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Editoriale

La caccia e la fabbrica dei sogni


lunedì 4 gennaio 2021
    

 
 
Non c'è dubbio che con l'arrivo del cinema, il mondo è cambiato. Dalla fine dell'Ottocento a oggi il grande schermo ha modificato le nostre abitudini, la nostra vita, i nostri sogni, che spesso attraverso apparati  sempre più tecnologici siamo stati portati a  credere che potessero diventare realtà. Ha ispirato anche la moda, il nostro modo di pensare, influenzando le masse, ponendo un'ipoteca pesante anche sulla verità.

Tanto per non andare lontano, per la caccia, insomma, a proposito di realtà ci troviamo spesso a denunciarne lo stravolgimento, attribuendone cause e colpe alla visione disneyana che da quasi un secolo prevale nell'opinione corrente quando si affronta l'argomento del rapporto fra animali e uomo. Oggi, poi, con il cinema d'animazione sempre più oppressivo, non c'è specie selvatica o domestica che non parla, non piange, non ride, non fa malestri come se fosse un (ridicolo) essere umano. Non è una questione di poco conto, tanto che se non corriamo ai ripari, ci ritroveremo assediati da torme di conterranei che ci contesteranno di attentare alla vita di Duffy Duck, Willy il Coyote, Bunny.

Disney, si diceva, Mr. Walt Disney. Il discusso personaggio, inventore di Topolino e Paperino, che sembra che da giovane andasse anche a caccia. E che poi, dopo aver messo lo schioppo in mano al topo saccente e al papero più famoso e più sfortunato del mondo, segnò una svolta radicale nell'immaginario collettivo di generazioni, sfornando quella lamentosa storia di Bambi. Pur producendo in contemporanea o quasi anche le serie Davy Crockett e Daniel Boone, dove gli eroi erano cacciatori.

Da queste vicende cinematografiche prende spunto un giornalista americano, James A. Swan che scrive di argomenti ambientalisti anche sul National Geografic, per affrontare il tema. O meglio, il problema dell'influenza del cinema sull'idea che i contemporanei si sono fatta della caccia.

Una volta - dice Swan - sul grande e sul piccolo schermo i cacciatori erano degli eroi, dei modelli, oggi  molto spesso sono raffigurati come cattivi, sanguinari, idioti. Chiave di volta del nuovo concetto, il film di Jean Jacques Annaud - The Bear, L'Orso, una pellicola per bambini - dove un maschio di grizzly ferito durante una battuta di caccia, si confronta a più riprese con cacciatori e cani, adotta un cucciolo di orso, orfano di madre, e alla fine, non più inseguito,  per riconoscenza salva dalle grinfie di un puma il giovane cacciatore che lo aveva ferito.  E tutti vissero felici e contenti. Una storia dolciastra che tradisce la realtà. Il grizzly non ha sentimenti umani - sentenzia Swan -  difficile che possa essere altruista,  e spesso i maschi divorano i cuccioli, senza sentirsi in colpa. E - conclude -  i cacciatori non sono persone malvagie.

Come si diceva, con l'avvento delle nuove tecnologie di animazione al computer, sono arrivati tantissimi animali parlanti. Con pellicole di basso (esempio: Babe) e alto profilo, come "Watership down", "La collina dei conigli", che Swan considera ecologicamente e biologicamente accurato. Ne segue una serie di film per ragazzi (Jumanji, Shiloh, Bless the beast and the children), dove il cacciatore quando va bene è uno sbadato, mentre invece nella maggior parte dei casi gli oppositori della caccia sono eroi, concetto che fa il paio con l'opinione sempre più corrente di chi considera sbagliata una corretta gestione degli equilibri faunistici.

Più variegata la realtà nel cinema per adulti. Nel classico "Il cacciatore", un gruppo di reduci dal Vietnam scopre che sparare ai cervi fa emergere inquietanti sensi di colpa. Numerosi film - dice ancora Swan - cominciano con persone che vanno a caccia di animali e , come in Caccia Fatale (1932), in Senza Tregua, in Huntars Blood, per esempio, finiscono per cacciare altre persone. Un abbinamento errato e soprattutto piuttosto pericoloso.

