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Editoriale

LUPO, CHI SEI?


lunedì 14 dicembre 2009
    
Claudia CapitaniFra denunce e smentite, il lupo sta tornando alla ribalta della cronaca su tutto il nostro Appennino. Ma com'è veramente questo scontroso animale, quando raffigurato come il romantico “Zanna Bianca di Jack London, quando come il lupo delle favole, famelico e truce divoratore di porcellini e cappuccetti rossi, e quando ancora come uno snob incompreso (il Lupo Alberto dei cartoni) o un brigante pasticcione (il Lupo Lucio della TV dei ragazzi)? Ce lo racconta una scienziata, Claudia Capitani, che in compagnia dei lupi delle foreste aretine ha trascorso diverse primavere.
 
 
 
Io sono il lupo
La fame è la mia compagna/La solitudine la mia sicurezza
Io giaccio di notte/Freddo è il mio letto
Il vento la mia coperta/Io sono il silenzio
Un’ombra nella foresta/Impronte lungo il fiume
La mia corsa è un lungo inseguimento/Di scintille di fuoco
Dalla pietra focaia della notte
Io sono ucciso/Ma mai distrutto
Io sono il lupo.

(Canto tradizionale indiano)
 

 
La Storia

Il lupo è un animale sociale, ai vertici della catena alimentare, in grado di adattarsi a una molteplicità di ambienti e di sfruttarne al meglio le risorse, seppure minime, e da questo punto di vista rappresenta “l’alter ego selvatico” dell’uomo, con il quale è in conflitto da sempre. All’epoca in cui conduceva una vita nomade, da raccoglitore-cacciatore, l’uomo era in competizione diretta col lupo per le prede selvatiche e probabilmente si nutriva spesso dei resti delle carcasse lasciate dall’animale.

Col tempo l’uomo ha sempre più ricercato la collaborazione del predatore, in virtù delle sue ottime doti d’intelligenza, fiuto e abilità nella caccia. Lo scontro col predatore, che avrebbe potuto portare alla sua estinzione, si sarebbe invece attenuato con la creazione della sua forma domestica, plasmata dall’uomo secondo le proprie esigenze. Il cane, quindi, è divenuto un intermediario, più o meno efficace, nell’ambito della lotta tra allevatori e predatore, proteggendo da un lato il bestiame domestico, dall’altro il lupo, scoraggiandolo dall’avvicinarsi all’uomo.

I contrasti non sono però cessati. Nell’Italia medioevale, furono emanati numerosi decreti per favorire la cattura e l’uccisione dei lupi, al punto che in numerose comunità nacque la figura del “luparo”. Si trattava di un individuo emarginato dalla comunità, abitante e conoscitore dei boschi, in questo senso molto più vicino al lupo che agli uomini, il quale aveva il compito di uccidere i lupi che attaccavano il bestiame domestico, guadagnandosi in questo modo “l’accettazione” da parte della comunità.
 
La Società

La persecuzione diretta da parte dell’uomo, proseguita fino ai giorni nostri, ha portato alla scomparsa della specie in tutti gli Stati Uniti e nella maggior parte delle nazioni dell’Europa occidentale. In Italia, dai primi del ‘900 si è verificata una progressiva diminuzione della presenza del predatore, che agli inizi degli anni ’70 era diffuso solo nella porzione centro-meridionale dell’Appennino. Da allora, il lupo ha rioccupato l’intera dorsale Appenninica, ed è ricomparso nelle Alpi Marittime, superando il confine francese. Da alcuni anni è in espansione verso la Val d’Aosta, e, con presenze occasionali, la Svizzera. Grazie alla sua plasticità e capacità di adeguamento, il lupo ha saputo trarre vantaggio dalla concomitanza di situazioni favorevoli verificatasi in quegli anni, in particolare “l’abbandono” delle zone montane e collinari da parte dell’uomo, le numerose reintroduzioni e introduzioni di ungulati selvatici e la definizione di una legislazione specifica finalizzata alla conservazione delle specie animali in Italia.

La legge 968/77 e la successiva 157/92 hanno definitivamente dichiarato il lupo specie pienamente e particolarmente protetta, in adeguamento alla Direttiva Europea Habitat. (92/43/CEE) Lo status legale della specie e, soprattutto, i cambiamenti economico-sociali, hanno favorito la ripresa della popolazione in tutta l’Europa occidentale. Nonostante le mutate condizioni, il conflitto con l’uomo si è acceso di nuovo, in particolare con le categorie storicamente “avverse”.
 
Quella degli allevatori che subiscono gli attacchi del predatore e quella dei cacciatori di ungulati selvatici, che lamentano una riduzione delle loro possibilità di prelievo, o che, talvolta, vedono nel lupo un ambito trofeo o un animale nocivo, che deve essere eliminato.

Ma cosa c’è di vero in queste accuse?

