Logo Bighunter
  HomeCacciaCaniFuciliNatura
Archivio News | Eventi | Blog | Calendari Venatori | Essere Cacciatore | Cenni Storici | Falconeria | Racconti | Libri | Arte | Indirizzi | Dati Ispra | Le ottiche di Benecchi | Notizie in Evidenza |
 Cerca
Umbria, rinnovato Piano controllo gazza e cornacchia grigiaBolzano: nel 2023 picco di licenze, crescono le cacciatriciBarbara Mazzali a difesa della caccia in deroga in LombardiaFriuli chiede aiuto ai cacciatori per abbattere 4 mila cinghialiTrento, approvato Calendario Venatorio 2024 - 202512 mila visitatori alla Fiera di Longarone Caccia, Pesca Natura Emilia Romagna, Mammi chiede intervento del Governo. Occhi (Lega) "perso troppo tempo"Bertacchi (Fidc Lombardia): giudici ignorano gestione faunisticaCaccia selezione Umbria: approvato Calendario Venatorio 2024 2025 A Villar Dora (TO) convegno Anuu su Fauna e AmbienteGiunta Liguria approva Calendario Venatorio 2024 - 2025Aggiornamenti Acma sul progetto FolagaLa caccia negli USA cresce insieme alle altre attività outdoorRegione Lombardia presenta ufficialmente richiesta caccia in deroga e roccoliLav diffida Provincia di Asti su Piano contenimento caprioloLa FACE alla Conferenza sulla Conservazione delle Specie MigratriciNuovo aggiornamento sulla trattazione della riforma sulla cacciaColdiretti chiede intervento immediato sui cinghiali per fermare la PSAAl Question Time, Ministro Lollobrigida interviene su Peste Suina e cinghialiSi allarga ancora la zona di restrizione per la PsaSorrenti (FIDC): dati di migrazione da quasi tutti i tordi monitoratiAncora iniziative ecologiche dei cacciatori dal centro ItaliaCacciatore accoltellato nel maceratese. Marzi (Arci Caccia): "basta con la violenza"Cacciatori ambientalisti, la Francia ci insegna a fare sistemaMastrovincenzo (PD Marche): Situazione critica su cinghiali nelle aree urbaneBelluno, popolazione ungulati stabile. Coperto 83% piani di prelievoFiocchi risponde a Corriere della Sera "basta accostamenti caccia - bracconaggio"Cacciatori impegnati nella tutela ambientale e per il sociale in tutta ItaliaSalta l'esame della Pdl Bruzzone in CommissioneFortunato Busana confermato alla guida di CPA LombardiaConvegno Anuu su fauna e ambiente della Val di SusaSalvadori confermato alla guida di Fidc Toscana UctA Caccia, Pesca e Natura mix perfetto tra scienza, cultura e tradizioneFidc: crescono le adesioni a "Paladini del territorio"L'Associazione dei Cacciatori danesi diventa membro di IUCNBuconi: "Regioni al lavoro sui Calendari Venatori, chiesta modifica Key Concepts italiani"Rimandata ancora discussione in aula della Pdl BrambillaPSA, censimenti e Intelligenza Artificiale. Focus a Longarone sabato 13Toscana, vicini alla distribuzione degli anelli per richiami viviPd reagisce ad accuse Enpa e ribadisce propria contrarietà a Legge BruzzoneDa Lega umbra un incontro su caccia pesca e agricoltura con l'On. CarloniIl punto di Enalcaccia sui lavori del Comitato Tecnico Faunistico nazionaleVandalismo animalista. Bruzzone interroga il Ministro "responsabili siano puniti"In Commissione Giustizia riprende l'esame della legge BrambillaAnche in Liguria arrivano gli incentivi per chi abbatte i cinghialiCommissione Agricoltura respinge altri emendamenti del M5SDepopolamento cinghiali, a che punto siamo? La Pietra risponde ad interrogazione del PDMa quale caccia libera!Valichi montani: respinta istanza contro divieto di caccia in LombardiaFACE: le modifiche alla PAC sono cattive notizie per la selvagginaFdI Veneto sollecita la Giunta sulla caccia in derogaCia Toscana su Piano faunistico "riportare fauna a livelli sostenibili"In Francia in 140 mila (40 mila bambini) all'iniziativa dei cacciatori per l'ambienteEmilia Romagna, Calendario Venatorio 2024 - 2025 come passata stagioneIn Campania 750 mila euro per bioregolatori cinghialeCalendario Venatorio Campania 2024 - 2025 va al Comitato Tecnico NazionaleRaid animalista nel bresciano: la condanna delle associazioni venatorieEcoterrorismo: Bruzzone interroga il Ministro Piantedosi sui fatti di Urago D'OglioPichetto Fratin "su Infrazioni Ue Caccia chiesta proroga di un mese"Caramiello, Cherchi, Costa (M5S): "in trincea contro proposta Bruzzone"Massardi (Lega Lombardia) condanna ennesimo atto vandalico contro i cacciatori Raid animalista devasta le strutture del Quagliodromo d'Urago d'Oglio (BS)Calendario Venatorio Campania 2024 - 2025, definite linee guidaBruzzone: "prosegue esame riforma 157, nessun emendamento M5S è stato approvato"Caretta (FdI): Cacciatori italiani e Cà Foscari per la ricerca nel mondo venatorioPresentata a Longarone "Caccia, pesca, natura" Emilia R. Pompignoli "ottimi segnali su nuovo Calendario Venatorio"In Commissione prosegue esame modifica legge sulla caccia (157/92)Liguria, nuovi criteri per ripartizione tasse cacciatori agli AtcAl Tg1 un servizio positivo sulla cacciaArci Caccia Massa Carrara: "no a divieto nuovi appostamenti fissi in area costiera"Umbria, consiglieri Lega chiedono più coraggio su Calendario Venatorio"Trasmissioni denigratorie", Cabina Regia Unitaria Mondo Venatorio chiede intervento RAI A Campagna Lupia l'evento "L'arte dei fischi a bocca"Arci Caccia Lazio commenta proposta Calendario Venatorio