In altri contesti, un idea di caccia snob, abbinata ad ambienti conservatori, aristocratici,  è stata proposta a più riprese per esempio in pellicole come  "The Shooting Party" (Battuta di Caccia - 1984), "The Rules of Game" (La regola del Gioco - 1939), "Shalako" (1968), "The List of Adrian Messenger (I Cinque Volti dell'Asssassino - 1963), "A Handfull Dust" (Il Matrimonio di Lady Brenda -1988): sullo sfondo di complesse battute di caccia, dove avvengono omicidi, crudeltà, sadismo, i cacciatori sono rappresentati come brutti, antisportivi, brutali e a volte sadici. Colpo dopo colpo, l'immagine del cacciatore subisce ripetuti tentativi di messa al bando.

Unica significativa eccezione, o quasi, la si scopre in quel  grande affresco dell'alta società anglosassone, "Gosford Park", diretto da Robert Altman, dove tutto gira intorno a una ottimamamente rappresentato fine settimana di caccia nella tenuta di un Lord. Qui, il regista non cerca assolutamente di far sembrare crudeli i cacciatori, anche se si capisce che alcuni personaggi particapano alla battuta solo per ottenere soldi dal vecchio e ricco padrone di casa. Per contro, "The Naked Prey" (La Preda Nuda, film del 1966 diretto da Cornell Wilde), dà vita al sogno di un attivista per i diritti degli animali. In uno scenario di svolta del 20° secolo, i nativi africani perseguono un white hunter come fosse un animale, e massacrano addirittura il suo cliente che  presumibilmente viene anche mangiato. E in "Powder" (1995), un essere dotato di poteri paranormali  guarisce un cervo ucciso da un cacciatore, considerato alla stregua di un criminale; o in  "Scream" (Chi Urla Muore - 1997) che mette di gli spettatori di fronte a una serie di vittime sventrate: ai sospetti interrogati dagli investigatori viene chiesto se amano la caccia, per il solo fatto  che ai cacciatori piace sventrare la preda. Quando sappiamo tutti che quest'operazione serve esclusivamente per non infettare le carni. 

Insomma, una lunga serie di pellicole che attribuiscono ai cacciatori le patologie psicanalitiche le più varie, dalla depressione all'impotenza e a infinite ossessioni, in contrappunto con protagonisti dall'animo ambientalista: un film fra tutti "Grey Owl" (1999), diretto dall'ambientalista David Attemborough e interpretato da Pierce Brosnan, uno dei tanti 007,  racconta la storia di un importante naturalista canadese dei primi del Novecento, Archibald Stansfield  Belaney, che si scopre però imbroglione, che  mistificando le sue origini dando a bere che, da meticcio,  era stato cresciuto da una tribù dei Chippewa, con una descrizione ben lontana dalla saggezza di queste popolazioni, per accattivarsi la benevolenza dei bianchi e  rappresentare una fasulla realtà ecologista. Un  film  comunque che è stato un fallimento finanziario, apparso in poche sale e relegato presto nei canali televisivi. Disprezzato dal pubblico, anche perchè dai contenuti fasulli: oggi - a distanza di più di un secolo dalla vicenda narrata - i castori sopravvivono grazie all'industria delle pellicce, e gli indiani mettono trappole, fanno le guide, cacciano.

"Eppure, se Hollywood volesse - sentenzia Swan -  potrebbe investire meglio i suoi soldi in figure di cacciatori appassionati come Theodor Roosvelt (bellissima la storia ambientata in Africa da Wilbur Smith, Il Destino del Cacciatore, edito nello stesso anno) o Glifford Pinchot, grande dirigente forestale della stessa epoca, che dettero vita al movimento conservazionista americano, molto più prezioso sia per gli animali sia per gli uomini. Facile per la Fabbrica dei Sogni descrivere i cacciatori come stupidi o criminali - conclude il divulgatore ambientalista americano - ma non è così nella vita reale.  Sono numerosi gli esempi di cacciatori  illuminati, che si impegnano per esempio per la difesa degli elefanti, come sono sotto gli occhi di tutti i disastri provocati dall'enorme proliferazione di popolazioni animali non più controllate, come i cervi,  o come le oche delle nevi che distruggono  gli habitat della Baia di Hudson, a discapito anche di altre specie che là vi nidificano".

