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Editoriale

Alcune riflessioni sulla caccia in Italia


lunedì 16 agosto 2010
    
Parlare seriemente della caccia in Italia, dei suoi problemi, della sua scarsa accettazione, del suo futuro... è molto difficile. Anche perché la caccia in Italia è fatta di tantissime realtà, usi venatori, mentalità, situazioni faunistiche, diversissime tra loro.

Il tema, in ogni caso, meriterebbe un’analisi davvero approfondita, studi, e progetti concreti. E mi chiedo anche perché fino ad oggi nulla o quasi sia stato fatto in proposito. Quelli che propongo qui, in un testo inevitabilmente lungo, sono solo alcuni spunti buttati lì in un ferragosto di piogge autunnali.
 
Una cosa è certa, in Italia l’immagine della caccia, l’idea che la gente comune ne ha, è in genere negativa. E, seppure pensieri e movimenti anticaccia esistano in tutto il mondo, in pochi luoghi l’attività venatoria è così malvista “a pelle”e osteggiata.
Eppure i presupposti per una caccia “accettabile” ci sarebbero tutti: la caccia è democratica, accessibile a chiunque quasi gratis (pressoché un unicum nel panorama europeo), l’Italia gode di una varietà di ambienti naturali, anche abbastanza conservati, difficile da eguagliare. E la fauna, seppur con le solite enormi differenze locali, non se la passa male. Infine, va detto che gli italiani non brillano certo per consapevolezza e sensibilità ambientale, come la cementificazione diffusa o la gestione dei rifiuti insegnano. Allora, perché ci odiano? Colpa degli animalisti? Colpa dei giornalisti? Colpa dei politici?
O colpa anche dei cacciatori? Che non hanno saputo rapportarsi in modo positivo con il resto della società.  Io, che non amo scaricare ad altri le mie responsabilità, propendo per quest’ultima spiegazione.
 
I peccati originali

In Italia, dove la cultura è eminentemente “umanistica” (e forse “iperantropocentrica”), fra le persone comuni la conoscenza della natura e la sensibilità ambientale sono carenti, decisamente meno evolute che in altri paesi europei. È un problema trasversale, che riguarda tutte le componenti della società: animalisti e cacciatori compresi. Questo ha portato a scelte rozze e rovinose: “parcomania” da una parte, devastazione del territorio dall’altra. Per noi cacciatori ha significato spesso chiusura della caccia (senza curarsi del resto) nella tal zona o alla tal specie: una presunta soluzione a costo quasi zero, che accontenta l’opinione pubblica e spesso maschera incompetenza o mancata volontà di affrontare i problemi ambientali in modo serio.
Questa superficialità è antica, e lo scarso interesse per la natura è radicato anche nella storia giuridica della fauna italiana: prima res nullius (roba di nessuno) poi res communitatis (roba di tutti). Ma in Italia la distinzione fra cosa di nessuno e cosa di tutti spesso è labile...
La caccia è stata storicamente praticata in modo molto libero (eccessivamente libero) e poteva anche andar bene fintanto che i cacciatori erano pochi, non avevano mezzi per spostarsi ed erano parte dell’ambiente in cui agivano. Cioè fino agli anni ’60, quelli del boom economico del secolo scorso, quando tantissimi possono d’un tratto acquistare un fucile, avere un auto e, conseguita una licenza con esame pro forma, fare quasi ciò che vogliono e dove vogliono. Qui nasce la caccia consumistica e diventa popolare anche la terribile concezione di caccia intesa come “sport”.
Per la fauna selvatica, ma anche per i cacciatori e la caccia, è un passaggio devastante. Ed è qui che, credo, abbiano origine gran parte delle conflittualità fra cacciatori e società italiana tuttora irrisolte.
 
Altre conflittualità attuali: danni da selvaggina

Ai conflitti ideologici ora si è poi aggiunto un elemento di frizione concreto: i danni da selvaggina. In Europa (come si ama dire oggi) la questione è assai più semplice. Chi possiede un terreno o vi esercita la caccia o vende il diritto di esercitarla. I danni da selvaggina sono pagati, direttamente o indirettamente, dai cacciatori. Per cui la conflittualità è risolta alla radice. E la fauna selvatica è una vera risorsa che integra il reddito agricolo, a volte in modo determinante.
Nello stivale invece il rapporto cacciatori-selvaggina-agricoltura è sempre mediato e ciò complica le cose. Al momento in Italia le tensioni con il mondo agricolo emergono, ma è solo la punta di un iceberg.
 
La fauna come risorsa
 
La fauna selvatica non può essere concepita come un giocattolo (dai cacciatori) né sentita come un problema (dagli agricoltori). La fauna selvatica è - sotto il profilo naturalistico, estetico, ricreativo, venatorio ed economico - una risorsa. Per la precisione una risorsa rinnovabile e, in Italia, un patrimonio di tutti. Che va gestito con intelligenza e responsabilità.
I cacciatori, se credibili e competenti, dovrebbero essere per definizione i primi protagonisti nella gestione. Se spesso non lo sono è anche perché non hanno dimostrato di meritarlo.
Noi siamo, o dovremmo essere, i primi ambientalisti. Perché l’ambiente e la fauna che lo abita sono il pane della nostra passione. Eppure al solo sentire la parola “ambientalista” molti cacciatori italiani si spaventano... o si incazzano. Il termine conservazione, che vuol dire banalmente amministrare un patrimonio perché rimanga anche in futuro, non è nemmeno compreso da alcuni dirigenti venatori, che lo leggono erroneamente come protezione e si spaventano. C’è molta strada da fare.
 
Cambiare marcia, per crescere

La strada, a mio avviso è una sola. Quella di una crescita qualitativa del mondo venatorio. I cacciatori italiani, pur con tutte le meritorie eccezioni, sono mediamente molto meno preparati dei colleghi europei, quantomeno se non si guarda solo all’Europa che fa comodo. E non mi riferisco alle mere tecniche venatorie, dove tanti eccellono, ma alle conoscenze zoologiche, ecologiche, etologiche nel loro complesso. Per conoscere le specie animali, non solo quelle cacciate e non solo in periodo di caccia, anche nelle loro relazioni reciproche e nel loro rapporto con il territorio che le ospita, stabilmente o periodicamente. Solo così si possono comprendere appieno le logiche e gli effetti del prelievo. Solo così si possono capire, o anche mettere in discussione per cambiarle, le regole. Nella consapevolezza che la natura e la fauna sono indispensabili alla caccia.
 
Un problema di coscienza

Il cacciatore con coscienza apprezza intimamente, è grato ed onora ciò che preleva. Tratta e consuma degnamente ciò che riceve, ma dimentica il carniere (una brutta parola che sa più di ciccia che di caccia) come primo motivo della pratica venatoria.
Oggi si va ed è ammissibile andare a caccia per vivere nella natura dei momenti appaganti: perché veri, unici e leali. Lo si può fare solo se si è in equilibrio, prima di tutto con sé stessi. Senza rinnegare il nostro ruolo di predatori, ma esercitandolo con assoluta consapevolezza. Predatori affamati di esperienze, sensazioni, emozioni. Non certo di facili prede. Gente che si sa dare dei limiti, etici prima che giuridici. Che inorridisce di fronte alle mille tortore in un giorno, o al “cacciatore” che si fa fotografare a cavalcioni del cervo.
 
Tutte le cacce hanno pari dignità? Una domanda mal posta

Il ritornello della pari dignità delle pratiche venatorie o quello della supposta “tradizionalità” risuonano spesso. Ma forse sarebbe ora di cambiare musica. Una cosa tradizionale, cioè fatta per lungo tempo, non è detto che sia buona. Altrimenti noi uomini vestiremmo ancora di pelli e non avremmo inventato la ruota. Dalle mie parti era antica tradizione, per esempio, cacciare le marmotte con trappole di legno e pietra, ma nessuno si sogna di rivendicare queste tradizione oggi.
Tutto questo per dire che una caccia oggi è fattibile solo se risponde a criteri di sostenibilità faunistica (cioè è sopportabile dalla specie prelevata) e sostenibilità sociale (cioè è accettabile nella società).

Chi ama una caccia criticata e reclama “pari dignità” dovrà quindi lavorare in modo di garantire alla sua passione sostenibilità faunistica e sostenibilità sociale. Tutto il resto (polemiche, nostalgiche rievocazioni, proteste ecc.) sarà magari toccante, ma poco utile.
In questo senso, la amata e odiata “caccia di selezione”, ha un vantaggio su tutte le altre: è nata con obbiettivi gestionali. Anzi, gli stessi concetti di gestione faunistica sono stati inventati, alla fine dell’800, dai cacciatori “di selezione”. Ma anche alle altre pratiche venatorie è sufficiente basarsi su conoscenza delle specie, monitoraggio delle loro condizioni, programmazione e corretta applicazione del prelievo per recuperare questo svantaggio. E infatti così avviene in molti luoghi.
Cervo o tordo poco importa: tutto si può potenzialmente cacciare, purché secondo dei criteri razionali. Il passaggio fondamentale sta nel sostituire il concetto di dignità, alquanto astratto e soggettivo, con quello di sostenibilità, molto più misurabile, oggettivo e anche spendibile all’esterno (sostenibilità “sociale”).
 
