Dopo il flash mob, tenuto a Firenze lo scorso sabato, organizzato dalle associazioni animaliste contro l'abbattimento degli ungulati, Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana ha espresso il suo appoggio alla Regione: “In Toscana non esiste un ambiente selvaggio ma uno splendido ambiente creato, sviluppato e gestito dall’uomo. Bene fa la Regione a voler ripristinare un equilibrio necessario quanto impellente per tutelare ambiente e lavoro che sono la fonte primaria della bellezza della Toscana e dell’operosità degli agricoltori, oltre alla piaga degli incidenti sulle strade, oramai migliaia l’anno. L’azione della Regione – ha concluso Fulcis – non è e non deve essere un premio ai cacciatori o ai commercianti di carni ma bensì un impegno a difendere lavoro, occupazione e paesaggio”.
Anche la Cia Toscana si è schierata a difesa della legge Obiettivo, invitando i personaggi noti e meno noti che hanno firmato contro il provvedimento presentato dall'assessore Marco Remaschi, ad “adottare un cinghiale” per dare il loro contributo nella risoluzione della questione.
“Purtroppo il problema degli ungulati è troppo serio per essere trattato con appelli superficiali, promossi e sottoscritti senza conoscere la realtà – ha commentato il presidente della Cia Toscana Luca Brunelli –. Tutti, ambientalisti inclusi, riconoscono che l’eccessiva popolazione di ungulati, oltre 400 mila capi in Toscana, è ormai un’emergenza per l’agricoltura, per l’ambiente, per la salute e per la sicurezza stradale”. Brunelli ha esortato quindi la Regione ad andare avanti con determinazione affinché la presenza della fauna selvatica, un valore per la Toscana, sul piano economico, ambientale e della biodiversità, sia però gestito in equilibrio con gli altri, a partire dall’agricoltura e dalle foreste.