Che il tartufo sia una specie fungina di tutto rispetto anche sotto il profilo del valore economico è ormai risaputo. Il periodico "metallirari" però ha messo a confronto i valori di mercato dei vari tipi di tartufo con i prezzi che nel recente passato hanno raggiunto degli esemplari eccezionali.
Partendo da un prodotto poco più che ordinario, come il tartufo dell'Oregon (100 dollari al kg) o i piccoli tartufi bianchi da 310 dollari al kg, si passa via via a valori molto più consistenti. I tartufi neri estivi quotano sul mercato internazionale 550 dolla al kg, il tartufo nero Perigord arriva ai 2.200 dollari, ma il tartufo bianco italiano raggiunge la sbalorditiva cifra di 9.900 dollari al chilogrammo.
Niente a che vedere, tuttavia, con dei veri e propri monumenti al fungo sotteraneo, registrati in occasione di alcune aste più o meno recenti. Sotheby's ha battuto nel 2014 un tartufo di 9 kg raccolto in Umbria alla cifra da fantascienza di 33.000 dollari al kg. Prezzo superato da un esemplare di tartufo bianco di Alba, pagato in un ristorante di New York da un oligarca russo nel 2013 al prezzo di 52 dollari al kg.
Ma non finisce qui, visto che i tre tartufi più cari al mondo sono stati aggiudicati il 3° all'asta di Alba nel 2021 dietro un corrispettivo di 130.000 dollari al kg (fortunato acquirente uno chef di Hong Kong), mentre il 2° - un tartufo bianco raccolto Toscana - era finito nel 2007 sulla tavola di un magnate di Macao, e il 1° in assoluto (in verità, due esemplari provenienti dalla Toscana e dal Molise) assegnato allo stesso magnate nel 2010, al prezzo di 263.000 dollari al kg.
Per la cronaca, quel magnate, tale Stanley Ho, proprietario di case da gioco in Macao, ha lasciato questo mondo due anni fa, all'età di 99 anni. Per certi versi, un record anche quello.