Unità. Ma dopo una “pulizia etica”

Molto spesso si invoca poi un’unità di tutti i cacciatori, senza distinguo. Io invece credo in un’unità di tutti i cacciatori veri. Che devono isolare, denunciare, combattere per primi il bracconaggio (che danneggia prima di tutto noi) senza se e senza ma. Che devono affrancarsi dalla parte del mondo venatorio che non è disposta a rispettare le regole del gioco, che pensa ancora che una fucilata illecita sia una bravata o una furbata. Che devono eliminare quella zona grigia, fatta di compiacenza e omertà, superando così un altro grosso problema culturale. Facendo pulizia in casa nostra potremo confrontarci con gli altri da una posizione molto più solida.
 
Aprirsi al dialogo e condividere gli obbiettivi
 
La fauna non è solo nostra, è di tutti. Che piaccia o no, è così.
I cacciatori devono uscire dall’attuale posizione di “assediati” (che ad alcuni fa pure comodo) per dialogare con gli altri. Prima di tutto con gli ambientalisti e gli agricoltori. Discutere con gli animalisti radicali non ha molto senso, ma farlo con le associazioni ambientaliste è indispensabile. Se si riuscirà a superare i reciproci pregiudizi si potr�lavorare insieme sull’obbiettivo di fondo, che è importantissimo e comune: salvaguardare l’ambiente e la fauna, anche per gestirla e cacciarla. A molti sembrerà fantascienza, ma a livello locale ci sono già esperienze positive di dialogo e collaborazione fra ambientalisti e cacciatori.
 
Una sola associazione venatoria

Altro enorme problema della caccia in Italia e che i suoi praticanti sono divisi in una miriade di associazioni concorrenti, tutte più o meno etichettabili politicamente. Questa frammentazione, questa lottizzazione della caccia, fa bene solo a chi se ne approfitta. E ci sono personaggi che, solleticando il basso ventre o raccontando favole, hanno costruito intere carriere politiche sulla dabbenaggine dei cacciatori. In questo quadro, la deriva più totale è poi rappresentata dai “partiti dei cacciatori” che qua e là periodicamente si tenta di costituire.
I cacciatori hanno bisogno di una sola associazione, come è in tanti altri paesi e in due realtà italiane (Bolzano e Trento), che li rappresenti tutti - di destra, sinistra o centro che siano - per sostenere più efficacemente le loro istanze.
 
Far nascere una vera cultura venatoria

I cacciatori italiani conoscono benissimo e hanno sviluppato metodi efficaci per cacciare le specie più disparate. Possiedono quindi una buona tecnica venatoria, se intesa in senso stretto. Ma non hanno una tradizione, dei riti, dei simboli intorno ai quali ritrovarsi. Non hanno una vera cultura che li unisca, li identifichi e li rappresenti. Non esiste, se non in casi rari e specifici, un abbigliamento da cacciatore tradizionale, non si onora la preda, non ci si sono momenti canonici nei quali riflettere sul proprio operato.
E invece queste cose servono, eccome. Per avere e rafforzare un’ identità, per essere orgogliosi e per abituarsi ad avere rispetto.
Che rispetto ha della fauna chi trascina per strada un cinghiale morto, legato con una fune alla propria auto? Che rispetto ha di sé chi va a caccia vestito dei suoi peggiori stracci (ma con un fucile costoso in spalla)? Che rispetto ha, di sé e di tutti noi, chi va a caccia agghindato come un soldato di qualche corpo speciale? Eppure, per chi ha rispetto di sé è più facile ottenere rispetto dagli altri.
Io, per nascita ed educazione, appartengo alla cultura venatoria mitteleuropea, e non intendo certo inculcarla ai cacciatori di tutta Italia. Ma un’identità venatoria italiana, che non c’è, urge inventarla.
 
Le cose importanti da fare

A mio modo di vedere, la caccia avrà un domani se seguirà quello che ho definito il principio delle “3C”: Competenza, Coscienza e Comunicazione che, messe insieme, producono credibilità. Della competenza, da incrementare, e della coscienza, da nutrire, abbiamo già detto. La comunicazione è un terzo elemento chiave.

Che la comunicazione sia strategica per il futuro della caccia lo dico e scrivo da oltre 20 anni. Senza aver trovato grande ascolto, per la verità. Da qualche tempo però se ne parla. Sembra che il problema (da gestire assolutamente con progetti chiari e professionalità adeguate) sia più sentito. Speriamo in bene. Anche perché lo si affronta con diversi decenni di ritardo rispetto a chi la caccia la odia.
Il nocciolo è trasformare l’immagine del cacciatore “nemico della fauna”, che oggi va per la maggiore, nell’immagine del cacciatore come “competente custode della fauna”. Ma i cacciatori devono prima di tutto esserlo.
 
Delle ipotesi per il futuro

Non essendo un profeta, non mi sento di annunciare quale sarà il futuro della caccia in Italia. Ma un paio di ipotesi si possono fare. Dubito che la caccia verrà abolita. Ma indubbiamente cambierà. Il rischio maggiore è che diventi una questione sempre più “privata”, gestita in Aziende, e quindi riservata a chi ha i soldi. I cacciatori sono mediamente vecchi (ma tutta la nostra società è “vecchia”) e immagino che diminuiranno, ma non lo reputo un grosso problema. Quelli che continueranno ad esercitare l’arte venatoria però dovranno essere necessariamente più ricchi: o ricchi in competenze, sensibilità e credibilità... o ricchi in moneta sonante. Quale delle due ricchezze sarà necessaria?
Dipende fondamentalmente da come sapranno cambiare i cacciatori. Da come sapranno evolvere, nella sostanza e nella forma, per rapportarsi meglio con la società che - anche se spesso i cacciatori fingono di non accorgersene - vive, si muove e pensa intorno a loro.
 

 

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91 commenti finora...

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

La politica, cari amici, nella caccia c'è sempre stata. E non poteva essere altrimenti. Voi credete che le poche o tante leggi, buone o cattive che fossero, le abbia partorite la madonna? Sono sempre state il frutto di scontri, incontri e compromessi politici. Legate ovvviamente a interessi, nobile e meno nobili, ma sicuramente interessi. In relazione ai cambiamenti delle forze in campo. Del mondo che cambiava. Lentamente, ma cambiava. Oggi che il mondo cambia a velocità impressionante, anche la società subisce rapidi sconvolgimenti. Il parlamento, la politica, non fanno altro che registrarli. Chi non capisce ne rimane sempre stupito. Ma è così. Forse è per questo che, rispondendo alle richieste dei lettori, Diana nel tempo ha modificato i rapporti fra gli argomenti e lo stile degli stessi. Certo è che un po' più di informazione, di educazione, anche civica (come si diceva una volta), non guasterebbe neanche a molti che dimostrano di di navigare in rete come marinai provetti.

da Ulisse 22/08/2010 21.17

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Afferrato un grosso coltello, ha colpito selvaggiamente la moglie in cucina: cinque colpi alla schiena, uno al torace, un altro alla gola. Per la forza messa nel colpire, il manico del coltello si e' spezzato. Quindi il maresciallo Bruzzone, in ciabatte, e' uscito di casa, mentre la madre, allarmata dal trambusto si affacciava. Lo ha visto con le mani insanguinate e si e' precipitata nell'appartamento di sotto, trovando il cadavere della nuora in un lago di sangue. Il sottufficiale ha inforcato la sua moto Bmw ed e' partito. Ma fatto un centinaio di metri e' caduto, urtando un'auto in sosta. Si e' rialzato ed e' sparito, guidando la moto a piedi nudi. Le ricerche dei carabinieri, avvertiti dalla madre del maresciallo, sono durate circa tre ore: vi hanno preso parte numerose pattuglie ed anche un elicottero. Il maresciallo Bruzzone e' stato trovato, inebetito, a pochi chilometri di distanza, nei pressi del cimitero di Pegli, dove si trova la tomba del padre. "La scia di sangue legata alle tragedie familiari continua - sottolinea l'Associazione Avvocati Matrimonialisti - Negli ultimi due mesi si e' registrata una recrudescenza di violenza legata spesso a procedure di separazione e divorzi". Sostegno psicologico "Al di la' della 'conta dei morti' che spetta agli statistici", gli avvocati matrimonialisti ritengono che sia "arrivato il momento di garantire, alle coppie che si separano e che divorziano, un sostegno psicologico necessario per elaborare il 'lutto' per la fine del matrimonio". "Ogni 10 giorni in Italia un marito/compagno in via di separazione progetta il cosiddetto 'suicidio allargato'; la fascia di eta' piu' a rischio va dai 42 ai 50 anni", afferma Gian Ettore Gassani, presidente dell'Ami. Per tutta correttezza Signora Senatrice, perchè di questo non nè parla, ah forse perchè chi ha commesso tale delitto è un'appartenente alle FF.OO. e allora che dobbiamo fare! facciamo subbito un provvedimento, come allora .......

