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Barilla Center Food Nutrition: gli Ogm non sono una risposta sostenibile


venerdì 29 luglio 2011
    
Un recente seminario organizzato dal Barilla  Center for Food & Nutrition (BCFN) ha affrontato il controverso tema delle modificazioni genetiche in agricoltura, sempre più utilizzate per  accelerare i tempi di sviluppo di nuove varietà che si adattino ai contesti geografici nei paesi emergenti e quelli in via di sviluppo.
 
In questo contesto assumono particolare rilevanza nella progettazione di una sostenibilità economica e sociale del settore. Sul tema sono stati invitati a dire la loro quattro grandi esperti : Camillo Ricordi -scienziato e professore presso l’Università di Miami- , Klaus Ammann – botanico svizzero -, Benedikt Haerlin - Direttore della Fondazione Future Farming -  e Vandana Shiva – ambientalista eFondatrice di Navdanya, un movimento per la conservazione delle biodiversità e per i diritti degli agricoltori.

“Le evidenze emerse dagli studi svolti dal BCFN – si legge nelle conclusioni riportate sul sito del Barilla Centre Food - testimoniano come l’ingegneria genetica, a diverso titolo, non rappresenti una risposta soddisfacente alle problematiche e alle sfide che si pongono con sempre maggiore insistenza al comparto agricolo. Le evidenze scientifiche sul tema lasciano ancora dubbi sulla effettiva maggiore produttivit�delle sementi transgeniche (con l’unica eccezione il cotone) e sul loro impatto ambientale. Ma soprattutto, ciò che desta preoccupazione è il modello economico sottostante, che presenta elementi di criticità”. L’ambientalista Vandana Shiva in particolare ha portato la propria testimoniaza rispetto ai seri danni inflitti all’agricoltura indiana  e l’illusione vissuta dai contadini di quel paese sui vantaggi che avrebbero dovuto trarre attraverso tali coltivazioni.


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