News Caccia

Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi


giovedì 20 agosto 2009
    
CospaQuesta l'opinione di Dino Rossi del Cospa (Comitato spontaneo produttori agricoli) Abruzzo che interviene sul problema dei danni causati dalla fauna selvatica in relazione all'eccessiva presenza di animali ibridi, cinghiali in primis, molto più proliferi delle specie che poco tempo fa popolavano i nostri boschi.

“Nessuno ha il coraggio di affrontare il problema – dichiara Rossi -. Tutto questo sarebbe dovuto alle fantomatiche associazioni di animalisti, che a nostro avviso animalisti non sono, visto che solo a parole e con denunce credono di salvaguardare la flora e la fauna”.

“I nostri parchi – continua poi Rossi - sono stati istituiti per la tutela di animali in via di estinzione, fino ad oggi nulla è stato fatto, anzi, i territori che sono sotto tutela, sono diventati serbatoi di animali inutili e dannosi, come per esempio: il cinghiale, la cui specie si è incrociata con i maiali allo stato brado determinando una nuova razza molto più prolifera e distruttiva”.

Una razza capace di partorire tre volte l'anno fino a 10 piccoli a parto. Stesso discorso vale per i cani inselvatichiti secondo Rossi “che come i cinghiali si riproducono in modo spaventoso e magari si accoppiano anche con la specie lupo, dando vita ad una nuova razza molto più pericolosa, in grado anche di attaccare l’uomo e con molta più disinvoltura arriva nelle aziende agricole dopo aver fatto pulizia del cibo di cui predispone le aeree protette”.

Su questi punti Cospa Abruzzo ha assunto posizioni importanti, impegnandosi “affinchè tutti i parchi e le zone protette si attivino per l'abbattimento dei cani rinselvatichiti e dei cinghiali diventati quasi maiali”. Il metodo della selezione rappresenta secondo Cospa, l'unico modo di difendere realmente la fauna autoctona ed assicurare vita lunga ai veri lupi e ai veri cinghiali nostrani, così come all'orso marsicano e nel contempo tutelare gli allevamenti e le coltivazioni “già seriamente danneggiate dalla politica locale”.
 
(In Abruzzo)
Leggi tutte le news

29 commenti finora...