Le ricerche scientifiche sulla dieta del lupo condotte in diverse aree italiane hanno evidenziato l’esistenza di due situazioni contrapposte: nelle aree con abbondanza di ungulati selvatici, questi sono la preda preferita dal lupo, anche se sono presenti i domestici; questi ultimi, insieme a piccoli vertebrati, frutta e addirittura rifiuti, costituiscono, invece, la maggior parte della dieta nelle regioni povere di ungulati selvatici e con un elevato grado d’antropizzazione.
 
Disponibilità di prede: una parola chiave per comprendere il conflitto con le attività umane. In molte regioni italiane, gli ungulati selvatici hanno raggiunto una densità tale da provocare danni alle colture agro-forestali ben superiori a quelle causate alla zootecnia dal lupo, e da richiedere interventi di controllo straordinario. Inoltre, dalle ricerche effettuate emerge che il lupo non è in grado di limitare la popolazione di ungulati selvatici, anche quando essi costituiscono più del 90% della sua dieta. Pertanto, il timore che il lupo sia un forte competitore nella caccia risulta immotivato.
 
Un’altra parola chiave nella strategia predatoria del lupo è vulnerabilità. Quanto più le prede sono facilmente accessibili, tanto più saranno selezionate. Questo vale anche per gli ungulati domestici, soprattutto nelle aree in cui il lupo è tornato di recente e i sistemi di difesa del bestiame erano stati abbandonati da qualche tempo.

Laddove queste misure sono state ripristinate, con il contributo delle Regioni, il conflitto si è attenuato. Tuttavia, l’estrema complessità dell’iter burocratico rende talvolta difficile l’attuazione dei programmi di prevenzione e risarcimento dei danni.

A trent’anni dalla prima legge di protezione del lupo in Italia, si può affermare che il pericolo di estinzione della specie sia scongiurato, e che, probabilmente, nei prossimi trent’anni i lupi italiani si riuniranno con quelli centro-europei. La sfida dei prossimi anni è la gestione della convivenza con il lupo, attraverso la conoscenza e senza ipocrisie.

Lo Spirito

Se da una parte dovrà essere fatto un grosso sforzo sul piano culturale, economico e legislativo per mediare i conflitti tra lupo e uomo, dall’altro è necessario puntare anche a un cambiamento della mentalità generale.

Non credo si possa difendere il lupo dipingendolo come un regolatore della fauna selvatica, che renderebbe più sana e forte, meno numerosa e quindi meno dannosa (obiettivi utili anche per l’uomo-cacciatore-raccoglitore); oppure dipingendolo meno aggressivo, col muso meno allungato, i canini meno lunghi e affilati, il “padre dell’anno” della foresta (cosa utile al nuovo “turismo ambientale”).

Questo animale, così simile a noi al punto che la sua storia e quella dell’uomo non finiscono d’intrecciarsi, ci sfida ad accettarlo per quello che è, ad accettare la sua aggressività e pericolosità. Ma anche a rispettare la sua libertà, che forse noi gli invidiamo e rimpiangiamo.

Il suo ululato ci invita a tornare alle foreste da cui proveniamo, per riscoprirne i suoni, gli odori, e confonderli con i nostri, e sentire il nostro respiro, vederlo aleggiare nell’aria e forse, una volta, voltarci e scorgere un’ombra fugace, una figura snella e allungata, leggera e silenziosa…e sentire una fiamma riaccendersi dentro… e riconoscere…il lupo…o noi stessi.
 

 
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40 commenti finora...

Re:LUPO, CHI SEI?

OCCHIO X OCCHIO CACCIATORE/BRACCONIERE E' FACILE FARE UNA SEMPLICE GENERALIZZAZIONE, ALLORA POSSO SUPPORRE CHE UN TARTAGLIA QUALUNQUE SIA LA CREMA DEL WWF E MAGARI UN PIROMANE UN'AMBIENTALISTA FRUSTRATO. FACILE...E ANCORA ... NON CREDO CHE LA MIA POCSA INTELLIGENZA POSSA ANCORA CONTINUARE... VOI FATE PURE!!!

da DA PAOLO T FANO PU 25/12/2009 17.49

Re:LUPO, CHI SEI?

Ma-no-lo ten.....cosa hai capito, sciocchino! pensavo al.... cervello, devo ammettere, che voi tutti degni compari avete.....R.A.G.I.O.N.E.(ridicoli,assurdi,gretti,ignoranti,ottusi, nefasti,esaltati.

da Nato cacciatore 22/12/2009 20.10

Re:LUPO, CHI SEI?

Questo, dottoressa, da "uomo" di scienza qual è, abituata a lavorare sul campo, dovrebbe ben saperlo. Che poi qualche cacciatore incivile si comporti come tale è certamente possibile, ma, in particolar modo per quanto concerne i lupi, è molto più probabile che quelle palle da lei trovate in lupi morti siano state tirate da allevatori e/o pastori esasperati (a ragione o torto non sta a me deciderlo), magari senza nemmeno la licenza di caccia. Quindi, per cortesia, le chiederei con molta serenità di non confondere le due figure e di avere un po' di rispetto per quella parte (non minoritaria) di mondo venatorio che può, a pieno diritto, fregiarsi della definizione di ambientalista. Cordiali saluti.

da Danilo Liboi 22/12/2009 17.12

Re:LUPO, CHI SEI?

