Aiutati che dio ti aiuta. Come il vecchio detto, il nostro futuro di cacciatori dipende in buona parte da noi. Le occasioni vanno colte al volo, pena pentirsene se non lo facciamo. Pena stare per anni a recriminare, quando le perdiamo. Le tornate elettorali, per esempio. Amministrative, politiche, europee, capitano mediamente ogni cinque anni. Se ne sperperiamo il potenziale, bene che vada dobbiamo aspettare un bel po’, prima di recuperare. Fra pochi giorni, come tutti sappiamo, avremo questa opportunità. Anzi, ne avremo due. Per le amministrative (Comuni e Province) e per l’Europa.
Cerchiamo di giocare bene le nostre carte.
Senza trascurare le elezioni locali, dove - se vogliamo - abbiamo un po’ più di possibilità di farci ascoltare (i candidati non solo li conosciamo quasi tutti personalmente, ma si possono avere quotidianamente sotto mano), il livello su cui ci dobbiamo soprattutto impegnare è quello delle europee. Intendiamo dire che, se per le amministrative si può sostenere un approccio tattico, il rapporto con i candidati a Bruxelles deve essere di tipo strategico. Soprattutto perché, l’abbiamo visto proprio con queste ultime esperienze della riforma della legge quadro sulla caccia, molte cose dipendono da ciò che è stato deciso in Europa. Direttiva Uccelli, documento Ornis, Comunitaria (Guida alla interpretazione della Direttiva stessa), eccetera, prevalgono sulle posizioni nazionali e sui comportamenti dei parlamentari.
A quanto ci è dato sapere, nel Parlamento Europeo, nelle Commissioni, le attività fremono, il tempo fugge in un attimo e i nostri rappresentanti spesso rappresentano tutti meno che noi. L’intergruppo caccia pesca ambiente e agricoltura, per esempio, che è quel sodalizio presieduto da Michl Ebner di cui fanno parte parlamentari di tutta Europa sensibili anche alle istanze di noi cacciatori, negli ultimi tempi, agli incontri formali ha fatto registrare la presenza di pochi rappresentanti italiani. I più assidui sono stati lo stesso Ebner (altoatesino), il veneto Sergio Berlato e il toscano Bartolozzi.
Degli altri poco si sa. Eppure, se dovessimo fare un raffronto con il nostro Parlamento nazionale, che su poco più che novecento rappresentanti annovera bel 135 fra onorevoli e senatori “Amici della Caccia”, in Europa dovremmo contare su un gruppetto di almeno 10-15 elementi che hanno a cuore i nostri interessi. Altra musica, a quanto ci risulta, suonano i francesi, gli spagnoli, gli inglesi e gli scandinavi.
Ecco che, aldilà dei legittimi risentimenti che in molti manifestano in questi giorni, per la mancata – al momento – approvazione della riforma della 157/92, ci dovremmo adoperare per mandare in Europa persone che, quando arrivano là, hanno un occhio di riguardo anche per noi.
La Face, Federazione delle Associazioni dei Cacciatori Europei, anche questa volta – Big Hunter ne ha dato notizia già da qualche settimana – ha elaborato un manifesto da sottoporre ai candidati, affinché, sottoscrivendolo, si impegnino a sostenerne i principi una volta che siederanno in quegli alti scranni dove si decidono pure le sorti della caccia italiana.
Ecco. Noi riteniamo che sia indispensabile darsi da fare, tutti, singoli cacciatori e associazioni, per sollecitare l’attenzione dei candidati alle Europee su questo nostro “desiderio”, facendo loro sentire il nostro attuale disagio, ma pungolandoli, affinché oltre a sottoscrivere il documento, si esprimano con chiarezza sulla volontà a impegnarsi per sostenere in Parlamento le peculiari caratteristiche della caccia italiana, che spesso in Europa sono sottovalutate, quando addirittura non restano incomprese.
Big Hunter, di sua iniziativa, sta inviando in questi giorni la suddetta sollecitazione (insieme al Manifesto Face 2009 e a quello 2004) a quei candidati dei principali partiti italiani di cui è noto l’indirizzo email, impegnandosi a rendere pubbliche le sottoscrizioni e le eventuali dichiarazioni di tutti coloro che le faranno pervenire alla redazione ([email protected]). Non è stato dato corso all’invio della sollecitazione ai candidati di quei piccoli partiti, che a ogni tornata elettorale nascono come funghi, nella convinzione che il meccanismo elettorale europeo favorisce le concentrazioni, a discapito dei microsodalizi. Saranno pubblicate comunque, nel rispetto dell’impegno di ognuno, tutte le adesioni che perverranno.
Il lavoro più impegnativo, in termini di coordinamento, lo dovranno fare le associazioni venatorie, a livello nazionale e periferico (ogni candidato ha pur sempre un suo luogo di residenza, dove di solito vive, ha amici, concentra le sue attenzioni politiche), e - facendosi sentire in tutte le sedi opportune - soprattutto i singoli cacciatori per far si che questa iniziativa abbia il massimo successo possibile.
Redazione BigHunter Magazine
Scarica il Manifesto 2004-2009
Scarica il documento da far sottoscrivere
Compilare, far firmare e se lo si desidera spedire anche in copia a: Big Hunter, Casella postale 5 - 51012 Collodi (PT)
N.b. A brevissimo daremo conto dei candidati alle europee dei principali partiti e di quelli a cui questa redazione avrà sottoposto la documentazione FACE.