da Francesco 22/08/2010 20.52

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Per la Senatrice Adamo; Genova, 08-08-2010 Un maresciallo dei carabinieri, Fabrizio Bruzzone, di 40 anni, che si occupava proprio di reati compiuti in famiglia, ha ucciso nel primo pomeriggio con sette coltellate nella cucina di casa a Pegli la moglie dalla quale stava separandosi, Mara Basso, 38 anni, commessa di un supermercato. Fuggito in ciabatte in sella alla sua moto, e' caduto dopo qualche centinaio di metri, si e' rialzato ed e' sparito per qualche ora. E' stato rintracciato nei pressi del cimitero di Pegli, nel ponente cittadino. In stato confusionale e ferito ad una gamba, si e' fatto ammanettare dai suoi stessi colleghi senza opporre resistenza. Non era armato: l'arma del delitto, un coltello da cucina, e' stato trovato col manico spezzato poco distante dal cadavere della moglie; la pistola d'ordinanza era stata lasciata negli uffici di polizia giudiziaria del tribunale, dove il maresciallo Bruzzone prestava servizio occupandosi proprio di inchieste su violenze in famiglia e legate a conflitti familiari. "Lo sapevo" Una tragedia forse temuta dagli stessi familiari della coppia. "Lo sapevo che l'avrebbe ammazzata!" ha esclamato la madre di Mara Basso accorrendo sul luogo del delitto. La stessa vittima sembra avesse confidato ad un'amica di temere che potesse toccare anche a lei la sorte delle donne uccise negli ultimi tempi in Italia da amanti e mariti respinti. Le due figlie della coppia, di otto e dodici anni, non erano per fortuna in casa. Proprio per i continui litigi dei genitori erano ospiti da qualche giorno dai nonni materni. Fabrizio e Mara erano da tempo ai ferri corti ed avevano avviato le pratiche per la separazione. Il maresciallo ha pranzato dalla madre, che abita in un appartamento dello stesso caseggiato di via Vespucci, a Pegli. Quindi e' sceso in casa sua dicendo: "Chiedo a Mara di andare insieme in piscina". Probabilmente il diniego della donna ha scatenato la furia del carabiniere.........

da Francesco 22/08/2010 20.51

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

perchè ve la prendete con il sig. ANTCACCIA ? Se non esistesse bisognerebbe inventarlo, non lo vedete che quando si susseguono post intelligenti con argomentazioni perlomeno utili al movimento caccia ogni tanto fa piacere uno stacchetto tipo fine primo tempo con un pagliaccio che ci ridere,AHI GENOVESI UOMINI DIVERSI D'OGNE COSTUME E PIEN D'OGNE MAGAGNA PERCHE NON SIETE VOI PER IL MONDO SPESI( Alighieri Dante - Inferno )ciao belli

da gianni cacciatore genova 22/08/2010 20.21

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Caro ANTICACCIA, la miserabile soddisfazione di abbandonare la caccia, non te la daremo mai. Tieni pazienza ancora qualche giorno che CACCIASTOP riapre il vostro forum, così potrai tornare a discutere GAIAMENTE di anticacismo con i tuoi amichetti. Ciao, e non prendertela, c'é gente più scaltra di te che non cava un ragno dal buco. Figurati tu.

da Argo 22/08/2010 18.27

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

ECCO BRAVI NON RINNOVATE.COSI' LA SMETTERETE DI ANDARE A CACCIA(A MENO CHE NON LO FATE ILLEGALMENTE).

da ANTICACCIA 22/08/2010 16.18

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

salve, vorrei inserirmi in questi discorsi, dicendo qualcosa al di fuori dal coro e cioè; all'epoca che fu i nostri nonni dissero bisognerebbe cominciare a trovare una rappresentanza nel Governo (non siamo contenti di andare a caccia senza tesserino, senza riserve autogestite, fino al 10 marzo, con i cani senza distinzione e per finire senza sparare alla migratoria all'interno delle poche riserve autogestite). Questo pensiero è stato la rovina di noi cacciatori:AAVV!!! Torno a ripetermi sempre uniti ma veramente senza colore o distinzione: NON RINNOVIAMO LE LICENZE. Tanto non nè abbiamo bisogno per mangiare anzi. A presto

da Nello Montecelio (RM) 22/08/2010 11.30

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

NO, NON SONO DACCORDO. Belle parole ma in quanto a stratagemmi non ci siamo. La cosa è riconducibile al fatto che sfoggiare o mettersi su una passerella per rivestire il ruolo di "prima donna"non è un modo corretto e coerente verso la stragrande maggioranza dei CACCIATORI. La caccia non deve essere prerogativa di pochi, con sfoggio di abbigliamenti o accessori vari. Mi è capitato spesso andando a caccia, di incontrare nei bar al mattino i “damerini della domenica” (quelli che percepiscono lauti stipendi) che lei ha ipotizzato descrivendoli e che vorrebbe gli assomigliassero e le dirò SONO RIDICOLI, NON HANNO NIENTE DEL CACCIATORE. Li riconosci subito perché ostentano e assumono atteggiamenti di chi vuole dimostrare ciò che non è, magari arrivando ad accentuare ulteriormente il loro defilé attaccandosi una targhetta con scritto: “LEI NON SA CHI SONO IO”. I CACCIATORI, quelli veri, non fanno sfilate, non fanno la CONTA di quello che portano o hanno, chiedono solo di stare in contatto con la natura, di confrontarsi col selvatico, di essere se stessi, abbigliati, o non, comunque essere se stessi. Purtroppo mi rammarico ma quello che ha scritto, secondo il mio modesto parere è UN VERO RITORNO AL MEDIOEVO , A QUELL’ARS VENANDI PREROGATIVA SOLO DI NOBILI E VASSALLI, di gente che mi auguro non ritorni più.

da TARAS 21/08/2010 22.53

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

bisogna fare quadrato,combattere il bracconaggio E CHI NON RISPETTA LE QUOTE SPECIALMENTE LA FOBIA DELL'APERTURA cominciamo noi a prendere questa gente a calci nel c..o.

da caccialeo 21/08/2010 22.32

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

NON SONO PER NULLA D'ACCORDO ANZI IN PIENO DISACCORDO!!! Se si seguono queste specie di raccomandazioni stiamo freschi........

da roberto cpa 21/08/2010 12.43

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Piero di avellino sei un dipendente dell'editoriale olympia?......... Ma quando mai Diana ( ultimi 20 anni ) ha dato pari spazi a stanzialisti ( o meglio cacciatori con il cane )e migratoristi? Solo che nei racconti.....La beccaccia di neve, Il nonno Peppe e l'orecchiona,I cotorni dello zio Totonno, e via dicendo, guarda un pò se ha mai parlato della Poesia di un mazzetto di fringuelli. ( nota personale sono 15 anni che vado a caccia solo con il cane da ferma ). ciao bello

da gianni cacciatore genova 20/08/2010 19.08

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

lei dice tutto e niente bravo predicatore

da angel 20/08/2010 16.59

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

forse, più articoli di caccia pura e meno per vendere quote in "riserve" nazionali e estere al cacciatore sarebbero meglio, tuttavia l'editoria e la "caccia" vive di questo per questo basta un fucile efficente un paio di stivali, un buon cane, e la libertà soprattutto che non abbiamo!!

da verremaremmano 20/08/2010 13.16

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Diana, tanto per riallacciarmi al post, non faceva altro che anticipare i tempi. Ma non mi pare che abbia mai, nè in questi ultimi vent'anni, nè prima, nel corso dei suoi cento e passa anni di vita,stilato una classifica. Ha sempre sostenuto tutte le cacce, in egual misura, semmai coniugando gli argomenti in funzione delle sollecitazioni dei suoi lettori. Infatti, ricordo di aver partecipato direttamente ai periodici sondaggi fra i lettori, i cui risultati venivano regolarmente pubblicati e sulla base dei quali si poteva riscontrare la rispondenza degli argomenti trattati. Diana, invece, oltre che dare un contributo importante per i referendum, ha costituito da sempre una fonte di elaborazione culturale per un mondo, il nostro, che - stando anche al dibattito odierno - stenta a rendersi conto che il mondo è cambiato e sta ancor più velocemente cambiando. Non voler rendersene conto significa (forse) difendere delle sempre più sguarnite e barcollanti piazzaforti, ma nello stesso tempo - sicuramente - portare all'estinzione anche quanto di buono c'è in una cultura, una tradizione, un modo di essere, unici, come quelli legati alla fantastica caccia ai migratori, tanto celebrata in tutta la nostra penisola. Anche e soprattutto da Diana.

da Piero, cacciatore da Avellino 20/08/2010 9.44

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

X coturnat E meno male che le proposte e soluzioni che riporta nell'articolo non sono state applicate 20 anni fa dunque erano 19 anni e sei mesi che a caccia non ci andavamo propio,le riviste di caccia ( in pratica una sola.... Diana ) hanno cominciato a seminare vento , del tipo chi va a caccia con il cane è cacciatore e chi ci và senza è sparatore ed hanno raccolto oltre che gli anticaccia ANCHE tempesta (le proposte dei vari Zanon e Celano). ciao belli

da gianni cacciatore genova 19/08/2010 21.05

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

X silvano,, Tutto vero condivido la tua è sacrosanta verità! in particolae modo sulla frase Cani Sciolti.

da Alvanto ass. Cacciatori Genzano di Roma 19/08/2010 20.59

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Resto della mia idea. Alcuni, compreso me hanno detto che maggiore cultura -che non vuol dire ricchezza materiale-, maggiore e migliore comunicazione, maggiore correttezza, unione di tutti i cacciatori, sono strade che potrebbero dare quello che ora ci manca; la credibilità di fronte all'opinione pubblica "neutrale" e si fa per dire neutrale perchè in realtà sono loro che indirizzano la politica. Cosa vogliamo fare? Continuare a piangere e litigare tra cacciatori coltivatori dei "vari orticelli" mentre la caccia muore? La verità è che siamo un branco di cani sciolti che non sa fare massa critica e sistema. Noi abbiamo, non per quello che veramente siamo ma per quello che contribuiamo a far si che la società pensi di noi. I nostri più grandi nemici siamo noi e peggio di così non potremmo fare neppure sforzandoci oltre modo. Chi ha soluzioni diverse vere, reali e perseguibili si faccia avanti, questo è il momento. Perchè nel frattempo a mio pensare,il mondo si muove e noi no e non lo dice un selettore ma un migratorista quale sono.