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

La ringrazio infinitamente Dino e le prometto che domani mattina sarà mia cura chiamarla. Vengo molto volentieri a patto però che io possa portare due esemplari di lupo e due esemplari di cani per poterli mettere a confronto in diretta (troppo facile con i filmati). Come ho fatto per il settore cinofilo dove ho dimostrato l'inesattezza (non l'infondatezza) di molte vecchie convinzioni attraverso l'aspetto pratico (dinamiche di branco e rapporto interspecifico). La ringrazio quindi dell'invito e sarà mia cura contattarla domanbi mattina, preannunciado però che WolfEmergency campa grazie a queste cose e che quindi non posso garantirle alcuna gratuità del mio intervento. Cordialmente

da Claudio Mangini [email protected] 28/08/2009 22.17

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Carissimo Claudio Mignini. Ho cercato di fare copia incolla di un articolo di una rivista scentifica, ma non ci sono riuscito. Visto che lei è un etologo mi faccia la cortesia di consultare l'osservatorio ecologia appenninica, poi ci rientiremo, o meglio ci possiamo sentire anche telefonicamente perchè ho in mente di fare un convegno sul problema e perchè, lei sarà invitato. il mio tel 329-9491365 Dino Rossi

da cospa abruzzo 28/08/2009 21.30

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Caro Dino, come concordato, Ti invio il sottoriportato articolo. Cari saluti. Domenico Fenizia Interazione tra cani e lupi Sia il cane che il lupo sono predatori e, sotto un certo aspetto, a livello ecologico, possono essere considerati uno sostitutivo dell' altro. Anche a livello tassonomico le due forme devono essere considerate appartenenti alla stessa specie (Canis lupus), essendo fra essi interfecondi e; soprattutto, dando origine ad una prole a sua volta fertile. Sarebbe quindi pienamente rispettata una delle condizioni che la scienza pone per poter attribuire due esseri viventi alla stessa specie. Il problema della convivenza delle due forme, lupo e cane, nasce ed esplode in tutta la sua importanza nel momento in cui si va a considerare l' impatto che le due forme hanno nei confronti dell' ambiente. Già in precedenza, in questo stesso lavoro, si è accennato alla questione. Vi sono infatti delle fondamentali differenze sia a livello comportamentale che a livello di impatto sull' ambiente che portano a dover fare una netta distinzione fra cani e lupi e a dover giungere ad una serie di conclusioni a tutto sfavore della presenza incontrollata del cane in natura. Per rendere comprensibili le conclusioni ovvie a cui si giungerà in questo lavoro, ma che comunque traspaiono nettamente sin dalle prime righe, occorre premettere una serie di considerazioni, forse altrettanto ovvie, ma che per lo più sfuggono durante 1'analisi del problema. In primo luogo, il lupo, dopo millenni di selezione naturale, si è perfettamente adattato all' ambiente, sviluppando una serie di tecniche di predazione altamente specializzate e "costruite" sulle prede tradizionalmente presenti sul territorio. Questo adattamento manca nel cane, la cui presenza sul territorio è da imputarsi a sconsideratezza umana. Il cane, infatti, si presenta con centinaia di forme estremamente diversificate, ognuna con una sua caratteristica peculiare, con una sua specia

da cospa abruzzo 28/08/2009 21.22

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Se è pur vero che entrambe le specie siano chiamate "Cainis" bisogna però puntalizzare una cosa: al cane - non nato tale, ma divenuto tale per opera dell'uomo, sono state interrotte delle sequenze di predazione. La differenza è quindi fondamentale. Chunque accosti cani ai lupi sotto il profilo comportamentale commette un gravissimo errore e crea disinformazione, la quale alimenta visioni semplicistiche del problema a danno esclusivo degli animali. Il cane NON è un predatore, ma un opportunista. Non vive ni boschi, non è capace d riprodursi per più di una generazione allo stato selvatico e, soprattutto, non saprebbe cibarsi né sopravvivere. Non sa gestire le sue risorse alimentari, né le sue energie. Il discorso sarebbe molto lungo, ma mi fermo a queste semplici cose. Per questo i cani randagi stanno vicini ai cassonetti e vivono nelle aree urbane o limitrofe e sempre per questo il lupo è chiamato "plastico" - per la sua adattabilità naturale su ogni fronte.