"Chi finanzierà - arriva a chiedersi - un film che possa ottenere lo stesso benefico effetto da quella splendida pellicola -  In mezzo Scorre il Fiume di Robert Redford - che ha riscattato la pesca?".

Ce lo dobbiamo chiedere anche noi, in Europa, in Italia, dove pure i riferimenti di dubbio gusto si sprecano. Chissà se questa crisi epocale che ci sta ancora facendo soffrire, non faccia rinsavire  i nostri governanti, i nostri intellettuali malati anch'essi di buonismo "political correctness", i nostri falsi ambientalisti?

Chi vivrà vedrà!


Antonio Rocca

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22 commenti finora...

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Sig.Cigno..io dove l'avrei offesa?? Inferiore non l'ho detto a lei ma a certi comportamenti... è bravissimo nel gioco delle tre carte.. Ma vedo che continua..ora addirittura sottolinea che devo capire il significato AD Personam e poi,se il.mio intelletto è in grado,magari capirne il significato. Quindi sarei analfabeta ed anche un po corto di ragionamento.. Sorrido del suo tentativo di indottrinamento e sorrido anche delle sue affermazioni da età scolare. La saluto,sono a caccia non posso perdere più tempo con lei.

da Io 11/01/2021 12.42

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Giacomo Cigno lei è entrato a gamba tesa su di un sito di caccia con tesi preconfezionate mosse da evidente pregiudizio e palesemente diffamatorie e non già per un democratico e civile scambio d’idee e non sia meravigliato se qualcuno di noi poi l’abbia appellato come una persona non del tutto equilibrata. E’ nella figura del cacciatore proteggere e preservare la sua cultura cacciare in modo leale cacciare per onorare il creatore della sue creature messe a disposizione dell’essere umano. Oscurare quanto si va contro il creatore a cui prima o poi gli si dovrà rendere conto ognuno per la propria parte.

da Ric. 11/01/2021 5.32

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Lei non assomiglia a nessuno di noi , il saggio ha scritto la verità e bretone ha fatto di meglio.

da Luciano 10/01/2021 18.29

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Aaaa...Giacomì....c e chi ci ha fatto imperi sugli animali...vedi come vuoi knterpretarla....

da Wweffe & co 09/01/2021 13.53

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Sig io, di nuovo: nell'esercito le hanno insegnato psicologia, ma non a leggere. Io ho paralto di insulsi impulsi di certe persone, e lei e i suoi colleghi mi avete dato dell'omosessuale, dell'inferiore, di poter essere scambiato per una specie dannosa e preso a fucilate, dello psicopatico, ed altro ancora. Adesso provi a capire il significato del termine 'ad personam', e ci rifletta così magari ci arriva. Ripeto: nessun problema, l'unica offesa sarebbe se qualcuno mi dicesse che assomiglio a gente come il saggio o bretone, o anche lei. Ma più che altro fatela finita con questo misero vittimismo da persone aggredite: è oltremodo patetico che gente con l'hobby di sparare agli animali, faccia pure la vittima.

da Giacomo Cigno 08/01/2021 21.03

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Caro sig. Cigno, fatti non fummo per viver come bruti. E non avendo ricevuto risposta, sono sempre più convinto che lei si fa fuori delle belle braciole, non solo lattuga. Ma anche se fosse solo lattuga, penso proprio che se la insaporisca per bene. E non mi dica che lo fa solo per fame.

da Mancuso 08/01/2021 10.29

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Cigno , fatti una bella camomilla e fila nel letto!!!! Psicopatico !!!

da Antonio 08/01/2021 8.51

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

L uomo fa parte della natura e ha tt il diritto di prelevare e gestire le risorse ,basta ed avanza.

da Annibale 08/01/2021 8.10

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Chi scrive va a caccia da sempre e continuerà a farlo. Va anche riconosciuto con sincerità che gli animali hanno subito per millenni indicibili sofferenze. Gran parte degli allevamenti intensivi rappresentano una forma vergognosa di tortura al servizio del profitto. Da qui dovremo partire per trovare una possibile legittimazione alla nostra attività, ma come vedo siamo ancora lontani anni luce.

da Voltaire 07/01/2021 22.42

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Sig.Cigno,abbia pazienza..ma il primo post su questo articolo chi lo ha scritto accusando i cacciatori di avere degli"insulsi impulsi" noi o lei? Carta canta!

