Il summit riunito negli scorsi giorni in Norvegia per discutere delle sorti dell'orso polare non ha preso particolari decisioni ed ha sostanzialmente concluso che il pericolo di estinzione della specie dipende in stretta misura dai cambiamenti climatici.
Usa, Canada, Russia, Norvegia e Danimarca hanno infatti concordato sul fatto che la sopravvivenza di questi mammiferi sarà connessa alla capacità dell'uomo di frenare gli effetti del surriscaldamento del globo terrestre, che di qui a pochi anni, causerà la scomparsa degli habitat naturali di questa specie, i ghiacci artici.
Ecco quanto si legge nella dichiarazione finale del summit: "Le parti in causa hanno concordato che la conservazione a lungo termine degli orsi polari dipende dalla mitigazione dei cambiamenti climatici" auspicando "azioni appropriate" in altre sedi. Nessuna decisione è stata presa in merito alla caccia a questa specie, consentita in tutti questi paesi ad eccezione che in Norvegia, che rispondono al Polar Bear Agreement, un vecchio trattato datato 1973.