero a parlare in questo momento agli italiani? ...di come si va a caccia?

da massimo zaratin 13/12/2010 17.27

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Non so per il "resto" ma che si cacci di più e meglio, nella maggioranza di stati europei, proprio balle balle non sono....visto, a mero titolo di esempio, che io ho una licenza in tasca che mi permette di cacciare in un paese europeo dal 20 di agosto a fine febbraio e mi è costata una fototessera e 150 euro. Il problema piuttosto è che il nostro Paese ha una densità di popolazione spaventosa, nei confronti quasi o forse tutti gli altri Stati europei. Con TUTTO ciò che ne consegue...

da Ezio 13/12/2010 16.56

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

nessuno ha detto che in europa non si caccia meglio. è stato detto che c'è ancora qualcuno che va a raccontare che in europa si caccia "di più". che si fa più ciccia. che si applicano le deroghe alla grande, che si caccia ovunque e comunque da mezzanotte a mezzanotte. senza limiti e senza barriere, senza atc e senza ....licenza. Sono balle che circolasno soprattutto in... veneto. Dove caduta una maschera se ne mette un'altra (quella della cultura rurale, a cui non hanno aderito nemmeno i...rurali), per poi mettersene un'altra ancora, quella della ...natura selvaggia (wilderness?), e poi quella della speculazione edilizia e poi e poi.... Lasciate stare le tessere, lavorate negli organismi dal di dentro, datevi da fare, portate giovani... La rivoluzione della dirigenza degli agricoltori, è stata quella di abbandonare la politica dei lamenti e dell'assistenzialismo per sostenere una politica di innovazione (nel rispetto delle competenze e delle proprie culture territoriali). Questo deve fare la caccia. Anch'io invio senza rileggere, ma tanto....

da Giscardo Di Stagno 13/12/2010 16.47

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Grazie per la comprensione Nato cacciatore!! ;-) Poi Massimo hai pienamente ragione ma io credo che in Italia ci sia stata una sorta di estremizzazione da parte di qualche furbo lungimirante in cerca di poltrona. il nostro è un Paese ove prima la creazione ad arte e poi l'estremizzazione dei conflitti, non solo per la questione caccia, ha sempre reso bene a qualcuno....una volta di "qua" un'altra di "la" ma la sostanza non cambia, chi ci è andato di mezzo sono sempre stati i cittadini impegnati a tirare avanti la cariola per mantenere la famiglia ed uno stato di benessere materiale soddisfacente. Come ben sai sono d'accordo con te sulla responsabilità delle AV che io individuo però nel non aver saputo, per "peccati" di presunzione e sottovalutazione, controbattere a tono con informazione alla disinformazione, alla propaganda. in questi ultimi 20anni mi è parso di aver assistito alla sfida tra un gigante che pareva ingenuo, convinto delle sue intoccabili ragioni ma privo di "cervello coordinatore", contro un gnomo sveglio, furbo, agile, feroce e motivato. E solo grazie al noto menefreghismo o anzi forse non a quel difetto ma alle qualità di fondo italiche, ovvero lungimiranza e realismo, non è finito in un vero e proprio sfacelo per noi. Ora qualcosina in più ed in meglio si sta muovendo ma lo abbiamo fatto in ritardo, come sempre, e dopo essere stati pressati in un angolo e legnati come forse mai era accaduto sino all'avvento di questo governo ...Comunque siamo sempre una sorta di armata Brancaleone.

da Ezio 13/12/2010 15.35

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Acculturati cacciatori,ma di quale caccia state straparlando!!I giovani,i meno giovani e i non più giovani si sono SCHIFATI!I primi,non possono fare gli esami;i secondi non hanno territori cacciabili;i terzi si sono finiti di rompersi!!..