Io proprio non riesco a capire per quale motivo si debba sempre fare confusione fra due figure distinte, quella del cacciatore e quella del bracconiere!! Chi spara a un lupo o a qualsiasi animale protetto (o super protetto) infrange la legge, quindi è un bracconiere e non un cacciatore. La maggior parte della "manovalanza" (raccolta feci, monitoraggio e geolocalizzazione delle predazioni ecc.) riferibile agli interventi gestionali messi in atto nei confronti di una specie selvatica è appannaggio dei cacciatori, non certo degli animalisti della domenica in Clark, che non sanno distinguere un merlo da un tordo.

da Danilo Liboi 22/12/2009 16.24

Re:LUPO, CHI SEI?

Dot. Claudia Capitani tolga il forse, a qualcuno avrebbe lascito dei dubbi. Invece il suo modo goffo di valorizzare il cacciate non gli è riuscito e ha tirato fuori la sua indole animalista. Timidamente con un dito da e con le 10 strappa. Provi invece di fare l’equazione PALLA=CACCIATORE---PALLA=FUCILE sicuramente la porterà su di in terreno di caccia più redditizio per i suoi studi e spiegarsi tanti perché. Ad ogni buon conto se volete ottenere qualche informazione dovete sempre passare attraverso la figura del cacciatore e questo ci inorgoglisce.

da gi tr 22/12/2009 6.47

Re:LUPO, CHI SEI?

Forse l'autore non dovrebbe "postarsi", ma viste le numerose reazioni all'articolo vorrei aggiungere solo una cosa. Non vorrei essere fraintesa, ho visto più lupi morti che vivi, più con una palla in corpo che investiti o avvelenati, è un fatto che il conflitto esista. Ma ciò nonostante non volevo puntare il dito contro l'intera categoria dei cacciatori. Parte del lavoro che ho fatto lo devo alla collaborazione di un cacciatore appassionato e d molti altri "informatori", e sono d'accordo che ci sia una opinione errata sulla caccia, alimentata solo dagli aspetti negativi, che purtroppo emergono sempre,a scapito di ciò che c'è di positivo nella gestione venatoria. e anche nella passione venatoria.

da C.Capitani 21/12/2009 21.28

Re:LUPO, CHI SEI?

esatto troppo facile puntare il dito contro il cacciatore!!quando comincerete a capire che la caccia è il male minore x le specie animali???ci sono 100 mila cause peggiori x l'estinzione di animali!! QUESTE DOVRESTE COMBATTERE CONTRO,MAGARI AVRESTE SICURAMENTE ANCHE L'APPOGGIO DEL MONDO VENATORIO,COME SUCCEDE IN TUTTA EUROPA,INSIEME X IL BENE COMUNE DEGLI ANIMALI!!!SE IN EUROPA QUESTA COLLABORAZIONE FUNZIONA MOLTO BENE,PERCHE'IN ITALIA NO???

da JO 68 20/12/2009 19.36

Re:LUPO, CHI SEI?

A conclusione scusandomi con tutti per la lungaggine, vorrei attirare la tua attenzione e ti pregherei di fare tesoro di quanto dico (non per presunzione sono consapevole di non avere la verità in tasca) ma piuttosto per farti ulteriormente partecipe di quanto detto fino ad ora per far si che prossimamente con modi e termini da Signore piuttosto che da sprovveduto, maleducato e incompetente tu passa dialogare con noi pregno di conoscenza sia in tematiche ambientali che faunistiche per un dialogo costruttivo per il bene di tutti soprattutto degli animali a noi tanto cari. La caccia è uno strumento di conservazione della fauna e dell’ambiente oltre ad essere nella cultura di tutti i popoli di questo pianeta sin dalla notte dei tempi, essa è già regolamentata con leggi severe e se vogliamo salvaguardare anche il genere umano questa non può essere abolita. Da sempre l’uomo si è preso l’incarico di tenere in equilibrio flora e fauna, te lo immagini un campo senza l’agricoltore, un basco senza boscaiolo, un mare senza pescatore, che poi sia il cacciatore con il piombo o sia qualsiasi altro soggetto che opera magari con narcotico questo è irrilevante perché comunque oltre certi limiti l’esubero va tolto e l’animale in ogni caso viene soppresso. Non è eliminando uno di questi soggetti che si risolve il problema del povero uccellino l’equilibrio e il benessere del pianeta, questi sono solo pretesti, sono molte e più gravi le cause ed è su questo che bisogna puntare il dito

da gi tr 20/12/2009 17.58

Re:LUPO, CHI SEI?