da Claudio Mangini [email protected] 28/08/2009 16.04

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Interazione tra cani e lupi Sia il cane che il lupo sono predatori e, sotto un certo aspetto, a livello ecologico, possono essere considerati uno sostitutivo dell' altro. Anche a livello tassonomico le due forme devono essere considerate appartenenti alla stessa specie (Canis lupus), essendo fra essi interfecondi e; soprattutto, dando origine ad una prole a sua volta fertile. Sarebbe quindi pienamente rispettata una delle condizioni che la scienza pone per poter attribuire due esseri viventi alla stessa specie. Il problema della convivenza delle due forme, lupo e cane, nasce ed esplode in tutta la sua importanza nel momento in cui si va a considerare l' impatto che le due forme hanno nei confronti dell' ambiente. Già in precedenza, in questo stesso lavoro, si è accennato alla questione. Vi sono infatti delle fondamentali differenze sia a livello comportamentale che a livello di impatto sull' ambiente che portano a dover fare una netta distinzione fra cani e lupi e a dover giungere ad una serie di conclusioni a tutto sfavore della presenza incontrollata del cane in natura. Per rendere comprensibili le conclusioni ovvie a cui si giungerà in questo lavoro, ma che comunque traspaiono nettamente sin dalle prime righe, occorre premettere una serie di considerazioni, forse altrettanto ovvie, ma che per lo più sfuggono durante 1'analisi del problema. In primo luogo, il lupo, dopo millenni di selezione naturale, si è perfettamente adattato all' ambiente, sviluppando una serie di tecniche di predazione altamente specializzate e "costruite" sulle prede tradizionalmente presenti sul territorio. Questo adattamento manca nel cane, la cui presenza sul territorio è da imputarsi a sconsideratezza umana. Il cane, infatti, si presenta con centinaia di forme estremamente diversificate, ognuna con una sua caratteristica peculiare, con una sua specializzazione non già frutto di selezione naturale e quindi di adattamento all' ambiente, ma bensì frutto di selezioni artificiali ope

da cospa abruzzo 28/08/2009 15.09

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

La ringrazio finalmante una risposta degna di nota precisa puntuale e concreta. Sarebbe un'otima soluzione

da Hunter 26/08/2009 8.11

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Bella domanda caro Hunter; bella domanda davvero. I miei limiti come saprà si fermano all'etologia e alla ricerca e credo di essere abbastanza adulto da non contemplare soluzioni fantascientifiche quali la sterilizzazione o il trasferimento. Bloccare il problema è impossibile, ma chiudere gli allevamenti di cinghiali lo ritengo intanto un primo passo seri che potrebbe accontentare le due "fazioni" - sempre se ci riferiamo alla tutela del mondo agricolo e dei danni che un numero così elevato crea. Gli allevamenti di cinghiali ad uso venatorio sono molti in Italia e ritengo quindi che, un passo alla volta, vadano chiusi fino a che non viene ristabilito un certo ordine numerico degli esemplari, incrementando tuttalpiù una sorta di "selezione di ritorno" (alle origini - per intendeci) del cinghiale autoctono, reintroducendo casomai quei tipi di soggetti che non raggiungono mai i 70 Kg di peso e "sfornano" dai 3 ai 5 soggetti contro i 12/15 degli ibridi. Si: credo che questa sia una soluzione più convincente (e realistica) perché può goivare a vari settori. Gli attuali allevatori in realtà non chiuderebbero, ma convertirebbero la loro attività sul recupero della specie autoctona. Se poi vogliamo vederla in un'ottica venatoria, certo, il discorso cambia. isogna continuare a sfornarne a milioni per accontentare i cacciatori a scapito dell'agricoltura.

da Claudio Mangini [email protected] 25/08/2009 22.24

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

scusate mi è scappata una H in bosco perdonatemi erroraccio

da Hunter 25/08/2009 15.55

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Vede sig. Claudio Mangini, intanto la ringrazio per le sue esposizioni sempre corrette sotto tutti i punti di vista. Posso dare su questo argomento una risposta semplice, ovviamente personale. Purtroppo come è successo con altre specie alloctone introdotte sul nostro territorio nazionale, lo sviluppo e tutte le conseguenze che hanno comportato l'introduzione del cinghiale(sus scrofa scrofa) perchè di quello si tratta, non erano ben chiare o auspicabili a chi ha autorizzato i primi lanci. Con il passare del tempo poi e con l'abbandono delle campagne, con la relativa perdita di spazi coltivati e la rinascita del boscho e della cosiddetta macchi hanno fatto il resto. Eccoci arrivati ai giorni nostri. Parchi sempre più numerosi sempre meno coltivati numero di cinghiali e ungulati in costante aumento, assenza di predatori naturali per decenni ecc ecc. Domanda: il problema sussiste piu o meno in tutta Italia ed è tangibile,inutile negarlo come fanno molti pensando alla solita favoletta di "al lupo!! al lupo!!" Come penserebbe lei di risolverlo?? non mi citi per favore trappole o trasferimenti perchè servirebbero a trasferire il problema da un'altra parte. sono sicuro che saprà rispondermi con sufficienza,la ringrazio in anticipo

