Mi sento snaturato
forgiato come un ferro a freddo 
 su un’incudine dove per anni a caldo 
ho sagomato i sogni.
Mi sento ordito in una trama artificiale
nella metropoli
 bardato da impegni incombenze e restrizioni
 dettati dalla mia morale.
Mi sento male
poiché il corso della vita 
ha traboccato nell’inconscio le visioni 
  di un bambino cacciatore.
Sogni senz’ali
privi d’arie e di colori
impantanati nel recondito 
pronti a brillare.
U. Clausi