E' un vero disastro ambientale ed ecologico quello causato a Fiumicino da un presunto tentativo di furto sull'oleodotto Eni (c'è chi parla del collasso del deposito dell'Eni collocato a monte del corso d'acqua). Lo sversamento di cherosene lungo il Rio Tre Cannelle a Maccarese (Fiumicino) sta contaminando decine di ettari in buona parte agricoli, e uccidendo innumerevoli pesci e uccelli selvatici. Nella Riserva del Litorale Romano, nelle oasi e fino a Palidoro, sono già stati recuperati centinaia di animali morti o in fin di vita, tra cui testuggini, gallinelle d’acqua, germani reali, garzette, nutrie.
Il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, dopo aver emesso un'ordinanza per impedire le attività di irrigazione con l'acqua contaminata, ha annunciato che invierà un’informativa sulla vicenda alla Procura della Repubblica e all’Arpa, l’Agenzia regionale per la Protezione dell’ambiente. “Appare chiaro che siamo in presenza di un disastro che, con il passare del tempo, ha assunto contorni pesanti – ha detto Montino -. Mi attendevo, nonostante lo sforzo ed il lavoro dei tecnici sul campo, una maggiore reazione da parte dell’Eni, è mancato un piano di sicurezza”.
Da lunedì 10 novembre, per effetto di un'altra ordinanza, il sindaco ha vietato caccia e pesca in tutto il perimetro della riserva Litorale Romano e sul territorio di Fiumicino. Una precauzione di ordine sanitario: gli animali contaminati potrebbero arrecare danno alla salute dell'uomo.