da Hunter 25/08/2009 15.53

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Intanto le invio la scheda sul quello che lei chiama comunemente "cinghiale". Le premetto che questa arriva dai ricercatori e non dagli improvvisati o dalle chiacchere (tipo quelle sui branchi di 25 lupi avvistati in Umbria): in Europa sono presenti tre sottospecie e piu’ precisamente in cinghiale Maremmano (Sus scrofa majori), quello sardo (Sus scrofa meridionalis) e quello Centroeuropeo (Sus scrofa scrofa) che rappresenta la sottospecie nominale. Visto il grande areale di distribuzione occupato dalla specie, sono presenti altre sottospecie come ad esempio in Nord Africa ed Europa dell’Est. Riproduzione -ottobre/gennaio; Gestazione - 112-115 giorni Numero cuccioli - 2-4 (notare la differenza con i dati degli "ibridi). Riguardo a questa specie va fatta una importante precisazione. Sul nostro territorio e’ ormai molto raro trovare animali che non abbiano subito meticciamento. Questo per errori gestionali ed il rilascio (volontario e non) di sottospecie non autoctone sul territorio. Le caratteristiche che ci devono far sospettare il meticciamento sono, tra le altre, maggiore prolificita’ (anche 12-14 cuccioli/parto). Bene: io lo chiamo disastro ambientale - Lei cosa risponde davanti a questo?

da Claudio Mangini [email protected] 24/08/2009 22.55

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Caro Sivanno, io e lei ci troviamo spesso d'accordo su molti temi e questo dimostra una cosa: che con il dialogo si va sempre avanti; e lontano. Sono perfettamente d'accodo con lei su ogni parola, e laringrazio per la sua disponibilità. Ad Andrea, invece, mi preme ricordargli che il cinghiale NON è un migratore e ci sono le indagini sul dna a sconfessare la sua tesi - anche se non ce n'è bisogno visto che gli artefici di quel progetto sono ancora vivi e vegeti...e continuano tranquillamente ad allevare la sottospecie non autoctona. Quanto al lupo canadese - se non introdotto da qualche fanatico allevatore e poi sfuggito (la prego non mi faccia dire altro - ho i miei motivi) non c'è. Il lupo appenninico è molto più piccolo ed ha branchi ridotti visto che la natura l'ha selezionato sulla base delle prede disponibili e dell'ambiente circostante...esattamente come il cinghiale italiano.

da Claudio Mangini [email protected] 24/08/2009 21.51

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

eh gia basta puntare il dito come sempre sui cacciatori...oltre ai fantomatici lanci che si pensa abbiano causato tutto questo, inizierei con il dire che il cinghiale essendo un gran "migratore" abbia colonizzato tutta italia, essi provengono anche dall'europa e si sono incrociati con questi nostri... arrivando al peso è normale che il cinghiale dove trova poco cibo tipo nelle isole vicino alla costa l'animale non tende ad ingrossare particolarmente (max 70-80 kg) al contrario dove invece trova ricchezza di cibo arriva a sfiorare anche le 140 150 kg. per i danni invece vorrei ricordarle che gia noi cacciatori paghiamo abbastanza nel risarcire i danni all'agricoltore.infine è normale che una specie si adatti si sviluppi durante gli anni rendendolo veramente una macchina naturale perfetta senza alcun nemico naturale. poi per riferirsi ai parchi sarebbe forse più guisto che i danni li pagassero coloro che li hanno istituiti e li gesticono cosi alla viva al parroco invece di pensare ai soliti ricorsi al tar.... saluti p.s. se si intende di lupi mi dice se secondo lei il lupo canadese esiste o no in italia???? io la risposta la darò dopo la sua la ringrazio per una sua sicura risposta

da andrea 24/08/2009 18.01

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Nell'immenso "stupidario" umano Sig. Claudio, colloco anche me. Allora, quando il fenomeno fù massivo, non avrei mai pensato che raggiungesse tali proporzioni e forse neppure Lei. Ma così è. E più che andiamo avanti e più che le posizioni diventanto integraliste, da ambo le parti. Le ragioni degli uni si accavallano a quelle degli altri in un girone infernale che fa perderè la lucidità collettiva. Dobbiamo ritrovare il dialogo come quì. Pasturare è umanizzare. Ogni cacciatore degno di questo nome non deve farlo, ma non perchè è probito e punibile laddove lo sia, ma bensì, proprio per non ricondurre tutti i cinghiali anche alla sola ombra di quel Piero genovese. Su tutto questo non ci piove e Le do ragione. Ma lo "stupidario" non si ferma quì e diventa umano non più venatorio, con i Gamberi della Virginia, la Nutria, Lo Scoiattolo grigio, presto assisteremo a tribù di tartarughe verdi da Luna Park (non ne conosco il nome)e tanto altro ancora. Amo la caccia, amo l'ambiente e la ragionevolezza, dobbiamo abbandonare le posizioni troppo arroccate e incartate su se stesse, dobbiamo parlare tra uomini ed anche i cacciatori lo sono. Un saluto