da Silvano B. 19/08/2010 19.30

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

tutte queste proposte e soluzioni che lei riporta nel suo bel articolo si leggevano su qualunque rivista di caccia negli anni '90 mi sembra che da allora sia passato abbastanza tempo...che peccato rileggere le stesse cose dopo 20 anni senza che sia cambiato nulla.

da coturnat 19/08/2010 18.19

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

ill.mo (si fa per dire!!!) anticaccia.Lei è il più spregevole rappresentante dell'animalismo fondamentalista dell'italietta ecologista.Ma prima di parlare collega il suo cervello!!!!Lei dice che gli animali sono esseri senzienti,e che la loro dignità va rispettata.Allora mi spieghi il perchè in tutta la penisola esistono canili squallidi,allevamenti intensivi di animali da macello,parchi dove la densità di selvatici è indice di mortalità elevata.Tutti questi animali non hanno la stessa dignità di una quaglia o di una lepre??? Fossi in lei mi guarderei bene da mangiare carne, vestire di lana la sua consorte vestire una pelliccia e così via!!! Ma soprattutto di sputare sentenze senza logica e con il solo scopo di apparire uno strenuo protettore di animali, Che oltre tutto non hanno bisogno delle sue arringhe piene di odio verso chi esercita a pieno diritto l'attività venatoria.Con inosservanza Roberto C.

da Roberto da Carbonia 19/08/2010 18.13

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

BELLE FOTO, SICURAMENTE I SUOI POSTERI LA RICORDERANNO PER LE POSIZIONI-IMPOSIZIONI ASSUNTE NELLE FOTO. Per il resto meglio che cancelli tutto ciò che ha scritto, NON SO SE I POSTERI CONTINUEREBBERO AD APPREZZARLA.

da CX21 19/08/2010 16.23

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

ci vogliono i "professori DELL'AMBIENTE" E GLI AMBIENTALISTIper farci sentire CACCIATORI! o sbaglio? CIA HANNO DETTO: LOBBYSTI,ASSASSINI,RETROGRADI,CAVERNICOLI,NEVROTICI,ANTIPROGRESSISTI,......SIAMO FIERI DI ESSERE INSULTATI E GIUDICATI DA LORO, PERCHE, NOI ALMENO SIAMO CACCIATORI!!!!!!!LORO DEVONO ANCORA DEFINIRSI, DEVONO ANCORA RIFLETTERE COME FARCI FUORI, CI SONO QUASI RIUSCITI NEL 92 E PIANO PIANO STANNO TIRANDO LA SCIABICA ASPETTANDO CHE RIMANIAMO IMPRIGIONATI!

da VERREMAREMMANO VIVAMARIA COME ERA E COME SARA'! 19/08/2010 16.10

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Allora Fabio, sei acuto..Hai colto......Il senso...Del dilemma!

da Alessandro Cannas. 19/08/2010 15.55

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Lucas,condividuo pienamente il tuo sfogo, ma la caccia che sta per morire purtroppo è quella semplice onesta che conosciamo noi comuni uomini semplici che hanno mezzi limitati....Ma per tanti altri che sono abbituati...ai soldi avranno sempre il modo di fare quello che più gli piace.... all'estero ,MA ANCHE IN ITALIA .

da Giulio 19/08/2010 14.34

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Per chi difende il proprio orticello, dal sito animalista "la zampa" 18/8/2010 - LA REGIONE LIGURIA STABILISCE UNA SECONDA APERTURA ESTIVA Savona riapre la caccia al capriolo Rabbia e sconcerto tra gli animalisti Oltre mille cacciatori previsti per la battuta di selezione SAVONA L''Enpa è sul piede di guerra per la seconda apertura estiva della caccia al capriolo maschio. Secondo i responsabili dell'Ente nazionale per la protezione animali, «i tempi sono in contrasto con le leggi europee sulla caccia, che permette solo due mesi di caccia e non cinque. La polverizzazione del vecchio periodo di caccia chiusa, da marzo ad agosto, è permessa da una legge in palese contrasto con le norme europee, anche perchè le delicate cure che volatili e mammiferi prestano ai piccoli e giovani vengono irrimediabilmente disturbate dagli spari primaverili ed estivi». A partire da oggi, in provincia di Savona, 1.033 cacciatori si preparano alla battuta di selezione. La Protezione Animali savonese si ribella contro l'ennesimo massacro, sperando vivamente che, assieme alle 2.081 vittime animali previste, non si verifichi anche qualche incidente tra gli uomini. L'Enpa ha protestato presso la Prefettura, il Ministero e l'assessorato regionale al Turismo. Nel frattempo il popolo del web si sta mobilitando per estendere l'allarme anche fuori dalla Liguria: «Uccidere non è uno sport. Non è un divertimento.Cosa stiamo insegnando alle generazioni più giovani?»

da Nato cacciatore 19/08/2010 11.16

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

I giovani non hanno soldi? E tutte le automobili che si vendono ai diciottenni (per non parlare degli "automobilini" ai minorenni)? E le moto, i motorini? E le vacanze? E la paghetta da centinaia di euro al mese? No, non è questione di soldi. Come non è solo questione di soldi in generale. Un bresciano o un ternano o un toscano che va a caccia in Puglia non ha problemi di soldi. Il povero cacciatore, una volta, andava a caccia dietro casa, e si riteneva soddisfatto. Eppure il legame al territorio non esisteva. Qui c'è ancora il solito manipolo di furbi che vuol far passare il "consumismo" venatorio come "tradizione". Niente di male, se si vuole "consumare", ma cerchiamo di fare meno gli ipocriti. E a proposito di consumismo, il fenomeno è ancora più grave per coloro (e sono tantissimi) che si dicono ambientalisti, amici della natura, e poi vanno a sciare, invadono a migliaia le aree naturali,senza un minimo di preparazione, alimentano un business turistico/ambientale che all'ambiente fa più danni della grandine. E' l'argeant, bellezza, che sovrintende all'etica e alla morale. Che tutti se lo ricordino.

da Guido Pioveno 19/08/2010 11.16

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Se qualcuno non se n'è accorto, stiamo assistendo al crepuscolo della caccia che prelude alla sua fine. Se non cambia il desolante panorama politico italiano il processo è ormai irreversibile e si concluderà prima di quanto immaginiamo. Degrado totale del territorio, la maggior parte del quale è vincolato. "Legame del cacciatore al territorio" che vale solo per chi non ha i soldi da versare ai vari ATC per andare ovunque. Rigide normative, calendari ristretti all'osso, minacce di terribili pene che valgono solo per il "territorio libero" (si fa per dire), pattugliato in lungo e in largo da guardie di tutti i tipi, impegnate ad inseguire gli sfigati che ancora insistono a frequentarlo e che arrivano fino al confine delle aziende faunstico venatorie dove il calendario è fermo agli anni '60 (della serie "pago e faccio come ca@@o mi pare")... E poi ci si domanda come mai i giovani non prendono più la licenza di caccia... Quegli stessi giovani, la maggior parte dei quali non trova uno straccio di lavoro, con quali soldi dovrebbero affrontare questa giungla? Ma di cosa vogliamo parlare..? Di quali riti...di quali associazioni uniche...di quale ecopippocompatibile..?

da lucas 19/08/2010 9.38

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

MENO MALE CHE QUEST'ANNO SI DOVEVA ANDARE DI PIU' A CACCIA,BASTA VEDERE IL CALENDARIO DEL LAZIO,RIDOTTA LA BECCACCIA,INIZIO E CHIUSURA COME GLI ALTRI ANNI.VERGOGNA LE TASSE PERO' SONO SEMPRE LE STESSE,ABBIAMO SEMPRE MENO TERRITORIO E PROBABILMENTE CI FARANNO PASSARE LA VOGLIA.

da LUCIO56 19/08/2010 9.01

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

sintetico Cannas...ma io direi così...caccerò il capriolo,se qualche cellettaio caccia il fringuello?se è questo il dilemma dimmi come stanno messi coloro che stilano articoli e opinioni e invocano adeguamento e preparazione come i nostri colleghi europei...

da fabio 18/08/2010 16.30

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Un fringuello o un capriolo?oun capriolo o un fringuello? Questo e' il dilemma!

