Nel mentre che il WWF e altri, per fare pressione sulla commissione UE, raccontano un sacco di amenità sulla gravità degli effetti del piombo dei cacciatori sull'avifauna acquatica, facendo di tutta l'erba un fascio facendo credere che il piombo, ma non certo quello dei cacciatori, può provocare gravi danni nei bambini - e per fare effetto sugli ignari, parlano di miliardi di pallini: un miliardo di pallini del 6 di 2,7 mm di diametro pesa poco più di cento chili, con una velocità di diffusione nell'acqua suddivisa in molti anni, su un territorio vasto e con un ricambio consistente: acqua, lo dice il WWF International, che sulla terra ormai è pura solo per il 3% della sua totalità! - nel mentre raccontano queste amenità, ci piacerebbe sapere cosa fanno, e in particolare cosa fa la serafica Lipu, amica non solo della fauna alata, ma ormai anche dei lupi, dei cinghiali, dei cervi, delle nutrie, che fino a prova contraria sono una "strana aves", cosa fa per risolvere quel grave problema dei "gatti". Si, dei gatti. Non il gatto selvatico, ormai "rara specie", ma di quelli domestici. Il gatto Silvestro, per intenderci. O il gatto Felix, o Figaro, o Zorba o Torakiki e Doraemon.
Da una chiara denuncia a seguito di una corposa indagine americana, solo negli USA ogni anno i gatti fanno fuori 3,7 miliardi di uccelli. E un uccello, possibile preda di un gatto, piccolo che sia (ma in USA, come da noi, non esiste il colibrì, che peraltro stazza anche duecento volte un pallino del 6), pesa dai dieci grammi di uno scricciolo ai 100 grammi di un tordo o di uno storno, al mezzo chilo di un colombaccio. Insomma, volendo fare dei conti, per la LIPU ci sarebbe da lavorare anche in Italia per contrastare il problema. Se negli Stati Uniti si contano 30 gatti ogni cento abitanti, da noi le cose non sono molto diverse: 2,4 milioni, Lombardia e Lazio in testa (dati del 2006, sarà un caso che questo rapporto non è stato più aggiornato?). Fatti ancora due conti, se un gatto facesse fuori anche un volatile al giorno, in fondo all'anno mancherebbero all'appello la bellezza di quasi novecento milioni di uccelli. Se davvero la LIPU se ne volesse preoccupare come dice, ce ne avrebbe da fare. Eccome. Sia in ricerche, sia in proclami. E insieme alla LIPU, ci sarebbe da fare per tutta quella congerie di scioperati che miagolano alla luna, soprattutto contro la caccia, con echi che arrivano anche al ministero dell'ambiente e suoi collegati.
Insomma, signori della LIPU (Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli), li volete davvero proteggere questi uccelli? In Italia fra stanziali e migratori ne abbiamo più di cinquecento specie diverse, di cui cacciabili solamente una trentina, ormai una miseria, e anche con limiti rigorosi. Perchè non vi date un obbiettivo vero, invece di tartassare sempre e solo i cacciatori? Non è necessario farle fuori queste simpatiche canaglie, sono talmente simpatici che si rivolterebbe il paese. Ma, dico ma, una bella campagna di responsabilizzazione affinché come le specie problematiche possano essere gestite sotto il profilo demografico, questa sì, la dovreste fare. Forse, forse, col vostro "prestigio" riuscireste anche a spuntare qualche contributo pubblico, una volta tanto utile alla causa. La vostra, ma anche la nostra.
Riccardo Fantuzzi