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Il ritrovamento del tartufo più grosso del mondo in un romanzo


lunedì 16 novembre 2015
    

Libro Lina e Pico Arzilli “Tra Doderi, Poggioderi e Montoderi c’è la bella Margherita, che costa più di Firenze e Pisa”. Inizia così l’introduzione a “Lina e Pico, una storia d’amore” una brillante storia romanzata che si rifà al ritrovamento del tartufo più grosso del mondo. Mauro Arzilli ne è l’autore.

Il record del tartufo più grosso del mondo appartiene a San Miniato e resiste nel guinness dei primati da quasi sessant’anni con i suoi 2.520 gr. Era infatti il 26 ottobre 1954 quando Arturo Gallerini e il suo fedele cane Parigi trovarono la preziosa pepita. Si tratta di una delle pagine più belle della storia del Tartufo Bianco delle Colline Sanminiatesi.

Arzilli di storie di tartufi e di tartufai ne ha sentite tante e ha scrutato bene i molti aspetti e i riti della ricerca del pregiato frutto della terra. Del resto ha un osservatorio privilegiato: il bar del ristorante Genovini, nel cuore di una delle zone più generosa quando si parla di ritrovamento di tartufi. Brillante, ironico, humor inglese, è una storia quella di Lina e Pico che si legge tutta d’un fiato.

Ne proponiamo l’introduzione.

Anche se i nomi delle località sono stati addolciti alla forma dialettale toscana, nessuno sa a che cosa si riferisca questo detto, che da secoli i nostri vecchi si tramandano. Forse, ci sarà un tesoro nascosto, un monumento, un manoscritto, un fiore o più semplicemente perché sotto queste terre, nasce Pico, il re del bosco. Il tartufo profumato per eccellenza, è definito anche il cibo degli dei. Solo recentemente, alcuni scavi hanno riportato alla luce, reperti di valenza storica che gli esperti, riconducono ad un periodo storico di inestimabile valore. Margherita? Chi sarà mai costei! Scriverebbe il Manzoni. Sarà forse un piccolo fazzoletto di Gaia e che in quel fazzoletto ci sia po’ di tutto? Come sempre, ai posteri l’ardua sentenza.

Il protagonista di questa storia, Faio, ha sempre pensato invece, che la bella margherita fosse il prezioso fungo ipogeo. Grazie ad esso, ha sempre cercato di migliorare la propria vita e quella dei suoi familiari.

Ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale
”.


Mauro Arzilli
Tratto da “Lina e Pico, una storia d’amore”

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