da Io 07/01/2021 19.30

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Sig IO, quello che per primo si è rivolto AD PERSONAM è stato lei verso di me, non il contrario, quindi semmai è lei che adesso tenta di rigirar frittate. Lei mi sembra trump, che continua a dire che ha vinto lui e non si è ancora accorto che ha perso. Sig. Mancuso, è sempre un piacere constatare che chi non si fa alcun problema ad uccidere animali a caccia quindi per passione, poi però è sempre tanto sensibile alla sofferenza di lattuga e carote. Ma forse lei vuol raccontarci che chi va a caccia oggi lo fa per fame?

da Giacomo Cigno 07/01/2021 19.20

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

OK

da A 07/01/2021 18.05

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Mi chiedo se questo Giacomo Cigno sia un uomo in carne e ossa o un'entità astratta. Glielo chiedo anche a lui, soprattutto per sapere se campa d'aria o - come tutti gli umani, animali fino a prova contraria- quando ha fame si ciba come noi di "esseri viventi". Per mangiare i quali probabilmente ha dato incarico (più o meno consapevolmente, ma questo dipende dalla sua intelligenza)... di togliere la vita? Si potrebbe dire un committente di assassinii. In altre parole, sig. Cignno, lei, la lattuga, la lascia morire nel campo, radici e tutto, o la compra all'Esselunga dopo che qualcun'altro l'ha "uccisa" per lei??

da A. Mancuso 07/01/2021 15.23

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

signor giacomo cigno lei è proprio perfetto un grande ma vedo leggendo qua sotto che giudica e giudica e giudica gli altri ....mi chiedo su centinaia di siti lei partecipa proprio a questo,ma dovrebbe saperlo ormai da tempo che parlare con noi esseri inferiori è inutile....cosa ha da condividere con noi nulla eppure entra nel sito dei cacciatori e per quale ragione se non quella di aggredirci.... denigrarci ecc ecc viva la caccia

da Mauro 06/01/2021 22.48

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Sig.Cigno lei rigira la frittata..vede lei continua ad offendere personalmente dice che non so leggere quindi analfabeta. Atteggiamento tipico il vostro..non tollerate assolutamente il diverso pensiero,ideale e reagite solo offendendo. Per finire le ricordo che la caccia è un'attività legale autorizzata dallo Stato a cui paghiamo fior di quattrini. Continui pure a rodersi il fegato tanto la caccia continua e continuerà.

da Io 06/01/2021 21.28

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Già come si presenta il sig.cigno la.dice lunga...il suo.essere anticaccia lo.esprime solo offendendo e tentando di umiliare il suo,e solo.suo,avversario.. Ho servito nell'esercito anche in missioni toste,ed oltre ad i segnatci l'arte della guerra,perché esiste purtroppo,siamo stati addestrati ad inquadrare il nostro ipotetico nemico anche psicologicamente..ecco ci hanno sempre insegnato che chi aggredisce,anche solo verbalmente, dimostra debolezza fragilità e poca scaltrezza..paura,per dirla tutta,dovuta al fatto di sentirsi inferiori

da Io 06/01/2021 15.11

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Mi piacerebbe tanto sapere cosa conosce degli animali il sig. Cigno, di più e meglio di quanto sapevano i nostri nonni, per i quali possedere anche solo 1 capra valeva la quasi certezza di passare l'inverno senza patire troppo la fame. Avrà forse visto decine di documentari fasulli girati dentro pseudo parchi recintati con animali addomesticati? O forse tanti di quei films melensi con animali protagonisti? Un consiglio sig. Cigno, se le dovesse capitare di ammalarsi si curi come si curano gli animali selvatici.

da MarioP 05/01/2021 13.37

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Gosford Park è un film senz'altro da vedere, per chi ama la caccia, perchè ne rappresenza seppur didascalicamente l'essenza, pur nella dimensione aristocratica anglosassone. Quanto al resto, televisione e mezzi di supercomunicazione di massa stanno rispecchiando un modo di essere e di vedere il mondo, funzionale agli interessi dei grandi gruppi finanziari dominanti, che ci hanno spinto a consumare anche il supersuperfluo. Se una cosa buona questa pandemia ci ha dato è quella di relegarci a casa e farci capire che la stragrande maggioranza delle cose che abbiamo fatto fino ad ora e per le quali abbiamo speso tempo e denaro sono praticamente inutili, o al massimo superflue, appunto. L'impoverimento complessivo, poi, finito lo scudo assistenziale che non può durare in eterno, ci regalerà milioni di disperati che faranno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena. La caccia, o addirittura il bracconaggio, diventeranno opportunità di sostentamento. E voglio pensare positivo.