da Alessandro Cannas 18/08/2010 14.29

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Tutte le forme di caccia hanno pari dignità...mi pare che la sua interpretazione di cacce tradizionali...sia troppo opinabile e non adeguata al suo livello di preparazione,in quanto com'è ben noto "cacce tradizionali" è riferito alla caccia ai migratori in regime di deroga...ed ogni riferimento non è casuale,bensì estrapolato dall'art.9 della Direttiva Comunitaria "UCCELLI" 409/79 UE...che come ben saprà non è limitata solo alle specie ma anche ai metodi..(non x forza trappole in legno o pietra, vischio o addirittura reti)cacce tradizionali non obbligatoriamente devono essere legate ai metodi ma altre sì alle specie tradizionalmente cacciate e che appurato il buono stato di conservazione possano essere richieste.Per quanto riguarda il "peccato originale" è risaputo che ci si riferisce alla conflittualità sul territorio nello svolgere le varie forme di caccia praticata,ma non x forza deve essere conflittuale sul territorio...lei scrivendo dimostra tale inclinazione,come se la sua praticata sia scientificamente giustificata dai media e dal resto dei nostri detrattori...non ne abbia a male...ma anch'io so vedere le reazioni davanti ad una scolaresca,presentando opere di tassidermia tra un capriolo e un fringuello...che dice?..sto compiendo forse un atto di "peccato originale"?...beh...sinceramente mi sto stufando e dopo anni di battaglie x le pari dignità sulle forme di caccia,mi trovo ancora questi scritti..allora evviva l'occhio x occhio..e dente x dente!!

da fabio 18/08/2010 13.44

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

In primis,facendo autocritica,la colpa è dei cacciatori se siamo adesso in questa situazione,frammentare l'associazionismo è stato l'errore più grande(vedi la dissoluzione dell'Unavi),secondo punto non aver mai preso in considerazione la propaganda sui media,perchè le associazioni pensavano che era meglio dividersi gli introiti dei cacciatori che investire in tal senso una parte di questi.E' mancata la volontà politica anche di quei politici che sono stati eletti grazie e sopratutto ai cacciatori gabbati l'ennesima volta.Coerenza da parte dei cacciatori i quali avrebbero anche per far capire la loro forza di andare a votare per esempio un loro partito e azzerare il tesseramento alle associazioni tradizionali pef far capire che senza soci si finisce di esistere.La domanda è questa:QUANDO LO CAPIRANNO I CACCIATORI TUTTO QUESTO?quando saranno morti e sepolti?Avoi la risposta!

da Woodsnipe Foggia 18/08/2010 8.56

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Non credo proprio che zanon voglia vestirci tutti uguale non mi pare cosi stupido. dice secondo me uscire che uscire a caccia vestiti come Rambo anche se sei la migliore persona di questo mondo ma non hai modo di parlare con chi ti vede l'immagine che dai è inevitabilmente quella di rambo. L'abito fa il monaco a volte. ogniuno è lebero di vestirsi come vuole ma anche gli altri saranno liberi di giudicarci per come appariamo. E non credo proprio che voglia estendere il vestiario della caccia alpina alla sicilia e alle altre regioni. Ridurre tutto quello che ha detto all'abbigliamento vuol dire che tutto il resto che ha detto è giusto? Caccie e abbigliamenti sono diversi e con pari dignità se sono però tutti rivolti ad una caccia che non piove dal cielo come diritto ma che deve andare nella direzione di sostenibilità, quella vera e non quella proposta da istituti che in fondo ci osteggiano con la scusa della scienza. @ Andrea Ge ed invece abbiamo le stesse anche in politica anche se ora vacillano un po'. dOBBIAMO COSTRINGERE LA DIRIGENZA NAZIONALE A DIRE APERTAMENTE DA QUALE PARTE VOGLIONO COLLLOCARSI. Ciao

da ALESSANDRO 80 18/08/2010 8.31

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Se di punto in bianco mi vedessero in giro per il mio paese vestito da generale austroungarico modello 1915/18, con binocolo, pipa e cappello col pennacchio, moschetto a tracolla, giberne e molosso al guinzaglio, chiamerebbero subito l'ambulamza, avvertendo a casa che sono stato ricoverato d'urgenza. Cerchiamo di fare i seri e battiamoci per conservare le nostre tradizioni venatorie, quelle insegnateci dai padri e dai nonni. Se non siamo capaci di farle rispettare (di farci rispettare) a cosa serve mascherarci da altro per far finta che non siamo poi così tanto cacciatori? Pensiamo davvero di farla franca se ci scambiano per l'attendente dell'imperatore Francesco Giuseppe? Meglio allora dimostrare dignità, smettere ed occuparsi d'altro...

da lucas 18/08/2010 7.46

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

alcune rifessioni sulla caccia: a questo punto se è un'animale che impegna cosi, il capriolo potrebbe essere abbattuto anche in regolare battuta su tutta la penisola quando nella squadra è presente una guardia forestale o un selecontrollore, cosi, in tre mesi si risolvono i problemi di danni alle colture di buona parte d'italia! che ne pensa visto che nel resto d'europa è lecito? non sarebbeuna miglioria?

da verremaremmano 17/08/2010 22.57

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Con tutto il rispetto ma gia dalle sue foto credo che ci troviamo su due pianeti ben diversi, a me sinceramente sembra più indiana jones, o un'alpino sui valichi, la caccia mi dispiace ma se deve essere questa lascio perdere, pensateci voi alla selezione,pensateci voi poi a chiedere permessi per entrare in terreni privati ,perchè questo ad esempio fanno i francesi, immaginate dalle mie parti tra un 'oliveto e l'altro con binocolo e cappelletto da bersagliere ,se non stai attento sbatti le corna su un ulivo, o bene che ti và ti rinchiudono al manicomio.Ripeto questa passione rimarra per pochi giacche e cravatta ,il mio papà non mi ha insegnato la caccia in questo modo mi dispiace siamo su due pianeti diversi , se si deve chiudere si chiuda ma non mi venite a raccontare altre stupidaggini ,perchè io ho una bella coda grossa e folta non sono un novellino, Saluti a tutti.

da Alvanto Ass. Cacciatroi Genzano di Roma 17/08/2010 22.25

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Caro Sig. Zanon Ettore forse si dimentica che molti selecontrollori optano per questo tipo di attività venatoria solamente perchè la legge consente loro di uscire nove mesi all'anno e per cinque volte alla settimana ,di giorno e anche ... di notte.La cultura venatoria che voi cercate in tutte le maniere di imporci è una cosa che non ci appartiene ,la cultura nord europea non è la nostra ,ma questo a voi non interessa e continuate a produrre gli editoriali di cui sopra non rispettando,cosa molto grave le varietà di caccia italiane .

da FEDERICO VIDONI 17/08/2010 21.41

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

al posto tuo?? non so, probabilmente farei casino e a mali estremi .estremi rimedi, però non posso dirti di più. Una cosa comq:::::::::::NON MOLLARE MAI, non dargliela vinta a mr orecchino ti prego.

da andrea ge 17/08/2010 21.39

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Siamo solo ed esclusivamente oggetto dei politici, facciamo parlare di noi e diamo spazio ad ambientalisti animalisti e quanto più ce ne hanno, senza nemmeno immaginare cosa sia una giornata di caccia, ribadisco il concetto che come disse garibaldi " qui si fà l'italia o si muore " per noi ovviamente la caccia...o abbandoniamo per qualche tempo e tiriamo giù davvero i nostri politici oppure scendiamo davvero a fare guerra.. Io di accontentarmi ne ho piene le scatole, quindi per quest'anno la caccia purtroppo l'abbandono a mio malgrado, ma cosa fareste voi al posto mio ? LEGGETE IL CALENDARIO VENATORIO IN PUGLIA, E' PIU' DI UNA BARZELLETTA..SALUTI ADAMO

da ADAMO FOGGIA 17/08/2010 21.27

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Ma diciamoci la verita e facciamola finita , la caccia ormai è passione per pochi eletti , anzi divertimento che è ben diverso , la mattina ben vestiti curati e puliti con il cane in cravatta, si recherannno per polli in riserve o a sterminare allevi di beccaccia all'estero, e vai ,il ceto medio ,parlo di operai appenderanno lo schioppo al chiodo , si parla di dialoghi discorsi ,selezioni , ma di che state parlando se nella mia regione ci hanno tolto del tutto territorio con parchi e riserve private di signori politici , e ci hanno racchiuso in un fazzoletto , come si può parlare più quando leggo sul calendario uscito ieri che i nocivi tipo cornacchia viene quasi protetta , ma di cosa vogliamo ancora discutere, tra le altre cose con la disparità che si è venuta a creare tra una regione e l'altra chi prima chi dopo chi caccia una specie fino al 31 gennaio chi il 15 chi il 20 , e stiamo parlando di regioni limitrofe.