da ino ag. 13/12/2010 15.32

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Grande articolo!complimenti...oggi la caccia ha bisogno dei giovani, del ricambio generazionale, delle quote rosa...per avere un futuro dobbiamo garantirci di avere dei soggetti per cui lavorare. Oggi la caccia è conosciuta da un giovane su 1000. Le associazioni venatorie devono lavorare per riprendersi i giovani che son venuti a mancare e per tenersi stretti quelli che hanno già. Spesso succede che i giovani attivi, come il sottoscritto, sono poco considerati dai vecchi dirigenti degli atc o delle aa.vv. Non so il motivo, ma la caccia ha bisogno anche di noi, per affiancare i "vecchi" più saggi e più esperti, per aiutarli con le nostre risorse innovative (comunicazione in primis) e con la nostra freschezza nello svolgere i lavori più duri (catture nelle zrc, ripopolamenti, riqualificazioni ambientali). Presto proporrò al mio atc e alla mia associazione di promuovere le licenze di caccia per gli under 30 offrendo uno sconto sul costo della licenza, come si fa ad esempio per gli over 65 che pagano quote atc ridotte. Idem per le nuove licenze donne!

da Eugenio Mola 13/12/2010 15.11

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Non fartene un cruccio Ezio, tutt'al più o tuttalpiù? Si presenterà qualche professorone animalaro, oltre che portarci la "luce" ci darà anche lezioni d'italiano.

da Nato cacciatore 13/12/2010 14.36

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Chi invece racconta che in Europa si “caccia” meglio la sta dicendo giusta! Il problema è che spesse volte la visione dei cacciatori italiani è limitata (colpa delle ass. venatorie) all’uscita domenicale con “sparo”. La caccia in Europa funziona meglio innanzitutto perché la società non la vede come un problema ma come una risorsa; funziona meglio perché c’è una buona sinergia con le associazioni di agricoltori; ha un ruolo importante perché ha saputo creare, facendone parte dall’interno, l’ambientalismo serio e ragionevole in perfetta sintonia con le associazioni che si curano prettamente di questi aspetti. Tutto ciò che ne deriva, ossia le leggi “favorevoli”, il maggior territorio aperto alla caccia, l’armonia con l’opinione pubblica è frutto di un lavoro che non dovrebbe tendere come qui in Italia a “più tempi e più specie senza nulla in cambio” ma “più territorio e coinvolgimento nelle faccende che ci riguardano principalmente”…come appunto quelle ambientali e/o connesse all’agricoltura. Qui in Italia stiamo ancora pensando di risolvere i problemi con un partitino politico, chiedendo cosa? Cos’è che deve chiedere la caccia in Italia in questo momento? …io penso non lo sappiano chiaramente nemmeno i cacciatori. E’ tutto il sistema da rifare, fin dalle radici! Nelle attuali condizioni cui versa il territorio aperto alla caccia, alla continua speculazione edilizia, ad una società sempre più astiosa nei confronti dell’attività venatoria avete mai provato a rispondervi alla domanda: io, come vorrei fosse la caccia in Italia?

da massimo zaratin 13/12/2010 14.34

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Non rileggo mai i miei post prima di dare l'invio... Si nota parecchio, vero???!! :-(

da Ezio 13/12/2010 14.06

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Per quel poco che può contare mi è piaciuto molto questo "pezzo". Peccato che siamo un Paese con queste risorse mentali, mi riferisco al per me sconosciuto, non me ne voglia, Stefano Masini e che alle leve del vapore invece abbiamo menti che preferiscono sempre volare basso, molto basso....Va beh i miei figli, bimbo e bimba al di sotto entrambi al di sotto degli undici anni, proprio in questo momento sono nella vigna col loro nonno, mio padre, il quale sta insegnando loro come si pota. Eppure lei da grande vuole fare la professoressa d'inglese e lui l'entomologo. Che dite?? Sto permettendo che perdano tempo a seguire così da vicino il vecchio saggio dalle mani di cuoio???!! ;-)))

da Ezio 13/12/2010 14.03

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Tutti insieme per fare sistema. le strategie vanno condivise, meglio un piccolo passo tutti insieme che tanti passi in direzioni scombinate. alla politica dobbiamo dare convinzioni, idee condivisse, obiettivi. ed essere ,soprattutto credibili per un mondo che non ci conosce, che non ci srima, che ci considera dei trogloditi. altro che fringuelli e allungare i calendari. questo, se avremo lavorato bene, lo otterremo come gratifica, non come paga. la paga ce la dobbiamo guadagnare nella società, sul territorio, facendo cose che gli altri non fanno nell'interesse di tutti, mettendo a frutto competenze che altri non hanno. Dimostrando che siamo necessari, non che vogliamo i nostri diritti. Quello che siamo oggi non basta per pretendere di cacciare. Chi racconta che altrove, in europa, è il bengodi della caccia, racconta cose inesatte.

