Mai sentito parlare dell'Earth Overshoot Day? E' passato, tranquilli, era mercoledì 22 agosto ma sappiate che da ora fino alla fine dell'anno vivremo al di sopra delle nostre possibilità, consumando più risorse di quelle che il mondo può rigenerare in un anno. L'emblema della non sostenibilità, condensata simbolicamente in un giorno, è un'invenzione della New economics foundation di Londra, che permette di riflettere sul fatto che esistono limiti ben precisi entro cui l'uomo deve stare se intende fermare processi irreversibili che comporteranno in futuro mancanza di acqua, ossigeno, cambiamenti climatici e la scomparsa di importanti habitat naturali.
Il sovraconsumo purtroppo è uno dei maggiori motori delle nostre economie, che prevedono una crescita costante dei profitti (e quindi dei prodotti da fabbricare, vendere e consumare), sottovalutando una cosa fondamentale: il nostro pianeta è sempre lo stesso, e non può crescere a pari passo delle crescenti esigenze umane.
Il nostro debito con il mondo è impressionante e in continuo aumento. Dal primo Overshoot Day stabilito il 19 dicembre nel 1987 siamo passati al 22 agosto con un balzo catastrofico dallo scorso anno, che fissava il giorno dell'insostenibilità al 27 settembre, probabilmente dovuto alla crescita esponenziale delle economie dell'area sud orientale, che recentemente sono passate da economie agricole a industriali. Di questo passo, ed è bene rendersene conto prima che sia veramente troppo tardi, entro la metà del secolo il mondo avrà bisogno di due pianeti per far fronte alla sua voracità di beni naturali.