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Racconti

Un grosso errore di un giovane cacciatore


lunedì 7 settembre 2009
    

Il mio era un paese molto piccolo, Cà di Lugo, provincia di Ravenna. Un sabato sera si fece una gran festa, tra amici e conoscenti. Si mangiò, si ballò, si cantò, tuffi in dolce allegria. La serata fu bella e divertente.

La domenica mattina avevo deciso di andare a caccia in località “cippo di Anita Garibaldi”, a circa 30 Km di distanza. La festa finì all’una di notte, non avendo per niente sonno, pensai di partire subito per raggiungere il posto di caccia a due Km dalla foce del fiume Reno. Sulla sponda destra del, fiume c’erano dei bilancioni per la pesca, molto grandi. Di uno di questi conoscevo bene il proprietario e, siccome ero in anticipo, pensai di fermarmi per aiutarlo nella pesca. Insieme a lui, trovai altre tre persone in abbigliamento da cacciatore. Erano persone che non conoscevo, mi fermai a chiacchierare con loro, quando spiegai il motivo del mio arrivo, mi offrirono pesce fritto e un bicchiere di buon vino così facemmo amicizia.

Anche loro erano lì per cacciare. Sulla sponda sinistra del Reno c’era una grande riserva di caccia privata del Sig. Orso Mangelli, ricca di selvaggina e poco sorvegliata. Avevano in mente di tentare una caccia notturna in quella riserva e poiché io avevo Tosca una brava cagnetta che fermava molto bene, mi chiesero di unirmi a loro, Il pescatore ci prestò la barca per attraversare il fiume, era una notte di luna piena, tutto era tranquillo, il posto era isolato e solitario.

Incominciammo a cacciare a rastrello: quando Tosca fermava, un cacciatore alzava il fagiano e, poiché ero abituato a sparare di notte alle anatre in botte, mi lasciarono la precedenza al primo colpo. Sparammo senza economia, come se la riserva fosse nostra, tranquilli, senza alcuna paura, catturammo 16 fagiani. Ad un certo punto decidemmo di tornare verso la barca per riattraversare il fiume. Per arrivare alla barca, bisognava prima salire sull’argine del fiume alto circa due metri. Eravamo tuffi in fila indiana, io ero l’ultimo. Quando il primo, che era anche il più anziano del gruppo, arrivò sull’argine, ci trovammo con due pistole puntate e una voce gridò:” Alto là, siamo le guardie”.

Di scatto facemmo tuffi un “dietro front” rapidissimo e ci mettemmo a correre sparpagliandoci. Si udirono alcuni colpi di pistola mentre scappavamo veloci verso l’interno della riserva. In breve mi ritrovai a correre da solo con una gran paura addosso.

Mi buttai in un fossato, tuffo rannicchiato, con la cagnetta in mezzo alle gambe. Pensieri cupi cominciarono a turbinare nella mia mente. Forse mi avrebbero inseguito, ero solo, conoscevo poco la zona, non potevo cercare i compagni per non èssere scoperto, dovevo riattraversare il fiume, ma con che cosa? Restai così nascosto per un paio d’ore. La barca non si poteva usare, era sorvegliata; ad un Km circa c’era un ponte sul fiume Reno, ma anche la caserma della Finanza e sicuramente il ponte era sorvegliato.

Feci un largo giro per avvicinarmi al fiume in un posto diverso e pensai di attraversarlo nuotando. Non sono mai stato un buon nuotatore, il tratto era largo circa 80 m. per me sarebbe stato molto difficile, ma non avendo alternative tentai ugualmente.

Mi levai gli stivali, il giubbino, la cartucciera ed il fucile e misi tuffo tra l’erba sulla sponda del fiume. Cominciai a nuotare a stile libero, una bracciata dopo l’altra ma quando fui circa a metà, le forze mi mancarono, avevo bevuto qualche boccata d’acqua, non riuscivo più a respirare nè ad avanzare. Guardai indietro, la riva era lontana, guardai avanti , non ce l’avrei mai fatta: pensai di mettermi a pancia in su, il morto lo sapevo fare, terrorizzato guardai il cielo per l’ultima volta e pensai che per me era finita.
Dopo qualche istante, sentii un fruscio nell’acqua, era Tosca che, non vedendomi arrivare era tornata indietro, mi venne vicino e mi leccò il viso quasi per incoraggiarmi.