da Alvanto Ass. Cacciatori Genzano di Roma 17/08/2010 21.24

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Scusami Ettore, non essere prevenuto nei miei confronti perchè altrimenti ti sfugge il senso del mio commento! Io non ho scritto da nessuna parte che non condivido quello che hai detto...anzi, colgo l'occasione per dimostrarti tutta la mia stima sui contenuti ed ho colto l'occasione perchè mi pare che in forma quasi analitica (quella che preferisco) tu abbia suggerito alcune "formule" per uscire da questa "brutta faccenda" che a mio avviso non tiene indenne nemmeno la caccia di selezione. Ad un certo punto del tuo scritto hai menzionato il dialogo con gli "ambientalisti". Ebbene, quali ambientalisti chiedo io? Facciamoli i nomi di queste sigle associazionistiche che potrebbero lavorare con noi no? ...mi pare un buon passo avanti cosicchè poi si possa chiedere conferma anche a loro se questo "connubio" è ben accetto. Non vorrei fare come quando alle scuole elementari dicevo che la mia compagna di banco era la mia fidanzata e tutti mi chiedevano se lei lo sapeva! :)

da massimo zaratin 17/08/2010 20.30

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

ovviamente Ale80 non intendevo che noi si abbiano le stesse idee politiche

da andrea ge 17/08/2010 19.47

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Ale80 guarda che la pensiamo allo stesso modo, io dal 92 voto lega nord e sono iscritto, così come sono iscritto ANUU da 40 anni, per quanto riguarda la martini ti garantisco che ci siamo fatti sentire non solo a parole ma anche per iscritto, noi a genova e in liguria votiamo ed eleggiamo da anni non un amico dei cacciatori ma un cacciatore vero che guarda caso è anche il segretario regionale del ns partito; Purtroppo non tutti quelli che vengono eletti al parlamento sono cacciatori e tantomeno li possiamo scegliere.Viva la caccia cmq, io sono prima cacciatore poi politico questo te lo posso giurare

da andrea ge 17/08/2010 19.25

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Caro Zanon anche io ho sempre adottato il principio " 3 C " specialmente da quando mi hanno bocciato in 3° media, Hai scritto un poema e mi meraviglio che l'approccio non sia NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRA CACCIA a parlare di tutto e tutto finisci per pestare i piedi a tutti,Il tuo concetto di pulizia etica mi sa tanto di pulizia etnica infatti frasi come " che rispetto ha di se, di tutti noi chi va a caccia agghindato come un soldato di qualche corpo speciale " frasi tipiche del più becero degli anticaccia,fai un piacere a me e( spero tantissimi ) torna sulla luna,comunque le tue foto da caccioatorino perfetto sembrano rubate ad una vetrina della STANDA, a carnevale come ti vesti da Arlecchino o Brighella? Caccia sana in corpore sano

da gianni cacciatore genova 17/08/2010 19.22

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Credere nella competenza gestionale e nel buon senso di chi pratica attività venatoria è indubbiamente l'occhiale giusto per vedere la caccia oggi. Tutto quello che ha snocciolato Zanon è punto di partenza per miglioramenti, dialogo, accettazione. Io sono da questa parte!

da Elisa Bertò 17/08/2010 18.59

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Gianni, può darsi (ma spero di no) che ciò emerga dai miei scritti. Ma io e lei abbiamo la stessa carta d’identità. Io non ho puzza sotto il naso. È solo che vedo, in molti luoghi, cacciatori più felici, caccia accettata, fauna ben gestita (e queste cose vanno sempre insieme). Perché non può essere così anche in Italia?

da Ettore Zanon 17/08/2010 18.20

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

@ANDREA GE e te pensi che Zanoni con L'italia dei Valori, la Martini con la Lega, la Brambilla e company nel PDL, Fare futuro con D'urso e i Finiani siano spuntati per caso? In politica senza il si del gran capo di ogni partito non si fa niente. e questi vogliono andare a prendere la parte dei voti che è sempre stata della sx, questo è il loro intento e sai perchè? Perchè per una bella fetta di italiani, vedi i sondaggi, i cacciatori sono quelli che ci descrivono, quattro pennivendoli sui giornali e altrettanti in TV. Non abbiamo voce se non i questi nostri spazi e allora cosa vogliamo fare un partito per sparire veramente e farci contare e valere quanto il due di briscola o cambiare registro: migliorare e comunicare il buono che facciamo e avere la stima di tutti? Se il sondaggio ultimo fosse stato che il 20% era contrario alla caccia avremmo già in tasca la nostra amata modifica senza essere stati presi per i fondelli.

da ALESSANDRO 80 17/08/2010 17.50

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

zanon, non me ne voglia, ma dai suoi scritti, per alcuni aspetti anche condivisibili, traspare una enorme puzza sotto al naso, tipica dell'uomo evoluto che guarda ai selvaggi, o, anche, del noreuropeo che ha a che fare con noi meridionali d'Europa. Tenga presente questo dottor zanon, e tenga anche presente quanto disse il vecchio Nenni: C'E' SEMPRE QUALCUNO PIU' PURO CHE TI EPURA!!!

da GIANNI 17/08/2010 17.49

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Zaratin: qui sopra ho scritto 14.000 battute! E non volevo scrivere altro. Forse non sono stato chiaro, in tal caso mi scuso. Però non c’è più sordo di chi non vuol sentire. O è infastidito. Cosa non ti va bene di ciò che ho scritto: non vuoi cacciatori competenti? non vuoi cacciatori corretti? Non vuoi cacciatori credibili? Non vuoi una sola associazione? non vuoi che i cacciatori comunichino? Falla tu la lista.

da Ettore Zanon 17/08/2010 17.29

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

perchè pochi sono i politici e moltissimi i politicanti di dozzina

da andrea ge 17/08/2010 16.09

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Una domanda su tutte per coloro che pensano che zanon abbia detto fandonie; perchè la politica ci ha spudoratamente abbandonato?

da ALESSANDRO 80 17/08/2010 16.02

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Quoto Alessandro al 100 x 1000!!! Hai detto tutto non c' è altro da aggiungere!!

da SPRIGER TOSCANO 17/08/2010 14.37

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Negli ATC, soprattutto in quelli che funzionano da tempo, cacciatori, agricoltori e ambientalisti votano all'unanimità il novanta per cento delle delibere. I fatti smentiscono la litigiosità. Solo gli stati maggiori hanno interesse a tenere alto il livello dello scontro. Non per i principi, ma per le poltrone. A Barga, dove sono in vacanza, mi dicono che l'assessore all'ambiente, animatore e sostenitore del volontariato e della Protezione Civile, è iscritto a lega ambiente ed è il capo del CPA locale. Più chiaro di così.

da Carlo M. 17/08/2010 14.31

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Mi ero ripromesso di non farlo,ma e' piu' forte dime. Da una parte vorresti indirizzare la caccia come e' da voi,riservistica,come fonte di reddito agricolo.Di fatto andrebbe cambiato lo status giuridico della fauna,non piu' proprieta collettiva, ma proprieta del singolo,con tutto cio' che ne consegue giuridicamente.Sarebbe molto interessante assistere a una causa penale,dove un cittadino che si e' scontrato con un cinghiale o altro ungulato,perde il figlio o la moglie o muore lui stesso,l'esito del processo ai danni del proprietario del selvatico quale sarebbe?Sarei cauto su questo. Dall'altra sostieni comunque che la fauna e' di tutti.Dove sta la coerenza. I danni agricoli? Basterebbe inserire una concessione agricola da versare direttamente alla Coldiretti,Confagricoltura,e loro con i nostri soldi saldano gli eventuali danni,quindi non piu' mediazione, ma erogazione diretta e costante=beneficio per tutti. Giusto il salto evolutivo culturale dei cacciatori futuri. Perplesso su tradizioni Europeiste da noi importate come voler esser dei mezzi vips della caccia.Son loro, non nostre.Giustissima la comunicazione mediatica. L'unione delle associazioni sono solo chiacchere che lasciano il tempo che trovano..Non avverra mai,troppi interessi personali.Mi auguro che si arrivi ad esser ricchi di competenze....

da Alessandro Cannas. 17/08/2010 12.49

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

xgianni: ti insegno una "rimessa" se gia nn la sai! almeno un paesano che ha le palle!!!

da verremaremmano 17/08/2010 12.27

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

IL DOTTOR ZANON PARTE DAL PRESUPPOSTO CHE GLI ITALIANI SIANO, A GRANDE MAGGIORANZA, ANTICACCIA. NON E' ASSOLUTAMENTE VERO E I REFERENDUM LO HANNO DIMOSTRATO. ALLA OPINIONE PUBBLICA DELLA CACCIA GLIENE FREGA ZERO!!! I VERI ANTICACCIA SONO GLI ALTRI CACCIATORI.....I VERI ANTICACCIA SONO QUEI CACCIATORI COME BECECCO DI GROSSETO DELLA FIDC CHE HA CHIESTO E OTTENUTO AL CHIUSURA AL COLOMBACCIO IN PREAPERTURA.....I VERI ANTICACCIA SONO QUEI CACCIATORI CHE VOGLIONO CHIUDERSI NEL PROPRIO ORTICELLO.....I VERI ANTICACCIA SONO COLORO CHE DICONO MENO SIAMO PIU' ANIMALI CI TOCCANO..... INFINE: UNA UNICA AAVV? E COME E' POSSIBILE? IN ITALIA ESISTE LA LIBERTA' DI ASSOCIAZIONE GARANTITA DALLA COSTITUZIONE. UN CONSIGLIO DOTTOR ZANON: RESTI NELLE SUE VALLI, NON SOLO A CACCIA, MA ANCHE A LAVORO E QUANDO HA BISOGNO DI UN OSPEDALE.....

da GIANNI 17/08/2010 12.13

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Grazie di cuore, con cacciatori così agli ambientalisti non serve più agitarsi,possono sedersi tranquilli e godersi lo spettacolo, tanto faranno tutto da soli

da Fabio 17/08/2010 12.10

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Tutto a posto signore e signori!! Appena andrà in onda la nuova normativa sulle armi, che così, come si dice in giro in giro, pare prevederà stanze blindate per chi ha più di sei armi, test antidroga a pagamento, rinnovi ogni tre anni, varie ed eventuali, il "problema cacciatori" in Italia sarà bello e risolto!!!