da Silvano B. 24/08/2009 17.57

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Buonasera Andrea, le chiedo gentilmente di non dire "voi" - intendendo velatamente che il sottoscritto sia l'artefice dell'articolo o dell'uscita (comitato coltivatori e allevatori). Il punto è un altro su cui avevo chiesto "risposta": è un'attività proibita. Ricordo che i danni all'agricoltura - definiti da me più volte come un vero e proprio disastro ambientale - compete esclusivamente a chi ha introdotto specie non autoctone sul territorio per fini venatori. Se vuole posso anche aggiungere - sempre che se ne sia accorto - che il fenotipo e il genotipo italiano del cinghiale è (grazie al giochino) andato perduto. Se vuole posso inserire almeno un'altra dcina di problemi etologici ed ecologici di ricaduta grazie a questo fenomeno, ma non credo che sia giusto rispettando l'ospitalità concessami da questo sito.

da Claudio Mangini [email protected] 24/08/2009 15.30

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

i cinghiali li si pasturano anche per tenerli fuori dai terreni agricoli non per fare mattanza come pensate voi se esiste un parco nelle vicinanze il cinghiale esce di sera per andare a mangiare la pastura e prima dell'alba rientra nel parco almeno la maggioranza di loro, non pensate che sia un animale stupido ci sono squadre che il primo giorno fanno anche zero abbatimenti quindi prima di parlare di caccia da dietro una tastiera provate ad andare a caccia e poi ne riparleremo... un saluto a tutti i cacciatori

da andrea 24/08/2009 13.40

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Per chi non riesce ad aprilo, e per comodità, copio/incollo questo articolo. Potete darmi cortesemente una spiegazione? - ""“Siano sorteggiate le zone da caccia” Fabriano: Torna le tensione nelle zone limitrofe al parco per i danni provocati dai cinghiali. A settembre si apre la stagione venatoria agli ungulati. “Da mesi le squadre organizzate di cacciatori pasturano le zone loro assegnate con centinaia di quintali di mais per attirare il maggior numero di cinghiali e ucciderli nella stagione venatoria - afferma Patrizia Balducci portavoce del comitato coltivatori e allevatori -. Anche la Regione sostiene che è attività proibita e molto dannosa per le colture. Le zone vanno assegnate per sorteggio 15 giorni prima dell’apertura stagionale, ma la Regione non lo fa. Perché?”. """

da Claudio Mangini [email protected] 24/08/2009 10.07

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

le aree protette, sono anche serbatoi di voti per tanti capetti politici che ne hanno riempito gli organigrammi con una marea di personale inutile, di consigli di amministrazione inutili, Presidenti, vice presidenti, segretari, sindaci, revisori dei conti, direttori, vicedirettori, e via dicendo........ un pletora di migliaia e migliaia di posizioni inutili che fruttano fior di emolumenti e stipendi a carico degli italiani.....sono uno dei tanti esempi della politica clientelare e feudale cosi' come e' concepita in Italia...... BASTA UNA SOLA AGENZIA NAZIONALE PER GESTIRE I 23 PARCHI NAZIONALI, COMA BASTA UNA SOLA AGENZIA REGIONALE PER GESTIRE I PARCHI REGIONALI (BEN 134) IN TUTTA ITALIA......ma si psenderebbe troppo poco..... tanto sono soldi presi dalle tasche dei cittadini E LA SPESA PUBBLICA CONTINUA A SALIRE E AD ESSERE FUORI CONTROLLO!!!

da Fabrizio 23/08/2009 19.20

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Se si farebbe una analisi obbiettiva su tutti iterritori protetti, verebbe fuori che, Le specie nobili, come piccoli mammiferi, uccelli in fase di estinzione, piante particolari ecc. non aumentano ma diminuiscono a vantaggio di lupi, volpi tassi, nutrie, cinghiali e grossi animali che danneggiano la flora. Quindi fin quando in italia non avviene la modifica alle leggi sulla gestione delle zone protette siamomcostretti a vedere questi scempi ambientali, in dette zone dev'essere ammessa la caccia come in tutte le altre nazioni della UE per mantenere il giusto equilibrio fra le specie in sito.