da Lorenzo G. 05/01/2021 9.06

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

alla fine la caccia vincerà. Questi pseudo animalisti ,vegani , no-vax pagheranno il conto. la Pandemia sta già aggiustando molte cose e èER FORTUNA dando la precedenza all'essere UMANO e non a un animale. Questo Giacomo di sicuro è un omosessuale , con le sue paure , la sua sensibilità di donna-uomo e niente di sicuro cosi si accanisce contro chi ha una sua precisa e chiara IDENTITA' , il cacciatore. Caro Giacomo vivi la tua condizione senza pensare alla nostra come facciamo noi con voi. Rilassati la CACCIA NON FINIRA MAI !

da IL SAGGIO 05/01/2021 8.52

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

La televisione, come il cinema propina alla gente quello che in quel momento vogliono credere , indipendentemente che sia finzione o realtà e nel contempo , approfittando della sua attenzione lo inibiscono di pubblicità , facendo dello spettatore il consumatore ideale di prodotti vari e mentalizzandolo in una direzione a secondo della convenienza che avrà il produttore di beni e il politico di turno. Entrambi cavalcando le emozioni trasmesse, si fanno paladini per la sua ascesa in campo commerciale e politico. Poco importa se quello che si trasmette sia pura fantasia, l’importante è che faccia presa su quella gente, che non conoscendo la realtà delle cose, assimili i concetti trasmessi facendone un pupazzi malleabili, sia dal punto di vista consumistico che politico incapaci di vedere la realtà. Infatti per questa loro tara, detestano la caccia e i cacciatori, chi mangia carne, chi è per la famiglia tradizionale ecc.ecc. Questi invece, proprio perché vivono in un loro limbo, giustificano l’uso di droghe, l’omo sessualità, le adozioni da parte di coppie omo sessuali, l’animalismo becero e radicale, vorrebbero che tutti fossero vegani, votano partiti che non anno ragione di essere tanto sono incapaci e fanno solo danni. ecc. ecc. Non rimane che sperare in un futuro migliore dove le cose vengano viste e interpretate per quello che sono in realtà.

da bretone 05/01/2021 0.37

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

Giacomo Cigno. Ringrazia dio di vivere in Italia. Se tu fossi un tedesco o un cittadino del Nord Europa, col cognome che ti ritrovi potresti essere scambiato per una specie dannosa da prendere a schioppettate. Che paraltro a mio parere è un concetto che ti si confà, visto che sei uno dei tanti, troppi a mio parere, che vivono non nella fabbrica dei sogni ma in quella dei giocattoli, dove si crede che gli animali siano dei pupi parlanti. E pensanti, purtroppo. Non nego che abbiano anche loro un meccanismo pensante, ma come potrebbero averti spiegato non hanno quel pregio/difetto dell'astrazione, che noi, unica specie sulla terra, abbiamo sviluppato e ci consentono di farci delle...idee. A volte sbagliate, come nel tuo caso.

da Mary Poppins 04/01/2021 17.51

Re:La caccia e la fabbrica dei sogni

La sensibilità della gente per fortuna è cambiata e sta ancora cambiando in favore degli animali, non è certo questione di film e hollywood. Più li conosciamo più ci accorgiamo di quante cose non conoscevamo di loro e di tutte le ignominie a cui li abbiamo sottoposti nei secoli e per le quali ci dobbiamo solo vergognare. La caccia oggi è a mio avviso un'attività biasimevole, atta solo a soddisfare gli ancor più insulsi impulsi di certe persone, anche se chi la pratica cerca sempre di invetarsi le più ridicole motivazioni per giustificarla. Chi continua su quella china è destinato a sparire, per fortuna. Questo sig.Swan ha già perso la sua patetica crociata pro-caccia, può scrivere quanti libri vuole e produrre tutti i documentarietti che crede.

da Giacomo Cigno 04/01/2021 17.15