da Ezio 17/08/2010 11.34

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Le faccio sul serio i miei più vivi complimenti perchè mi vede d'accordo al 100% su quello che ha scritto. La cosa che mi rammarica è vedere gente contraria a principi così sani ed a idee così innovative. mi sono avvicinato da poco alla selezione ed ho trovato davvero una identità forte ed una vera conoscenza e coscienza cosa che purtroppo in altre caccie non è facile trovare. Spero che tutti i cacciatori facciano tesoro di quanto detto sopra nell'interesse di tutta la categoria e di tutti i tipi di caccie degne di tale nome.

da Benne 17/08/2010 0.05

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

io penso che possiamo dire quello che vogliamo ma il discorso è sempre lo stesso. Siamo europei pertanto sarebbe giusto che ci adegueremo agli altri stati es: come la Francia che va a caccia con la neve e non c'è martedi e ne venerdi che tiene, e i periodi sono più lunghi, solo l'italia chiude prima di febbraio, quindi,svegliatevi anche quest'anno tante promesse ma pochi fatti. meditate gente meditate

da gino genova 16/08/2010 22.41

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Gianni come vedi a differenza di questi benpensanti, noi siamo per difendere tutte la caccie di tutti i popoli, a qualcuno non piace e vorrebbero vendere noi per tutelare se stessi, tristi personaggi, loro si rovina della caccia. Cmq a chi vuole intendere noi stiamo vincendo 2 a 1. ciao dria

da andrea ge 16/08/2010 21.52

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

x Dria, non avevo letto il commento dI Vittorio Cavalere, stendo un velo pietoso sulla sua cortomiranza. Per tornare alla filosofia Zanoniana posso affermare con certezza che fa molti ma molti + danni di ANTICACCIA, > IL POPOLO SI LAMENTA. PERCHE'?.. GLI MANCA IL PANE....SI MANGI DELLE BRIOCHES> oh vanne marchi dell'attività venatoria andate un pò di + a caccia ed in mezzo ai ccacciatori e un po meno su internet imparereste qualcosa. ciao belli

da gianni cacciatore genova 16/08/2010 21.39

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

verre ti invito a cena, non a caccia perchè da me passano solo fringuelli e storni più qualche colombaccio. ciao andrea ge

da andrea ge 16/08/2010 21.06

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Ho letto con attenzione quanto da Lei scritto ma francamente nell'attuale situazione in cui versa il mondo venatorio in Italia le sue proposte hanno lo stesso valore pratico e di aiuto dell'orchestra che continuava a suonare mentre il Titanic stava affondando. Come può parlare di etica e competenza venatoria ai vari animalisti che siedono in parlmaento che stanno anno dopo anno uccidendo la caccia con vincoli bazzelli e limitazioni? Se lei ritiene che poter dare 750.000 voti a CACCIA AMBIENTE non sia un fatto positivo per il nostro mondo venatorio allora continui le sue divagazioni teoriche che la porteranno ad andare all'estero per esercitare la sua passione. Purtroppo la maggior parte dei cacciatori non se lo può permettere o non ritiene giusto non poter cacciare ove lo hanno fatto i loro padri. Se un partito dei cacciatori non avrà successo dipende solo dalla coerenza di ognuno di noi. Sono le persone come Lei che quando andranno a votare metteranno questa passione in secondo ordine per poi parlarne con passione.

da Giuseppe 16/08/2010 20.52

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

se parlo in dialetto sono troppo italiano, d'altronde anche manzoni ha sciacquato i panni in arno..... cmque ciò spiega anche perchè le associazioni venatorire nn ci rappresentano, forse danno un colpo al cerchio ed uno alla botte, non sapendo più chi rappresentare, se i professori o i passionisti abbindolati dalle pubblicità e nemmeno prendono posizione per il loro comodo oramai lo facciamo noi veraci da sempre!

da verremaremmano 16/08/2010 20.24

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Queste considerazioni di Ettore possono essere la base per la caccia del futuro e per il futuro della caccia. complimenti

da aaa 16/08/2010 19.08

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Udite, Udite! Il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, contro i palii: "Se la Catalogna ha rinunciato alla corrida anche noi possiamo rinunciare a qualche corsa o palio". Il ministro ha precisato che "occorre valutare tutti palii, anche quello di Siena, per calcolare quanti maltrattamenti e morti di animali ci sono state", ed ha annunciato che è stato costituito un comitato ad hoc per eseguire uno "screaning" delle varie manifestazioni che impegnano gli animali. Ma vi rendete conto chi ci rappresenta al Governo, non posso crederci che un ministro della Repubblica faccia certe affermazioni su un Palio cosi bellissimo e storico magari invidiato da tutto il mondo, no questa la mattina si sveglia e dice dobbiamo eliminare il Palio di Siena perchè gli animali vengono maltrattati, è vergognoso che una ministra si esprima cosi su una cultura talmente radicata in quella città che da secoli si tramanda da padre in figlio e che una fonte inesauribile di turismo per quella Regione, no dico questa Ministra sta stravolgendo le più elementari basi del turismo, ma che si crede di salvare il mondo con le sue tutele animaliste che ben poco anno a che fare con la caccia e con il Palio di Siena, ma si vergogni signora Ministro e si dimetta mi faccia il piacere, la carica che lei ricopre e stata mal riposta, si dimetta! Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, tra le scelte più strampalate proprio questa qui ci doveva mettere come Ministro del turismo, è una vergogna per il Paese, e una vergogna per noi che una incompetente prenda parola rappresentando lo Stato poichè è Ministro e spara solamente C....te! a Lei l'onere di tale incombenza.

da Francesco 16/08/2010 19.05

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Anche mi subitu l'ho pensou, ma lessendu ben pensu cu ghe laggia cun u sciu Zanon. stamme ben

da gianni cacciatore genova 16/08/2010 18.58

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Caro Sig.Zanon,dopo attenta lettura,ciò che sento di esprimere è che avrei voluto scriverlo io. Mi rammarico nel notare che nonostante la lucidità e competenza manifestata,si è evidenziato un numero di contrari a prescindere.Il mondo della Caccia sembra condannato a mostrarsi diviso.Personalmente non riesco ad esimermi dall'enfatizzare ancor di più il suo pensiero,la mia vicinanza è totale,e non posso che ribadire che pungolare e sensibilizzare anche questi amici che si dissociano è ormai una necessità.Non mi stancherò di ripetere che seppure involontareamente spesso i nemici della Caccia sono gli stessi cacciatori.A chi come lei,ed ai tanti altri concordi non resta che l'arduo compito di raddoppiare gli sforzi e l'impegno per tentare di salvare e tramandare la nostra Passione.Spero di leggerla presto,e consideri le critiche come sprono.Auguro tanta serenità a lei e a tutti quelli che le vogliono bene.

da Vittorio Cavaliere-Bari. 16/08/2010 18.54

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

gianni u ghe l'avio miga cun ti l'ase cu scrive chi de sutta?? speru de nu ma u me pa in macaccu. anche mi g'anie in miande e asci neu se pueise falu

da andrea ge 16/08/2010 18.37

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

CLASSICA RIFLESSIONE MEGALONAME DI UN CACCIATORE DI PARTE.

da GIAN 16/08/2010 18.15

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Belin ma vi siete bevuti il cervello? Ma se posso vado a caccia in mutande altro che abbigliamento consono al ruolo! Allora quanti dovrebbero andare in giro con il berretto a punta con scritto ASINO? Ma sono l'unico( a parte qualche altro alieno )a pensare che mi piacerebbe andare a caccia come mio padre? Lo so non andiamo a caccia per mangiare e mangiere selvaggina e cosciazze di cinghiale ,ma per la miseria me le lasciate fare ancora due botte prima di guardare albe e tramonti mozzafiato, ma quando butti giù un fagianone di " rifugio" in un erbaccione che manco ti fa incedere,e piove e fa freddo ma cosa ti manca? Magari mentre il tuo cane te lo riporta stracci ,anche la foto di tua suocera ...........giornata Impagabile.Ciao belli

da gianni cacciatore genova 16/08/2010 18.09

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

x gianpaolo: potrebbe dirci, per cortesia, alla luce degli ultimi sviluppi politici, i nomi di questi sostenitori parlamentari degli sparatutto e soprattutto i risultati effettivamente conseguiti? grazie.

da mauro 16/08/2010 17.07

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

eh no non ci sto. se non rispettate le tradizioni altrui siete alla stessa tregua degli anti quindi per favore lasciate perdere io non sono nè veneto nè lombardo, sono ligure ma proprio per la caccia di questi quattro scalmanati mi batterò sempre perchè era anche quella di mio padre e mia. le tradizioni sono sacre quindi pari valore sia a quelle dell'estremo sud, sia a quelle del tirolo. Se preferite i surrogati, sonno affari vostri ma almeno rispettate gli altri

da andrea ge 16/08/2010 16.09

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Analisi in gran parte condivisibile. Carente tuttavia sotto il profilo politico. Che al momento è preda di arrivisti, furbacchioni e opportunisti che lucrano voti, tessere e prebende varie (anche se fanno credere di farlo solo per noi, senza nessun tornaconto). Non ci trovo inoltre neanche uno spunto ottimistico. Eppure non sono solo nella felice mitteleuropa italiana i cacciatori che si adoperano per la fauna, il territorio, la società. Quello che è vero, è che per qauttro scalmanati che la tradizione non sanno neanche cos'è, tutto il buono che facciamo va in fumo, o meglio viene dimenticato. Fra l'altro, non c'è paese al mondo dove la caccia sia interdetta in oltre il trenta per cento del territorio. Questo, caro Zanon, non l'hai detto. Il problema è l'incapacità di fare sintesi e l'inadeguatezza dei nostri dirigenti (che sono da noi eletti o come minimo sopportati), che non sono pronti a sostenere una sfida con i nostri avversari su base dialettica. Anche le ricette trentine sono carenti, allo stesso modo come quelle venete (e valtrumpine) sono perniciose.