Vorrei richiamare la tua attenzione utilizzando ad esempio i vari documentari ambientalisti (dove inesorabilmente si chiude criminalizzando il cacciatore) hai visto il comportamento degli animali siano di gruppo o singoli a seconda della specie? vanno tutti in zone prestabilite dove c’è abbondanza di cibo e habitat idoneo ma questo comportamento fa si che animali contagiati da malattie propagano e coinvolgano anche agli esemplari sani scatenando vere e proprie epidemie a volte coinvolgendo anche l’umano, non considerando l’accentuarsi dell’aggressività in circostanze di sovraffollamento. L’umano (essendo anche esso un animale anche se pensante ma non sempre) in pratica subisce le stesse conseguenze in caso di epidemie o costretto a vivere in luoghi sovraffollati con una sostanziale differenza che noi posiamo scegliere l’animale no ed è per questo che necessitano di attenzione, ma se noi abbandoniamo a se stessa la natura come certi paladini fanno e non gestiamo la cosa quale speranza abbiamo di salvaguardare la fauna. Ritornando al testo dell’argomento trattato, se in un tempo (che non ho la presunzione di quantificare) si dovesse verificare che il Lupo diventa una specie in esubero come pensi di risolvere il problema, portandolo a casa umiliando il suo status? o immettendo sul territorio un predatore (se ne conosci uno) che si occupi di tenerlo a bada sui livelli accettabili per non compromettere la specie? Questo concetto vale per tutte le specie

da gi tr 20/12/2009 17.57

Re:LUPO, CHI SEI?

Quelli di cui sopra sfruttando a volte la buone fede ma più spesso l’ignoranza e vi stanno sfruttando per il loro sporchi interessi personali, per posti di potere, e cascate di centinai di migliaia di € che prendono mille rivoli tranne per una sana gestione e la salvaguardia dell’ambiente di cui tutti saremo vittime, cacciatori e non, se non si corre hai ripari, altro che salvaguardare gli uccelli e vietare la caccia loro unico scopo, per coprire le loro inerzie e incapacità gestionale nonostante hanno dallo loro tutti i partito politici l’informazione cercano di sviare il problema. Quello che mi consola che una notevole fascia di popolazione almeno in questo paese ha capito il loro sporco gioco e democraticamente li mesi alla porta anche se si stanno riciclando in tutte le formazioni politiche ma anche queste ultime dovranno fare i conti con quell’elettorato che ha veramente a cuore oltre alla salvaguardia della fauna anche la propria e quando si accorgerà chi sono i personaggi che ogni partiti candita farà coscienziosamente le sue scelte e alla fine ognuno tirerà le proprie conclusioni

da gi tr 20/12/2009 17.56

Re:LUPO, CHI SEI?

Chiedo scusa al gestore del sito se posto alcuni commenti in sequenza a risposta al sig Manolo. Sig Manolo non creda che questa sequenza di post abbiano dato a me il vantaggio di verificare riflettere quando sto scrivendo esso viene spontaneo e di getto ,è solo una questione tecnica che questo Forum impone come è suo diritto in quanto noi ospiti. Non è vero come asserisci che abbiamo sempre ragione, ma una cosa è certa, essa non è pero di chi gioisce per un incidente anzi lo auspica. Se fossi un vero uomo dovresti esporre le tue idee come una persona civile e preparata sull’argomento trattato, soprattutto con chi ha scelto di esercitare una passione che tu non condividi invece di inveire contro. Non credi che il tuo hobby potrebbe non essere condiviso da noi? ma noi a differenza di te non gioiamo se a causa tua e del tuo hobby fai del male a te stesso e ad altri (se lo eserciti nel rispetto delle regole e della legalità), piuttosto ce ne dispiace e cerchiamo di essere solidali. Manolo non prendere a calci i già pochi Neuroni che pigramente stazionano all’interno dell’organo che ti hanno attaccato sopra alle spalle, attivali e falli spaziare, quando mai un cacciatore ha detto che l’amore il rispetto dell’ambiente e degli animali è DISINTERESSATO, è l’esatto contrario siamo INTERESSATISSIMI ed è proprio per questo che ci erigiamo anche a PALADINI proprio perché senza ambiente il nostro hobby viene meno.

da gi.tr 20/12/2009 17.54

Re:LUPO, CHI SEI?