da Mitteranti T. 13/12/2010 11.47

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

C'è una rete capillare, spalmata sul territorio italiano, che è in grado di interagire con qualsiasi agriturismo esistente in Italia. Sono gli ATC. In ogni agriturismo, o quasi, esiste la funzione 'scolastica' e tra le varie materie che nell agriturismo vengono trattate sarebbe possibile introdurre la sezione 'animali selvatici', con tutto ciò che ne deriva, compresa la loro risorsa alimentare e quindi caccia. In sinergia con gli atc potrebbero agire le associazioni venatorie e quelle che meglio sono rappresentate nel territorio dovrebbero offrire gli uomini disponibili. Fatto sempre salvo che un eccesso di politica, anche in questo ipotetico processo, rovinerebbe tutto.

da Fromboliere 13/12/2010 11.28

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Bravo Stefano! Editoriale di livello. Tutt'altra cosa la comunicazione ACL.... Purtroppo di basso livello e scontata. Se Voi di ACL pensate di risolvere i problemi della caccia con un partito politico non ci siamo proprio! Mi risulta che in Regione Lombardia non siete stai nemmeno in grado di presentare una proposta di modifica alla legge regionale, che vi è stata chiesta a gran voce dalla parte politica, e voi vorreste risolvere i problemi del mondo venatorio intero!!. Fate delle proposte concrete. Diteci come con quale progetto. Siamo stanchi di proclami e di comoda demagogia.

da Ispanico 13/12/2010 10.57

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Condivido parola per parola l’editoriale di Masini. Mi dispiace invece constatare che come il solito, quando si cerca di allargare gli orizzonti della ruralità e quindi anche della caccia, parte integrante di questa, c’è sempre qualcuno che riporta il discorso su temi prettamente venatori. Io penso sia invece questo il momento giusto per approfondire la “filosofia” della caccia e delle attività connesse alla ruralità per capire quali potenzialità ci sono affinchè anche l’Italia si doti di un ambientalismo serio e ragionevole come avviene nella maggior parte del mondo. Continuiamo a sperare nell’unità di intenti delle associazioni venatorie quando è chiaro ed evidente che questa mai ci sarà e crediamo di risolvere i problemi con un partito politico, orientato principalmente alla caccia, anziché costruire un’idea nostra, valida ed innovativa, che risulti trasversale alla politica così come hanno fatto coloro che si occupano di “questione animale”. Siamo molto indietro, molto!

da massimo zaratin 13/12/2010 10.21

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Riflettendo bene negli anni 80 in Toscana scomparivano quasi i contantadini, tutti abbandonavano le terre per l'indistria ci furono anni duri per quei pochi che continuarono...adesso le cose sono cambiate...c'è pieno di agriturismi...e molti giovani stanno ritornando alla terra (se anche rimodernizzata) ma la cultura contadina non ci ha mai abbandonato...spero che succeda anche nella caccia....

da Marco da Cerreto Guidi 13/12/2010 10.05

Re:GIOVANI, GIOVANI E ANCORA GIOVANI

Le tesi su esposte contengono spunti interessanti e temi da approfondire.Tuttavia non ci par tempo di far filosofia della caccia, della biodiversità della filiera agroalimentare, dei massimi sistemi. Ci si deve rendere conto e creare coscienza che non ci potrà essere un futuro per la caccia se non a due condizioni: la prima che vi sia unità di intenti e di azione da parte delle Associazioni venatorie, la seconda che si crei un movimento politico dei cacciatori, della ruralità e delle tradizioni ad esse collegate; un contenitore che raccolga i consensi anche dall'indotto.Si passi quindi concretamente dalle parole ai fatti.

da Ufficio Stampa ACL 13/12/2010 9.56