da bertoldo 16/08/2010 16.00

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

E meno male che erano solo "alcune" riflessioni, troppe cose tutte insieme......... Si risolva prima il problema di un'unica ass. ven. poi (uno alla volta) si affrontino gli altri. Saluti.

da Giovanni59 16/08/2010 15.57

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Caro Ettore, condivido senza riserve tutto ciò che hai scritto. D'altronde, sono certo che non ne dubitavi. Che troppi cacciatori siano beceri spaventosi (ma anche certi animalisti) è un fatto di tutta evidenza. Chiunque frequenti i forum venatori se ne può rendere conto. Non è questione di maggiore o minore livelloculturale generale: è questione di normale, elementare buona educazione. Quella che i genitori di un tempo ti inculcavano a furia di scappellotti sulle orecchie. E i vecchi cacciatori a calci nel didietro di coloro che non rispettavano - per fare un esempio - quella ben precisa ed individuata lepre femmina che garantiva, anno dopo anno, il ripopolamento naturale della zona. Il consumismo degli anni del cosiddetto "boom" economico è stato all'origine di gran parte dei nostri mali. Ma ora assistiamo ad un crollo verticale della qualità dell'associazionismno venatorio, che pare aver perduto certe "anime" autorevoli. Oltretutto chi governa Stato regioni e province, ormai non premia più i buoni, nè punisce i cattivi, per cui nessuno è più incitato a comportarsi bene. La caccia non fa altro che patire la crisi di valori che investe l'intera nostra società in tutti gli aspetti. E il politico non bada al bene comune, ma ha la visione cortissima di chi chiede voti subito, per poi farne ciò che vuole. Non solo, ma, non conoscendo neppure il proprio elettorato, preferisce dare retta a chi grida di più....

da Marco Buzziolo 16/08/2010 14.11

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Se la maggior parte dei cacciatori ragionassero come lei non ci sarebbe una cosi forte contrapposizione all'attività venatoria. Ma finche a comandare saranno i soliti 4 sparatutto che con la scusa delle tradizioni vogliono praticare una caccia arcaica e distruttiva, (quanti di questi intasano i forum di caccia) e ci saranno politici senza scrupolo disposti ad appoggiarli per un loro tornaconto sarà molto difficile uscire da questa situazione.

da Gianpaolo 16/08/2010 13.40

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

anticaccia, se ami la natura è meglio che ti documenti. un certo tipo di caccia è necessario per la gestione territoriale. chi getisce oasi wwf e lipu lo sa benissimo e per esempio in certe oasi si controllano le popolazioni di nutrie che creano problemi allanidificazione di certi uccelli. secondo te come vengono controllate le nutrie? l'amore per l'ambiente non puo' prescindere dalla conoscenza sia dalla parte degli ambientalisti che da parte dei cacciatori. questo un punto fondamentale per poter tutelare il patrimonio naturale.

da aaa 16/08/2010 13.36

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

al ciò volevo ricordare legge 157/92 : norme sul Prelievo venatorio ..... legare il cacciatore al territorio e non piu sulla caccia, del resto è partito tutto da li! la caccia è già per i ricchi, nn raccontiamo favole almeno prima le riserve erano dei veri ricchi, ora esistono le aav e le afv in ogni piccolo scorcio di terreno, un'altra mal gestione per pochi eletti e ricchi!

da verremaremmano 16/08/2010 13.17

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

La risposta di Anticaccia è la dimostrazione di quanto siano fondate le tesi di cui sopra.

da lucas 16/08/2010 12.48

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Mi spiace, ma non condivido quasi niente. La caccia è libertà e ci mancherebbe solo che dovessimo rispettare un vestiario tipo o inventarci dei "riti" per sacralizzare le prede, tipo il macabro ramoscello ficcato in bocca al capriolo... La caccia italiana è diversa e non sarà mai, fortunatamente, quel che sogna Zanon. E poi vogliamo parlare della mitica "sostenibilità sociale" che, sempre secondo l'autore caratterizzebbe una caccia (la sua) rispetto a quelle praticate dagli altri? Siamo sicuri che "la gente" sia così d'accordo con l'uccisione di Bambi?

da lucas 16/08/2010 12.45

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

la caccia ha dignità???la fatem,i il piacere!!!non ha nessuna dignità, è una pratica spregevole, ignobile, infame, orribile, immonda, squallida, da disprezzare!!!la dignità ce l'hanno gli animali, e i cacciatori la calpestano sistematicamente!!! la fauna non è "una risorsa", gli animali sono esseri senzienti da rispettare e non oggetti da usare!!!

da ANTICACCIA 16/08/2010 12.37

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

DOVE ENTRA LA POLITICA TUTTO A SCHIFIO FINISCE. CERTO CHE CI VUOLE UNA ASSOCIAZIONE SOLTANTO MA DEVE FUNZIONARE E NON STARE AL GIOCO DEI POLITICI.

da NANNI 16/08/2010 12.33

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

"O colpa anche dei cacciatori? Che non hanno saputo rapportarsi in modo positivo con il resto della società. Io, che non amo scaricare ad altri le mie responsabilità, propendo per quest’ultima spiegazione." ANCHE IO DICO CHE E' COLPA DEI CACCIATORI!!!

da ANTICACCIA 16/08/2010 11.56

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

no comment! are you an italian hunter? per questo gli inglesi danno del voi a tutti. in gran parte nn condivido. quale sarebbe la caccia del futuro secondo lei? la selezione?le diatribe tra cacciatori nascono da questi discorsi o riflessioni che si vogliano chiamare, ogni periodo della stagione venatoria ha la sua caccia e ci si ritrova oramai a cacciare in un fazzoletto tutti, tassati e vincolati più che mai, queste si chiamano lotte tra poveri! la invito in maremma per sentire la "romba" in battuta nel libero non in riserve a pagamento da un'altana o vedere il passo reale, e a insediare una scopaiola, ma questi sono vocaboli locali, forse degli etruschi, ma comunque di gente che ha insegnato a cacciare a mezzo mondo e che ancora grida VIVAMARIA orgogliosamente fiera di stare nell'orticello!

da verremaremmano 16/08/2010 11.45

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Bravo, anzi bravissimo Dott.Zanon, riporto quì una frase del suo editoriale che mi ha particolarmente colpito :"Cervo o tordo poco importa: tutto si può potenzialmente cacciare, purché secondo dei criteri razionali. Il passaggio fondamentale sta nel sostituire il concetto di dignità, alquanto astratto e soggettivo, con quello di sostenibilità, molto più misurabile, oggettivo e anche spendibile all’esterno (sostenibilità “sociale”)." E tanto più aggiungo io sapremo essere virtuosi e tanto più la società civile ci concederà sembre beninteso nel rispetto della sostenibiltà dettata da organismi veramente scientifici. Un cordiale saluto.

da Silvano B. 16/08/2010 11.37

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Condivido totalmente i concetti espressi.Sostengo che con gli agricoltori dovremmo stringere degli accordi di reciproco interesse e iniziare a rivedere il famoso art.del Codice Civile.

da vico 16/08/2010 11.13

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

IL PROBLEMA SIAMO NOI CHE DIAMO O REGALIAMO ANCORA I NOSTRI SUDATI SOLDINI A TUTTI GLI ENTI CHE CI MANGIANO DIETRO...SMETTIAMOLA DI PAGARE PER ESSERE ACCONTENTATI!!!!

da ADAMO - FOGGIA 16/08/2010 11.05

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

Caro sig. Ettore sono completamente daccordo con te .Ma non dimentichiamo di avere avuto nella nostra vita la sfortuna maggiore che ci potesse capitare :quella di nascere in Italia ed io maggiormente nel Lazio.In questo paese ormai epenso che lo sarà sempre di più è inpossibile fare delle cose serie da persone serie e competenti in tutte le cose figuriamoci nel mondo della caccia. Siamo un popolo diviso in mille fazioni e ognuno cura ciecamente il proprio orticello senza curarsi di niente altro e peggio ancora lo fà con supponenza e arroganza. Spero di sbagliarmi caro Ettore ma vedrai che molti non saranno daccordo con le sue parole perche vedono solo il loro orticello,e chi è di selezione echi è beccacciaio ,e chi cinghialaio ,echi è colombacciaio evia discorrendo e blaterando verso la fine . cari saluti.

da Stefano 59 16/08/2010 10.57

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

approvo pienamene...vallo a spiegare ai cellettari il concetto di sostenibiltà...ti metti in un bel capanno, metti i richiami vivi e spari 200 cartucce...

da aaa 16/08/2010 10.56

Re:Alcune riflessioni sulla caccia in Italia

gen.tle Sig Zanon da come lei si presenta si vede lontano diversi Km.che lei è un cacciatore di selezione,quindi parla e ragiona come tale.Non condivido le sue idee perché pratico cacce diverse dalla sua,l'unico in cui condivido le sue tesi.è che dovremmo fare noi per primi pulizia di certi comportamenti e individui. cordiali saluti.

da anima nera 16/08/2010 10.23