X manolo: hai ragione, troppo facile avere ragione in casa propria Ma dimmi, quando vai a casa d'altri, invece di dire buon giorno, offendi il tuo ospite con menzogne augurandogli anche di poter subire danni fisici anche mortali? E poi pretendi pure di avere ragione! Sarà bene che prima frequenti un corso di vivere civile, di rispetto per le persone dabbene, e poi, forse puoi presentarti in pubblico. Ad un losco individuo come te, con tanta sfrontatezza, cafonaggine e che augura la morte a degli esseri umani, non resta che l’augurio che il nuovo anno gli porti tanta sventura e tanto dolore da indurlo al suicidio (noi Cacciatori non spariamo alle carogne). Se vuoi puoi replicare, ma al posto tuo eviterei di dimostrare ancora quanta cattiveria e falsità alberga nel tuo minuscolo cervello bacato.

da [email protected] 20/12/2009 12.39

Re:LUPO, CHI SEI?

là è troppo facile, mi piacerebbe che mi desse ragione, anche solo parziamente, qualcuno di voi cacciatori.

da manolo 20/12/2009 11.19

Re:LUPO, CHI SEI?

CARO MANOLO, sito che vai, usanze e pensieri che trovi!!!se non condividi, vai sui vari siti anticaccia,li tutti ti daranno ragione al 100x100!!!

da JO 68 20/12/2009 10.38

Re:LUPO, CHI SEI?

certo certo, avete sempre ragione voi cacciatori, veri disinteressati paladini della natura e degli animali. Meno male almeno che ogni tanto vi impallinate anche tra di voi!

da manolo 20/12/2009 0.29

Re:LUPO, CHI SEI?

Gentili amici gi tr e nino; vi ringrazio molto per i vostri interventi, ma purtroppo è tempo perso. Non serve a nulla discutere con certa gente, gente che non è in grado di comprendere nulla perché parla per slogan. Tempo perso. Danilo Liboi

da Danilo Liboi 19/12/2009 11.35

Re:LUPO, CHI SEI?

Tu e quelli come te che nulla sanno dell’ambiente lo state portando al disastro. Il pianeta Terra non ha bisogno di voi anzi vi schifa proprio e comunque vadano le cose quando questo nobile pianeta che come un affettuoso padre ci ospita e ci nutre avrà deciso di collassare dovrete morire a fianco dei cacciatori che vi piaccia o no.

da gi tr 19/12/2009 5.19

Re:LUPO, CHI SEI?

wow che emozione... il massimo della psicopatia... ninohunter ha ragione, come te ce ne sono pochi perché siete una specie in via di estinzione, grazie al cielo... chi gode nel veder gocciolare il sangue di un animale appena trucidato o è un criminale o è un tarato, un debole di mente, e il posto giusto per lui sarebbe la galera o il manicomio. Meditate, gente, meditate!

da daniele 18/12/2009 22.01

Re:LUPO, CHI SEI?

Complimenti vivissimi, caro Danilo! Peccato che come te ce ne sono, credo, molto pochi. Una stretta di mano e auguri di beone Feste.X Claudio Mangini: grazie per il tuo intervento; ci sentiamo presto. Un forte abbraccio

da [email protected] 18/12/2009 11.37

Re:LUPO, CHI SEI?

Ho avuto anche io grosse perplessità iniziali; ma ora devo dire che la convivenza con il lupo è fonte di soddisfazione e di emozione (anche troppo...).

da Danilo Liboi 17/12/2009 21.24

Re:LUPO, CHI SEI?

bellissimo racconto danilo! questa è l'essenza della caccia...da come lo racconti mi sembri fiero di essere in un ambiente integro e ben gestito.

da hhh 17/12/2009 18.17

Re:LUPO, CHI SEI?

La stanchezza e la tensione accumulata mi si riversano addosso con una forza devastante; mi lascio andare sul sedile, esausto, cercando di riordinare le idee. Sono ormai quasi 15 anni che il lupo ha fatto la sua comparsa sulle Alpi piemontesi (immissioni illegali, colonizzazione spontanea, nessuno può affermare nulla con certezza) e, a conti fatti, malgrado la forte preoccupazione iniziale, le popolazioni di ungulati, riattivate le sopite difese nei confronti del predatore, non hanno subìto il tracollo che temevamo; i numeri delle stime sono rimasti (in alcune zone ritornati ad essere, considerato l’abbassamento di visibilità degli ungulati che accompagna l’arrivo del lupo) pressoché invariati, così come i piani di prelievo e questo vuole dire che la caccia può perfettamente convivere con la presenza del lupo, anzi: questo magnifico predatore rappresenta un inno alla biodiversità, a una gestione oculata del territorio, biglietto da visita di straordinaria importanza per i nostri detrattori e realtà della quale andare fieri. Ormai, ripresomi completamente da questa manciata di ore passate a vivere un incubo (o una favola?), penso alla fortuna che ho avuto a poter godere di un’esperienza simile; mi immagino il branco a caccia: narici frementi, muscoli scattanti, occhi gialli che cercano nel buio, agili zampe che inseguono, denti d’acciaio che uccidono e dilaniano, per sopravvivenza, non per gioco. Certo, la caccia può perfettamente convivere con i grandi predatori, questo è ormai assodato, ma se così non fosse, chi avrebbe più diritto di uccidere?

da Danilo Liboi 17/12/2009 16.32

Re:LUPO, CHI SEI?