da Sparviero 23/08/2009 11.23

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Il Sicilia l'ibrido cinghiale maiale sulle montagne delle Madonie è un vero e serio problema,soluzione, piano di abbattimento concordato dai comuni con la regione Sicilia, risultato, ricorso al Tar da parte di lav e wwf con il conseguente stop agli abbattimenti.la popolazione a volte è costreta a rimanere in casa perchè in giardino ci sono branchi di cinghiali che minacciano anche l'uomo (ultima vittima giornalista sole 24 ore e famiglia).Viva i parchi. il wwf e la lav, e sopratutto la legge Italiana...........

da Fabio 22/08/2009 12.47

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

A volte i danni peggiori per la Caccia li compie chi non sà. E racconta leggende metropolitane. Quì senza alcuno sforzo e da Cacciatore quoto in toto il post del Sig. Claudio Mangini, quando si parla di etologia lo si deve fare con cognizione di causa. Trovo altresì poco educativo e rappresentativo, riconoscere alla caccia un ruolo solo perchè attività legale. Un saluto.

da Silvano B. 22/08/2009 9.48

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Fabrizio...e non sono cani selvatici. Non confodere "canidi" con "cani" - Sono li da circa 15mila anni - te lo aevo raccontato in un altro post. Lo chiamano anche "lupo australiano" perché ha una serie di caratteristiche etologiche che vanno molto vicine l "Canis lupus lupus". In ogni caso, la morfologia faunistica tra l'Oceania e l'Europa non è comparabile

da Claudio Mangini [email protected] 20/08/2009 22.21

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

ah dimenticavo .... i cani selvatici australiani si chiamano Dingos.

da Fabrizio 20/08/2009 17.40

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Sono un cnghialaio da sempre, e -per quello che ho visto io- che ci siano cinghiali "ibridati" col maiale, mi pare proprio una leggenda metropolitana, e penso che abbia ragione Mangini: si tratta dei dscendenti di cinghiali provenienti dall' est-europa, molto piu' grossi, prolifici e resistenti del cinghiale italico. Quanto ai cani inselvatichiti, io li ho visti coi miei occhi 11 anni fa in Queensland (Australia) mentre assalivano e sbranavano in pochi minuti un canguro che saltava ben poco(forse malato). E non mi sento di escludere che i cani si possano inselvatichire anche in Europa (ma non ho dati precisi) anche se penso che ci vogliano diverse generazioni.

da Fabrizio 20/08/2009 17.38

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Vivo non molto lontano da Lei Andrea, e di tante escursioni fatte in varie aree campioni NON abbiamo mai trvato alcuna traccia di questi 2mostri di Locness formato famiglia". Consideri che facciamo trappolaggio fotografico in modo costante e che NESSUN ricercatore in Italia ha una - dico una - foto o campione di tessuto di un animale identificabile come "cane rinselvatichito". Chissà perché tutti li avete visti, ma probabilmente sono eterni e incorruttibili visto che di carcasse nemmeno l'ombra. Non entro nel merito della Coturnice ed il mio post era chiaro: parlava di cani rinselvatichiti e di cinghiali. Non mi esprimo sulla caccia e sulle specie che conosco solo sulla carta. Lei parla con un uomo d'azione - non non un teorico. Può (invito rivolto a tutti ovviamente) mandarmi una foto o un rilievo genetico su quanto affermato alla casella di posta sotto descritta. Ringraziandola per la risposta, cordialmente

da Claudio Mangini [email protected] 20/08/2009 15.32

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Caro sig. Claudio Mangini, non so in quale città vive ma io sono Abruzzese (Pescara) e le assicuro che le inesattezze le ha dette lei. perchè? perchè una cosa è la teoria ed un'altra i casi concreti. Le assicuro che personalmente ho visto più volte i cani al pascolo con i lupi e, sicuramente anche se non ho assistito personalmente, qualche incrocio ci sarà stato. Ad ogni modo le posso anche confermare che le zone chiuse all'attività venatoria e, in quelle a protezione integrale), alla presenza dell'uomo stanno determinando la moria della Coturnice che, in assenza di pressione venatoria e quindi di sbrancamenti e selezione naturale dei soggetti più forti, si accoppia sempre più spesso con soggetti della stessa linea di sangue. Il discorso sarebbe mooolto lungo,ma la finisco qui...Saluti

