Mi pare corretta la sentenza che stabilisce che un ibrido se nato e allevato in cattività come un cane di affezione, di animale domestico si deve parlare (corretta la definizione della Legge 241/2010).
Direi che quindi c'è ben poco da commentare, se non il fatto che gli amici dei lupi abbiano ricevuto uno schiaffo alla loro supponenza di sapere tutto sul lupo e, soprattutto, di esserne i detentori della conoscenza scientifica; che siano studiosi e/o ricercatori sullo stesso; o "servili" guardie ed autorità addette alla vigilanza e controllo sulla fauna selvatica.
Indirettamente invece trovo importante che questa sentenza abbia di fatto stabilito una volta per tutte che, si tratti di lupi puri o di ibridi, se "selvatici", i loro danni vanno pagati; e non già barcamenarsi per evitare di pagarli (per chi li subisce, questi sofismi scientifici sono solo escamotage per far sì che si accolli lui i danni; impedendogli però nel contempo di provvedere a difendere i propri interessi, ricattandoli col fatto che li potrebbero confondere con lupi se mai li dovessero uccidere o catturare: ignorando il problema della necessità di un loro contenimento numerico, che siano o meno puri o ibridi)!
Piuttosto, mi colpisce il giochino "scientifico" (chi lo ha deciso? quale apparato scientifico?) che il cane domestico non sia definito, come è stato per una vita, Canis familiaris, bensì Canis lupus familiaris. Da dove esce quel lupus inserito tra il genere e la specie? Fino a prova contraria i cani domestici sono da tempo immemore classificati come Canis familiaris, e poi a loro volta nelle varie sottospecificità o razze o linee evolutive: Canis familiaris inostranzewi, Canis familiaris palustris, Canis familiaris matris optimae, Canis familiaris intermedius, Canis familiaris leineri. MAI lupus!
O ci vorrebbero far credere che anche i barboncini o gli alani (per fare due esempi agli estremi) sono Canis lupus familiaris?
Forse penso male, ma si sa, come diceva quel noto politico, che a pensare male si fa peccato ma forse ci si azzecca. Quel lupus, mi sa tanto di furbata tipicamente italiana, per poter dire che qualsiasi cane che si aggiri sui nostri monti appartiene alla specificità del Lupo. E quindi solo chi si occupa ufficialmente del lupo ne è il detentore della gestione e possa così stabilire se sia lecito che lo si lasci in libertà o lo si possa catturare per isolarlo. Al punto tale che in Toscana pare si sia sperperato un milione o forse più di euro per catturare questi ibridi e mantenerli poi in cattività; mentre di soldi per indennizzare i danni dei veri lupi di soldi non se ne trovano mai.
O che sia anche un primo passo per arrivare a dire che in Europa, come già qualche studioso ha asserito, esiste un solo Lupo (Canis lupus lupus), cosa che risolverebbe il problema della diversità fenotipica che li mette in difficoltà di fronte all'evidente diversità tra i lupi delle Alpi da quelli dell'Appennino centro-meridionale?
Franco Zunino *
* Segretario Generale AIW
Nota della Redazione. Da una verifica su Wikipedia inglese sembrerebbe di capire che si dia conferma ai dubbi espressi da Zunino; ovvero la non condivisione di tutto il mondo scientifico sulla recente decisione che fra l'altro sposterebbe il Lupo da specie a sottospecie, andando certamente incontro ai fautori dell'idea di un unica specie (o sottospecie?) di Lupo per l'Europa.