camoscio, colpiscono le foglie secche di una carlina (non ho avuto il tempo di far scolare in modo adeguato la carcassa). Poi il lamento riprende, con un tono sempre più forte e alto, e a questo primo, ora perfettamente distinguibile, ululato, se ne aggiungono in successione altri tre, forse quattro, a formare un concerto tanto affascinante, nella sua primordiale bellezza, quanto inquietante. Sopra di me non ho più di 150/200 metri di montagna, quindi i lupi sono vicini, molto vicini. Sono paralizzato dalla paura: non so che cosa fare. Intanto il concerto continua, si rafforza, riprende, con onde di intensità che si infrangono sul mio animo così confuso. Devo fare qualcosa, scuotermi da questo estatico terrore; carico la carabina e mi impongo di riprendere a camminare, cercando di ragionare in modo razionale: sono un uomo di quasi cinquant’anni, ho una carabina sulla spalla e certamente i lupi, se mi vedessero o sentissero, avrebbero più paura di me. Ma non è facile essere razionali quando la suggestione vince la logica, quando anni di terrore ancestrale ti si riversano addosso travolgendoti in modo violento e inatteso. Solo tre giorni fa ho trovato i resti freschissimi di un capriolo predato: era rimasta la colonna vertebrale, con le costole rosicchiate fino a pochi centimetri dalle vertebre, la pelle sfilata come un calzino e poche schegge appartenenti alle ossa lunghe. Intanto il branco prosegue a ululare, con un crescendo di intensità e una gamma di tonalità davvero straordinarie, mentre io continuo a scendere, passo dopo passo, con il corpo attraversato da violenti brividi: un misto di terrore e di emozione difficilmente spiegabile. Poi il silenzio, un silenzio assordante, molto più inquietante: non sentendoli più non so dove sono. Mi volto di scatto ogni tre passi, mi paralizzo al minimo fruscio. Dopo un tempo cha mi pare interminabile arrivo finalmente all’auto.

da Danilo Liboi 17/12/2009 14.23

Re:LUPO, CHI SEI?

comoda in un canale d’erba un po’ più alta, che offre un ottimo “letto”, mi accomodo nell’attesa, con il lungo puntato sul branco; i pensieri corrono veloci, così come le nuvole che attraversano un cielo blu cobalto. Che momenti straordinari! Astor, acciambellato al mio fianco, dopo aver cercato il contatto con il mio corpo, come fa sempre quando ci fermiamo a lungo in un posto, sta già ronfando. In questa quiete immensa il pensiero di essere qui per uccidere un po’ mi spaventa. Ma questo è il fardello con cui deve convivere ogni cacciatore. Il tempo passa senza che me ne renda conto, tanto sono leggeri cuore e cervello. Un’occhiata nel lungo: i camosci sono in piedi (sono già passate le 17… incredibile!) e le prime femmine stanno iniziando a scendere, seguite dai capretti e quindi dal resto del branco. Parto veloce in discesa, tenendomi ben coperto, per intercettarli quando, oltrepassato il piccolo rio che scorre in fondo al vallone, saliranno verso i pascoli alti. Non devo attendere molto: nel giro di una mezzora ho una trentina di camosci sotto di me, fra i 50 e i 100 metri. Ammaestro l’emozione e appena la femminuccia è messa bene, parte la fucilata che la spegne sul posto. E’ parecchio tardi e sono molto lontano dalla macchina; devo fare in fretta. Recupero, rendo gli onori, pulisco, carico nel rucksack la binella, poi parto in discesa, a passo spedito, per la via più breve: voglio arrivare al sentiero prima che sia completamente buio, anche se una luna quasi piena, giovane, sta già facendo capolino dalla cresta che divide la valle della Rho da quella del Frejus. Ho appena messo i piedi sul sentiero che da sopra di me mi arriva l’eco di uno strano, prolungato lamento. Non sono pronto a comprendere, non capisco o forse non voglio capire. Rimango immobile, come paralizzato: il rumore del mio respiro è appena più forte del battito frenetico del cuore. Nel silenzio assoluto avverto il tamburellare delle gocce di sangue che, colando dall’apertura del bacino del camo

da Danilo Liboi 17/12/2009 13.41

Re:LUPO, CHI SEI?