da Andrea_Pescara 20/08/2009 13.58

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Continuiamo con la disinformazione (cani rinselvatichiti). Non capisco sinceramente il motivo di usare animali inesisteni o dire profonde inesattezze in merito ai cinghiali (la sottospecie in questione è stata importata dall'Ungheria - più grande di taglia e più prolifica - a SCOPO VENATORIO). Non vedo il nesso tra la passione per la caccia e le "giustificazioni etlogiche". Le due cose non vanno d'accordo, sarebbe l'ora di rassegnarsi e smetterla con la disinformazione che vorrebbe giustificare la pratica venatora. Se fossi un cacciatore non avrei alcuno scrupolo ad ammettere la mia passione - dal momento che è legale. Non mi attaccherei in modo infantile - e scorretto - all'etologia per giustificare che?. Non ce n'è alcun bisogno. Trovo molto più serio chi la vede in un modo o nell'altro in modo onesto che non questa continua arrampicata pseudo accademica sugli specchi. "Amo la caccia e adoro farla": non sarebbe più onesto di un simposio etologico che NON ha alcun fondamento?

da Claudio Mangini [email protected] 20/08/2009 13.44

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Buongiorno ,l'articolo sopra citato ci conferma e ci conforta su l'aspetto dei pseudo parchi e di tutto quello che gira intorno a questi carrozzoni.Ormai la misura e' colma e bisognera' prendere in considerazione l'idea di modificare la legge sulle aree protette,(ma che protette in effetti non sono),anche perche' ormai e' risaputo finalmente da tutti ,opinione pubblica-istituzioni e gente che vive dentro e fuori queste aree ,che in questi territori tutto e' protetto tranne la natura.Ce ne siamo accorti noi cacciatori ,che da 20 anni a questa parte stiamo assistendo a continue istituzioni strumentali di questi territori con il solo scopo di abolire la caccia in modo legale(dopo i famosi,dispendiosi e inutili referendum proposti da soliti noti).Credo che bisognera' rivedere tutti i parchi esistenti e lasciare solo quelli effettivamente validi allo scopo della tutela della natura stessa e smantellare quelli esistenti solo sulla carta, lasciarne pochi ma veri.Anche se nella modifica della 157/92 c'e' l'aspetto "parchi" credo che non sia sufficiente a modificare la situazione che si e' venuta a creare perche' ricalca quella che abbiamo gia'(il famoso 30% di aree protette conosciuto da tutti ma non rispettato da nessuno).Un saluto.

da ettore1158 20/08/2009 13.10

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

L'Abruzzo per il terremoto è andato a lezione dal Friuli. Anche per la gestione dei problema del sovrannumero degli ungulati, dei danni all'agricoltura e dell'aumento degli incidenti stradali, il Friuli ha molto da insegnare. La Provincia di Pordenone ha incaricato come consulente un cacciatore, Andrea Bottecchia, presidente della sezione locale di Caccia e Cinofilia. In un anno di lavoro, nel rispetto delle tradizioni, delle cacce lecite e degli interessi degli agricoltori, l'importo dei danni richiesti alla Provincia si è dimezzato. A Pordenone oggi agricoltori e cacciatori hanno un referente che è stato in grado di attivare le sinergie necessarie alla soddisfazione delle parti, nel rispetto dell'utilità sociale. Questo è un esempio da imitare nella logica di "fare, ma fare bene". Precisiamo che Andrea Bottecchia non svolge la sua attività da un'ufficio, ma è sempre presente anche nei posti più remoti del territorio, che conosce a menadito.

da ilcinofilo.it 20/08/2009 12.40

Re:Produttori agricoli abruzzesi (Cospa): i territori protetti sono serbatoi di animali inutili e dannosi

Questo è un esempio che fa scuola: la dove l'uomo non interviene si rompe l'equilibrio a favore di specie più forti che nascono da ibridi di animali che nel caso specifico sono i cinghiali con i maiali e i cani con i lupi, non solo ma il fine per cui queste aree protette sono state create non viene raggiunto, infatti la popolazione di selvatici tipo coturnici, lepri etc. non aumenta. Allora certamente quelle presenti non devono essere cacciate, ma per fare ciò non si deve chiudere per poi far proliferare in modo inopportuno le altre specie: bisogna liberare e controllare.

da luigi 20/08/2009 11.29