Riuscii a prendere la sua coda, lei si mise a nuotare con forza e, pian piano, aiutandomi col braccio libero, riuscii a raggiungere l’altra sponda. Mi fermai per qualche decina di minuti con Tosca tra le braccia, accarezzandola, baciandola, con un gran pianto.

Andai a prendere la mia moto, mi recai da un amico conoscente che mi offrì ospitalità e mi vestì, mi riposai un paio d’ore e ripresi la via di casa. Raccontai tutto a mio padre; un bel rimprovero con una tirata d’orecchie mi disse: per un bel po’ di tempo non andrai a caccia. Eravamo nel 1954, avevo vent’anni.

Giulio Grossi

Concorrente al 18° Concorso Nazionale per Racconti di Caccia "Giugno del Cacciatore"

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8 commenti finora...

Re:Un grosso errore di un giovane cacciatore

Non male...Chi va a caccia da più di 30anni e dice che non l'ha mai fatto dice una bugia, le riserve private e anche le famose bandite, attiravano come le sottane corte delle amiche di scuola...Che divertimento prendere per il naso la guardia privata o il guardiacaccia provinciale...Le disco erano poche, in un piccolo paese come Ca' di lugo o il mio sull'appennino Forlivese, il divertiment oera quello. Il cane il fucile all'inizio tante padelle e tante risate..

Voto:

da Mario 09/08/2010 11.41

Re:Un grosso errore di un giovane cacciatore

Quando si ha la gioventù e si è in compagnia le riserve private attirano il cacciatore come le mosche alla M......comunque ti dico che la vera forza del vero cacciatore è di stare alla larga. GUARDA E PASSA E NON TI CURAR DI LEI. voto +++

Voto:

da martino 42 valtellina 17/11/2009 14.26

Re:Un grosso errore di un giovane cacciatore

non sono un cacciatore, non riesco ad uccidere senza necessità ma sono figlio di cacciatore che a sua volta è figlio di cacciatore..... quindi avendo da sempre seguito mio padre a caccia posso capire l'errore che hai fatto e posso anche capire. I bachettoni dicano ciò che gli pare la cosa più grave l'hanno compiuta le guardie a sparare, la terra e la possibilità di cacciare dovrebbe essere o di tutti o di nessuno non solo di chi ha il denaro.

Voto:

da nembo 09/11/2009 20.11

Re:Un grosso errore di un giovane cacciatore

BEH QUANDO SI è GIOVANI..... COMUNQUE ANCHE SE NON CONDIVIDO CHIARAMENTE LA TUA " BRAVATA" MEGLIO QUESTA CON UN LIETO FINE, CHE QUELLA DEGLI IGNORANTONI DEI FINE SETTIMANA CHE FANNO STRAGI VERE E PROPRIE DOPO ALCOOL E DROGHE VARIE. MA RIPETO QUESTA NON SIA MAI UNA GIUSTIFICAZIONE.

Voto:

da salento70 17/09/2009 12.05

Re:Un grosso errore di un giovane cacciatore

sono cose che si fanno da giovani, quando tutto sembra possibile..... Chi di noi non ha fatto qualcosa di stupido da giovane? ciao da nikk firenze

Voto:

da nikke firenze 13/09/2009 21.57

Re:Un grosso errore di un giovane cacciatore

Voto:

da anonimo 12/09/2009 19.42

Re:Un grosso errore di un giovane cacciatore

sei un imbecille

Voto:

da pallina 12/09/2009 19.39

Re:Un grosso errore di un giovane cacciatore

peccato che non affogasti!

Voto:

da alessio bitossi 09/09/2009 16.15