Un cordiale buongiorno a tutti voi e in particolare all'amico Nino per la domanda. Essendo un "collega" - in quanto ricercatore e studioso della specie Canis lupus - non posso che concordare con l'esposizione di Claudia Capitani. I nostri interventi sembrano fotocopie l'una dell'altra, ma non certo per un fattore ideologico, quanto più per il metodo di ricerca posto in essere - il quale vale per tutti gli studiosi non solo italiani. Leggendo i vostri post - a parte uno in cui vengono citate inesattezze che riguardano un territorio sotto osservazione costante e ben conosciuto da WolfEmergency (i Sibillini) - vedo che la sensibilità ed il rispetto nei confronti del predatore è decisamente buona. L'unico passaggio, infatti, su cui non concordo pienamente con Claudia Capitani è: "quella dei cacciatori di ungulati selvatici, che lamentano una riduzione delle loro possibilità di prelievo, o che, talvolta, vedono nel lupo un ambito trofeo o un animale nocivo". Poche persone non sono la regola, ed i cacciatori italiani che vanno nell'Est o da altre parti a cacciare il lupo non credo rappresentino la categoria, se non quella dei fanatici e di chi vede nella caccia una forma di "possesso" e "prevaricazione" sulla natura. Come ho molte volte espresso, il cacciatore italiano ha un rapporto di grande rispetto nei confronti del lupo e non ha mai chiesto, attraverso le sue Associazioni, una caccia in deroga per questa specie...a differenza dell'allevatore. Un saluto a tutti voi.

da Claudio Mangini [email protected] 17/12/2009 12.40

Re:LUPO, CHI SEI?

Mai gridare al lupo Mi affaccio con mille cautele sul vallone, ma di camosci nemmeno l’ombra. Strano. Dopo più di due ore di salita (purtroppo ormai è questo il tempo che mi occorre per coprire poco più di mille metri di dislivello: il tempo passa per tutti…) sono sdraiato sullo spartiacque che divide il vallone di Pian dei Morti da quello di Punta Nera, nel vallone della Rho, in Alta Valle Susa. Il confine francese è a poche centinai di metri; sono intorno a quota 2.500 metri. Sotto di me si apre un ampio vallone solcato da decine di piccoli canali tappezzati di erba olina, luogo di pascolo ideale, in questa stagione (siamo alla fine di ottobre) per i camosci che popolano questa zona. Lavorando di binocolo trovo il branco di fronte a me, nelle ripide, infide pietraie che caratterizzano la parete nord di Punta Nera; sono una trentina di camosci, fra i quali sono presenti le due jahrling molto scarse, viste più volte, che speravo di trovare al pascolo sotto di me (ne bastava una…). Effettuo tutto il giro del vallone guadagnando ancore a un paio di centinaia di metri di quota per arrivare alla stessa altezza del branco, ma quando mi affaccio dall’ultimo crestino mi rendo conto che i camosci si sono spostati e ora sono a circa 300/350 metri dalla mia posizione. Sono tranquilli e me li godo nel lungo: parecchie femmine sono già sdraiate (oramai sono le nove passate), con i capretti al fianco; alcuni giovani maschi giocano sfidandosi, rincorrendosi, spingendosi con la testa. Spettacolo visto centinaia di volte, ma sempre in grado di trasmettere emozioni forti, così forti da farti dimenticare per lunghi, estatici momenti, tutti i problemi di una vita che fa di tutto per metterti alla prova. Io non sparo oltre i 300 metri, non “devo” uccidere per forza, tanto più che in tutto il vallone non ci sono altri cacciatori e sono sicuro che il branco, nelle prime ore del pomeriggio, verrà a pascolare sotto di me. Il sole è caldo, così, trovata una posizione comoda i

da Danilo Liboi 17/12/2009 12.16

Re:LUPO, CHI SEI?

Il danno lo fanno anche le lumache, ma io preferisco la verdura senza lumachicidi. Vedo invece che c'è ancora chi divide gli animali selvatici in quelli da sparare o da non sparare, in quelli che piacciono a noi e quelli che piaccioni agli ambientalisti. Che pena. E' proprio così che si scava la fossa al mondo venatorio. Semmai c'è un ambiente con la sua fauna da apprezzare, tutelare e gestire. Cerchiamo di allargare un po' gli orizzonti cerebrali.

da Tiziano 17/12/2009 11.37

Re:LUPO, CHI SEI?

Ma se fa danno nei parchi ma che si arrangino gli ambientalisti...Poi assomigliano hai miei cani non avrei il fegato di sparargli...In fin dei conti è sempre stato descrito per quello che non è,come i cacciatori...Tra "bestie nere" e meglio essere solidali

da Asterione 16/12/2009 19.07

Re:LUPO, CHI SEI?

...se non ci si vuole estinguere bisogna tutti imparare a rispettare i predatori...il danno all'immagine della categoria derivante dall'uccisione di una specie protetta è di gran lunga superiore a qualche capriolo o cinghiale in meno (perarltro ce ne sono tanti...)

da hhh 16/12/2009 18.06

Re:LUPO, CHI SEI?

caro leonardo,ci sono paesi in cui il lupo si caccia regolarmente!!certo non è il nostro caso,per ora,ma se non si stà attenti il fenomeno potrebbe aggravarsi!!!personalmente non andrei mai a cacciarlo,assomiglia troppo al cane,e io ai cani voglio bene come un figlio!!!però se è per il bene comune.........

da JO 68 15/12/2009 21.50

Re:LUPO, CHI SEI?

