Le autorità francesi in questi giorni hanno aumentato le autorizzazioni per l'abbattimento del lupo, passando da 43 a 51 animali entro il 2018. Una quota alta se si pensa che l'intera popolazione stimata in Francia ammonta a circa 430 individui. Il che significa che è stato predisposto l'abbattimento di circa il 12% di tutti i lupi.
Dall'inizio dell'anno sono stati già abbattuti i 43 esemplari previsti. La prefettura di Auvergne-Rhône-Alpes, che guida il piano del lupo a livello nazionale, ha deciso con un decreto del 16 ottobre 2018 di innalzare la quota del 2% per rispondere al fenomeno delle predazioni. Ad ottobre gli attacchi di lupo nel dipartimento alpino, sarebbero gia' diminuiti del 19% e il numero di pecore e di altri animali uccisi calato del 22%. A livello nazionale, il numero delle vittime del lupo sarebbe leggermente in calo: il 21 settembre ci sono stati 8400 animali uccisi, contro gli 8.800 dell'anno prima.
Tutta un'altra storia in Italia. La Francia ha un'estensione territoriale pari a più del doppio di quella italiana, e l'84% del territorio di superficie agraria o forestale, contro il 43% di territorio non urbanizzato dell'Italia, che però ormai ospita più di 2 mila lupi, in continua crescita. Gestire la specie è fuori discussione secondo il Ministro Costa, che sul tema, nonostante i continui appelli del mondo agricolo, rimane irremovibile su una possibilità che non solo è concessa dalla legislazione europea (Direttiva Habitat), ma è utilizzata, senza particolari problemi, da diversi paesi europei.