Se ci si attiene ai fatti, dice Paolo Isidori, presidente della Libera Caccia di Grosseto, non si può non riconoscere che gli avvistamenti di lupi, che girovagano per boschi e campagne, sono aumentati, e che la presenza di questi carnivori, sta raggiungendo livelli di emergenza. Le stesse squadre dei cinghialai, dice Isidori alla redazione del Tirreno, “hanno segnalato la presenza di lupi nelle zone più varie e la grave patologia che ha colpito i cinghiali, dovuta al parassita trichina vulpis, è forse conseguenza del sovrappopolamento di volpi e lupi”.
Che siano lupi o cani inselvatichiti poco importa, per il rappresentante di Libera Caccia , bisogna che le autorità preposte prendano provvedimenti seri, immediati. “Non capisco – spiega dalle pagine del Tirreno - perché la vita di una pecora debba valere meno di quella di un lupo o di un cane inselvatichito. Perché la sopravvivenza di un’azienda agricola non debba essere tutelata. Le cose non possono essere lasciate così. Chi vuol proteggere questi animali se ne deve assumere le responsabilità e gli oneri, altrimenti bisogna permettere agli allevatori di difendersi con il fucile.
In sostanza la Libera Caccia chiede che, “come già avviene in Francia, sia possibile effettuare gli abbattimenti dei lupi o dei cani inselvatichiti. Chiediamo - aggiunge - che gli allevatori siano autorizzati a usare le armi per legittima difesa. E due parole vorrei dirle anche sui piccioni – aggiunge -. Ormai tutti riconoscono che, oltre ai danni all’agricoltura, nuociono alla salute pubblica in quanto portatori di malattie, deteriorano e danneggiano i monumenti delle città, guastano i tetti delle case. Ci sembra che allontanarli dai centri abitati con i falchi non serva a nulla. L’unico sistema è l’abbattimento”. Noi siamo a disposizione".