X l'etnologo Claudio Mangini Presidente Nazionale del WolfEmergency: carissimo Claudio, mi piacerebbe conoscere il tuo qualificato parere in merito al tema in oggetto. Un abbraccio, Nino

da [email protected] 15/12/2009 19.23

Re:LUPO, CHI SEI?

Siamo sempre i soliti. C'è sempre qualcuno che si crede il re del creato che vuol dire "troppi" o "pochi" a seconda di come si è svegliato la mattina. Il lupo in Italia c'è perchè ci sono le condizioni ecologiche per la sua presenza (territorio, prede,ecc.). Chi lo detesta si volti dall'altra parte. Meglio in giro un lupo che un fagianaccio d'allevamento con la targhina dell'ATC, tanto per far contento qualche gonzo.

da Leonardo 15/12/2009 9.14

Re:LUPO, CHI SEI?

FINCHE'NON FA DANNI CHE VIVA!!!poi si dovrà fare selezione!!!

da JO 68 14/12/2009 18.59

Re:LUPO, CHI SEI?

come ben s'intende leggendo l'articolo, come in ogni situazione, quando si parla di rapporti fra fauna e territorio, la soluzione sta nel giusto equilibrio. Oggi, forse come ieri, nessun lupo sarebbe un danno alla cosiddetta biodiversità. Troppi lupi, idem.

da salom 14/12/2009 18.44

Re:LUPO, CHI SEI?

X Vivo realista. Vivo...in che senso? X Nino: lo leggerò quanto prima, a dopo!

da Fromboliere 14/12/2009 13.33

Re:LUPO, CHI SEI?

i lupi stanno uccidendo tutta la selvaggina all'interno del parco nazionale dei sibillini sia fuori facendo massacro dei cinghiali e dei caprioli. senza considerare i danni causati ai greggi di pecore e gli attacchi alle persone. basta lanci di questi lupi ma soprattutto basta con questa campagna difensiva.

da vivo realista 14/12/2009 12.50

Re:LUPO, CHI SEI?

Bellissimo il canto tradizionale indiano, bella la esposizione della nostra cara Amica Claudia. Mi chiedo: ma è proprio così nella realtà, c’è veramente un reciproco rispetto tra l'uomo -cacciatore ed il lupo? Forse si, ma occorre avere una maggiore coscienza venatoria ed un maggior rispetto per gli animali, in particolare per il lupo. >>>>>>>> X Fromboliere: ciao mio caro, no coment per il tuo post. Hai per caso dato un’occhiata al nuovo blog proposto da NATURALMENTECACCIA? Mi piacerebbe un tuo sincero parere. In bocca al lupo, e che viva!

da [email protected] 14/12/2009 12.19

Re:LUPO, CHI SEI?

Con tutto il rispetto Dot/sa Claudia Capitani non credo che sia stato l'abbandono delle zone montane, le leggi 968/77,157/92 la Direttiva Europea93/437CEE insieme al proliferarzi degli ungulati nelle nostre montagne che questo nobile animale si sia riprodotto al livello attuale. Come non credo che taroccare le favole che interessano il lupo o fomentare odio verso i cacciatori sia il toccasana per un suo ulteriore incremento. Piuttosto mi chiedo se voi parimenti avete tutelato chi riceve danno al passaggio di questo animale e se avete attuato tutte le precauzione anche a livello di tutela dell'uomo che va per boschi.A onor del vero 3/4 volte ho incrociato il suo sguardo poi dopo un fugace sguardo ognuno di noi è andato per la sua strada, ma una cosa è certa, se fossi stato attaccato non c'è legge che tenga, stia pur certa che mi sarei difoso e avendo un fucile il mano????? Piuttosto credo anzi ne sono convinto che il cacciatore abbia acquistato una coscienza diversa e un rapporto diverso verso la tutela dell'ambiente nel suo insieme e che eventi di rarefazione e di decesso violento sia da ricercare in altri soggetti non cacciatori. Saluti e buon lavoro.

da gi tr 14/12/2009 12.00

Re:LUPO, CHI SEI?

"I lupi lungamente sono stati considerare da noi Indiani come gli insegnanti o gli esploratori. I lupi sono ferocemente leali ai loro compagni ed hanno un senso forte della famiglia mentre effettuano il individualism." Il lupo può essere considerato il nostro alter ego solo ed esclusivamente da quel punto di vista, per il resto hanno molto da insegnarci, così come sostenevano i veri nativi (Indiani) d'America. mi unisco all'augurio di Fromboliere. saluti

da Nato cacciatore 14/12/2009 11.57

Re:LUPO, CHI SEI?

Stimata Signora Capitani, io girerei il senso della domanda, che sarebbe: non, LUPO CHI SEI?, bensì CHE LUPO SEI? Per spiegare: in una società di lupi come la nostra, quanto e come, sarà tollerato un simile concorrente? Ma il mio augurio al lupo è sempre lo stesso: in bocca al lupo...e che il lupo viva!

da Fromboliere 14/12/2009 11.06